MEMORIALE

MEMORIALE MEMORIALE presentato dalia Società eiIlva„ alla Sotto Commissione (Armi Munizioni e Mobilitazione Industriale) della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle spese di Guerra, Onorevole ' Sotto Commissione (Armi Munizioni e Mobilitazione. Industriale) della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulle spese di Otterrà. ROMA. Sciogliendo la riserva di che noi verbale 4 febbraio o mantenendo la eccezione di incompetenza e di nullità della diffida, contenuta e svolta in memoria allegata, gli Amministratóri dell'Uva Intendono precisare e documentare quanto hanno affermato nelle risposte allo due domande loro rivolte dalla Sotto Commissione nella adunanza del 4 febbraio 19-21. • La prima domanda era formulata in questi termini: ■ sul tre contratti già eseguiti in sede di 11- • quotazione due Commissioni speciali, a seguito di • analoghi' studi (e quando procedendosi anche a « trattative di transazione erano stati chiesti dalla ■ Società Uva a saldo suo credito L. 131.000.oo0) rile- ■ varono Invece clie lo stato risultava creditore di • essa Società della complessiva somma di circa io • milioni per Indebiti pagati nei corso della ese« dizione del tre prlnd contratti di requisizione lor- < ni turo, a tale somma deve aggiungersi quella del « n ii risultati a credito dello Stato In altre Lire • 53.000.000 circa: e cosi per un totale complessivo ■ di lire 108 milioni circa; La Sotto Commissione • ciucila di sapere se nelle trattative delle quali si « è accenna» fu ugualmente contt-cstato - ai Rai>« presentanti della Società questo credito dello Sta« to a saldo, ciie cosa la Società rispose e che cosa « la Società ha posteriormente fatto nel riguardi «, deulAminilnllalIrazione delio Stiatio ». Alle risposte date dagli Amministratori convenuti Il 4 febbraio 1951 deve aggiungerai a chiarimento quanto segue : In ottemperanza al D. L. 17 novembre 1918. n. 1696, l'Uva presentava 11 20 dicembre 1918 11 dettaglio del suoi rapporti di dare ed avere con le -Amministrazioni militari por tutto 11 periodo della guerra, accompagnato con lettera di questo tenore: • ON. MINISTERO DEL TESORO — ROMA. i w m adempimento a quanto prescrivono 1 due « DD. LL. 17 novembre e 2 dicembre ' 1918, la So« ofetà Uva con la presente denuncia a codesto « Ecc.mo Ministero le Indicazioni di che all'articolo • 1 del decreto 17 novembre 1918 allegando li pro« spetti che contengono le commesso con i prezzi, « gli impelli, le qualità e quantità di materie pri- • me ricevute dall'Amministrazione, gli acconti, 1 « pagamenti' e gli estratti di conti con Pliridicazione • del credili e debiti della Società verso lo Stato. . Il tutto In conformità del detto art. 1 ; per ciò ■ che riguarda le forniture dal l.o giugno ci slamo » attenuti alla prescrizione del capoverso dell'art, l, « ma dovrà naturalmente essere poi tenuto conto « In sede di liquidazione dell'indennità dovutaci « per la cattiva qualità del carbone che ha portato « aumento notevole del consumo previsto, ed In ge« nero non abbiamo tenuto conto del diritti che ci « potessero spettare per contestazioni non ancora « sollevate. •• Sentiamo, l'obbligo di rammentare a codesto « Ecc.mo Ministero che 11 tempo relativamente rl « stretto datoci dal due decreti, per la complla« zlono del detti prospetti e la mole dei documenti « contabili non ci hanno forse messi In grado di « rappresentare in tutti 1 dettagli e con ogni esat« tezza quello ohe l'art, l del decreto richiede. « Le cure esposte corrispondono, pertanto, al no- • stri apprezzamenti ed ai risultali delle nostro con« (abilita in relazione al contratti e commesse ese« giriti ed In corso. Esse cifre rispecchiano esatta« mente l