L'"ultimatum" dell'Intesa alla Germania

L'"ultimatum" dell'Intesa alla GermaniaL'"ultimatum" dell'Intesa alla Germania 0 accettare o rifiutare definitivamente le decisioni della Conferenza di Parigi - Sanzioni militari e sanzioni economiche in caso di rifiuto - Lunedi scade il termine per la risposta. (Servizio Speciale della STAMPA) Londra, 3, notte. • WTarigi 6i paria di guerra; e le persone giunte oggi a Londra asseriscono che l'agitazione colà è al colmo. Si- parla di mobilitazione, di ordini sensazionali impattiti gle.truppe, alia squadra navale del Medirraneo, e si preannunciano con ansia, e da alcuni con entusiasmo, grandiose avanzate di eserciti in arme contro la Germania. Queste notizie, messe in giro in gran .parte da coloro che non vogliono rassegnarsi ad un piccolo ed innocuo fuoco di paglia, vengono qui accolte con istupore, c considerate come se si riferissero ad avvenimenti di un mondo fantastico. Londra oggi non può comprendere l'agitazioné di Parigi. Da una parte della Maittica si parla di guerra e-si vuole la guerra, dall'altra si annuncia una « detente », e si' ^•prevede una pacificazione generale. Chi ha iragtdne, chi ha torto? I prossimi giorni ri.sponderanno. Per ora sembra aver ragione 'Londra; e se i più infervorati politici parigini potessero trasportarsi d'un colpo dalla Capitale francese alla sede della loro De^tepazione a Londra, essi finirebbero col 'chiederai: A che tanfo rumore? • Quali che possano essere gli svolgimenti 'Imprevedibili di una situazione indubbin1 mento critica, si può asserire senza timore 'di travisare la reale situazione dei fatti, che l'atmosfera si è improvvisamente ri[Bchiarata, e che se il tuono continua a bron tolare all'orizzonte, larghe chiazze di azzurro preannunciano il sereno. Se si dovessero alla leggera esporre i aempiici fatti, e basare un giudizio critico .'della situazione presente sopra l'unico elemento concreto disponibile, sfaserà è cerio che la situazione stessa dovrabbe apparire al lettore più che grave, qunsi disperata. Fortunatamente, gli atti speciali in questi critici frangenti non possono essere separati dalle intenzioni e dai moventi che li (Ispirano; e tacendo questi si correrebbe il rischio di prospettare la situazione sotto 'una luce interamente falsa. Il fatto di oggi [puro e semplice è l'« ultimatum » ennseIgnato al Governo Tedesco. I tre punti capitali delle sanzioni Come prevedevamo, in base alle vaghe e i ambigue notizie che circolavano ieri sera 'tardi, gli Alleati hanno rimesso oggi al rrìottor Simons un a ultimatum », a tenore dei. quale il Governo Tedesco, e per esso il dottor Simons, dovrà entro lunedi prossi,mo dare una risposta definitiva che sia accettazione o rifiuto alle richieste degli Alleati contenute nel Patto di Parigi. In caso '•idi rifiuto gli Alleati: l.o) procederanno all'occupazione di Uuisburg, Ruhrort e 'Dusseldorf):, posti sulla sponda destra del Beno; 2.o) chiederanno ai loro rispettivi Parlamenti l'autorizzazione ad introdurre ;una ritenuta sui pagamenti dovuti alla 'Germania per consegne di merci da essa fatte alle Potenze dell'Intesa: tuie ritenuta sarà versata in conto riparazioni; 3.o) 'gli Alleati esigeranno che i dazi doganali .'riscossi dai posti di frontiera tedeschi, in base alle tariffe vigenti in Germania, venrgano consegnati alia Potenze dell'Intesa !per essere versati in conto riparazioni: runa linea di frontiera doganale sarà tempoianeamente stabilita lungo il Reno e nelle zone o teste di ponte occupate dalle 'truppe alleate: le tariffe da applicarsi lungo questa nuova linea di frontiera saranno stabilite sulle merci importate ed ^esportate, in conformità delle istruzioni dei Governi alleati. Le condizioni contenute in rjuesti tre aitinoli dell'» ultimatum » stabiliscono dunque una netta e completa separazione economica della Rcnania dalla Germania. Questa .ultima ha tempo fino a lunedì a