Testimonianze scritte e perizie

Testimonianze scritte e perizie Testimonianze scritte e perizie Oggi nell'aula c'è maggior gente. Il processo ha adesso la sua galleria ben numerosa: pubblico da grandi processi: studenti, avvocali, giornalisti di ogni qualità (persino giornalisti senza... giornale), signore e signorine rispettabili, e altre signore e signorino così posi, ma molto eleganti. La galleria tenova chiusiti suoi battenti dai giorni del pròcesso Murri. conservando gelosamente qualtro buone dita di vetusta polvere sui suoi sedili. 11 pubblico odierno noni ci ha badato e ci si è seduto sopra, impavido, Il Presidente, aperta l'udienza, fa dare vlSiene ai giurati della nota diffida per la questione dell'olio, del Rizzetto. di pugno di ecstui, secondo le dichiarazioni di Balocco, —La raffrontino — dice il Presidente — cogli altri documenti. Loro, signori giurati, sono periti dei periti, e si faranno la loro opinione. Io non posso dire la mia... Avv. Erizzo: -- L'ha già rtetta'altre volte... Presidente (ai giurati): — Si facciano pu re questa opinione. La scienza è scienza, ma lor° sono padroni di pensarla a modo loro. . AW, Erizzo: — Vorrei sapere che nuove ci sono dogli altri lesti di Napoli, Proc. Gen.: — Malati, Presidente: — Neanche col carabinieri po iranno venire, Difesa : — E allora cominciamo a leggere la deposizione di Maresca Antonio, colono della villa Capozzi in Seiano. Deposizioni di testi napoletani assenti Si dà lettura della deposizione scritta del teste Maresca, colono della villa Capozzi. Interrogato dal pretore di Sorrento ha detto: — Ho dimenticato di riferire al pretore di Sejano che il De Luca si allontanò da Sejano in uno degli ultimi giorni del giugno scorso e mi disse che doveva recarsi non so precisamente dove, presso sua moglie, perchè ammalata, ma che sarebbe ritornato. Quattro o cinque giorni prima, uscito di buon'ora, mi disse che avrebbe fatto una gita. Tornò nelle prime ore del giorno successivo tutto sudato e mi disse che aveva oltrepassato il monte Faiti di Castellammare. Aveva, disse, la rivoltella tutta arrugginita e me la consegnò perchè gliela ripulissi. Era una rivoltella di piccolo calibro, nera, con corta canna: non ricordo più se a cinque o a sei colpi. Mi industriai a pulirgliela alla meglio, ma non tutte le macchie di ruggine svanirono. Il De Luca non portò alcun bagaglio, nè grosso nè piccolo, e mi disse che li aspettava. Ricordo che nella gita fatta a Sorrento voleva acquistare una camicia, ma poi disse che l'avrebbe acquistata a Napoli. Nel febbraio del 1919 il Maresca, interrogato nuovamente dall'Autorità militare, confermò le precedenti dichiarazioni. Richiesto il teste circa le abitudini del De Luca nel tempo che abitò alla villa Capozzi, rispose: — Ricorse qualche volta a me ed a mia moglie per piccoli servizi. Era individuo taciturno, melanconico; spesso'useiva a fare delle lunghe passeggiate. Non posso dare particolari precisi sul tenore di vita, anche perchè io alloggio al piano terreno ed il De Luca usciva ed entrava dalla porticina che dà direttamente sulla strada. Posso assicurare che il De Luca di giorno si fermava poco in casa, n De Luca, quando era assente, non ebbe mai ad inviarmi lettere e non ricordo che abbia ricevuta cot1rispondenza. Non ricordo che si fosse lagnato di essere affetto da malattie ed in ispecie da blenorragia. 11 De Luca non teneva bagaglio e diceva di attendere la moglie che glie lo avrebbe portato. Qualche volta pranzò In casa facendosi portare da mangiare, oltire che da me. come ho detto, anche dal di fuori. Non saprei accertare se sia stato qualche volta portato dalla trattoria in cui aveva ipreso colazione e pranzo: ma la commissione e la restituzione delle stoviglie era per lo più eseguita dal mio iflgliuolo. un ragazzo di 13 anni, ed al quale il De Luca consegnava l'Involto contenente le stoviglie del trattore da restituire. Non ebbi mai occasione di vedere altre persone con il De Luca. Ma come ho sopra detto, data l'ubicazione della nostra abitazione può darsi anche che ciò non fosse