dall'enigma "Rizzetto" alla roncola dell'assassino di don Gnavi

dall'enigma "Rizzetto" alla roncola dell'assassino di don Gnavi dall'enigma "Rizzetto" alla roncola dell'assassino di don Gnavi Baloccotenta provare che alla fine di giugno era a Genova — I suoimemorial,la sua vita di latitante nelle deposizioni dei testi che non si sono presentati al processo e nella testimonianza dell'avvocato Greppi — I risultati delle perizie. — Si attendono dei testimoni da ^T 12 p( Corte ci» Assise eia. Torino ) t Balocco ìrf presenta nella gabbia allo ore 9"0. 'Due carabinieri all'esterno, con tanto di baio! netta; tre carabinieri all'interno. Con un accusato come il Balocco che si dimostra perfettn,mente persuaso di strappate ai Binrat.i un vefi detto di assoluzione — o lo dimostra con l'atj teggiameulo, con la violenza del linguaggio, [còl tòno che assume e che ancor più assumeirebbe se il Presidente e il Procuratore ("iene- j tiralo non lasciassero passato occasione per ri 'metterlo nella sua posizione precisandone ! tpmbIlIresponsabilità — le «lucerne» potrebbero essere I,: ridotte di numero. Velleità di dare in smanie JBalocco sinora non ne ha dimostrato. |; Allo oro tuo viene aperta la porta della tri- ! Imma pubblica. Ce ne accorgiamo dal clamore !(che ci giunge alle spalle. Quanti desiderano | lassistere al processo seno migliala ed i pochi !'che'-rtearono ad entrare sono così felici che sa VV? «anne^anaoHU. e bonini. Finora non ab- i^iWamo avuto un richiamo del Presidente. Balocco ragiona... L'aw. Magliola si intrattiene a lungo con l'accusato. Balocco gli parla della deposizione dell'ingegnere Capo/zi. Sembra a Balocco che l'affermazione dei teste sull'assassinio del De ■Luea-Rizzetto sia siata troppo categorica, i — Cosa può dire lui, — osserva Balocco all'-aw. Magliola — die sia slato asassinato? I iPuò pensarlo, ritenere che sia stato cosi, ma j Igiurarlo, no. Dice: ««E' stato assassinalo!».! Il medici sono di parere contrario. 'Balocco,tparlando colusuo difensore, ha voluto mettere anche in rilievo il latto che l'in- I jjegnere Capozzi ha detto che De Luca-Jìizzct- ! to aveva'un abito marron, ma marron scuro, j ■—-Il mio i dice Balocco, era marron chiaro. ì iNon può essere quindi il mio. i ; - Queste ed altre cose dice l'accusato a commento della deposizione Capozi, Balocco non !lia aspetto «diverso dagli aUri»giovni. Tranquiltlità... opaca. ; "Alle 9.40 entra il Presidente e vediamo il |primo testimonio, un genovese. Botlaro, il Higiio della padrona eli casa di Balocco. Giura. Presidente: — Lei ha conosciuto Balocco a kìenova? Può riconoscerlo ancora? li tinello'.1 ^ìndica Balocco). .—Era-.allora vestito da militare. T.'ho visto [per cinque minuti, non posso dire che-sia lui i.Se lo ha'riconosciuto mia madie deve esseie lui. Presidente: — Lo conobbe quando lei si 1rotvava in licenza? ; .— Non. so se;dia ai primi giorni delia licenza o agli ultimi, ina è dinante la licenza. Presidente: — Ricorda ti giorno? i — Dal 20 maggio ai 10 giugno. Non so dire altro. : Proe. Gen.: — Che Balocco fosse a Genovn nella seconda quindicina di giugno o ai primi di luglio rimane quindi escluso. AVv. Erizzo : — -ho vedremo. Presidente (al teste): — Lei torna a Genova? Grazie dessero venuto. Buon giorno. JL'awocKto che cbhe lo c&nfidenr.c di SìsJoceo E' introdotto l'avv. cav. Costantino Greppi, l'avvocato che. ebbe le primo confidenze dei Balocco, il primo che avrebbe saputo di « Rizzetto ». . Presidente : — Lei fu difensore del Balocco c della sua famiglia? , —Conobbi i! Balocco a Vercelli. Difesi sua iinadre per una contravpenziioné. Più tardi, i ■:con l'avv. Bogino, difesi patire e madre iurta querela di un ufficiale. Difesi Pietro Ba locco per negligenza, in occasione di un disastro ferroviario a Settimo. Avv. Roggieri: —Questo disastro fu la causa forse, del trasloco eli Balocco da Settimo ad Alessandria? — Forse. : Avv. Roggieri: — Come lini ii processo? : — Assoluzione per inesistenza di reato. Presidente: - Poi... — Poi fui in rapporti con lui a. motivo del «un trasloco ad Alessandria. Dovevo intervenire per ottenere la rimozione. li J I s: idi pdv^.Presidente.