Il misterioso morto di Napoli e il contestato alibi genovese di Balocco

Il misterioso morto di Napoli e il contestato alibi genovese di Balocco Il misterioso morto di Napoli e il contestato alibi genovese di Balocco esistenza del presunto Rizzetto ctie si trovava a Genova quando immediata prova in contrario dei esclusa da tutti i testi — L'imputato tenta provare fu rinvenuto il morto a Massa Lubrense — Una tenente Pagella — La sfilata dei testi continua. ( Corte dL' Assise di Torino ) ,< iMiamo' stamane una novità. nell'aula. Su ci un tavolo, davanti al presidente, troviamo esperto la famosa valigia e lo non meno famose ceste, delle Quali tanto ei ò discusso durante l'istruttoria e in queste primo giornate del processo: cesie e valigia che servirono ?er lar seomparire il- cadavere e gli indumenti del povero don Gnavi. Fu nella valigia di cuoio giallo che venne cacciato il tronco sezionato del povero prete. Contiene oggi una grossa accetta cho deve aver servito per lo squartamento e dei sacchi di tela. Le due -ceste che sono meno voluminose di quello che si poteva pensare contengono ora l'una. gli indumenti de}, disgraziato don Gnavi, l'altra la pelliccia di Balocco. Una seconda piccola valigia è accanto allo ceste. I Giurati entrando sostano, davanti al tavolo, «•servano e -commentano. Aito 9,20 entra Balocco nella gabbia-, alle •.86* annunziato ii' Presidente. I giurati sono tutti presenti: Mancano gli avvocati. Presidente. — Avverto che nella odierna gior«ata.*>isogna cercare di sentire quanti piti testimoni è possibile. Sono il più vecchio, ma vedrò di' durare quanto più è possibile nella lattea, Chiedo, a tutti di fare altrettanto. Poi rivolto .'a Balocco. — Voi avete parlato e straparlato. Vi invito a fare 11 minor numero di domande possibili ai testimoni. E' inutile cho perdiamo tempo. JLa ripresa delle teatimontanze i Compare sulla pedana l'ing. Giacinto Prantli. Viaggio con don Gnavi la mattina del 13 marzo. — Viaggiai — dice il teste — con don Gnavi da Caluso a Torino. Con don Gnavi. c'era la madre. Si 'parlò di varie cose. Don Gnavi mi disse che aveva un appuntamento a Torino. Fummo d'accordo che ci saremmo ritrovati ,in 'treno 3a sera per discuterò su di nosiri affari. Alla.sera alla stazione non trovai altro che la. madre. Presidente : —-Se ne stupì? Teste. — SI, ma la madre mi rassicurò,.. !«' Tom età-,forse col tram » mi disse. La mattina dopo mandai a cercare notizie. Seppi che non era ritornato. La notizia dell'assassinio l'ebbi, dai giornali. Presidente: — Pensò chi potesse-essere l'assassino? Tester —«Dubitai clic potesse essere la persona con-la quale don'Gitavi doveva essersi trovato, perché sapevo che aveva con essa dei tontrasli. Presidente :. — Sapeva che don Gnavi era in relazione con Balocco? Teste : — Ne ero informato ma Ignoravo che ftuesta persona fosso Balocco. Altro non sapevo se non che era un impiegato alla staziono di Settimo, sui quale non avevo buono infórmaaionl e che non ritenevo persona fidalo. Presidente: — Nella deposizione ella ha precisato i motivi della sua diftidenza. Appare tic non "io avevano' persuaso gli atteggiamenti del Balocco. Teste: — Si. Ne riferii a don Gnavi-e don Gnavi mi rassicurò. Presidente: — Prima di sapere che don Gnavi. fosse stato assassinato seppe che era stato ucciso in via Maria Vittoria un prete; perchè pensò che fosse lui? . Teste: — Perchó nel pomeriggio del 13 avevo trovato don Gnavi in via Maria Vittoria. Presidente': — Lei ha espresso dei giudizi, delle*>opiiiioni-sii Balocco? Teste: — Parlai del socio di don Gnavi. Non ne sapevo il nome ina non mi persuadeva il suo modo di trattore gli affari. Le informazioni clic avevo non mi rassicuravano affatto. Presidente: — Sentì parlare da don Gnavi di un certo Bizzetto? Teste- — Mai! Aw-, HufiKici-i: — Non sentì nemmeno mai. pars, il nome di Balocco. Testi-: — Parlava sempre delsuo socio. P. M. : — Del suo socio, precisiamo bene. ■Del suo. Presidente: — Fisicamente come si presentava, don Gnavi ? Teste: — 12ra magrolino, gracile: un fisico meiio del normale. Presidente: — Come regolos-a don Gnavi i suoi conti col Balocco? Teste: — Mi disse che li regolava volta per volta. Aveva per i suoi conti personali un piccolo registrino. Don JL-tisgrì SCcroìn . Compare alla pedana don Luigi Berola. sindaco della Cassa Rurale (li Colliso, Riferisce di una visita fatto do Ualocco a Cai uso. Accenna di aver conosciuto Ualocco a Caliiso allaCassa, seppe che dovevo inondargli del solfatodi rame e dell'olio. A^proposito del telegrammadi cui è "stata data lettura ieri, afferma ellaritenne trattarsi di uno specie eli alibi tentalo da Balocco. P. M. : — Lei era amico di don Gnavi; godeva la sua confidenza? Teste-. — Desìi affari suoi don Gnavi parJava poco. P. M. : — Ho sentii.' parlare di Bizzetto? TesP' : .— Mai. Presideti'e: — Quando parie eli olio o di legno accennò a ohi doveva fornirglieli tanto da far pensare si trattasse eli altra persona che non fosse il Balocco ? Teste: — Mai. Come mi parlò di Balocco inavrebbe parlato del Bizzetto. Accennando all'olio che attendeva precisò die dovevo essergli inviato da Baiocco. Ritengo du :•• avesse conosciuto il Bizzetto me ne avrebbe imi-luti). liti soi'elisi lìeii'aBHassìifftto Maria Gnavi, sorella di don (jiic, ':. uno donno sullo quarantina, s'avanza n attendo che le .'.io rivolti?. la primo domando. Presidente: — Baloccò ebbe ad inviare a lei. per mezzo di don Gnavi. dell'Olio? Teste: — Una damigiana. La sì divise in due parti: uno io. ì/.-ncnuno noi. l'altra lauretoro i nostri genitori. : Presidente: — Fu alla fine di dicembre? \ Teste: — Von ricordo bene. Oltre lo damigiana, Balocco invio cinque scatole, d.c di.Videmmo tra noi. ; Presidènte: — Suo fratello parlò' di fiizisci.t.o i | Teste: — Mai. Parlava sovente di Baloccoma di Riazctto mai. Se lo avesse conosciuto Le avrebbe parlato certamente. P. M. : — Mi parli del solfato di rame, che doveva giungere a Cai uso, e non giunse. Teste : — La domenica pi-in:.-: •-in* fosse ue• -iso. mio fratello mi informò che doveva arrivine del solfato di rame. Mandai alla statetene, ino la meteo non arrivò. Venni informata che sarebbe arrivato, a mezzo conducente. i: ! ariceli, ino neppure quel giorno è arrivato. Mi si dis:e poi ancora ciie sarebbe ninnici il martedì, per ferrovia, ma anche imartedì non giunse. E' la volla del teste Ermanno Andreina, Impiegato alla Cassa Rurale di Caluso nel 101".Presidente. — Quando conobbe. i! Ualocco?Teste: — Ilo visto p< isonalniento 'Balòcco nel luglio liti? u Coluso. Si ti vi qualche minuto poi » dicembre e t i irailcunc ; vi che lo accompapn . n di dìceml n spedii ai Baloc zandoio ad Alessandi Il leste spiega poi di s«> don Unavi quando < .to' venne ricuperato <; aveva oltre i titoli dal! • queste «comparvero. Presidente. — Sa. clic teche cdn cerio Bizzetto? 