slato da noi notato, avendo anche noi coloni un passaggio diverso a dislivello notevole dalla porticina d'entrata del De Luca. Il teste aggiunge che vide il De Luca l'ultima volta una sera alla fine di giugno, nella quale andò via in compagnia dell'ing. Capozzi. Contestatogli die il De Luca ritornò due giorni dopo, cioè il giovedì sera 30, risponde: Non mi sembra o non mi rammento. Ali rammento la circostanza della luce elettrica. Circa la rivoltella trovata accanto al sedicente .Rizzetto fnon è in grado dl riconoscerla in modo assoluto, dato anche che non si intende affatto di armi. ITtainniostratogli il vestito e le calzature, risponde che non può accertare che stano precisamente quelli portati dal De Luca. Rassomigliano T>or la forma le calzature. In quanto erano di forma americana, ma quelle che gli si presentano sono molto usate mentre l'unico paio del De Luca era stato acquistato solo nel mese di giugno. Non rawisò alcuna rassomiglianza con la fotografia che gli si rammostrò. „ . , Avv. Roggeri: — Era quella del morto o quella del Balocco? Prof., Con.: — Non poteva essere che la fotografia del morto perchè la fotografia dl Balocco senza baffi non si aveva ancora. Era quella del morto! Balocco allora non era ancora stato arrestalo per sfortuna,... Cercava il posto... per suicidarsi Viene data lettura della deposizione di Natale Cacate di Sant'Agata di Massa Lubrense, il quale depone che verso le 14 del giorno precedente fu avvicinato a Torre di Mettano da uno sconosciuto che si presentò alla sua bottega Era un giovane di complessione normale, distinto, senza baffi, vestito di color oscuro n righe bianche, con paglieMa bianca in testa. Mi domandò — dice — la strada di Santa Maria della Neve e di San Lorenzo. Diedi le indicazioni richieste. Lo: sconosciuto si incamminò e non lo rividi più. Quel giovane era solo e proveniva di certo dall'abitato di Santa Agata. Potici riconoscere su una fotografia le sue fattezze. Avv. Roggeri : — Come era vestito' 11 Cancelliere leggo: — Vestito con abito ^m ««vaio i'uecOso) drtvgrldrGssvcmemvoamcqmtaro a righe bianche, paglia bianca in testa mi domandò la strada ecc. (il poato ta Ramni astratagli la fotografia del cadavere del sedicente Rizzetlo rispose: — Quasi sicuramente riconosco dal viso l'individuo ritratto in questa fotografia. E' somigliante al giovane che mi dornandò per quale strada si giungo a Santa Maria della Neve e San Lorenzo. Mostratagli la fotografia di Pietro Balocco, anche prescindendo dai baffi, dichiara di non aver mai visto nè conosciuto individuo raffigurato In quell'ultima fotografia. L'avv. Villabruna di P. C. domanda che si legga anche la deposizione del teste Arpino Giovanni fu Francesco. Rizzetto ordinava per tre... — Non saprei precisare — dice il teste nella sua deposizione — in quale giorno di giugno, ma certamente in detto mese, un Inquilino della villa Capozzi, che si qualificò De Luca, venne a fare colazione nel mio esercizio da solo. Dopo tre o quattro giorni vi ritornò sempre solo e vi fece cena. Ritornò poi due o tre volte. Una di queste volte richiese una colazione per tro o quattro persone dicendo che doveva portarla in campagna La colazione che gli consegnai poteva servire appunto per il numero di persone suddette, tanto che rammento di avere comprese fra l'altro sei o sette eostcHctte. Un paio di giorni dopo ritornò nel mio esercizio, o mi disse che non aveva trovato i compagni per la colazione suddetta e ne ordinò un'altra e mi disse anzi di volerla più abbondante. Gli fu preparata in tale senso da me bastevole per quattro o cinque persone e con la colazione gli consegnai anche tre o quattro forchette e tovaglioli. Andò poi a chiamare una vettura e mise la colazione in lettura e se ne andò non sa dove con la vettura stessa. I/ogpMmiitji « xina Il teste prosegue: — 11 De Luca venne sempre da solo. Fu servito da me o da una cameriera che avevo in quel tempo a nome Tina. Rammento a questo proposito che ritenevo che fra il De Luca e la Tina vi fosso stata qualche relazione giacché una volta il De