concetti e le pretese da noi costantemente « avanzate e che sono già .portate a conoscenza « della competente Amministrazione; su alcune del « le quali sono In corso anche le pratiche per gli ■ arretrati preveduti dalla legge e dal contratti». « Ci riserviamo naturalmente in sede di arbitrato« di far valere tuta 1 diritti ed lndennizi oltre le « cifre di credito denunziate che ci possono cocn« netere. « Siamo quindi a completa disposizione dell'Ecc.mo « Ministero per qualsiasi schiarimento o delucida- • zlono fosse ritenuta opportuna in relazione all prò» • spetti allegati alla presente, e per ogni ulteriore « notizia che. l'Eoc.mo Ministero credesse di ri- • chiedere. • Con la più perfetta osservanza, e con dichla- • razione che 1 sottoscttttl, mantenendo le suesposto « dlchtaraistoni assumono la responsabilità deU'eeat- • tezza della denunzia, ci rassegniamo ». Risulta ben chiaro dalle parole. della lettera come 1 conteggi dell'Uva fossero stati formulati In corrispondenza al risultanti delle sue contabilità e soprarutto In corrispondenza al concetti e pretese da essa costantemente avanzati e già portati a conoscenza della competente A ministra zlooe, sulle duali pretese erano già In corso le Ematiche per la risoluzione da darsi da parte del Collegio'arbitrale, Brevisto dalla legge e dal contratti. Infatti, nno dal tu ottobre 1918 l'Uva aveva manifestato la Intenzione di adire 11 Collegio arbitrale a termini del decreto 26 giugno 1915, come risulta dalla lettera qui trascritta. . ON. COMMISSARIATO PER LE ARMI E MUNIZIONI — ROMA. « Le amichevoli proposto contenuto nella nostra « lettera del 19 settembre 1918 e le conversazioni sue• cesslve avute con codesto On. Commissariato non • hanno darò quei risultati che a noi sembrava le- • gititelo sperare. « E porrJò noi siamo costretti a «hledere che tutte« le questioni tra 11 Commissariato e la nostra So- • clctà siano definite a norma dell'art. 10 del R, D. « n. 993, del 26 giugno 1915. « Distinti ossequi ». E il 6 novembre 1918 aveva significato 11 nome del proprio arbitro (lettera 6 novembre 1918 che trascriviamo) : « ON. COMMISSARIATO PER LE ARMI E MUNIZIONI — ROMA. • Facendo seguito alla nostra del 31 ottobre u. s. « ci pregtamo significarvi che abbiamo scelto il nostro « arbitro nella «persona dell'on. senatore prof/Paolo « Emilio Densa di Genova. « VI preghiamo volerci far conoscere 11 nome del« l'arbitro designato dall'Amministrazione, onde prò. ■ cedere alla richiesta della nomina del terzo ar« bltro da farsi da S. E. il Presidente del Consiglio « del Ministri, ed alla costituzione regolare del Golii legjo anhltralo a termini dell'art, io del R. D. 26• giugno 1915, n. 993, per la definizione--dello con« troversie insorte. « In attesa vi presentiamo 1 nostri distinti saluti ». Il l.o dicembre 1918 l'Uva, non avendo ricevuto al. cuna replica alla sua lettera 6 novembre, si dirigeva all'Amministrazione militare con la seguente lettera: « ON. COMMISSARIATO PER LE ARMI E MUNIZIONI — ROMA. ■ • Nessuna replica abbiamo avuto alla nostra del « 6 novembre 1918 con la quale vi pregavamo di « volerci far conoscere il nome dell'arbitro designalo « daifAmmiulstrazlone, onde' procedere alla richiesta « della nomina del terzo arbitro da farsi da S. E. « li Presidente del Consiglio del Ministri, ed alla « GOsUtuaione regolare dal Collegio arbitrale, uo« conilo l'art. 10 del R. D. 20 giugno 1015, n. 033 « Con. la medesima lettera vi abbiamo significato ■ ohe l'arbitro da noi designato e l'on. sen. prof. • Paolo Emilio Bensa di Genova, e ci siamo riferiti «alla definizione dello.controversie insulto, secondo « quanto 6 contenuto nella nostra lettera 19 settem» ore 1918 e secondo l'oggetto dello