- -- Questo Interessa poco. G^it»^ JSfPSoSafiVSS Sa !appuntamento per ine » Genova Fui ti Geno- ; va' ma non venne il Balocco. Seppi che non si era presentato percnò temeva clic il plico!fosse andato smarrito n trovato dall'Autorità fui Avv. Erizzo: — Può alzaie la voce? I —Verso la metà di aprile per telefono avveri ito ohe la persona del plico, era n T no c che voleva vedermi aliti seiu. Mi trovai Era Balocco. Restami.io insieme sino a mezzanotte. Si parlo del memoriale. I.o ì-.-si. Mi parve lungo. Lo consigliai >i non presentarlo. Presidente: — 71 memoriale che cosa dici va? — 1 giurali devono saperlo. Balocco si dichiarava innocente, accusava dell'uccisione di don Gnavi l'Antonio Rizzetto, un irredento. Mancavano però le prove. Unica difesa dei Balocco consisteva nel fatto che egli dichiarava di essersi trovato nel pomeriggio tir! 13 marzo con una signora, Presidente: — A questo idilù Balocco ha rinunziato. IV iiiui-iie parlarne. j-r-.Nel memoriali' formava l'unica prova ti sua difesa. Bissi a.Balocco «-he era necessario che questa signora .-i fosse presentata all'auterità^giudiziaria. Balocco rispose elle questa signora, piuttosto che presentarsi, si sarebbe 'elucidata. Mancando queste prove, consigliai ■Balocco di non presentare il memori • aveva valore. Presentare •'! memoria] dire far pedinare lue e arrestare Balocco e a questo arresto io'non intendevo cooperare. Presidente: — Sa che la signora ha smentito Baiocco?! — Lo so. Lo lessi sui giornali. Dopo questo primo colloquio altri ne ebbi col Balocco a Genova nel maggio, nel giugno 0 nel luglio. Seni•pre mi confermò quanto avevo detto ; mi n riale. Nell'agosto nan ci vedemmo. Ni l settembre lo vidi e aneiie uell'oiiobre. L'ultima volta che. mi incontrai cori lui fu quindi"; giori i 1 ... ma dell'arresto. Presidente: - Lei sconsigliò Balocco a presentare il memoriale pel fatto che mancavano le profe contro ■ Rizzetto », le provi a sua li ; I ■: non voleva |difesa -- Precisamente, Presidente : — Non la stupì il fatto clic questo « Rizzetto » fosso cosi « impalpabile »? — Balocco non <.bbe molti rapporti con Rizsetto. Presidente: -- Ma come? So contrattò con lui, gli di'-de dei denari... Perche non si inferrilo del suo domicilio.' — Durante la guena c'erano tanti commercianti improvvisati... Presidente: — Ma lei non consigliò la pre-isemazione del memoriale, il che vuol dire die sha dichiaralo che il metti in tasca al Balocco uou ma un secondi)? non uh attribuì valore. — Mancavano le prove e si poteva ini onero 1 in responsabilità. Presidente: - Gri. anche di calunnia, e cii calunnia contro il personaggio n leggendario». — Non dico qi>"-:i . ni:, p..i- far deviare i'uii-l torità dalla \\iu>\ delle su., i » i risi s i : : > s. Presidente: -- Lei scrisse ai Baiocco une i lettera e palio di olio e del con* lo di Francia., Fu in data 11 mar/", vero? — Si. I! presidente tifi lettura della lettera. Risulla che In data 11 marzo, c •••: ,• pochi fc*ion <• inw del mtto. Balocco inviò ai Groppi ,,' li 1 e lo interessò per avere il permesso di recarsi in Francia. Il tei-t-- confi ma. Presidente : - 1 1 moriale che fu trov è il primo memoi 1 — Sì. Presidente: — Gì t Rizzetto » furono precedenti alia se morto a Masòalubrense? — SI. Avv. Erizzo: — Il teste parlò col : nei primi giorni di aprile. Il Presidente dà lettura degli ahi rì.