'itìitti — Non ne ho mai sentilo parlari •viffSà fcJJ'assassinlo, il giorno 12. don diavi era mollo contento e ciò perchè Baloccfijl aveva dichiarato che avrebbe saldato : e-uo debito. Parto eli Balocco che doveva vedere, ma non disse parola di Bizzetto. Aita) sacerdote; è don Michele Actis, parroco ci VtscBe. Fu compagno di Seminario ddon Gitavi. F.bbo con lui rapporti di affari e : ■ nie io incaricò di acquisto di titoli. 1. in cui venne ucciso don Gnavi doveva ai lulstare per la Cassa di Vificho dei titoli. Teste: — Gli avevo consegiialo-65-Jt' lire.' Vresidente; — E antho queste sono scomc fon den Qua; miu. Tonio nel > con ti''ii (Inazione. Verso loeli non (ìnàvi;i. 33Qo ìndiriz-di .1- tiare iiv -snne a i co iiu Ilo som na e ti ale- ::•' don Gnavi quon. ,■„La Kmillo Negro, ex-carabinietr», viene a dichiarare che trovò nel canale Miehelotti il tronco del povero don Gnavi. — 11 CO marzo, verso- le ore 14, — egli dice, — passando sulla passerella che dal corso Casale conduce al Parco Michelottì, vidi nel canale un tronco umano. Scesi la riva e con un basto-io riuscii a fermarlo. Aiutato da ragazzi, riuscii ad assicurarlo con un pezzo ut corda e poi a trascinarlo allo riva. Nel l'appartameli tedi via Itonizsctti Annetta Gallo, la proprietaria dell'alloggio di via Donizetti, affittato dal Balocco, si presenta a sua volta alla pedana. Presidente: — Quando ullittò l'alloggio? Teste: — Non so precisare il (giorno. Lo affinai all'ingegnere Pietro Balocco, a lire 120 mensili. Presidente : — Dica, die cosa ha visto? Teste: — 11 Balocco veniva da me quando devera pagarmi l'affitto. Presidente: — Quanti mesi fu da lei il Balocco ? Teste: — Non so. Cinque o sei mesi. Presidente: — Era solo o in compagnia quando si recava nell'alloggio? 1 Testo: — Solo ò con una signora. Presidente: — 11 Balocco incaricò lei di trovarle mi alloggio elegante per una famiglia? Teste: — Si. Mi recai all'Agenzia Prono per informazioni e saputo che co-n'era uno ne informai il Balocco. Presidente : — Seppe che Balocco affittò l'alloggio di via Mario Vittorio? Tèste: — No. 11 Balocco mi ringraziò dell'informazione, ma non ini disse se aveva affittato l'alloggio. Non me ne pariò più Presidente: — Il U marzo Balocco fu da lei per pagare l'affitto? Teste: — Si: venne, il mattino del 15 marzo allo 7,30. Era venuto il giorno 6, ma non avevo da cambiargli un biglietto do cinquecento lire. Presidente: — Quando le si presentò era sconvolto'.' Teste: — Era impressionalo, tanto che gli ttamaiidni se fosse ammalato. Presidente: — La portinaia che cosa ebbe a dirle? Tosi e: — Che Balocco era rientrato alle ore Il della sera piima e l'aveva pregata di svegliarlo alle ore 7. Aiire informazioni la teste dà su quanto seppe e che cosa vide dopo la scoperta del delitto. Presidente: — Lei domandò al Baloccò dello zucchero? Teste: — Si: ma mi rispose con un modo così brusco, che mi impressionò, e non insistetti. P. M. : — Può dire se Balocco dormi nella casa di via Donizetti nella hptte rial 13 al li? Toste : —. Noli so. Presidente: — In via DotiizelH il Balocco si. recò qualche volta con un altro uomo? Testo: — Un giorno mi chiese dei bicchieri perchè aveva degli amici, Avv. Villabruna: — 11 Balocco le disse di non cercargli più l'alloggio, perche il colonnello che- doveva