mezzogiorno per rispondere. Qualora la rispostn. non avvenisse, oppure avvenendo non tosse ritenuta soddisfacente, le 10120 francesi e belghe accasermate nelle regioni tedesche 'occupate, riceverebbero l'ordine di proeedeXe alla wiunediata occupazione dei punti strategici elencati noli'" ultimatum » di oggi. Esso è indubbiamente molto severo. !iVa tuttavia fatto rilevare come gli Alleati «ù siano preoccupati di concentrare la loro •eventuale azione militare entro limiti rigorosamente definiti ed in se stessi ristretti. E' esclusa cosi l'occupazione dell'intero bacino della Ruhr, che gii Alleati si neeon;tentfliio di controllare, per così dire, e di trnerp alla portata dei loro cannoni, impadronendosi di alcuni tra i più importanti, ;roa non vitali sbocchi sul Ro.no. E' cosi esclusa pure l'occupazione di centri importanti, come Manheiin, Francoforte e Merlinò. Questa prudente limitazione nelle operazioni militari in territorio tedesco è giù per se stessa un indirizzo più che chiaro delle tendenze che si manifestarono e riuscirono a prevalere nelle animatissinie di'scussioni svoltesi ieri, nel pomeriggio, nella seduta del Consiglio Supremo. Il prevalere della tesi più moderata di Lloyd George e di SforzaLa moderatezza degli obbiettivi militari assunta dall'azione delle forze franco-belghe rappresenta una vittoria sulla tesi estrema sostenuta da Briaiul, e dei consigli ie degli argomenti avanzati da Lloyd Geoiv ge e dal conte Sforza. 11 « Premier » inglese, il quale fin da quando si iniziarono le discussioni attorno alla risposta da darsi .1 (inverno Tedesco sostenne la tesi che si ii-.ivesse limitare allo stretto indispensabile 1 azione militare, patrocinò l'applicazione ni misuro coercitive essenzialmente economiche. 11 ronte Sforza avrebbe invece insi«-(ito a che l'« ultimatum » non equivalesse ad una rottura definitiva, di negoziati, 0 <:lie quindi, offrendo un margine di tempo insolitamente ampio, si fornisse al Governo Tedesco «na nuova prova dei sentimenti pacifici dellTutesa. c gli si desse modo (ti ,rendersi conto delle reali intenzioni dei Governi Alleati, e di avanzare ragionevoli contro-proposte. I! punto di vista inglese ed italiano ottennero in parte il sopravvento. Venne così ristretta la zona da occuparsi in territorio tedesco, e venne introdotta una serie di misure coercitive ed ^cohomi che propugnate da Lloyd George. Oggi, quando la Delegazione Tedesca r.i?presentò dinanzi ai rapnresnntanii dcll'Inèsa per ricevere comunicazione dell'» nltiriiatmn u, Lloyd Goerge, in qualità di Presidente della Conferenza, fece dkhiaraziomi- le quali, checché se uè pensi in'alcuni ambienti alleati, rappresentano un aspetto interamente nuovo dell'atteggiamento assunto dal gl'omo dell'armistizio in i>oi dai Govèrni dell'Intesa di fronte ai rappresentanti della Germania. Il discorso pronunziato dal Presidente della Conferenza (effetlivainénte esso appare più un discorso, che non delle solenni dichiarazioni), è-imiiprtante, qualora lo bi coitfiGeri sotto que¬ sfvznbcrgsdgmzceai i , i ù o a i i i v e i i e e e 0 o o i i i i e ooi nieoni o sai nf, ¬ sta luce: esso si rivolge, per la prima volta forse, al popolo tedesco più che al suo Governo, esprimendosi in una forma essenzialmente anti-accademica, ma insistendo nell'enumerare ancora con tediosi e sovrabbondanti dettagli le devastazioni e i danni commessi dagli eserciti tedeschi in territorio invaso. Lloyd George ha voluto aprire gli occhi delle masse tedesche e farle /persuase, esse più che il Governo, del buon diritto delle Potenze dell'Intesa ed esigere giuste e ragionevoli riparazioni. Parla Lloyd George Lloyd ' George, aprendo là seduta stamane, si alzò, e rivolgendosi alla Delegazione tedesca disse di essere stato incaricato dai suoi colleglli dei Governi inglese ed alleati di fare dichiarazioni in risposta a quelle fatte dal dott. Simons e al documento da lui presentato