-l iriudice. istruttore, relativi alia deposizione U'-1. Ureppi. Presidente: — Lei consigliò Balocco oì non costituirsi: Peccato. Anclie l'avv. Roggieri vi si associò. Roggieri dà sempre di questi consigli! (risate). Avv. Rogcleri: — Prego il teste di voler «ire che sin dal primo colloquio col Balocco questi sii presento delie ricevute Armato « flizi-itto ». — Me le presentò. •-.dentei: ir K JM»4ft^8oJJfl»OT«lflr?OTt- a'.•'•uni di Istiloceo al rta dei |11|V j — Ero l'avvocato. Proc:. Gen. — Consta a lei che questo preteso « Rizzetto » sia stalo visto dal Balocco dopo il delitto? — Non so. Balocco: — Vuol confermare che ebbe da me un orologio d'oro da consegnare ai miei bambini. — Balocco mi pregò nn?ittilto di persuadere Ila moglie della sua innocenza. Presidente : — L'uà cosa molto difficile! I, — Mi recai a Settimo espressamente, trovai Ja moglie depressa per rincrudelire delia gen|le contro di lei, Balocco mi pregò poi di con- ! Remare alla moglie un orologio d'oro con la !'•'udlc;1- liu presto l1"'11'1 a„lei„sp l0, avrebbe | ^U^: rai ^\l}xJlJ\u}n!\}?Jan™ !da. '^f™ ? 10 consegnai alla moglie, VS„.Mf1''1! (evolto al Presidente;: _ i^«"'^a 'iSTA VtL*t I j ! I ! ì i d( ■le l'orologio aprile? Presidente: — Vedremo. Se è necessario. Il cav. Greppi viene licenziato. Una deposizione questa che era molto attera, ma che si i chiude senza interesse. li cassiere del Umico di Napoli Dilombo Fausto, cassiere del Banco di Napoli. Presidenti.': — iti,-orda che il Banco di NaJ poli abbia avuto rapporti con don Gnavi? I — Veniva spesso per lo operazioni della Cassa Rurale di Colliso. 11 giorno del delitto, alle : ore 12.SO. ritirò 30 mila lir idei Prestito. Vidi però che teneva sotto braccio i un altro grosso pacco di titoli, che mi disse avrebbe versato al mattino dopo. Era poi quel pacco che fu depositato al negozio « 11 Paradiso .i prima del tragico appuntamento. Avv. Roggleri: — Altre somme del don (ìnavi si trovano al Banco di Napoli iti attesa di ritiro? — Nossignore. L'avv- Ruggieri vorrebbe approfondire la circostanza, poi dice: —■ Già a me non interessa!... Potrebbe interessare la Parte Civile. [ilarità). Teste: — Titoli di don Gnavi non ce ne sono. Possono esserci partite della Cassa Rurale di Caiuso. Il teste e licenziato, ma non ce ne sono altri pronti per essere interrogati. Si attendono ancora i testi di Napoli. Si leggono deposizioni scritte di testi assenti. Gnavi Erminia, cugina di don Gnavi, attualmente malata. Si legge perciò la deposizione resa al giudico istruttore. Si apprendo che don Gnavi le aveva, ^promesso dell'olio che gli ■ doveva dare un impiegato ferroviario, certo Balocco ». Ma non, l'ebbe mai- E non seppe mai che tale olio dovesse pervenirle invece da certo Rizzetto. Anzi, una volta vide un individuo bruno, eolla pelliccia, insieme, a don Guglielmo, il quale le disse: « E' appunto quello dell'olio. Ma, essendo impiegato ferroviario, non può compromettersi *. Evidentemente si trattava di Pietro Balocco; e si passa ail Eligio Maddalena, di Alessandria, figlia della proprietaria ùelVAlberao E"ro/ifl. E' malata. Si legge la sua deposizione in data 2:5 marzo lfflè. Ricorda che nell'albergo tutti salutavano il Balocco col titolo di ingegnere, come, del resto, egli si era qualificato. Non andava a dormire tutte le notti. Talora si recava a dormire al mattino. Faceva .poche parole, ed era sempre sole. All'indirizzo