occuparlo ci avrebbe pensato da sè ? Teste: — Sì. '■la mia signora...,. Dopo la padrona di casa abbiamo la pòrtinaia della caso di via Domzetti, Lucia Gosso, la quale deve riferirò sulle abitudini di Balocco; sul come viveva, su chi riceveva. Una, buona donna che nulla intuì, molto diversa dalla Brio, che vide presto e giusto. — Tenevo — dice — lo chiavi dell'alloggio che il Balocco mi lasciava. Avevo l'ordine di consegnare le chiavi solo a lui, personalmente, o tuia sua « signora ». Presidente: — Era la moglie di Balocco, questa signora ciie veniva in via Donizetti? — Non so. Balocco diceva: la mia signora. Avevo anche l'ordine di mettere la posta sul tavolino da none, o consegnarla a lui. Riceveva molte lettere, e tulio diretto a Balocco Eliso, du Genova, da Milano, ecc. Presidente: — .Sino a quale epoca fece la :;ua comparsa iti via Donizetti In «signora»? — Otto giorni prima del delitto là signora scomparve. Anche lui per due o tre giorni non. .-■i fece vedere. Mi sembra '-he passarono tre giorni senza che io lo vedessi. Il giorno li tornò a presentarsi. Mi disse: « Vado a dormire. Verso le lò K le l.">,30 venga a svegliarini »• Lo svegliai,, u Grazie, vengo ... mi rispose dall'ime rito. Presidente; — che impressione le fece Balocco? — Mi sembrò spaventalo, impressionato. Dubitai che fosse malato. MI disse infatti cheo I non sta-a beile, a Avv. Erizzo: — Ci desi-riva questa a che si recava a trovare Balocco. •ignorao i o a i e o o a n , to e - è e l ao ei e ! a - o - - Lo iKU'tiuaia riinane un po' incerte, poi. preci.-n: — Statura media. Vestiva, di marrone. A1 evo una corporatura forte, viso rotondo, co.'nello ;i tricorno scuro. l.'avv. Erizza insiste per avere nitri, particolari n«ioiiom|ci, ina la portinaia non mette insieme particolari di maggioro, mietesse. Vuo viciina ili caga Dopo la portinaio uno vicino, di casa, Vittoria Tcmavasio simoiietti. Abito in via Donizetti, N. fi. nell'allòggio vicino a quello che affittava Balocco. Presidènte: — Lei ha conosciuto l'ingegnere Balocco? Abitava vicino a lei? — Abitava vicino a me- Non ini fu mai presi-Muto. Di persona lo conoscevo. Lo vedevo entrare in casa ed uscire, o solo o in compagnia dello stessa signora. Presidente:: — Quando lo vide l'ultima volta.— l'ini mattina vèrso le 11, Presidente: — !.n mattina del ir, marzo? — Forse, i'.ra seri/a pellìccia ed in giacchetta. Mi parve strano, 'perche Ja giornata ero fri dda. Mi sembrò affannato e preoccupatoAvy. lioggicri: — Ci descriva la signora che fri | denta va il Balocco. Anello lu Ternavasio non riesce a precisale: . Statura media, paletot, cappello... ■■>. Presidenti : — Giovane? ■ Non so. E' difficile dillo. sii questa •■ signora » per ben precisarla la Difesa particolarmente insiste. Balocco invece 1;;;. evito:;' ili parlante, ed anche quando se ne paria; a richiesta del suoi difensori, ci pare dcomprendere die non vorrebbe. Nel suo Interrogatoria anche quando dovette parlarne pedire che nel ponici frigio d.i 1J fu ad un appuntamento, lo fece con la massima discrezione. Notiamo il latto e andiamo avanti. Zairn Busa, zia di don Gnavi. 