I Borgia

I BorgiaI Borgia la una legante edizione, che tipografica■ente, per la finezza del matóriale o la cura elL'esecuzioae, ed economicamente, per il '"'«BOj'Jai proporzione), davvero modico-, riirda i rimpianti libri ' dell'anteguerra, i rateili Treves pubblicano un attraentissimo radio di Giuseppe Portigliotti, dedicato e involato ai Borgia. Lo studio è diviso in tre -urti, con carattere ciascuna' di monografia ; la prima iliusbraMa figura e la vita di Rorigo Borgia, cioè di 'papà Alessandro VI ; la seconda, al figlio Cesare, il duca V*alenno; e l'ultima, la figlia Lucrezia. Sono i romandi personaggi duella famiglia: grandi *r il fastigio conquistato, grandi per l'air enturosibà e" l'infamia della vita, grandi ome tipi di gaudenti, e di scellerati, di disoluti dominatori e dipazzi criminali. La loro •Loria è un dramma, o, più precisamente, un atrico di drammi, tutto contesto, determilato, penetrato di turpitudini abbiette é di iólitti atroci. I loro nomi stessi sono passati ella tradizione, poprawivono-tuttora, ugnativi della depravazione più schifosa e della nìù brutale delinquenza. Non si saprebbe .naginare, con fantasia creativa.-una mol niòsità di profanazioni, df pervertimenti bici e sentimentali più complessa e più eNrieutenwW» rappresentativa di questa, che isulta. da positivi documenti crandstici : siano ai confini dell'inumano, su tó soglie d'un mebroso caos di coscienze imbestìate, ohe, nasi per una frenesia di paradosso grottoco, ci si palesano esteriormente con volto ilonne e oon insegne" magnificenti, con gli .ttributi della somma religiosità, divinizzan•i, con.gli imponenti attributi della regalità, coi fascini ammalianti d'una squisita bel?zza mnlfcbre, ammantata di principeschi astosi splendori. "Vieni fatto di pensare, ri■ ndando la storia di questi individui, all'arte i Dante o di Shakespeare); e vien fatto, di ••onsiderare che Danto e Shakespeare non giunsero a concepire una ■'tragedie così vasta, ; orripilante. ■'**# Eccolo, queuto papa senza fede, ribelle ad >gni logge, nonclic religiosa;, elementarmente morale, negatore senza freno .d'ogni legge, ■tonchi.- divina, umana, più vieta: tale" che, a volerne-abbozzare la figura, il lapidario stile in cui Sallustio eceJ pisce vivo Catalina e tutti i vizi e i pervertimenti e le perfidie di lui, diverrebbe insufficiente c povero.'Alto della persona, bello, robusto, esuberante di salute S> di forza : a II suo eloquio — ci ricorda il Portigliotti nell'ammirevole studio cui mi riferisco — è caldo c molle, la voce insinuante', gli occhi magnifici, le labbra turgide, l'indole gaia, i gesti aggraziati, il portamento superbo ». La sua fortuna è cominciata sotto il pontificato dello zio materno Alfonso Borgia, papa col nome di Calisto III, che a venticinque anni lo investì della porpora cardinalizia, e l'anno. seguente lo nominp vicecancelliere della Chiesa, lo,assunse cioè alla p,iù alta carica ecclesiastica dopo'quella^ di pontefice', c, ciò che più contava'per l'avido nipote, la più redditizia. Morto lo aio, il cardinale Rodrigo Borgia- tiene taje carioa ancona sotto quattro successivi papi, in attesa che l'età e l'occasione favorevole gli rendan^ possibile» l'ascesa al trono pontificio. lA^dgài, conclave intanto marca al più alto prezzo'il proprio voto, e quello degli amici che c«pstit>uidoooo il suo seguito. Knchè al conclave'che succede alla morte.