successive conti rersazlonl che non ci Inumo dato quei risultali • che a noi sembrava legittima sperare. • Ora a noi intéressa di vedere d«ftnita al più » presto la questione controversa col gtudl/.lo di ■ tre arbitri; e pereto ci permettiamo insisterci per- ■ che vogliate fardi sanerò 11 nome dell'altro de- ■ augnato dall'Amministrazione, onde procedere d'ac- ■ cordo alia richiesta di nomina del y:m> arhli.ro e ■ poter quindi, una volta scelti 1 tre arbitri, forniu-* « lare au essi le relative questioni di cid d'altronde ■ per ciò che riguarda le nostro pretesa vi è nota ■ la costanza. « Attendiamo dalla vostra cortesia un sollecito rl- < scontro e distintamente vi salutiamo •. Niun dubbio quindi che quando li 20 dicembre 1918 l'Uva presentava i suol conteggi all'Amministrazione facendo rilevare che questi erano redatti in conformità delle pretese da essa costantemente avanzate, l'Amministrazione doveva conoscere lanatura, e la portala di codesto preleso che avevanoservito ili base alla compilazione del conteggi. I conteggi suddetti pollavano a favore dell'Uva il credito dt circa 131 mtllonl al si ottobre 1918; come espressamente esigeva 11 D. L. 17 novembre ìois I conti presentati ìier ciò che riguarda le forniture di acciaio da proiettili del primi tre contratti non sono che il riepilogo dello nostre fatturo e delle note, di credito da noi fatto allo Stato per le forniture di materie prlmie e noleggi. Per ciò invece che riguarda il quarto» contratto, allora non ancora regolarmente stipulato nonostante che 11 suo svolgimento abbia avuto inizio dal l.o gin. gno e Unisse proprio 11 giorno della presentazione •lei suddetti conti 29 dicembre, la Società sempre in ottemperanza alle disposizioni del D. L. 17 no remore che diceva: « qualora 1 prezzi e le somme da indicarsi non • siano stabiliti, i denuncianti Indicheranno le cifre • presunto o pretese, indicando sommariamente le • Jwisl del loro calcolo ». «poneva cifre presunte indicando chiaramente a quali concetti le cifre stesse fossero Ispirate. II conto cosi presentato, die comprendeva non soltanto 1 tre contratti generali di acciaio già stipulati ed lì quarto contratto ancora da stipulare, ma auclie tutti I contratti (stipulati e da stipulare) relativi alle forniture elementi stampati e fusi ria proiettili, ed 11 materiale dato in trasformazione alla Società, nonché altre partite vario, chiudeva con un saldo credito a favore dell'Uva di L. 131.130.315,77. Per 1 primi due contratti il conto suddetto, non era ohe una ripetizione di conti già in antecedenza rimessi all'Amministrazione militare • mal da questa sontMtatl. Infatti per le partite a credito Uva, e cioè per le forniture di ardalo, l'esposizione del loro riepilogo ha esclusivo riferimento a pagamenti effettuati dallo Stato, mentre per lo partite a ileblto Uva e cioè per le forniture di materie prime e iter 1< noli eseguiti dall'Amministrazione militare, non si fece che ricopi*» 1 cónti già rimassi da noi (giacche lo Staio non et aveva nò ci ha mal rimesso alcuna nota di debito) fin dal 5 maggio 1917 con lettera 2434/M. f>. e'640i/M. P. (l.o contratto) e dal 27-11-17 con lettera pari data (-.' o contratto). Al conti cosi rimessi dall'Uva fin dal 1917, dicevamo, mal nessuna cpntestezlono ò stata sollevata, se si eccettuano alcune osservazioni di piccola importanza, relative ad usi portuali, speso di sbarco, cambi, ecc., verbalmente esposte ail un nostro procuratone; osservazioni alle quali rispondemmo esaurientemente con nos-tra lettera 24-ll-n. Notiamo per Incidenza come applicando i criteri esposi! dall'Amministrazione militare per la liquidazione di tali contestazioni, come dalle osservazioni fatteci, noi saremmo risultati