11 giorno 13 don Gnavi fu a casa sua per accompagnarvla madre. Dice che don Gnavi aveva un cmtogio ei'oio, e ciò lo notò perchè io vide estrarlo di tasca per guardare l'ora. Racconta il iwco che so su quanto doveva tare don Gnavi nella giornata in cui fu assassinato ma sa poca cosoL/,-e di over accompagnata hi madie di don Gitevi olio stazione con lo persuasioni-.' di trovarvi il prete, il fatto péto che monco olio vartenzii iiou stupì la madie, riè impressionò lei. Alla zia segue un cugino di don Gnavi. inofuro Torlo Larghi. Don ('.novi pranzò il giorno lo a iiir.i sua. i re»lr!( rito: - Ai he uro don Gnavi fu dà lni? \.:.--. mezza Poco dopo mézzorgiorho- ' :■•>■■' nullo' i Presidente : Pollo durante il pranzo dia i . -, -i . disse che aveva tatto un coul'olto con Balocco, l.w piegai di volei'• inciterà Eravamo in tempo di penitiiai :• ..doiite;: — Accennò al Bizzetto? ■ i pariò ui Ualocco: esclusivamente di ■ • *•• - ((nel giorno, ina sempre. Mali celo sii ■ "■ -r sentito dire che avevo degli affari cor. il Hizzetto, Presidenti': — !.- parlò dilla somma che avevo portata da Caluso? — Disse che aveva molti danari. Mi precisò aneho le operazioni che doveva fare. Presidente: — Accennò all'appuntamento col Balocco? — So che aveva molti affari col Balocco. Che anche qud giorno doveva trattare con lui per acouistl d'olio; ma noi mi disse mula dalì'appuntamento. Precidente: — Il «UMpea «tesa*» io u ester 0 parlai tj-aalchc volta con lui ed ebld con lui anche degli affari. U giorno del delitto, quando venne a pranzo, don Gnavi mi disse Che era stato con Balocco. Parlò dell'olio che doveva ricevere, olio spedito a mezzo bagaglio. Presidente: — Ma all'appuntamento del pomeriggio non accennò? Arpagone !... — Non mi disse .che doveva incontrarsi nuovamente con Balocco. Lo accompagnai al'Ufficio Bollo straordinario per dei libretti della Cassa Burale. Per non farlo attendere mi assunsi io l'incarico di ritirarli e di spedirglieli. Ciò che feci. Presidente: — Lei accompagnò don Gnavi n via Moria Vittoria? . — Alle ore 14 siamo usciti di caso. Dopo essere stati all'Ufficio Bollo lo accompagnai poi sino in via Maria Vittoria. Incontrammo per via l'ingegnere Prandi. Salutai don Gnavi dicendogli « Arpagone! ». Lo lasciai in via Maria Vittoria e dopo non lo vidi,più'. Presidente :— Come seppe dell'assassinio? — Il giorno seguente, il li. vei-so le 10, mi chiamarono al telefono da Colliso. Mi chiedevano notizie di don Ottavi. Dissi che non ne sapevo nulla. Biferii che lo avevo accompagnato sino in via Maria Vittoria, Non seppi dire altro. L'assassinio lo appresi dai giornali. Presidente: — Lei aveva della diffidenza verso Balocco: perchè? — Mi spiego. Fui in società con don Gnavi e col Balocco per l'affare del legname. Avevamo fatto un impegno con un negoziante per l'acquisto di 25 mila lire di legna. BaL locco all'ultimo momento venne a dirmi che il negoziante non voleva pili ormsegnarla perchè aveva trovalo ohi glie la pagava di più, nia di essere ugiiHlmcnie riuscito od indurlo a mantenere i suoi Impegni. Mi suonò falso questo suo raccónto e cominciai a diffidare di lui e dissi a don Gnavi che temevo fosse caduto in cattive mani. Telefonavo a Settimo e la suo signora mi rispondeva che Baiocco era venuto a Torino da me. e io non lo vedevo mai. Don Gnavi non era preoccupato invece. Anche lo stesso giorno in cui fu ucciso io lo avevo avvertito di diffidare di Balocco. Presidente : — Mai semi parlare da don Gnavi di Hizzetto? — Mai sentii parlare di Bizzetto. uè di altra persona con la emide avevo affari a. mezzo di Balocco. Sempre di Balocco egli ini parlò. Avv. Boggieri : — Don Gnavi