> di in$oc$nzo^Tn.,,$^te che è Ormai tampcAli farli avanra — ha passato i sessantanni, «tei suoi,numerosi bastardi, si trovano nell'età di poter cogliere qualctìe frutto cospicuo dell'albero promettente e florido della Chiesa» — e si getta a corpo perduto nell'agone, compera a contanti la maggioranza dei voti del Sacro Collegio, c conquista la tUara. Il giovine cardinale Medici, ohe diventerà poi Leone X, trascina via Ulal conclave, temendolo per'um braccio, il cardinale Cybo, clièendogli all'orecchio : a Fuggiamo; siamo in -, bocca al lupo : egli ci mangerà. tutti ». £ spìù tardi il Pastor, scrittore cattolico singolarnMMite sereno e cauto, nella sua (ondaiiusutale Storia dei Papi, così commentorà la sconcia elezione: < ...Risultato ottenuto per mezzo dlin&uditt1 mene simajiiaohe. Per tati vie, giustaTarcauo consiglio della divina provvidenza, conseguì la suprema dignità un «omo che la Chiesa antica non avrebbe per l^a sua vita- scostumata ammesso agli infimi gradi de'l cloro. I giorni, dell'infamia e dello itcaaidalo per la Chiesa romana ebbero principi» ». Abbastanza note sono le vicende del pontificato di Al'(3ssaaidro VI, perchè giovi rias-' etjmerle qui. Giova invece» l'ottima ricostruziòipe che ne <vJeno esponendo il Portigliotti nei \puo._libro, il! quale costitmsisce per oggi l'ultima parola, d'uno storico coscienzioso e intelligente su r? argomento trattato. In ispeoierilevol'acutedisapuina, che il Portigliotti compie; del caratlfcere del personaggdo, confutando, su là scorta"dei documenti, soprattutto di quelli fornitici dakfamoso Diarium o IAber SotarArn del Burckard, e a rigor di logica, 1» difetta, tentata da (scrittori cattolici, della sincerità del sontimenlte religioso del Borgia : « Due •personairità autonomo — scrive il Portigliotti — sarebbero quindi coesistite in Alessandro VI, l'umana e la religiosa, sema mutui incussi tra loro,ranzi con ispirazioni c finalità ,non solo divergenti, ma antitetiche ». Ma questa ò leggenda, moro romanzo ;• un « assurdo psicologico, la cui infondatezza è provata... j>. Dai documenti storici la figura di questo strano rappresentante di Dk) in terra,""*: la cui disinvoltura e la cui apatia nel campo della fede giungono non di rado alle forme decise dell'irriverenza e del sacrilegio », balza unita,* compatta, coerente' di spregiudicatezza religiosa e di nequizie umana. « Pontefice, padre, uomo poHtico, il Borgia è tutt'uno, inscindibile, sempre identico». Ancora, merita di essere rilevato nel libro del Portigliotti, il capitolo dedicato all'» erotismo» del suo personaggio. Alessandro VI fu soprattutto un <ttipo sessuale», della più libertina c depravata sessualità. Senza insistere su l'argomento, è curioso ricordare •il documento, pruno in ordirne cronologico, che noi abbiamo al riguardo. E' una lettera di Pio li, in data 11 giugno 1460. L'allora cardinale Rodrigo Borgia aveva dunque ventino ve anni; e, di passaggio da Siena, aveva stretto conoscenza con tutte le brigate più gioviali e licenziose, e si era unito con esse in certe scorribande notturne, a scopo amatorio, che, pare, dovettero culminare iu una festa tenuta nei giardini d'un Gianni de Bi chis, con tanto conseguente scalpor di scandalo che persino il pontefice a Roma ebbe voce dei fatto : onde si sentì iu dovere di «ajiveVe al troppo, diciamo, galante porpo-" Amato figliuolo. — Quundo. or sono (piatirò pnoml,. convennero negli orti di Gianni de liichis parecchie donne di Siena dedito alla vanità mondana, la dignità tua, poco memore dell'ufficio che copri, s'intrattenne con esse loro dalle VU sino alle XXII ore..... SI* ballò dissolutamente: costì non una'delle attrattive d amore fu risparmiata, e il contegno tuo non tu «verso da inetto che se fossi stato deus , , e te e a i , a e a o a n o a -' i i e i o r , a : n a i ;• a ) a o i . o a e , a a a ù e a e i - ò e a e e ò e n s schièra- del ""giovani mondani. Ciò òhe costi occorse, il pudore impone tacere, imperocché è indegno del tuo grado non solo il fatto, ma insino: il nome suo. I'mariti, i fratelli, i parenti delle giovani donne e delle donzello ffttervtfnute non furono ammessi, Sporche il dilettò' vostro potesse esser tanto /più sfrenato Il nostro dispiacere è indicibile, poiché