Lue» pernottò da ine e mi pare che sia entrato nella stanza della mia cameriera senza il mio consenso! (ilarità). Avv. Villabruna: — Non pensava mica al suicidio!... -, Dopo pochi giorni licenziai infatti la cameriera e seppi allora non so più da chi che st era recala a Napoli e che si sarebbe trovala con il De Luca. La cameriera di cui parlo mi era stata indicata, da una agenzia di via Ghiaia e ricordo che era una profuga. Si legge ora la deposizione di Esposito Gaetano, ammalato, di Vico Equense, proprietario di trattoria del luogo. Ebbe occasione di ve dère mollo spesso nella sua trattoria il De Luca che da poco tempo abitava alla villa Capozzi. Ricorda che parecchie sere venne a cena in compagnia dello stesso ing. Capozzi. Parlando con lui notò che aveva pronuncia settentrionale. Il De Luca ad una sua domanda gli disse che era torinese, esoneralo dal servizio militare e di attendere la propria famiglia in villeggiatura a Seiano. La prima volta portava, un abito marrone scuro con paglietta, poi lo rivide vestito sempre di scuro, color grigio scuro a righe bianche. La deposizione prosegue: Era individuo ai altezza nonnaie, tarchiato, un po tondo, tti colorito roseo con .capelli lunghi ondulati pettinati all'indietro. Eietto sulla persona era in complesso un bel giovane. Non ricordo se portasse anelli. Rammento che aveva oro^ logio d'oro a doppia cassa con catena doro Non potrei accertare se avesse segni carat teristici sul viso. Aveva voce baritonale, so pracigìia. di color castagna non troppo folte. Naso regolare e non rincagnato. Era completamente sbarbato. Presentatagli la fotografia del suicida Rizzetto, esclude in modo assoluto che l'Individuo della fotografia sta quello di 'cui ha precedentemente parlato non trovando in questa nessun dato di somiglianza. Presentatagli successivamente la fotografia di Pietro Balocco, senza baffi, risponde: «L'individuo ritratto in questa foto' grafia ha qualche carattere di somiglianza con l'individuo di cui ho detto dianzi, per quanto io non possa in modo sicuro accertarne l'identità. Se lo vedessi, però potrei riconoscerlo con certezza. Specialmente di prospetto l'individuo che mi mostrate in fotografia ricordo quello che veniva nella mia trattoria ». Presentato al teste l'abito grigio seuro a righe indossato dal Rizzetto. dice: « Riconosco in modo assoluto in questo abito che mi si rammostra quello indossato dall'individuo di cui ho parlato». Aggiunge: « Mai ebbi occasione di vedere 1 individuo in parola in vettura, nè di sapere di quale vettura usasse. Oltre che con l'ing. Capozzi non lo vidi mai con altri ». Viene data lettura della deposizione di Bini Elisa, di Napoli, impiegata dell'Agenzia Contardi. Essa dice : « Verso la fine di maggio, verso le due o le tre, venne nell'agenzia ove sono impiegala un signore che si qualificò per De Luca Luigi. Richiedeva gli fosse precurata una villa in affìtto in campagna, solitaria. Stabilii in affitto una villa vicino a Sorrento. Non saprei dare indicazioni pie cise sulla sua fisionomia nè sul modo dl ve stire del detto individuo. Rammento solo che una volta venne vestito in un modo e l'altra volta in un altro, che aveva il viso ovale un po' rotondo e che dall'accento sembrava settentrionale. Noi saprei dare indicazioni sul colore del vestito che indossava ». Fattale ve. dere la fotografia del cadavere del Rizzetto, rispose: «Non mi sembra di rilevare dalla fisionomia in fotografia alcuna rassomigllan za con l'individuo dl cui ho detto ». Singolari rassomigliarne Fattalo vedere la fotografia del Balocco ri conobbe che la forma ovale del viso rispon deva a quella del De Luca. « Siccome l'ho visto appena un momento data la rassomi glianza non posso pronunciarmi. Forse rive dendo il De Luca e risentendo la sua voce potrei precisare ». Viene letta la deposizione di Vincenza Co sentini. di Scordfa .residente a Napoli, dece duta. Rammento che verso la fine di maggio del '18 si presentò al suo ufficio un individuo dell'apparente età di 3(1 anni, vestito abbastanza elegante, ma non di aspetto fino, con accento settentrionale, che si qualificò per Luigi De Luca. Cercava una villa por sei perquestione di denaro sia per zsone. Non taceva I l'affitto della villa", sia per il nostro coni' l penso, purché gli fosse stata procurata in llMreviMiois ^coopo, Ritornò infatti la aera qncggLlpdmclmdddcRavfgcegaallbPorieLlsnaCprvgrl a o a o i i i i a e . a a o a a r i i a o : o : n n i a a e a, o e e a n l , a o e e o e o o an r rr stessa.