disse che aveva 1 appuntamento con Balocco quando lei lo lasciò in via Maria Vittoria? — Ho già. detto di no. Penso din siccome io l'avevo messo ih guardia, contro Balocco fot-se per questo evito di dir.ni die aveva un appuntaménto con luì, Avv. Rogglei'i: — Come fin) l'affare del legname al quale ha accennato? — Con un guadagno di un miglialo di lire per ognuno. Avv. Itoffgiori: — E si lamenta? Avv. Villabruna: -- Balocco resiiiui a don (■navi i denari che avevo avuti por l'acquisto del legname? — Chiuse i conti, ma non versò i denari. Io non lo vidi a versarli, r.è seppi che li aveva dali a don Gnavi. Balocco chiede al notaio Larghi ^e non ricordo di averlo visto a consegnare dei denaro a don Gnavi. Teste: — Nel mio ufficio mai lei diede dei denari a dori Gnavi. Rimise la contabilità! questo sì, ma non i denari. P. M. : — Avrà assistito al coso opposto probabilmente. Presidente: — Lei diede denari di don Gnavi a Balocco? — Questo si. Si ha qui un vivace battibecco a proposito dei denari della legna. Balocco preciso che. (piando ebbe acquistato la legna rimise a don Gnavi l'eccedenza. Testo: — Io non lo so. Io non ho visto. Balocco: — So ]ej avesse conservato il re pisl.ro cho era incaricato di tenere si avrebbe le prove. dDmrGri -| o o a o P. M.: — E le ricevili" le iia conservate'' Balocco: - Le ho distrutto le ri.'éviité. (>n. servo solo le ricevute dei Bizzetto. P.-M.:-'— Distrutte? E''un bel caso! K Derchòsi stupisce che il notaio abbia d strutto il registro »,e ricevale... di llizzetto A tv. Boggieri: — li,' un'altra cosa. P. M. : — Olà Balocco non ha conservato die lo ricevuto di... Biz.-.etto! Presidente: — Senti dire da don Unavi che nhtelire1 tódo~8la\r1^^^^ S ma temaTha detto%oWi xeih,onc) 0 *' - Non mi ricordo di aver sentito parlare di tal voi samento. Presidente viaggialo sempre pollando seco dei forti ca pitali? - Indubbiamente lo sapevo.. Presidente: — Don Gnavi ero un uomo ino- lodico e regolare. Le risulto che prendesse noto di inno quanto faceva e rilasciasse tempre la ricevuta dei donali die ritiravo? '5i. sempre. Anche per menu di 70 trilla r»«i- . « ... .... . ^.ZmS^PZJT !;-,,8V' Presidente: lire, vero? — Anche per meno. Balocco con una insistenza che esaspera glistessi difensori: - Vorrei sapere dal sig. No- taio.perchè ha distrutto il quaderno dei nostri Teste (allargando le braccia con un gesto di collera) : •— Perchè ero finita e di essermela cavata senza danni E ha finito. L;n cassiere del Banco di ".Viipoli Osvaldo Vigilante un cassiere del Banco di !r,i. 1,jSh0 Vapoli viene" a dire che iosa ho fatto donGnavi la mattina del 13 marzo. — Il giorno ili marzo aj mattino verso le II, sniega, don Gnavi venne ai Banc-i di Napoli. verhò 13 mila lire in conto assegni, Prese gli assegni in bianco e se ne andò. Presidcnte: — Tornò ne) pomeriggi*? — Sì, ina non pariò con me ma con un altro cassiere. Quest'ollro cassiere lo vedremo poi, per in- tanto abbiamo io presentazione «tei proprie- torio dei negoziò » Al Paradiso» di via PietroMicco, sig. Giovanni Canonica. Don Gnavi coni.prova du lui delle immagini ed era in ottimi rapporti. ,\ questo relazione si lieve anzi sol'assassino di don Gnavi non potè- rubargli lo somma, incelile che aveva portala da Caluso — La mattino dd 13 marzo, dice, don Guavi passo nel mio negozio per pagare delie im-inagìni funtori fatte per la morte-dèlio zio Mentre stava per andarsene tornò indietro cmi consegnò un pacco. Ln pacco volumi no Era verso le 11,ir.. Non mi disse che cosa contenesse, nò mi parlò della somma ingente che per tale modo depositava presso e*i me. imitai il pacco Ih un angolo in attesa del ii torno di don Gnovi. Presidente: — E poi... — Quando seppi dai giornali che don Gnavi era stato assassinato, aprii il pacco e trovai i titoli. 