quésto torna a disdoro. dello stato e dell'ufllnio sacerdotale....... t Ma io non seguiterò certo a riprodurre documenti illustrativi dell'erotismo del Borgia : inverosimilmente lunga.ne sarebbe la serio, anche) ricavandone 'solo qualche parte ual riassunto, sobrio, ma organico e con carattere di compiute»», dal Portigliotti. Questi penetra bene e adeguatamente riproduce la realtà, non meno del libertinaggio vagabondo del suo personaggio, che delle sue unioni durevoli, con Vamnozza de Cataneis ;— nei cui riguardi, detye sue origini e della sua figura, sono importantissimi i recenti studi del Luzio— e con Giulia, Farnese, cui certamente alludeva il Sanudo quando descriveva la « favorita del papa, giovane sposa di grande bellezza, intelligente„savia e di dolce carattere ». " D Portigliotti, continuando nella rievocazione particolareggiata della vita di Alessandro VI, e ricostruendone completa e con impressionante 'evidenza la tragica personalità, dedica' altri capitoli a stabilire la criminal lità, propriamente detta, di lui — falsi in atti pubblici, in bolle papali, spogliazioni violente mi tutto simili alla rapina armata del bandito, omicidii' omicidii per ferro et per veleno innumerabili ; — e dedica, un capitolo al « veleno borgiano » — si moti che lia fama raggiunta dai Borgia negli avvelenamenti non è uguagliata da quella di nessun altro individuo e famiglia: non dai Malatesta di Rimimi, non dai. Baglioni di PeAigia, non dagli Sforza di Milano, e ai tempi di Luigi XIV, non dalla marchesa di BrinviUiero dalla, Voisin ;— poi un altro capitolo ancora dedica alla delinquenza cannale del suo individuo; quindi alle alterazioni del di lui stato fisico, alle ben note sue » sùteopi », che, più che epilessia larvata, dovevano consistere in un'alterazione del càrcolo cerebrale, 'di origine luetica. -In fine il Portigliotti tratta la questione' della morte, se eia dovuta a veleno, © se-questo gli possa essere stato propinato da uno de' suoi stessi figli, dal Valentino... " "• -a* «t • ^ : * ■ *' *~•-, # * .7T: . •Ed ecco l'altra delle tre più spiccate personalità'deii Borgia : il bastardo del papa, nato da Vannozza,- Cesare, il Valentino, Ed ecco la terza: la figlia, pure nata da' Vannozza, Lucrezia. Gli altri'figli conosciuti del prolifico pontefice, Giovanni, Gioffredo, Girolama, Isabella, Pier Luigi,.Laura è l'Infante romano, appaiono al .confronto figure sticondaìie. L'interesse si concentra su quei due* eccezionalmente forti,' belli, arditi e "delinquenti. Dell'uno, per certi riguardi, tentò la difesa^ il Machiavelli, euó> contemporaneo, che, persónalmejife 'lo conobbe, e trattò con lui una pratica diplomatica, e soprattutto da lui derivò qualche ispirazione nella conce1zione del Principe; dell'altra,, tre secoli e mezzo dopo ch'era morda, tenta certa riabilitazióne il' Gregoroviua. Non è confronto tra il genio del Machiavelli, e l'ingegno storico del Grcgororius, da un lato, e1 il Portigliotti dall'altro;', tria ri può' però (affermare-che, nei riguardi esclusivi delFa realtà storica, la ricostruzione, da quésti fatta, dei.due personaggi, appaia più prossima al vero che non r^*icepim:enti o le argom*entazioni di quelli'Degiji figli di tanto padre; Cesare e Lucrezia hanno un ugual fondo di criminalità. L'ambizione di Cesare è destituita d'ogni nobiltà e di, grandezza, nò -può costituire in nessun modo motivo di ammirazione, bensì soltanto qt orrore, ne in nessun modo vale a giustificare1, sia pur solo politicamente, i suodelitti. Secondo il Portigliotti» di cui io accetto volentieri le conclusioni, il yalentino, fu « ben diverso dal tipo che .là*-*,tradizióne storica ci ha foggiato », in quanto la tradizione tende a 'figurarcelo condottièro pronto e animoso, un dei più grandi capitani del suo tempo, e principe non meuq risoluto che