Il primo miliardo di marchi oro non pagato

Il primo miliardo di marchi oro non pagato Il primo miliardo di marchi oro non pagato Il rifiuto e la protesta della Germania Berlino, 25, notte. Il «Vvolff Bureau» pubblica: «La Commissiono tedesca degli oneri di guerra a Parigi, in una nota inviata alla -Commissione per le riparazioni sui pagamenti richiesti dagli Alleati di 12 miliardi di marchi oro entro il primo maggio, e di un primo versar mento in acconto di tale somma di un miliardo rli marchi oro entro il 23 corrente, ha dichiarato che il Governo tedesco non è in grado di riconoscere giusta la valutazione sulla quale quellio richieste sono basate, valutazione secondo la quale la Germania, in esecuzione eli quanto stipula, l'art. 235 del Trattato di pacev avrebbe versato al massimo 8 miliardi di marchi oro. Il Governo tedesco dove protestare contro il fatto che il suo esposto, relativo a questa questione, sia nella nota del 15 marzo qualificato una obiezione puramente formale. Il Go-J verno tedesco non (>. stato ancora interpellato dalla Commissione per le riparazioni sulla totalità delle prestazioni predette. In conformità degli art.-9 e 10 alleg. secondo, parte ottava, del trattato di Versailles, il Governo tedesco crede di avere tanto più diritto ad essere interpellato in quanto che la Commissione per le riparazioni ha deciso intimamente di non voler considerare la parto delle prestazioni tedesche effettuate finora in diminuzione dei primi 30 miliardi previsti dall'art. 235. In questo stato di cose, il Governo tedesco protesta, contro il fatto che il pagamento di 12 miliardi di marchi oro è pneteso prima che sia stato constatato sulla base di ulteriori discussioni, se e fino a qual punto il Governo tedesco debba ancora adempiere gli impegni sanciti dall'art. 235. Il Governo tedesco, richiamandosi anche alla nota del 25 giugno del 1920, dichiara cho è nell'impossibilità d'eseguire notevoli pagamenti in contanti e che, come espose nella nota su «accennata, quei pochi rilevanti fondi in contanti che ha disponibili, sotto forma di valori esteri, debbono servire per gli acquisti di viveri e di materie prime all'estero. La nota rileva qu;indi che il Governo tedesco, considerato il fatto che la Commissione per le riparazioni durante otto mesi non ha discusso quell'esposto, era in diritto di credere che la Commissione stessa condividesse i suoi punti di vista sull'impossibilità di pagamenti in contanti. (Ag. Stefani). La Nota a Berlino della Commissione delle riparazioni Parigi, 25, notte. La nota della Commissione delle riparazioni consegnata ieri aila Germania osserva: « l.o Che ai termini del trattato di Versailles spetta soltanto alla Commissione per le riparazioni di fissare il valore delle consegne e delle prestazioni fatte dalla Germania;- Z.o)-6he la Commissione delle riparazioni trae dallo stesso trattato di pace autorità per giucM-care quali delle consegne fatte finora siano quelle che possano essere ?nesse in conto dei venti miliardi, di marchi oro di cui all'art. 235; 3.o) Che i paragrafi 9 e 10 del secondo annesso alla parte ottava relativa ad una eventuale consultazione del Governo tedesco sulla capacità di pagamento della Germania e sui reclami per danni, non impongono alla Commissione per le riparazioni l'obbligo di ascoltare il Governo tedesco sulle condizioni per portare in conto dei venti miliardi di marchi oro, di cui all'art. 235, queste o quelle consegne ne sulla loro valutazione. Nell'intento di non porre ostacolo al risorgimento economico della Germania la Commissione delle riparazioni ha. atteso quanto più ha potuto, persuaso, che in seguilo alle comunicazioni falle il Governo tedesco avrebbe avuto la cura di prendere i provvedimenti necessari per compiere fedelmente gli obblighi impostigli dall'art. 235. et Soltanto dopo aree constatato che tale non era l'intenzione del Governo tedesco la Commissione delle riparazioni si d valsa delle clausole formali del trattato, reclamando dalla Germania il versamento, primu del l.o maggio 1921, del residuo dare dei dodici- miliardi Hi marchi oro e chiedendo che un miliardo di marchi oro fosse pagato prima del 23 marza. Nel chiedere il pagamento di. questo miliardo la Commissione si è basala sulla certezza che essa ha che la Germania possiede gli elementi per fare tale pagamento. La