mssrislrricvLas.qsddblpsgQTsdme,ccirca di cartelle)ddcssIsrsmenCp1 Balocco «ritinsero un-"- volta due vaglia terranei di 3000 lire ciascuno, su cui la proprietaria dcirklliergo [eco un anticipo di r>00 lire, avendo Balocco bisogno di danaro: Somiglio Caterina, proprietaria di un albergo di Siiti Remo, anch'essa malato. Dalia sua deposizione rileviamo circostanze'di poca importanza. Un giorno (posteriore al delitto! partì preoccupato, dopo la lettura dei giornali, per la stazione, appena finito il pasto e... senza pagare il conto. Avv. ViUnbruna P. C. : — Aveva un po' di premura ! Balocco: — Vorrei venisse la signora a de- !- Non occorre. Voi stavate man ; stando. Avete comprato i giornali avete le to «ue] P° po' che contenevano a vostro Tignar!"0 ? avete Piantato tulio, . o a Vorrei che l'alberreva già ordinato la leva alla porta ilei- -• Ma è naturale che Difesa: — Naturale I Balocco: — Non è vero gaflfice venisse a dire 'he ; catrozza la quale mi attet l'albergo, ! Tiifensori (io coro lòia pan ito iti frotta!... Balocco non 0 però d'accordo coi suoi difonsorl e siede borbottando. Un ìis.terssiesM'.o nel Casino ili l'ejjli i Fezzardi Andre::, li Genova ha deposto in data ;:? gennaio 1919, e non si presenta perchè ha dovuto subire una operazione al ventre. E' amministratore delle Società esercenti il Casino ili Pegli. Ha detto che il Balocco gli fu presentato al Casino dal giudice avv. cav. Bar i':i (commenti). Una sera, durante ii giuoco, ; Balocco rimase sprovvisto di danaro, tanto che ii Fezzardi gli prestò il danaro occorrenI tejjli «por far onore al Casino». Si tratta di ben mila lire che il leste dichiara di non avere mai avuto piti di ritorno, ed allorafece ricerche dell'ing. Pietro Balocco presso l'Ammiiitótrazione ferroviaria. Naturalmente gli fu st„ ..[,.. nell'Amministrazione non esisteva |nessun ing. Bob eco. li.il icco e puma vivamente da questo 1 jiievr. 1!. ,• uòco e, trinati', s'alza in piedi e con largo vasto e impeto oratorio spiega: — Non è un prestito di :'A 0 mila lire che ho avuto dtìl Fezzardi. iDopo breve pausa prosegue: — Sigie.:i giurati, il l-'e/ztir-.li non ?> lui che fece l'operazione. Lui ero un prestanóme. Una sera ero u vo. Allora dei giuoco mi disi:': :tii mandò 1 ih mi n lòri laug. ? n n -i tostai .so:! s scinto. resentò 1 signor Remedio « Perchè non giuocn.'.' Ùll ••l..l:'1.0 di gì ! toni : iti lire mille tenni volessero che li 0 Volessero niovir va, o volessero utili eendouii a perdere una : io. Infatti quel gettóni no cimo. Mi si riisso < In: valev ivano ili metallo, il fallo O0«lire di duci gettoni a un icò a scambiarli ui!a Cassa mne respintoli.. Avv. Ruggieri: — Invece d: farsi incia il Fezzardi doveva farsi danno •-'» mi' ma non finoraero proprietario imp dati et n che indi fitti Alfredo, il quale l'i ». Vj più tardi e pollavano e. '-la non era io giuncassi per Bufare il giuoco irmi in una rete jimmii il: valore avevano valore 110 quel clic po• i" prestai •iiluo che si Casino, ma nidi tifi operare iti operare Iti :OIIO- 1 l i , . n i r Avv. lire ad iiim 1 Fezzardi. Non tu une non spontu.ni o inavrei mai no- a.l rizzo: — rigurn ha neppure lui !... (Hai h Baiocco: — Ripeto ilio vio ili gettoni, il cui vali luto realizzare. Un'ordinanza «viioeìlti Esaurito rintennezzo di giuoco, l'avv. Erizzo fa istanza fornitile perchè Masnada Cesira di Genova venga a deporre. Prue. Gru.: — Ma tivuvano rinunciato... Avv. Erizzòr — AiiClie voi avete rinunciato leposizióne orale «li mi teste e ne avete !:■ deposizione, scritta! Presidente: -- Ma se b malata! ('.'.'