creditori di altra sommatila quale fino d'allora con la stessa lettera 24-11-17 per coricntezza rinunciavamo. I conti relativi al 3.0 contratto erano esposti: Per lo forniture dell'Uva si tennero distinte le diverse ragioni di credito por acciaio, per ghisa, per tagli blocciiettl, per materiale ferroviario, ecc., indicando chiaramente per ognuna di dette voci l'ammontare delle forniture e del pagamento corrispostori. VI è a notare che per la più gran parte del credilo dell'Uva per acciaio fornito' si è fatto etpllcito riferimento a distinte compilate di rolla In rolla dall'Uffìolo militare di Controllo ohi aveva lede nel locali della società Uva. SI tratta di un ammontare di circa 278 milioni, che avevano co.cl subito un controllo preventivo fattura per. fattura mentre formammo distinta particolareggiata puro fattura per fattura delle partito non ancora verificate dall'Ulncio militare suddetto e che ammontavano a circa 3.700.000. lire (controUo che haiino naturalmente subito In seguito). Per Io ragioni di credilo dello stato. In sedo di (orzo contratto, furono Tornii! coati dettagliatissimi net quali furono indicati con-.tutti gli estremi sia 1 movimenti della fiotta, che gli arrivi delle materie prime, anche per via terra. Inoltre, partendo dal conto noli secondo contrailo, là rimesso come si e detto con lettera 27-11-13, nel quale era riportato il conteggio relativo al credito Uva del saldo noli dovutile alla fino del secondo contratto stesso In T. 202.576. nel conti dei noleggi del tèrzo contratto, In quattro apposite annotazioni fu chiaramente indicato come le prime 202.576 tonnellate di noleggi eseguiti dallo Stato in sede di' terzo contratto erano state calcolate al prezzi del secondo contratto. Teniamo a far presente che ritenemmo opportuno di ripetere quanto sopra ad ogni cifra ohe aveva riferimento col conteggio del noli, perchè non da contestazioni specifiche ma da vooi discordi- • vaghe raccolte negli uffici del Ministero comprendemmo che non era da tutti rltehuta esatta questa nostra interpretazione, e volemmo quindi noi stessi richiamare l'attenzione dei funzionari incaricali dell'esame del nostri conti sulla precisa interpretazione del contratto per quanto si riferiva ai noli. Furono appunto tali conversazioni non aventi alcun carattere ..ufficiale quelle die avevano Indotto la Società nella convinzione che solo 11 giudizio arbitrale avrebbe potuto dirimere 1 dissensi sorti sulla Interpretazione del tre contraiti. I rapporti dal l.o giugno 1018 al 31 ottobre 1918, che rientrarono in seguito nel quarto contratto, furono contabilizzati secondo le norme dell'ultimo capoverso dell'art, l del D. L. 17 novembre 1918. Potremo essere criticati di eccessiva prolissità nell'esposizione del concetti e del criteri che ci Informarono nell'esposizione di detti contéggi', polche arrivammo anche a dare spiegazioni dei più minuti particolari, perfino degli extra medi (maggiorazione del prezzo base a seconda delle sagome) applicali! Lo altre partite olle concorrevano a formare il saldo suddetto dei 131 milioni (elementi per proiettili, ecc.) furono esposte con tali particolari e con tale approssimazione che nella liquidazione successiva si può dire che non vi furono differenze. II conto presentato il 20-12-18 che chiudeva col saldo a favore dell'Uva di L. 131.130.345.77, crediamo «la un vero esemplo di correntezza e di correttezza; vi traspare In ogni,sua parte li proposito dell'Uva di mettere lo Stato in condizioni di conoscere la vera situazione di dare ed avere nel riguardi della Società. Aggiungiamo che forse l'Uva era una delle poche ditte che pur avendo avute relazioni di affari ingenti con lo stato si trovava nella condizione, di