1.1 portai olla Questura. Presidente: — ila salvai-' unti lieiio cifra. Canne SInlocfO la nrwnteto Dal teste che salvò casualmente j denaridi don diavi, si nasse al coinnieieiaiile elioprocurò l'arresto del Bolocco. die !.-• vide, luinseguì. h> indii-ò agli agenti e 1" fece mie sture. E' il commerciante Emilio Torello. Nairaanzitutto come coiiobhc f; Balocco. — Ebbi occasiono ili vederlo ;,i ij volte dal parrucchiere in piazza Curio Felice. Veniva m iato come esempio dai garzoni perchè spen deva molto, acquistava profumi, dova larglw manco. Presidente: — Come s: facevo chìoiniirc? — Ingegnere Balocco. Quanti frequentavanoil negozio lo conoscevano perchò . i teneva afarsi notare. I baffoni gli ducono una usonomi.! caratteristico. Presidente : — Ci dica adesso come lo scopri e lo fece arrestare. — 11 £i novembre l'JlS mi trovavo sul trainquando passando in via Morosini vide due soldati. Non so perché li osservai. In uno ere-detti riconoscere il Baiocco. Avevo alterata luftsonomia di un tempo, ma lcjfricònobbi ugual-mento. Mi aiutò nel riconos'amento un amicoche si trovava con me e ci staio compagno di scu<j taimene. Scesi dal trami nella speranza di trov *M più dubito- Per me dal Balocco eiaRisolsi di accer-presi a pedinarlocarabinieii. Nonaio segua. ^Quarn do fi» vidi sedersi su di una pnuca sul corso Due?, di Genova, pensai poterlo momentanea mente abbandonare e di avere il tempo di recarmi alla vicina sezione di P. S. di via Gioberti. Così feci. Dissi agli agenti. Io ho la sicurezza che si tratta di Balocco e faccio il mio dovere di denunziarlo. F-cciano il loro arrestandolo. Gli agenti mi seguirono e 5! Balocco fu arrestato Presidente: — Ha altro da aggiungere? -- Pel Tribunale no, ma pei giornalisti si. Vorrei che dicessero che per questo mio atto non ho ricevuto alcun compenso. Tutti mi scrivono coi dirmi questo. La Cassa rurale di Colliso promise una somma o. chi avesse fatto arrestare Balocco, ma iev non ho avuto un soleto. Ho lutto sapere alla banca che io non pretendevo la somma messa a disposizione per questo, ma volevo che si versasse meta al Cottolengo e metà aila Istituzione dei ciechi di guerra Ma lo somma non fu versata. t)n tentativo dei parenti del BaloccoLa testimonianza che segue a questa dovrebbe avori) un' importanza eccezionale per la difesa, ma non riesce al suo intento. Con la testimonianza di Ernesto Aimo, che fu come Soldato compagno di Ualocco, l'imputato vor rebbe provare l'esistenza di Rizzctto. 