alle Potenze dell'Intesa. « I Governi alleati — ha detto Lloyd George — considerano che le dichiarazioni l'atte dal dott» Simons a nome ilei Governo tedesco costituiscono un definitivo i rifiuto ,delle condizioni fondamentali stabilite nel Trattato di Versailles. Le proposte di Parigi, le quali seguono la linea dei principii stabiliti a Boulagne ed a Bruxelles, sancivano condizioni più favorevoli per la Germania di quelle sancite nel Trattato di Versailles, sia per la questione del disarmo, sia per quella delle riparazioni. Questo proposte iurono avanzate al Governo tedesco per dare una nuova prova di moderazione e dallo spirito amichevole e tollerante che anima le Potenze alleate. Le controproposte tedesche mirano invece ad eludere il Trattato. Oli Alleati sono giunti a questa conclusione non solo pel carattere delle controproposte stesse, ma anche pei discorsi fatti dal dott, Simons in Germania, dopo la notificazione delle proposte parigine. <( Una delle più gravi dichiarazioni del ministro degli Esteri tedesco fu quella cdntenuta in un discorso pronunciato a Stoccarda, ove egli ripudiò la responsabilità '■adesca nella guprra. Questo ripudio fu acclamalo attraverso tutta la Germania: quindi esso deve essere considerato come rappresentante la reale attitudine della Germania di fronte al Trattato di pace. Per gli Alleati la. responsabilità tedesca nella guerra è questione fondamentale: è la base sulla quale l'edificio del Trattato è stato eretto. E se tale riconoscimento è ripudiato, il Trattato « distrutto. <i Le proposte fatte dal dott. Simons rappresentano il corollario necessario di questo atteggiamento assunto dal Governo di Berlino. Se la Germania intende far fronte alle sue obbligazioni con questo stato di spirito, la situazione appare chiarissima. Noi desideriamo quindi mia volta per tutte di far chiaro al Governo tedesco che la responsabilità tedesca per la guerra è considerata dogli Alleati come cosa giudicata. Le dichiarazioni degli statisti tedeschi e gli articoli pubblicati sulla stampa in Germania hanno indotto gli Alleati a ritenere che la Germania non. si renda conto -ancora in modo esatto del reale carattere delle esigenze dell'intesa. Il popolo tedesco è convinto che le domande degli Alleati siano una intollerabile oppressione, e siano intese a distruggere un grande paese ed a ridurre in schiavitù un grande popolo. Lasciate che io dica subito — ha soggiunto Lloyd George — che noi consideriamo una libera e prospera Germania essenziale alla civilizzazione, e che consideriamo una Germania sottomessa e schiava come un peso e una. minaccia per la civiltà europea. Non abbiamo nessun desiderio di opprimere la Germania nè abbiamo la minima intenzione di imporre una schiavitù al popolo tedesco ; ma chiediamo semplicemente che essa eseguisca gli impegni contratti per riparare ai danni, alle ingiurie inflitte dalia guerra, di cui il suo Gevorno, provocandola, porta la responsabilità. « ... il popolo tedesco non ha nozione... » «L'Intesa — continua Lloyd George — non chiede alla Germania il pagamento di tutte le spese da essa incontrate per far fronte all'aggressione tedesca, ma solo il risarcimento dei danni commessi alle proprietà e delle ingiurie inflitte ai membri dell'Intesa. Sono sicuro che il popolo tedesco non ha. nozione dello devastazioni dei territori alleati avvenuti in seguito agli atti compiuti dal Governo tedesco nell'agosto del Hill. Avendo riguardo alla incalcolabile importanza per il raggiungimento di una. reale intesa., ritengo indispensabile informare il popolo tedesco del carattere c della estensione delle devastazioni perpetrate. Non posso erodere che quando esso conoscerà la verità, i suoi sentimenti non cambino ». Lloyd George intraprende quindi una dettagliata, rassegna delle devastazioni, delle distruzioni e dei danni commessi dall'esercito tedesco durante, la. guerra, nel Belgio ed in