Commissione, sollecita di vigilare sull'esecuzione del trattato di pace con uno spirito di equità che non. le si può disconoscere, non mancò di aggiungere die consentiva di prendere in considerazione tulle le proposte che le venissero presentate entro il primo aprile 1921, e che tendessero a sostituire in parte, all'oro e alle divise estere, la consegna di merci o il trasferimento di valori mobiliari od anche l'ammontare di un prestito emesso all'estero. « Nel medesimo tempo,' la Coniìnissione per le riparazioni rileva che il Governo tedesco ha respinto la legittima richiesta fattagli in conformità del trattato. Esso dà alle disposizioni dell'art. 235 ed a quello del paragrafo 12 dell'allegato 2, un interpretazione manifestamente inesatta. Non si può pretendere, come fa il Governo tedesco, che, qualora al l.o maggio 1921 venisse constatata una differenza in -meno nei versamenti, la sola conseguenza possibile dovrebbe essere il cambio dei buoni di cui al paragrafo !2, primo capo-verso dell'allegato due, alla parte C del trattato, contro buoni del Tesoro fruttiferi e co/iformi a quelli previsti dal secondo capoverso del paragrafo 12 del medesimo allegato. I venti miliardi di marchi oro, di evi all'articolo 235, non possono in alcun modo essere confuti coi venti miliardi di marchi oro che rappresentano l'ammontare del primo acconto dei buoni considerati nel primo capoverso del paragrafo 12 dell'allegato 2. I venti miliardi in buoni dell'allegato due sono un semplice riconoscimento del debito da valere esclusivamente sul conto generale delle riparazioni. I venti miliardi di marChi aro, di cui ali ari. 235, debbono essere MtzPgds J versati in contanti n in equivalente, 'e d'eVbona servire in parte a pagare le spese, dell'esercito d'occupazione e dell'approviginna.mento autorizzato della Germania in prodotti alimentari e materie prime, e in parte, fino alla concorrenza del saldo, le\ riparazioni. Soltanto la parte imputabile al conto riparazioni può ammortizzare parzialmente i buoni per venti miliardi di cui all'allegato due. Le disposizioni dello allegato due, primo capoverso, del paragrafo 12, relative all'emissione di nuovi buoni, non modificano assolutamente gli obblighi derivanti alla Germania dalle stipulazioni dell'art. 235. In ogni caso, l'ammantare dei venti miliardi di marchi oro, di cui all'art. 235, dev'essere pagato entro il l.o maggio 1921: la dizione è imperativa e l'inesecuzione di tale articolo, come qualsiasi altra inadempienza della Germania ai suoi obblighi, è suscettibile 'di sanzioni. « Dai falli cosi esposti, consegue, che il Governo tedesco, rispondendo di non accettare la richiesta presentatagli in linea generale dalla Commissione di eseguire le stipulazioni delVart. 235, e sopratutto l'oro richiesto per il giorno ventitré corrente,' non lia adempiuto ai suot obblighi e ai suoi invpegni. Perciò, la Commissione delle riparazioni ha deciso, in conformità del paragrafo 17 allegato 2.o alla parte 8 del trattato di Versailles, di segnalare immediatamente tale inadempienza ti ciascuna delle Potenze interessate tu La lettera con la quale la Commissiono1 dello riparazioni notifica ai Governi alleati che la Germania non ha mantenuto i suoi obblighi e risponde con un rifiuto alle domande di esecuzione delle stipulazioni dell'art. 235 del trattato .di Versailles, è stata inviata a tutte le Potenze cho hanno firmato e ratificato il trattato. Quese Potenze sono le seguenti: Impero britannico, Francia, Italia, Giappone, Boli-: via, Brasile, Tuba, Stato serbo-croafto-slo-; veno, Grecia, Liberia, Perù, Portogallo,! Romania, Haiti, Siam, Czeco-Skuvoccbia, Colonia. Le lettere di notifica sono firmate, da Salvago Raggi, da Louis Dubois, da air John Bradbnry e da Delacroix. (Stefani). L'America chiede aila Germania la consegna di un disertore {Servizio sveciale della Shvmpal Ne* York. 25, notte. Notizie da Washington confermano che il Governo americano ha avanzato, per mezzo del generale Alien, comandante delie forza americane sul Reno, una formale domanda al Governo tedeqco per la consegna Immediata di Grover Bergdoff, soldato americano, il quale è riuscito, durante la guerra, a fuggire da una prigione degli: Stati Uniti, a disertare e--a-rifugiarsi in Germania. B Gotwrna americano ha pure chiesto al) Governo tedesco di liberare immediatamente due