■ tanto di itincato.. In ogni modo facciano incidente, i r ili,f.0 !d letturti della deposizione del | teste... •vvv. Allora lei, senza incidente, 1 fa ut:. Ì'ordiuaii'/.a '. 1 !':m. iicn. : Ma."se h malata!.,. Per i testi |di Nati li i non vogliono vanire io sono sta... rigido 1 faocio tradurre. Ma non posso far tradurre a mezzo della Croce Verde un malato. Avv Erizzo: •— Presidente, > col suo solilo tto spini : Presidente: — No "o! Avv. L.ii.-'Z": — Noi l.-i è i! più spiritoso (del presidenti. Vuole che io le dia il disturbo d- ritirarsi per ottenere un'ordinanza che mi darà torto?... — Oh. giie l'i"' già detto ip;i. ■ limita). Procuratore Generale e Parte Civile, i'i fronte alia <!icbJuiHzioi:e del medico, rinunciano alia deposizione della leste Masnada, legge quella scritta. La teste ba deposto che Balocco frequentò 1b sua trattoria in cotapa gnia di molti amici, tra cui donne, pagando ner tatti. Si qualificava per Ingegnere »? prò VCÌ&KÓB <a attbilfJtfBBtt a -Torino fi 41 tCBi- menti nell'Astigiano, tra cui un castello. Spesso ordinava delle cibarie che portava ad altro soldato che attendeva in vettura. Non sono riuscito a sapere dove le cibarie venissero in seguite portate. Questo soldato (il Bolocco) si faceva chiamare Torre Eugenio. Dall'aprile al dicembre venne spesso nella mia osteria, poi si assentò — mi si disse. — per affari recandosi a Napoli ; ma non ricordo bene se in agosto o nei settembre. Mi fu det-Ui pure che si era recato una volta a Savona. Una volta rimase assente quindici o venti giorni. Ln giorno mi domando di fargli pensióne ed alla mia risposta negativa mi chiese di fissargli un prezzo. Si stabili la cifra di Uro .,50 per posto. Come ho detto egli consumava quasi sempre i pasti da me e qualche volta si faceva servire dello spumante. « Come da unita noia, mi lasciò un debito di 438,50 per commestibili consumati e spese di bucato. Quando tornò da Taranto portò un baule e una cassetta, che depositò nel mio alloggio, dove non dormiva nini. Mi chiese etto plt permettessi di recarsi sopra per cambiarsi-la biancheria. Venne una. volta, con un signore, vestito elegantemente, con pelliccia. Questo signore dimostrava circa 50 anni. Il Torre, mi disse che era il suo procuratore e seppi che dopo aver mangiato st erano recali di sopra, dove si misero a scrivere. I due rimasero chiusi nella stanza più di un'ora ed ebbi la convinzione che avessero scritto perc.hè trovai sul tavolo dei fogli di carta. Quan)do il 32 novembre pani per Torino mi pregò di conservargli la corrispondenza e ini disse che non andava a Torino, ma a Milano, dove si sarebbe fermato due o tre giorni, e quindi sarebbe ritornato. Non disse, ne mi ha dato Inai a sospettare che si lucesse chiamare o si chiamasse Barberis». Interrogata sulle altre assènze del Balocco (r> Torre come si faceva chiamare), la teste risponde di ritenere che il sedicente Torre si sia recato a Napoli nella seconda metà, del mese di giugno, e proseguii: « Quando ritornò era dimagrito, male andato o sporco. Rlpetoclie non seppi mni dove il Torre si recava a dormire. Mi disse qualche volta di alloggiare in via Carlo Alberto ed in via Principe, senza mai precisarmi il punto. Non pernottò mai in casa mia e non mi diede e.lcun compenso per avergli serbato la roba. Non posso dare indicazioni sul soldato che portò il baule. Posso solo dire che parlava genovese. Ricordo bene che in tulio il mese di giugno non venne a mangiti re da me e clic quando si ripresentò mi disse di essere andato a Napoli ». Il " Soldatino „ j 1: - j quella ( o i o (Tom e i , l , i o n In un secondo interrogatorio avvenuto verso la line del giugno 11)1» la teste, depone confermando la prima