Francia. «Oggi la"Germania — continua. Lloyd George — non offre alle Potenze dell'Intesa neppure un quarto della somma di cui essa ha bisogno per riparare i danni subiti. Noi non possiamo capire la psicologia del Governo 'tedesco. Se esso avesse qui con proposte dimostrato il sincero desiderio di eseguire i suoi impegni, avremmo preso le sue controproposte nella più ampia e paziente considerazione ; se esso avesse detto che i2 anni sono troppi ; se avesse aggiunto che una tassa del 12 por cento sulle esportazioni non è il migliore metodo per esso di fare fronte ai suoi impegni, e clic esso proponeva metodi più pratici e proficui allo scopo voluto dall'Intesa, ci saremmo seduti a questo tavolo colla. Delegazione tedesca per esaminare in perfetta buona fedo le sue controproposte, allo scopo di giungere ad un ragionevole accordo. Lo proposte della Germania invece non offrono nessuna base per una talt discussione. Esse sono semplicemente una provocazione. Uè conclusioni degli Alleati e la risposta di Simons ci Gli Alleali hanno esaminato l'intera situazione creala dalla risposta tedesca, ea hanno deciso di annunciare al Governo di. Uerlino quanto segue; Il Trattato di Versailles <■ stalo prillalo da due anni. Il Governo Tedesco non ha cessato di violarlo, principalmente per ciò che si riferisce ai colpevoli degli atti contrari alle leggi di guerra, al disarmo ed alle riparazioni. Se la Germania avesse dimostrato circa le riparazioni un sincero desiderio di aiutare gli Alleati a riparare i terribili danni ad essi inflitti da un'aggressione la cui colpa ricade sul Governo Tedesco, saremmo stati pronti a precidere in considerazione tutte le legittime difficoltà della Germania. Ma leprTofvsfipqinTilosm a a e r — i r l i i i i c o n e ro a e e o n, a e ; 2 ii di lo n e, e e t a a a di. roo, ai di e ie d a ti e le proposte ora avanzate hanno convinto, loro malgrado, gli Alleali che 0 il Governo Tedesco non intende eseguire il Trattato, oppure esso non possiede la forza per far fronte ad un'opposizione egoista e di corte vedute, e non intende perciò chiedere al suo popolo che siano fatti j necessari sacrifici. Gli Alleati, pur rimanendo sempre pronti a prendere in serio esame qualunque progetto che tenga conto delle difficoltà in cui si trova la Germania, non intendono ormai più tollerare nuove infrazioni al Trattato, e quindi essi hanno stabilito che il Governo Tedesco dovrà accettare, entro lunedì prossimo, le decisioni di Parigi, oppure sottoporre proposte concrete alla stessa data per l'esecuzione del Trattato di Versailles e delle concessioni in esso introdotte dal Patto di Parigi. In caso contrario gli Alleati procederanno senz'altro all'esecuzione di quelle misure elencate nel <t Memorandum » delle sanzioni ». Terminata la lettura del « Memorandum », Lloyd George soggiunse: «Non so se il dottor Simons desidera rispondere subilo, oppure se preferisce incontrarsi con noi nel pomeriggio ». Il capo della Delegazione Tedesca, che aveva seguito con vivissima attenzione e con evidente emozione la lunga dichiarazione di Lloyd George, si alzò, e con voce calma, ma celante a mala pena un interno turbamento, pronunziò queste brevissime parole: « Vorrei rispondere sùbito con poche parole. Signor Presidente! Signori! La Delegazione Tedesca esaminerà il discorso del signor Lloyd George ed i documenti che egli ci ha trasmesso. Ci impegniamo a far conoscere la nostra risposta prima del pomeriggio di lunedì. Ma sin da ora mi sìa permesso di dichiarare che il Primo Ministro inglese sembra fraintendere le intenzioni del Governo Tedesco. Secondo noi, 7icssu.ua occasione sarebbe sorta sinora per autorizzare le sanzioni annunziate dai Governi alleati ». Terminata questa brevissima dichiarazione, la Delegazione Tedesca si è ritirata e la riunione ò stata sciolta. La porta è rimasta aperta... Cosi è terminata questa seduta memorabile che si