L'arresto del colonnello comandante del campi di aviazione implicato nello scandalo dei motori
L'arresto del colonnello comandante del campi di aviazione implicato nello scandalo dei motori ULTIME DI CRONACA L'arresto del colonnello comandante del campi di aviazioneimplicato nello scandalo dei motori Sequestro di altro materiale d'aviazione — line nflirtali effettivi ed un ex-capitano ritenni* correi ed arrestati. In seguito ad indagini della Questura per la avvenuta sottrazione di motori per aeroplani dai campi di Miraflor; e della Sit erano stati tratti in arresto l'ing. Bruno Sonnlno ; ceni Guido Bnisorio. Giovanni Antonacci, e Nava Arnaldo ed il tenente Pietro Argenta, tutti •ìmpiitatt di malversazioni. La Slampo, ha in quel tempo diffusamente narrato in quali circostanze fossero avvenuti gli arresti. I motòri rubati erano stati sequestrati presso l'Officina Antonacci e l'Aeronautica Ansaldi. In seguito ad ulteriori Indagini risultarono altresì gravi rcsponsabiUtà a carico del capitano Pietro Accorto e del tenente iRomolo Fraochia. addetti enirambi al Campo di Mirafiort II primo del due fu accusato di avere — dietro compenso avuto dall'ing. iSonnino — consegnato al Sonnlno e dell'Antonaoci degli accensori per motori " Hispano-Suiza » quasi nuovi, la luogo di materiale deteriorato —< come figurava invece dal contratto stipulato. — Nella narrazione sia fatta dalla Stampa era detto che il Sennino e l'Antonacol avevano ottenuto l'aggiudicazione di sedici motori « Spa » fuori uso. Essi invece ne ritirarono 26. Per aver facoltà di portai' via i dieci motori in più diedero tremila lire in contanti al temente Fracchia. L'Autorità inquirente che si era convinta della colpevolezza del due. spiccò mandato di cattura tanto contro ..il Fracchia che contro l'Accotto, i quali vennero entrambi tratti in arresto. 11 cav. avv. Palma, capo della xiolizia giudiziaria, continuando nelle indagini riuscì ad accertare che oltre ai motori già sequestrati altri ancora ne erano stati trafugati, sui quali però non si erano ancora messe re mani. L'amministratore delegato della Società aeronautica Ansaldo, ing. Penazzo presentatosi spontaneamente in Questura venne a chiarire l'enigma. Egli aveva riscontrato tra 1 contratti dèlfla Ditta un altro contratto di acquisto di motori, stipulato col Sonnino. Furono cosi sequestrati 15 nuovi motori d'aviazione tipo Spa fi A e 1S motori Fiat A 12 bis. All'Aeronautica Ansaldo, cessata la guerra, erano rimasti dei motori di proprietà del Comando di aviazione. Furono questi motori che il Sonnino ortense di vendere all'Ansaldo che in buona fede li acquistò ritirando per regolarità amministrativa una ricevuta a firma del tenente Argenta. Ma questo affare serbava sempre nuove sorprose. Il cav. Palma, interrogando vari testi, facendo confronti ed indagini, venne ancora a conoscenza che altri motori sottratti anch'essi aii'aviarione esistevano nei magazzini della Ditta Ferraris e Cablati, in via Piazzi, angolo via Rlvalta. Inviato sul posto il vice-commissario cav. Failla, questi rlusci a riconoscere fra il molto materiale della Ditta 34 motori per aviazione che erano stati colà depositati dal signor Pietro Merlonghi di Domenico, abitante in via Bardonecchia, 71. già capitano dell'esercito e direttore della Scuola professionale di Aviazione in corso Peschiera, B56. I motori sequestrati si dividevano in 18 motori Hispano-Suiza ; 10 marca Colombo ; 3 marea Fiat A 12 : uno marca Fiat A 12 bis, ed uno IsottaFraschini. Tutti questi motori erano pressoché nuovi ed imballati. Il Meiionghi. interrogato, dichiarò di averli acquistati al Campo di Miraftori dal tenente colonnello cav. Guido Olivo, già titolare del Comando Scuole di Aviazione di Roma, colà domicilialo in via Ottaviano, 67. Tale merce eia stata comperata come rottame al prezzo di L. 1,60 il chilogramma! Rilevati i numeri di matricola dei motori e fatta una verifica al campo di Miralìori si ebbe la sorpresa di constatare che tutti i motori figuravano ancora esistenti al campo!! Raccolti questi elementi, il cav. Palma li trasmise alla Autorità giudiziaria, e, poiché anche dall'interrogatorio degli altri arrestati risultavano gravi circostanze a carico del capitano Meiionghi e del colonnello Guido D'Olivo, il giudice istruuore emise per entrambi mandato di cattura. L'esecuzione del man dato riguardante il cav. D'Olivo venne trasmessa alla Questura di Roma, ma questa telegrafò che il colonnello non si trovava in quei momento alla capitale. L'avv. cav. Fallla, l'ispettore Comando e l'agente Serra furono invece mandali in via Bardonnecchia, 71, per arrestare il Merlonghi. Il funzionarlo e gli agenti ebbero la sorpresa di trovare a pranzo col Merlonghi il ricercato colonnello D'Olivo. Il cav. Failla non si lasciò sfuggire la magnifica occasione e li condusse entrambi in Questura. Il cav. Palma interrogò i due arrostati, quali non risposero parola quando fu loro co municato il mandato d'arresto ed il capo di imputazione. Solamente il cav. D'Olivo, ij quale appariva abbattutissimo, mormorò, con un singhiozzo nella voce: — Il mio passato 6 rovinato I •Egli, oltre le cariche ed i titoli più sopra elencati, era altresì consigliere delegato delia Ditta « Cinzia «, e cioè: <• Commercio internazionaio, navigazione, trasporti, industrie, agricoltura ». I due arrestati sono stati inviati alle carceri a disposizione dell'Autorità giudiziaria.
Luoghi citati: Roma
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