- Mio marito gì* Indico là villa dell'ing. Capozzi. E' cosi che si incontrarono il Do Luca ed il Capozzi. Trascorsi tre o quattro giorni mio marito, non avendo ricevuto li compenso dovutogli, mandò un biglietto al{'Hotel Genève, dove 11 De Luca aveva.- lasciato 11 suo recapito. Fattale vedere"la fotografia del Rizzetto, disse che la fotografia! ha qualche rassomiglianza con. il De (Luca specie in rapporto alla forma del naso e d«lla testa. Ricorda che il De Luca aveva sulla guancia sinistra un neo sullo zigomo ♦inisvo e qualche altro più piccolo su*a fuani)a: stessa, A domanda se sa dare gualche mrttaglio descrittivo sulla fisionomia del De Luca dice che aveva fronte alta, capelli ondulati lunghf mandati all'indietro, viso a forma rotonda piuttosto grosso, colorito roseo, labbra piuttosto carnose, voce baritonale con accento pronunciatamente settentrionale, quasi genovese. Era piuttosto tarchiato, camminava eretto sulla persona. Parlava a voce bassa con fare sospetto. Riconosco sul campione che mi al rammostra la stoffa dell'abito che indossava il Del Luca la prima volta che venne nel mio ufficio. Ricordo anzi che portava una paglietta In tessuto dl Firenze ed una cravatta scura con puntini d'abito fatto a Genova). Riconosco perfettamente nell'abito del Rizzetto quello che Indossava il De Luca e dl cui ho fatto cenno. Rammostratale la paglietta portante all'Interno la scritta Giuseppe Risso. Genova, la riconosce perfettamente. Rico», nosco il cappello di paglia che il De Luca: aveva quando era vestito con l'abito grigid scuro. Non credette di escludere di aver visto che le scarpe erano più eleganti di quelle) chd le si rammostrano. Il De Luca, secondo la testo portava anelli fra cui uno con pietra venie, l'orologio d'oro a doppia cassa con catena nastro di seta c ciondolo. A.w. Roggieri: — Una chatelaine. Davanti alla fotografia del Balocco, ma senza baffi, .ritrova nella fronte, negli occhi, nRi¬ i' n a ovale del viso le fattezze del De Luca. Da quesiti la fotografia le sembra dissomigli ante nella forma del naso e nello labbra. Il De Luca le aveva più tumide. B neo che ride sulla guancia sinistra è nello stesso punto e della grandezza di quello che notò sul viso del ilo Luca. So vedesse però il De Luca è certa che lo riconoscerebbe, sia per la fisonomia. sia per la voce. La deposizione scritta di Contardl Alfredo, di Napoli, proprietario dell'Agenzia di collocamento dice: Ricordo che verso la fine del maggio decorso si presentò alla mia agenzia un giovane liscrotamento vestito, dall'accento dell'alta Italia dell'apparente -età dl circa SO anni e ohe mi si qualificò por Luigi De Luca., Mi chiesi', di affittargli una casa e gli proposi là Villa dell'ing. Capozzi. Affilio direttamente la villa dal Capozzi senza il mio intervento nonostante che la conclusione dell'affare fosso avvenuto mezzo dell'agenzia. Circa le fotografie del RÙaetto e del Balocco che furono rammostrate al testo, il Presidente fa notare che fattapLi vedere la fotografia del morto gli parvo Mie fosse 11 De Luca e poi rammostrargli la fotografia del Balocco gli è parso che fosse ancora lui ! Si legge la deposizione dl Salvatore Caputelo, proprietario di albergo. Ricorda che daÈ giorno 2C maggio fino al 31 e ancora dal l.o al 9 giugno si trattenne nel suo albergo dove' aveva preso hi affitto "una camere un tale qualificatosi per De Luca. Era assente quasi tutta! la giornata e solo qualche volta prese qualcbe: bibita in camera come si rileva dalle note. Per il tenore riservato del De Luca non ebbo occasione di stargli a contatto. Non potrebbe riconoscerlo nel due ritratti che gli vengono