prevedeva dovesse assumere aspetti drammatici. La seduta stessa fu certamente solenne ; ma mentre Lloyd George andava parlando sembrava che lo spettto di una crisi minacciosa per tutta l'Europa si ritirasse pian piano nell'ombra, come sconfitto dall'evidenza del buon senso, dalla moderazione e dal calore delle parole del primo ministro inglese. Non è possibile ancora prevedere quali saranno le decisioni del Governo tedesco, col quale la Delegazione si è messa subito in contatto telegraficamente. Da tutte le parti si spera e si confida che il dott Simons fura lunedì prossimo nuove proposte ; e si rileva con aperto compiacimento da coloro che si augurano una pacifica soluzione della crisi presente, come Lloyd George, nelle sue dichiarazioni di oggi, a più riprese invitò il dott. Simons ad adottare un atteggiamento più conciliante, ed a compiere passi verso una migliore e più sincera intesa fra le Potenze vittoriose e la vinta Germania. La porta che fino a ieri molti esaltati volevano fosse chiusa una volta per sempre., è rimasta aperta. Questa è la vittoria del buon senso c questo è l'elemento indispensabile per comprendere e valutare la portata dell'»ultimatum» dell'Intesa Come dicemmo ieri, quale che possa essere il corso dei futuri avvenimenti, fino ad ora la volontà di ingaggiare battaglia e di avanzare a fondo in territorio tedesco e di rimettere il mondo a soqquadro esiste soltanto nella mente di giornalisti irresponsabili. rqSasasLdpcNuove controproposte? Zurigo, 3, notte. Informazioni giunte stasera da Berlino farebbero ritenere come molto probàbile che il Governo Tedesco accetti di modificare le sue contro-proposte. Si ricorderà, a questo proposito, che due sono i progetti fomulati dal Gabinetto : l'uno, appoggiato dal Ministro delle Finanze Wirtli, e l'altro dal Ministro degli Esteri Simons. Si ritornerebbe quindi al primo progetto; e Wirlh si recherebbe subito a Londra, come del resto era stato da principio stabilito. La morte del generale Mercier ministro della Guerra quando In condannato Dreyfus iSer-tito ivecUlt della si;.tona) Parigi, 3, notte. Stamane alle 6 è morto a Parigi il generale Mercier, ex-senatore ed ex-ministro della Guerra. Era nato ad Arras. 11 generale Mereier, uomo aspramente discusso, si era segnalato durante la guerra del :1870; ina la sua a-inomanza mondiale gli viene dalla parte che egli sostenne durante l'affare Dreyfus. Egli era ministro della Guerra quando nel i! catalano Dreyfus venne condannato ',per tradimento alla deportazione a vita in un recinto fortificato. Dopo la condanna, fil generale Mercier presentò nel novembre un progetto di legge sullo spionaggio, per ristabilire nel caso di tradimento « la pena di morte, la sola ohe rispondesse all'enormità del deliito ». Quando nel novembre del 189S la Camera penale della Cassazione intraprese la sua inchiesta in vista della revisione del processo dell'ex-capitano, \enneTo sentiti i cinque ex-ministri della Guerra, primo dei quali ti generale Mercier, il quale si pronunciò energie antan te contro la progettata revisione. 11 generale Mercier mantenne questo suo atteggàaiwnto anche dinanzi ai Consiglio di Guerra di Bennes, ove gli si rifiutò di rispondere su quanto gli constava nella sua qualità di ex-ministro della Guerra. Nello,stesso anno egli venne collocato nella riserva, <■■ da quel momento non si senti più parlare di Jui. rid d^bnln <irvi">nn --M„-r del detatnto bevrano aspetti-: La salma di Nicola nella cappella ardenteNizza, 3, none Oggi è arrivato ad Antibes il cacciatorpediniere Palestro, della Marina italiana. La salma di re Nicola è esposta nella cappella ardente, in mezzo a una splendida ornamentazione floreale. I membri della Famiglia Reale a gli amici lui no l'arrivo della Regina d'Italia, Il trasferi mento della salma avrà luogo con treno js.ic ciale. 'L'inumazione provvisoria si farà nelCamposanto russo di San Remo.