I fallito tentativo del Governo inglese per la composizione dello sciopero minerario

I fallito tentativo del Governo inglese per la composizione dello sciopero minerario I fallito tentativo del Governo inglese per la composizione dello sciopero minerario I ferrovieri deliberano di fare causa comune con i minatori - I*a minaccia di tutta la Triplice Operaia {Servizi* speciale iella Stampa) * Londra, 7, notte. II confitto sorto nell'industria mineraria assume fonne àncora pid minacciose. La Utente attesa per oggi non è venuta. La situazione ctae doveva schiarirsi, come si pre annunciava ieri sera, si è ancora più ofloprata; ed ormai anche gli ottimisti impenitènti sono presi da un subito sgomento. £' la guerra, nella sua forma cruda, spietata. I negoziati diretti fra proprietari e minatori, fissati per stamane alle 11, noi^ sono avvenuti; ed a giudicare dalle gravi parole pronunciate stamane a Downing Street dai rappresentanti dei minafori convenuti nel gabinetto del primo iuiutetro, qualsiasi speranza di una prossima ripresa di trattative deve essere abbandonata. Il convegno si è aperto a Downing Street verso le 9 di stamane. Erano presenti da un lato Lloyd George, Chamberlain, Home, il controllore delle miniere ed al ministro del lavoro; dall'altra pane i membri del Comitato esecutivo della Federazione mineraria, presieduti da Hebert Smith e da Frank Hodges. La riunione era stata indetta, come annunciammo, dal primo ministro, allo scopo di discutere dilettamente coi leaders operai la questione della ripresa del lavoro delle pompe nelle miniere. La proposta fu presentata da Lloyd George come condizione per la ripresa delle trattative coi proprietari e per l'aziono mediatrice che in queste tratta, tive il Governo intendeva intrapreitdere. Lloyd George dichiarò essere impossibile negoziare in vista di giungere ad un accordo amichevole e duraturo mentre nei bacini ai. continuava a guerreggiare ricorrendo all'uso di un'arma pericolosa per la vita dell'intera nazione. « Il Governo — ha detto Lloyd George — non esige che durante le trattative i minatori recedano dalle decisioni prese, e rinuncino quindi allo sciopero, ma vuole che essi non ricorrano a metodi di lotta di cui mai fecero uso nei precedenti loro scioperi »a L'irremovibilità dei delegati minerari e la rottura delle trattative Smith, a nome dèi" minatori, rispose che la guerra era stata scatenata dai proprietari, i quali avevano notificato le nuove condizioni -di lavoro a tutto il personale lavorante, compreso quello addetto alle pompe. La riduzione dei salari doveva es sere applicata all'intero personale lavorante; non era quindi in potere della Federazione di autorizzare lo sciopero a una parte della massa mineraria, lasciando nei pozzi altri operai ugualmente minacciati dalle manovre padronali. Smith ha dichiarato in modo esplicito che la massa mineraria 6 stata troppe vòlte ingannata da Governo e da proprietari, e che essa non intende più cadere in nuovi tranelli. Se i negoziati devono svolgersi in un'atmosfera amichevole, occorre stabilire una tregua; ma questa, perche non si ritorca a svantaggio del mondò operaio, deve essere in detta, tornando alle condizioni di lavoro vigenti al 31 marzo, scorso. A queste condizioni i minatori riprenderebbero il lavoro normale per tutta la durata dei ne goziati, riservandosi' piena libertà di riprenderò la lotta nel caso in cui le trattative non avessero sortito l'esito soddisfacente per la massa mineraria. Ad ogni modo essi rifiutano recisamente di-deporre l'arma più forte di cui dispongono, per permettere al nemico di avvantaggiarsi della situazione e di rafforzare la propria difesa. » Sappiamo benissimo che cosa significa per noi la distruzione delle miniere — ha detto Smith. — Siamo stati obbli goti ad adottare una tattica die si rivolge in ultima analisi anche a nostro danni ma non ò l'ora di fare sentimentalisti! E' l'ora Clelia guerra,. Il primo ministro stesso ci disse durante la guerra con la Germania di lasciare da un lato il senti mento. Abbiamo oggi contro di noi una forza noti meno terribile di quella tedesca. Abbiamo anzi due nemici contro di noi il Governo ed i proprietari; e nessuna tregua è possibile con tali nemici, a meno che non sia indetta nei termini surriferiti ». Hodges intervenne poi ad approvare le già impressionanti dichiarazioni di Smith, avvertendo Lloyd George ed i membri del suo Gabinetto che in qualsiasi modo nessuna trattativa sarebbe stata intrapresa dai rappresentanti minerari senza previa accettazione da parte dei proprietari dei riconoscimento della Federazione mineraria quale e sola autorizzata a trattare questioni relative ai salari e alle condizioni di lavoro dei minatori. Tale principio coinvolge l'adoziope di uno schema di salari unico per tutti i bacini ove lavorano gli operai affigliati alla Federazione. Dopo questa dichiarazione apparve manifesta a tutti i presenti, data l'intransi¬ gdlGabnnvDEsnn genza già dichiarata e sostenuta per parie dei proprietari proprio su questi punti, 'inutilità di proseguire nel colloquio. Lloyd George si ritirò un istante in una sala attigua insieme coi suoi colleghi del Gabinetto.