poter essere controliata minutamente ed In ogni momento. Ricordiamo che oltre all'Istituzione di speciali Uffici militari di controllo presso gli1 stabilimenti, oltre le varie Commissioni di collaudo presso 1 suol Proiettifici, fu anche Istituito un Ufficio centrale di con. tTolio presso la Sede, che serviva di Intermediario tra 11 Ministero e l'Uva, ufficio che, sebbene passato alle dipendenza di altro Dicastero, continua tuttora a funzionare. Non v'6 a dimenticare che essendo stata. l'Uva principalmente fornitrice di acciaio, cioè della principale materia prima per tutte le Industrie di guerra, si trovava nella speciale condizione che tutti 1 suoi crediti per forniture potessero essere controllati nel miglior modo possibile, in quanto ogni credito in favore dell'Uva deve trovare la sua oontro pari ■■ addebito presso una qualunque delle ditte- o degli Enti che fornirono -munizionamento all'Esercito e alla Marina. Notiamo per incidenza che questo immenso lavoro df controllo di diverse diecine di migliala di fatturo è stato già Iniziato da diverso tempo da uno speciale ufficio presso il Ministero del Tesoro, nè ci sono mai stati avanzati reclami. E' dunque evidente che nel 20 dicembre 1918. la società non chiese già 11 pagamento dei 131 milioniportati dal conteggi, che si riferivano ad un tempo anteriore al 31 ottobre 1918, ne poteva chiederli perchè nel novembre 1918 aveva ricevuto in conto lire 10.550.000, ed altri rapporti di debito e credito rilevantissimi erano In corso, di cui diremo in appresso, ma si limitò ad- esporre, In conformità dell'obbligo fattole dal D. L. 17 novembre 1918. la sua situa, zlone con l'AmmiplstrazIonc militare In corrlspondenza alla interpretazione e alla esecuzione del contratti, per molto tempo pacificamente seguita dal Ministero e quindi ad esso ben nota. E non deve farsi confusione di date: richieste specifiche di sommo da parlo dello Stato non furono mal fatte, e la somma di 103 milioni a debito dall'Uva fu comunicata alla Società soltanto dalla] Sotto Commissiono di inchiesta: nell'occasione delle trattative di transazione dell'estate 1919, di cui andiamo a fare un breve cenno. l'Amministrazione per la prima volta avanzò pretese di rivendicazioni In riguardo alla esecuzione del contratti. Prima nulla aveva mal comunicato alla Società, nè replicato al contejyrt rimessi il 20 dicembre 1918. Il 29 luglio 1919 11 Sottosegretario di Siato on. Conti dirigeva ' alla società la seguenti lettera In replica alle sollecttnzlont verbali avute di addivenire alla costituzione del Collegio arbitrale: «SPETT. SOCIETÀ' ILVA — ROMA. • Ho sollecitato l'ufficio competente a condurre • al più presto a termine 1 lavori preparatori per «poter procedere alla sistemazione del rapporti con« trattila ti fra codesta Società e r Amministrazione « Militare. « Ln seguito ad afllrtapientl avuti, ritengo che 1 « convegni con I Rappresentanti delia Società pres« so questo Ufficio potranno avere luogo nella terza « decade di agosto, e, mentre mi riservo di Indili care 11 giorno preciso, ne dò pertanto partecipali zlone a codeste Società, perchè tempestivamente «edotta possa da parte sua approntare gli elementi « della discussione ». In seguito a questa Ietterai su specifico questionario consegnatoci « brevi manu » dal comm. Bocciardo Incaricato delle trattative di transazione, la Società forniva tutti 1 dati richiesti, e, su questi dati. Il 16 settembre 1019 iter la prima volta l'Ammlnlstrazione comunicava al Rappresentanti dell'U. va, le sue prelese di rivendicazione. Le rivondleazionl avanzate dallo Staio esposto in un primo momento In cifre impressionanti, andarono via via rlducemiosl ; ciò era naturalo polche In esse erano