funzionari del servizio segreto americano di controspionaggio, i quali -tentarono di acciuffare il Grover in territorio tedesco e di ricondurlo in America. Il colpo fallì. I due troppo zelanti poliziotti furono arrestati e condannati in questi giorni ad una severa pena. Le Autorità americane affermano che i due agenti, incaricati della caccia ai di sonori, si reca- ono in Germania in seguito ad ordini tassativi ricevuti dalle Autorità americane, U Governo di Washington sembra deal so ad ottenere ad ogni costo la consegna del disertore' e la liberazione dei suoi agenti, e minaccia ilnonco di ricorrere a misure energiche quai; lora la Germania opponga, mi rifiuto alla sua, domanda. I consiglieri giuridici del Governo americano fanno tuttavia rilevare le difficolta legali esistenti, per il fatt> dello stato di guerra teoricamente" in vigore fra la Germania e gli Stati Uniti. (Paiiy TeiegropW. Quel chs si può attendere dalla Russia Un'intervista con Kràssìn [Servizio speciale. dello Stampai.. Londra, 25, mattino. In una intervista l'ing. Krassin ha espresso" in tal guisa le sue vedute sulla portata dell'accordo che è stato concluso fra l'Inghilterra ed i Sovieti : « L'impressione che sembrai dominare nel popolo britannieo — ha detto il rappresentante dei Soviet!, è ehe la Russia è morta. Ma nulla vi 6 di più falso. Quantunque esausta da sei anni di guerra, essa è ben viva, e nelle condizioni economiche, attuali laf sua popolazione di reo mfltoni da abitanti vive con la sua produzione. L'acceido cònv marciale diventerà effettivo 11 giorno in cui i Tribunali britannici avranno dichiarato legali le nostre esportazioni in Gran Bretagna, e avremo le garanzie bastevell contro ogni possibilità di attacco da parte di terze persone. In quanto alla merce che noi stame* chiamati ad acquistare in Germadta, menzionerò innanzi tutto le macchine e i pezzi staccati, ma sopratutto gii strumenti aratori ed i mezzi di trasporto. Noi siamo disposti pi saldare tutti questi acquisti in ore. vi sono pure altri articoli, che tenteremo di comperare qui, quali il the, i tessuti di cotone. i prodotti chimici, ma compreremo questi prodotti a credito, perché noi dovremo anzitutto distribuirli ai contadini, prima di poter prò-, furarci il loro controvalore in prodotti di scambio. Vi sono altri articoli che siamo para decisi di acquistare in Gran Bretagna, ma il loro acquisto resta subordinato all'ammontare delle nostre esportazioni e alle facilità chsf ci saranno accordate per sviluppare 11 nostro commercio in un avvenire immediato. Del re* sto ò erroneo pensare che tutto sia statò distrutto in Hussia in questi ultimi sei anni di guerra. Senza dubbio molte nostre ferrovie a i nostri sistemi telegrafici' e telefonici hanno molto sofferto, ma posso assicurare che la situazione migliora poco a poco, e che 1 raccolti hanno già raggiunto dall'» all'85 per cento del loro volume di ante guerra. Noi siamo già in grado di esportare in Inghilten ra una eerta quantità' di legname, lino, arano, pellìccie, cuoio, benzina, minerali d'ord e di manganese, e uova Non è da immaginarsi certa che noi potremo spedire fin d'ora queste merci in grande quantità. Le nostre forze sono state concentrate in questi ultimi anni nel fare la guerra contro vari! nemici Ma se ci si assicurerà nn periodo di pace dìalcuni anni, esso sarò sufficiente per permetterci non soltanto di ritornare al nostro rendimento di ante guerra, ma di fornirci i mezzi ci approvigionare l'Europa di quelle derrate che fecero in passato la fama del nostri* Paese. Le future relazioni fra la Gran Bretagna e la Russia dipenderanno dalle decisioni dei Tribunali britannici, relative all'accordo commerciale, e queste decisioni noi le aspettiamo con ansietà; anzi, posso, dei resto, assicurarvi nel modo più fermale che la Russia è piena di buona volontà ». Anche la Danimarca riprenderà gli affari con la Russia Cosato*!**. 26. La Danimarca si prepara a riprendere le relazioni commerciali colla Russia, n Governo ha annunziato ai rappresentanti dei massimi Istituti fln.iriarr ed a quelli industriali diTes^. sere deciso di permettere alla Delegazione so»1 viettista di venire a Ckpffnaghen porne-5"* l'immediata ripresa commerciale coi < soviottiste, tAtOy-Tè'-

Persone citate: Alien, Delacroix, Grover Bergdoff, Louis Dubois, Salvago Raggi, Siam, Tuba