geniale, a Se debellò città e abbattè ducatinon fu mai por ardore combattivo o per valentia strategica, ma per le.arti subdoledel tradimento o del l'inganno... Militarmetnte, fu'.l'uotno più sleale che abbia cinto una •Spada. Nò opera sua èrja stessa fortunosa politica che gli diede, in' due anni, un grande principato in Italia... In fondo, il Valentino non ò dissimile dagli altri bastardi pipalche lo precedettero e che lo seguirono sulla pubblica scena d'Italia tra l'ultimo scorcio del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Franceschetto Cybo, Pier LuigFaruoso-e, iu parte, Pietro e Girolamo Riario appartengono olla sua stossa famiglia... Ncssuno di essi lià i caratteri del guerriero è dopolitico di razza... Cesare Borgia ebbe maggior fortuna... ». Ed anche indubbiamente ebbe depravazione senza confronti più abbietta,' delinquenza più feroce. Fu grandsoltanto come" criminale. 1 documenti cho noi abbiamo intomo a Lucrezia Borgia,. non sono mólto copiosi però, come osserva il Portigliotti, bastano a delincarcene la figura nella sua giusta realtàE il ritratto moralo di lei, che tal materiale ci dà modo di ristabilire, è assai diverso da quello .accennato prima da qualche storico italiano, ad esempio dal Campori e dal Cittadella, poi abilissimamente delineate e colorito dal Gregoroyius. La figlia di Alessandro VT, se non fu probabilmente l'istigatrice e l'eccitatrico di tutti i crimini in cui fu coinvolta, complice molto spesso necessariat non ne fu però certo la semplice spettatrice i>as^siva. < Spirito senza volontà, — cito ancora le conclusioni del Portigliotti — povera materia plastica nello destrissime mani del padre e dei frateli, essa ci appare realmente alle prime battute della sua vita avventurosa... ». Ma subite, verso i quindici o sedici anni, « la vediamo invece' ben mutata. La ragazza docile e silenziosa cho conoscevamo è scomparsa : al suo posto è eottentrata una giovine donna, la quale esercite sul padre e nell'orbita del Vaticano un'iulluenta che il Gregorovirus e gii storici a lui anteriori hanno purtroppo ignorato complètamente... E' l'etèra domestica, la cortigiana che coglie la, mercede delle sue segrete prestazioni dagli stessmembri della propria famiglia... amorale e insensibile come i suoi... Sensuale e amorale, ma priva di particolari doti d'ingegnoessa, ohe aveva soggiogato a Roma i suoi con la propria femminilità, rientra ih secondlinea a Ferrara, dove per emergere occorre vano ben altri requisiti che quelli di sempliccortigiana... Ad onta degli elogiativi esametri del Bembo, aveva una coltura limitataed era quasi affatto sprovvista di gusto estetico... Degna figlia d'un padre amorale e delinquente, degna sorella-d'un fratello criminale, eesa porta nel gruppo di famigligli equivalenti psicopatologici del susesso... ». Certo. Ma s'io la ripenso quale l'avrebbritrattata il Pmturicchio, nella figura di fanciulla .-della Disputa di Santa Caterina in una sala dell'appartamento Borgia in Vaticano, e la contemplo, con queltEuo soavissimo volto, l'alta persona armoniosamente flessuosa, i lunghi capelli d'oro sciolti e ondulati sul niveo, purissimo collo e su le spalle, gli occhi dolcissimi stellanti, le mani lunghe, squisitamente spirituali; in conspetto di tanta bellezza, divinizzata bellezza, son tratto a scordare la sua realtà storica, di donna infame; e mi pare elio non si possa imaginarla se non vittima d'un destino che la travolse, lei innocente,riluttantoo quasi ignara, nel baratro dell'abominio familiare, perchè fra tanto sangue q tanta lordura fosse pur luogo a un mirifico fiore. E risogno la più strana e fascinosa leggenda. MARIO BASSI. Giuseppe POFenGLHnTi : / Borgia — con quarantatre illustrazioni. — Milano, Fratelli Treves, Ed. — L. 15. £

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