anche compresi degli accrediti che l'Uva aveva già fatto regolarmente allo Stato nei suol conti presentati e perchè di altre, non di. clamo alloia. ma neppure oggi, lo Stato ha .potuto fornirci ini conto rfettagltato e documentato dai quale risulti (ammesse risolute a suo favore le varie questioni), la loro giustezza. Ma è bano noterà che, mentre l'Uva ha tempra dato aneli* In quella occasiono a tutti I componentila Commissiona, compreso il Ministro Ferrarla, Il Sottosegretario Conti, Jl oomm. Bocciardo, una relaziona (0-1118 a dettagliata dello sua protese, dalla confutazione dalle pretese avversarle, l'Amministra, zicino el è guardala bone di comunicar» per Iscritto le sue domande di rivondioaslone, le quali furono note-all'Uva solo per gli appunti presi durante la discussioni verbali. La cifra di 108 milioni, enunciata, come si è detto per la prima volta soltanto dalla Sotto Commls. sione, clunse dunque del tutto nuova agli Amministratori della Società, tanto che dovettero riservarsi ulteriori chiarimenti ' per avere-agio, di stabilire quale riferimento poteva avere con le rivendicazioni spiegate dal Ministero nello accennate discussioni, tu sode di transazione del settembre 1019. ■ Ed è alla cortesia del Segretario della Commissiono di inchiesta che è dovuta la conoscenza della sommaria Indicazione di questa cifra. Questa cifra appare tonnata dalle differenze cu interpretazione di contratto su tre questioni: a) questione sui noleggi, riflettente l'obbligo del. lo Stato di provvedere al traisportr materiali per prezzi e per quantitativi diversi nel tre diversi contratti. Dalla risoluzione di questa questione deriva una differenza complessiva di circa 82 milioni sul 108 Indicali dalla onorevole Commissione d'Inchiesta. b) questione relativa al terzo contratto, se questo sia o .no un contralto r»i analisi. La società ha sempre interpretato questo terzo contratto nel senso che 1 corrispettivi ivi- Indicati costituissero delle cifre convenzionali, Osse, determinate ed Irrevocabili non suscettibili ad alcuna revisione consuntiva; mentre lo Stato, quando nell'epoca suindicata avanzò lo sue pretese ili rivendicazione, sostenne la tesi opposta: che le cifre Indicate In detti contratti come corrispettivo fossero cifre Indicative, soggette a revisione consuntiva. Al cho la Società replicava elio anche se fosse stato possibile accedere In quella Interpretazione secondo essa giuridicamente Infondata, 11 consuntivo sarebbe sta. to più che favorevole alla Società, perchè le avrebbe portato una nuova ragione di credito; o) questione relativa agli ordini o autorizzazioni del terzo contratto. In ordine a questa questione, il Ministero domanda una cifra a forfait di 5 milioni, che la Società sostiene di non dover dare, ed avanzando invece riserve per 11 danno avuto dalla irregolarità natia conoetBione delle, autorizzazioni iirevlste nei contratto. Non è possibile In questi pochi cenni scritti che la Società ha dovuto redigere nel brevissimo termino concessole dalla Commissione, di riassumere con sufficiente chiarezza le ragioni che militano in sostegno della interpretazione costantemente data dalla Società al tre contratti In questione, sut tre punti suindicati. Osserviamo che, per lungo tempo, nella esecuzione del contratti 11 Ministero non ha mosso alcuna obiezione al punto di vista seguito dalla Società, dimostrando di condividerne 1 concetti. D'altronde su questo, che è Indiscutibilmente il punto centrale della controversia, nella seduta del 4 febbraio la On.lo Commissione non ha creduto di rivolgere alcuna domanda agli Amministratori della Società. Ma In Società Intendo di far noto alla On.lo Commissione tutte le sue ragioni, giustificatrici