deposizione del dicembreTJ18 e prosegue: «Nei tempi 0. per meglio dire, nei primi giurai che quell'individuo — ohe poi bì uualificò iju.ale Torre Eugenio — veniva a mangiare da me, non sapevo come si chiamasse, tanto è vero che io chiamavamo por riconoscerlo, il . Soldatino ». Uopo qualche giorno . che frequentava il mio esercizio, gli chiesi il nome, ed egli mi disse di chiamarsi Eugenio, senza dirmi peraltro il cognome. Con questo solo nonio lo conobbi, ini pare, lino alla fine di settembre. In quell'epoca egli ini disse di clUamarsi Torri.-, e ciò in occasione di avermi avvertita che gli consegnassi la corrispondenza che sotto quel nome gli fosso giunta. Mi disse di chiamarsi Torre'Eugenio anche nelle seguenti circostante: nellcsUto egli venne qualche volta nel mio esercizio a bere qualche bottiglia di vino in. compagnia di certa Ines Vannini. Avendo capito che io conoscevo queha donna, successivamente — e mi pare appunto nel settembre dei 1018 — mi chiese se sapevo chi era quella donna. Alla mia risposta affermativa, mi disse che era l'antica di un eerto soldato Terre, che per combinazione si chiamava pure Eugenio. Non ho mai conosciuto un altro Torre Eugenio. Ne sentii parlare dal Torre Eugenio che veniva a mangiare da me, ii quale mi disse anche che essa Sii era costata qualche biglietto da 500 per l affìuo di un appartameli to. Il Torre veniva qualche volta a mangiare nel mio eserci.-to ut compagnia del lenente Traversa nel mese (li agosto e successivamente, (.luolciie volta venne anche con donne, fra cui, come ho già detto, la Ines Vannini. Non. saprei s" culi avesse qualche amicizia intima con qualche persona. Non ebbi occasione di sentire se d'ilio persone che conosceva fosse chiamato con nome diverso da nuello di Torre Eugenio. Ciò anche, porche non avevo quasi inai occasiono di avvicinarmi al suo tavolo. Verso la fine di maggio il Torre mi disse che andava via dalla signora Botruro, che abita in via Archimede, l'J, soggiungendo che sarebbe rimasto fuori un mere. A tale proposito ni' chiese se avevo una stanza ove porre |a sua roba durante la sua assenza., lo gli misi a disposizione una mia stanza, . ina egli non venne a portare nulla. Nel mese <li giugno fui ammalata, ma ero lo stesso al corrente di cosa facevano i miei elicmi, chiedendo spesso notizie a mia figlia ti nome Moria, per sapere l'andamento dell'esercizio; Fu appunto mia figlia che mi disse che in quel mese l'Eugenio Torre si era assentato. Rammento anzi con precisione che il :.':i giugno, in occasione di san Pietro, vi era situa una festività e l'Eugenio non vi ora e mia figlia mi informò che mancava da (iicci o quindici giorni. Nella prima quindicina di luglio il Torre venne, di nuovo ne! mio esercizio e mi disse di essere stalo a Napoli, durante lo sua assenza, per l'edere fce poteva avere dell'olio. Rammento anzi che gli dis.-i che se fosse sialo il 20 giugno presente a Genova, si sarebbe divertito. <Uoti c senza Ita{12 » l/i trovai un po' malandato e sporro: C.hlenirgliene ragione, mi disse che dipendevo dai disagi ilei viaggi in quei treni. Quando ritornò, dopa ijucsir. sua assenza, fu allora '; in casa una il -'aule elio immediadop'j lece ritirare II baule rimase mia dii" '• tre giorni. Nessuna tarili da lui dm-ante la sua assenza, porto sempre 1 baffi all'americana, re eoi 'itti a questa foggia lo tu però dalla signora Callo che mche sei.za batti. Oliando torno ria Taranto si era lasciato crescere il pizzo. In rjuèiroccasiotie porto anche una valigia ni una cassetta in casa mia. Mi pare ohe quando P> lividi di ritorno da Napoli fosso vestito da soldato, i! Torre si niipo'stto