Maggiori particolari sulla clamorosa assemblea dell'Alleanza Cooperativa

Maggiori particolari sulla clamorosa assemblea dell'Alleanza Cooperativa Maggiori particolari sulla clamorosa assemblea dell'Alleanza Cooperativa V'urto tra socialisti e comunisti i Come irruppero le «guardie rosee» j' Vivissima è stata l'impressione nel campo operaio e specialmente tra i ferrovieri per quanto avvenne nell'assemblea dei soci della Cooperativa ferroviaria martedì sera. Cre diamo perciò interessante aggiungere al re !60eonto da noi dato ieri qualche altro nuovo ipartìcolare che per l'ora tarda della scorsa 'motte dovemmo omettere. « ; Come abbiamo già avuto occasione di spiC' 'gare altra volta, sempre a proposito di questa «vertenza, l'Alleanza Cooperativa Torinese si Scompone dell'Associazione generale operai e ideila Cooperaltiva ferrovieri. I Consigli di 'questo due diramazioni costituiscono riuniti il itJonrtsllo d'amministrazione dell'Alleanza. Per ifluesua. ragione l'assemblea di, martedì riguardava, per le complesse questioni giù da noi lieri specificate, tanto la Cooperativa ferrovieri quanto l'Alleanza. ; L'assemblea pertanto assurse, anche per nujmero, ad una Importanza straordinaria. Non imene di tremila persone si stiparono nell'ampio salone al primo piano del palazzo di corso Galileo Ferraris. Lo stesso presidente della ■Cooperativa ferrovieri, Piotta, avuta la parola dal presideute dell'assemblea, Faggiano, nel jfare la sua relazione lniziole dichiarò che pelila convocazione della riunione gli era pervenuta un'Istanza Armata da oltre 700 soci,. Egli 'disse inoltre che di fronte a ciò si era fatto un dovere di indire l'assemblea per sapere ee il Consiglio d'amminijstraxione della Cooperativa godeva ancora la fiducia dei soci Ictessi ■ Dopo l'incidente sollevato da Bertolucci a proposito della protesta contro i fascisti, clic la maggior parte dei presenti'-definì un diversive*., e che perciò respinse, circa una qiiinUlietna furono gli oratori che si inscrissero a parlare sull'ordine del giorno. Apparve però subito, dal rigetto della protesta, suddetta, che 1 comunisti erano in minoranza, e dal inumerò dei loro oratoli, inscritti parve all'assemblea che essi volessero iniziare un'azione ostruzionistica per impedire un esito conclusivo» della discussione. Ad evitare questo pe-, ricolo l'unitario Durando propose che si in- leticassero due oratori per tendenza. I conni-j inisti cercarono di opporsi, ma la proposta fa '(approvata a grande maggioranza, j Era questo nel breve giro di meno di un'ora il secondo scacco dei comunisti, quando uno idei loro oratori, Fumerò, espresse le preoccùipazionl sue e dei suoi amici per le conseguenze che la conquista dell'Alleanza e quindi 'della Cooperativa ferrovieri da parto degli unitari avrebbe avuto nei riguardi del movimento comunista. Un urlo dell'assemblea ac- icolse questa dichiarazione. Cui unitari insorsiisero gridando che il Fumerò aveva svelalo iljipiano dei comunisti di trarre panilo dall'Ai-1 leanza per i loro scopi politici e di conseguen¬ EpUvTpsPteCgnBplL'za estranei a qualsiasi idea di benessere a fa jvore della classe lavoratrice per mezzo della (organizzazione cooperativa. • Allora un altro comunista si indusse ad un (attacco diretto, aperto contro gli avversari. Egli disse testualmente che non intendeva subire un'assemblea di crumiri perchè la mag(Bior porte dei convenuti erano, secondo lui; 'impiegati d'ufficio ed avversari dell'organizzazione operaia comunista e che quindi era 'disposto col suoi compagni a non lasciar continuare la discussione. Contro questa dichiarazione, che provocò un nuovo putiferio, insorse ancora Durando, il quale invitò gli militari a non lasciar sabotare l'assemblea e a rimanere nel salone sino alla fine. Un altro 'unitario ribadì con forza questo concetto. Fu allora che le. guardie rosse irruppero :»el salone dalla porta laterale di destra proveniente dalla soletta contigua adibita ad uso Tifficio. Pare che colle piattonate delle daghe siano volati anche colpi di randello- Ciò che 'eia avvenuto al falso allarme annunziarne l'ir- iSicl :ruzione ilei fascisti è noto. La fuga fu genejralc. Un unitario raconiava in seguito che nella sala non rimasero più di mezza dozzina d! persone. , I primi a tornare, a gruppetti, iurono i comunisti, un cui ordino del giorno di fiducia nel Consiglio d'Amministrazione, non fu approvato per l'opposizione dei ferrovieri tornati lessi pure, dopo conosciuto l'inganno in cui ■erano stati tratti, e porcile lo stesso presidente della. Cooperativa Piotta dichiarò clic non si 'sentiva di accettare un voto di fiducia da uh •numero così esiguo di soci in confronto della [imponente assemblea raccoltasi di prima sera. Così il presidente Faggiano, un operaio delle 'officine ferroviarie, su richiesta di due dei presenti dichiarò sciolta la seduta, i Si era detto che gli unitari e 1 ferrovieri |socl delle due cooperative sarebbero ricorsi per Tin giudizio definitivo al referendum. Pare invece che il referendum sia ora stato scartato, intendendo gli Interessati allottare mezzi più rapidi ed energici per raggiungere lo scopo .che è quello — dicono gli unitari — di far si •che la maggioranza dai soci abbia nell'Alleanza la sua rappresentanza naturale, ciò che 3'àssemblea di martedì sera starebbe fortemente a contestare.

Persone citate: Bertolucci, Durando, Faggiano