- Pochi minuti dopo tornò dai minatori e dichiarò loro che il Governo rinunciava a prestare la sua opera a favore di un componimento del conflitto. Per l'intervento della Triplice Operaia Dichiarazioni di Lloyd George ai Comun La riunione veniva sciolta alle 12,30. E Lloyd George fece telefonare al Ministero del commercio, ove da oltre due ore i rappresentanti dei proprietari erano riuniti per attendere l'arrivo dei delegati minerari, e li avvertì che l'incontro non sarebbe più avvenuto. 1 delegati minerari avevano pronunziato la parola di guerra, ormai non rimaneva altro che andare lino in fondo. La rottura era completa, e le ultime speranze di pace erano abbandonate. I delegati minerari si recarono subito al loro quortier generale, ove riferirono ai loro mandatari i risultati del colloquio. Indi avvertivano i loro colleglli della « Triplice » dell'avvenuta rottura. Mentre si convocava d'urgenza la conferenza della Triplice Operaia, Lloyd George telefonava a tutti i membri del Gabinetto, chiamandoli subito a Downing Street, per esaminare assieme la nuova situazione e per prendere i provvedimenti: del caso. In mattinata si riunì pure il Comitato esecutivo della Federazione ferroviaria. La seduta fu' aggiornata al pomeriggio, e in serata si comunicò ai giornali che la Federazione ha deciso all'unanimità dei 6Uoi delegati di scendere in campo a fianco dei minatori nella loro lotta contro il padron«to. Una riunione straordinaria dell'intera Triplice è indetta per stanotte, per concertare il piano d'azione e per fissare il giorno e l'ora precisa dell'intervento. Il momento quindi, alla luce di questi fatti, non potrebbe apparire più grave e minaccioso. Alla Camera dei Comuni stasera, dinanzi ad una sola nervosissima, Lloyd George ha riferito la discussione avvenuta nella mattinata coi delegati minerari, c ha pronunziato queste parole, accolte da fragorosi applausi della maggioranza: « Sono dolentissimo che la Federazione mineraria abbia preso una così grave decisione, arrecando danni e miseria ai suoi membri e a noi tutti. Tuttavia, poiché è risultato in modo evidente che i minatori si rifiutano di prendere in considerazione qualsiasi proposta di accordo che non accetti tutte le loro rivendicazioni, e non vogliono neppure cooperare al salvamento delle miniere da mi essi stessi traggono i mezzi di sussistenza, il Governo, confidando nell'appoggio della grande massa del popolo, deve prendere tutte le misure in suo potere per far fronte alla grave situazione presente ».. Ci risulta che, nonostante queste ripe tute ed energiche dichiarazioni oltranziste, dietro le scéne vengono ancora compiuti dei passi, vengono ancora praticati dei sondaggi; e colloqui non privi di importanza si sono svolti privatamente nel corso della serata. T dirigenti operai asseriscono a chi li interroga che essi sono pronti a riprendere anche sull'istante i negoziati, purché non siano poste condizioni tanto da parie del Governo, quanto dal padronato. Le due lettere L'on. Henderson alla Camera dei Comuni ha tatto stasera alcune rivelazioni sensazionali. Egli ha asserito che il Governo aveva invitato i minatori ad incontrarsi oggi coi proprietari con una lettera nella quale non eranu poste condizioni di sorta. La lettera fu data ai giornali, e a questa Hodges rispose con una accettazione immediata. Poche ore dopo una seconda lotterà fu inviata al segretario della Federazione mineraria, nella quale era ripetuto l'invite, ma alla condizione di una ripresa di lavoro delle pompe. Tale seconda lettera non fu comunicata ai giornali. « I minatori scorgono — ha detto Henderson — in questo subitaneo cambiamento dell'attitudTno del Governo una pressione esercitata su di esso dai proprietari; ed appunto perciò sì impuntano ad esigere che i negoziati siano aperti senza restrizioni. Il lavoro delle pompe interessa tanfo i proprietari, quanto i minatori ». Le discussioni di stasera alla Clamerà dei Comuni si svolgono su questo tema. 1 leaders labouristi hanno tentato di indurre il Governo a tornare al suo primo invito incondizionatamente. La discussione continua, ma fino a qtie.sto momento le dichiarazioni fatte a più riprese nel corso del dibattito da Lloyd George non permettono di sperare in una nuova détente. GuiPtidvcissr——Taszvcqtccttlg

Luoghi citati: Germania, Londra