11 Conobbi il Balocco — inizia l'Aimo — da soldato, quindici anni fa. Dopo fui in Arac rica e non ci siamo più visti. La sera del lì marzo Balocco venne a cercarmi in casa. Non sali da nie, ma mandò la pollinaia a pregarmi di scendere. Fatti pochi discorsi mi invitò ad andare a bere una bottiglia. Mi disse che aveva preso il diploma da ragioniere c che negoziava in olio e legnami. Presidente: — Vi parlò di Bizzetto? — Mi parlò di un certo Comoglid, che nego zlava in legnami, ma di Rizzetto non ricordo mi abbia fatto parola. Presidente: — Il fratello e la sorella di Balocco non vennero da voi per chiedervi se ricordavate, che ii fratello vi avesse parlato di Bizzetto? — Vennero il fratello e la sorella del Balocco da me, questo si, e per chiedermi tale cosa, nell'epoca in cui fui interrogato dal giudice istruttore, ma io risposi loro quello cho rispon elo adesso: Non ricordo che Balocco mi abbia parlato eli Bizzetto. \a difesa insiste, ma il teste rimane fermo noi te sue dichiarazioni. P. M. : — Vorrei che si pree-isassero le date. Lei venne interrogato dal giudice istruttore nel 1919 e precisamente il giorno 7 aprile, e. cioè un anno dopo il delitto. Quanel'ò che la sorella e il fratello di Balocco vennero da lei? — Quindici o venti giorni prima che io fossi interrogato dal giudice istruttore Avv. Boggieri: — Prima di essere interrogalo n dopo? Parlai con la famiglia prima di ossero interrogato Si dà lettura del verbale della testimonianza resa dal teste. « Nel 10(6 — ha detto allora — lho conosciuto Balocco come soldato. Erequen-Jlavatilo la stessa trattoria. Ci rivedemmo a [Cuneo nel 1907, poi a Fossano. Dopo io andai in America. Il giorno prima elell'ucdslone di don Gnavi, la sera del martedì, venne a cercarmi ih corro Tassoni r.D, dove abitavo. Venne a chiamarmi la portinaia. Erano le i0.30 circa. Aveva una pelliccia. Mi disse che si era diplomato ragioniere. Ci recammo a bere una bottiglia. Mi parlò di olio e ini accennò a certo Comoglio ». Presidente: — E del Bizzetto non parlò? — Assicuro che non mi disse che l'olio doveva averlo da cerio Bizzetto. Interviene Balocco: — Vorrebbe il teste dire se è vero o non è vero che al ritorno dall'America mi ha telegrafato a Settimo? — SI, ho telegrafato. Balocco: — E aggiungere ancora che lo sera del 13 marzo io fui a chiedere eli lui dopo che oro stato con sua cognato e sua cognata mi avevo accompagnato sin sulla porta di casa? — Non so se fosse stato con mia cognata: da me venne, la portinaia a chiamarmi. E il faito mi stupì. " La vita del bagnante „ Allontanalo l'Aime, si profila sulla pedana una bella figurina. Ada Pilastro, di Genova, che fu al Lido d'Albore con il Balocco nella stagione dei bagmi. — Andata al Lido d'Albaro — dico — nel mese di agosto, conobbi il Balocco che mi fu presentato come l'ingegnere Eugenio Quirico, Presidente: — Che vita faceva? — Faceva la vita del bagnante. Parlò con me qualche volta. Si parlava del più e del meno. Presidente: — Niente intimo? — Niente. — Che vita faceva? — Non posso dire se facesse vita dispendiosa. Diceva di avere duo stabilimenti a Milano, di essere diviso dalla moglie e di avere uh bambino eli otto anni. Nel settembre., do vendo recarmi a casa, volle prestarmi una valigia •La valigia trovasi tra le oltre sul tavolo posto innanzi al presidente. Viene messa fuori e mostrata alla leste: — Presidente: — E' questa? La riconosce — Si. Mi disi* che. l'aveva acquistata por andare a Napoli, dove si era fermato qualche giorno. Aggiunse che l'aveva fatta acquistare da un soldato: e ciò perdio era di libra e bruttina. Presidente: — Le parlò di Napoli? — Si. Diceva di conoscere molto bcno anche i dintorni. Nell'ottobre lo incontrai con un ulti ciale. il tenente. Traversa, e gli ricordai lo valigia. Non la volle. La inondai nel solaio E H rimase sino a che l'Autorità giudiziaria non pensò a sequestrarla."