e si dichiarò sempre un gran signore ed insisteva perchè mio risilo tosse entrato 'ii commercio con lui. A tue anzi propose, fin l'altro, un contratto di acquieto di un villino e di terreni che mi disse di possedere nelIti Valle d'Aosta. In varie occasioni mi chicdeva io avevo capitali e somme. Oltre 1 lettera che consegnai ai carabinieri indirizzata al Torre Eugenio e che riconosco per fiesbdsdaciltlpdie pori lamento In casa Ialina e Torre ti, r- Vilii. ilo Silplif quivi fu vistò a o e o ò - nit morirà, nessun'aitru corrispondenza giunss a casa mia al suo Indirizzo. L'individuo di cui ho dato i connotati nelle mie dichiarazioni precedenti al roJbiiiicri e che vuusk» prima che l'Eugenio tos'e partiti, l'ultima V0I13, e che i^'i disse di essere il suo procuratore, non lo vidi che quella sititi volta nel mio esercizio. Rammento die si trattennero per paicecluo tempo, ' vi. e lIEiigeiiiu^ in casa mia e che furono anzi veduti da niiti lig!iu a scrivere. Non so dio e ii Ti'ìtc abitasse itegli ultimi renili. Riconosco perfettamente nella foìografia clic oti si mostra, il Torre Eugenio. SìiiSoi-eo E>rol«\*.!a Balocco come si trovasse in uno 'ritmila:' Signori giurati, so questa lumini tv*ssc .-irti, fatta presente la lìgiiti della Masnada, questi t'avrebbe roti tradotto f sfatato, perchè tilit'n quanto è esposto nella deposizione 1 falso. E Baiocco a voce nini prosegue: falso che non dormissi nella sui: trattoria porcile alla -era tutti rai davano la buona notte-.. Andavo a dormire tutta lo sere, latito che qualche t'ita, per isbaglio ia figlia della padrona etri'» uella mia stanza e uii sorprese in letto!... <iii affai') che proponevo erano lechi. Noo è veri che fossi sporco u óhbaitulo perchè no:, vanivo da alcun iimgi, viaggio, !ó in quel tiiirp., obliai in 1111'nltra paniera. Tul'n quanto r stato ietto e fal"o. Presidente "tii ialina: — Onesta donna ilièe che eravate simpatico, wi bei modi; coinè pbtot* credere clic ■ ia stato cosi perversa dir inventare saia shah^ dcposiziop&! - —j — . -v. dAdeeuuisnNrèlsdPacmRgpetesvdssildsdrvc.tdmcgsdaldIrscddlpqslddtcsIzgles Balocco a voce alta: — La signorina, la figlia della, padrona non pol.rt'i negare d'essere entrata in camera mia, quando ero aitasi svestito e in letto... Del resto la signorina potrebbe lestitnoniare. Perché non viene? E so la deposizione della madre fosso stata letta presente la figlia, questa aviebbo smentito la madre! Presidente: — Voi siete abilissimo, siete audacissimo. Ma ci sono delle circostanze clic non si possono annientare. Balocco: — Eppoi lu. teste non parlava che il dialetto genovese e là deposizione è in italiano! Presidente: — Non dubitato .E' una proprietaria di trattoria in un grande porto. Sa quello che si dice. Balocco: — Ero obbligato a consumare di più nei pasti perchè non avevo le tessere. Avv. Villabruna P. C. : — L'obbligava a bere ctc I] testo Merlo Si sospende la lettura delle deposizioni perchè è giunto il testo Merlo. Avv. Roggieri: — Allora facciamolo cantare. Merlo Giovanni di Varallò, residente a Torino, negoziante. Dico: -- CI incontrammo un giorno, di un mese che non ricordo, nell'anno 1018, in treno. Combinammo di partire all'indomani per San Remo per acquistare olio. Al mattino non lo trovai, e partii solo: Stetti assente Irò giorni e al mio ritorno seppi dell assassinio di don Gnavi. Balocco spiega, con un largo giro di parole, che commerciava e che doveva comprare delle crisalidi. E chiede al teste: — Ricorda che orano crisalidi? Proò. Gen.: — Ma tutte crisalidi! L'essenziale è ohe la data non salta fuori. E colle crisalidi ha line l'udienza antimedcBs