esibiti. Notò che l'individuo qualificatosi Da Luca durante tutto il tempo in cui abitò nell'albergo non era accompagnato da altra persona e nemmeno da donne. Bizsetto compagno d'albergo di De I„nca!!! Rileva poi dal libro arrivi e partenze che nel mese di maggio-giugno del 18 arrivarono al suo albergo tali Angelo Genova, Giovanni Cocco e Rizzetto Antonio. Da tale libro rlsutano, parliti! il 23 maggio successivo. Nulla può dire riguardo a detti passaggi, perchè data la breve permanenza non poteva fare attenzione a tutte le persone che passavano nel suo albergo e rammentarle. Dal libro arrivi e partenze risultano le generalità o meglio la paternità e l'età del solo Rizzetto Amorino noi senso seguente: Rizzetto Antonio fu Piero. Età anni 40, professione industriale. Luogo di domicilio abituale Roma, provenienza: Roma. Degli altri due nulla risulta oltre il nome ecognome. Da un esame accurato e completo del libro arrivi e partenze risulta poi che il 4 giugno arrivarono il Cocco Giovanni e il Genova Antonio che risultano in partenza il giorno 8 giugno successivo. Riguardo al De Luca Luigi conferma la sua!; permanenza nei giorni indicati ne! piecedentfei esame. Arrivò-11 83 maggio e si trattenne fino: al giorno 9 di giugno. Lo provano anche lei note presentate e ritrovate. Fa notare che in quel tempo teneva un portiere non molto oidi-' nato e che fu anzi per questa ragione che loi dovette licenziare.- Le schede di notificazione che gli ospUU dovevano compilare loro stessi; sono state consegnate, crede, alla Questura. Il Presidente atvveite che il teste Traversa' Nicola è in viaggio e sarfe meglio attenderlo.. Rimane da leggere la deposizione della Ines; Vannini, amica intima del Torre. La teste r*-i sulta irreperibile. Aw. Erizzo-: — fiTOperifefis T Presidente:. — Non è sesta trovata; ere. afri-! malata. Aw. Roggieri: — O e irreperibile a ammalata. Non si può dire-che sia ammalata perchè; allora l'avrebbero trovata. Ciancedlieue : —- Una teste che è veneta quii * ha detto che è andata a cercarla e che l'ha! trovata ammalata. Aw. 'Roggieri: _ No» è un 'referto, è tuia!; indicazione di teste. La citazione è stata con-' segnata? Cancelliere: — L'ufficiale giudiziario dice dUi aver consegnato la citazione alla Vannini Ines.! Aw. Erizztì: — Quindi è stata citata rogo-l larmente. E non c'è referto medico? Presidente': — No. Questo è quante si tro-i va lì... Aw. Roggieri: — Vorrei sapere doro si trova1 adesso. Proc. Gea.: — Non leggiamo la sua deposi-, zione, allora. E' Punica volta che andiamo? d'accordo! Aw. Roggieri: — Ne, no, neanche adesso. Questa benedetta Vaapini, se no è parlato tanto, risulta che è citaP a mani proprie, poi non1 è stato fatto niente. Proc. Gen.: — No, perchè è rimasta in..«. sospeso. Presidente : — Se loro sono d'accordo di leggerla... E non c'è nessun male. Aw. Erizzo: — Non si preoccupi di noi. Avv. Roggieri ed Erizzo: — Faccia lei, Pre-.. sidente, come crede. Presidente: — Si legga. I/ir*® peri bile Vannini racconta... Cancelliere, lèggendo: « n giorno 7 dicembre il tenente Pagella ha intewogato la Vain nini... Avv. Roggieri : — Consentiamo^ alla lettura1 di esami testimoniali soltanto. « «on ricordo precisamente se l'individuo al nome Eugenio conosciuto dal mio amicò militare Torre abbia cognome Franchino Marchino a anche Quirico. Lo chiamavamo sempre Eugenio. (Erano i parecchi nomi che Balocco usava' a Genova). Era un borghese, piccolo di statura, brutto, dalle guance infossate, piuttosto esile, del quale non sa dare altre Indicazioni, in morto di Massa LubrenseJ. Mi disse che era il sarto militare che lo vestiva. Presidente: — Era quel Catto poi riconosciuto nel morto. Allora era parrucchiere a sarto. La teste prosegue : « Dimenticavo aggiungerà' che altra volta che vidi l'Eugenio con il 'borghese sopra descritto lo ridi passare in vettura verso Brignolc. L'Eugenio, nel tempo dio lo conobbi (aprile-inaggio>, portava baffi all'americana molto corti, tanto vero che se li tagliava facendoseli nuovamente crescere. ■1 Presidente avverte che c'è ancora li vej\