del conteggi rimessi al Ministero nel dicembre 1018, e fa pertanto istanza formale rtl essere messa In grado di presentare tutti 1 chiarimenti e tutte lo giustificazioni del suo punto di vista nella Interpretazione del precitati contratti, sia oralmente che per iscritto, trattandosi si ripete, della questione fondamentale dalla, cui decisione dipende il sapere se i conteggi presentati dalla Società al Ministero nel dicembre del 1918 risiedevano o meno ai diritti assicurati alia Società da regolare convenzione. Naturalmente gli Amministratori della Società restano a disposizione dell'Onte Sotto Commissione per tutti quegli altri schiarimenti che si ritenesse opportuno a loro richiedere. La seconda domandai rivolta agli Amministratori dell'Uva riguarda* le richieste di acconti e le proposto di transazione. Quanto'alle richieste di acconti 6 ben© fissare la circostanza che queste avvennero soltanto fino al 4 MARZO 1919, e non si verificarono dopo tale epoca, vale a dire che avvennero nel tempo In cui l'Uva, secondo 1 suol conteggi, risultava creditrice delle somme esposte, senza aver mal avuto contestazioni o repliche art conteggi Inviati. I documenti dimostrano la verità di questa affermazione. Partiamo dal conto chiuso al 31 ottobre 1918 con un credito dell'Uva di circa 131 milioni. Come da allogato n. 1 al 28 febbraio 1919, giorno nel quale fu inviata la lettera di richiesta di acconto di 100 milioni, la situazione dell'Uva Terso lo Stato si compendiava Ih una cifra' di credito dell'Uva di almeno circa 150 milioni, giacchè, come espressamente è detto nella lettera, sD teneva conto del conguaglio magazzeno al 20 dicembre 1918 e del compenc-o per rescissione contrattuale dei contratto proiettili. Richiamiamo l'attenzione dell'Onte Sotto Commissione su questo allegato e sulla citata lettera del 28 febbraio 1919, perchè da questi documenti emergo alla evidenza 11 buon diritto, della Società nel richiedere l'acconto In quel momento. ' Infittii lièi febbraio 1919. quando fu chiesto l'acconto del ioo milioni, l'Uva non poteva riferirsi per 1 suol credit! verso lo Stato, ad altro che a conteggt eseguiti secondo 1 criteri indicati nel conto datalo 31 ottobre l'jis e presentato all'Amministrazione il 20 dicembre stesso anno, aggiornando detto conto al 28 febbraio, data della richiesta dell'acconto. E In base a questi conteggi, si ripete, l'Uva resultava creditrice di 150 milioni circa. E veniamo alle proposte di transazione. Come, abbiamo dimostrato, fu lo stesso Ministero, con lettera di S. E. Conti, 29 luglio 1919, erte iniziò le trattative di un amichevole componimento della complessa controversia. Queste trattative si svolsero in ripetile seduto avanti apposito Comitato, presieduto dallo stosso On. Conti, nel settembre 1919, e vi presero parto, per l'Uva, alternativamente, gli allora amministratori onorevole Arturo Luzzatto e onorevoio Max Bondl, e gli attuali amministratori Ing. Cesare Fera e Avv. Giorgio Olivetti. Furono esposto io reciproche pretese delle parti specialmente dal punto ili vlsia giuridico, ma le trattative non approdarono a nessuna conclusione. La Società non poteva naturalmente rifiutarsi, in massima ad un tentativo di transazione ed accettò quindi di buon grado l'Invito del Sottosegretario ili Steto. tanto più che l'Indugio frapposto dal Ministeri alla nomina dei suo arbitro, sollecitata da circa un anno, faceva giustamente supporre che la tattica del .Ministero stesso fosse quella di procrastinare a/ tempo indeterminato la soluzione della controversia: e la natura di essa era tale da prestarsi ad una mora di anni. D'altronde la Società non poteva non tener conto della considerazione che, per quanto rilevanti apparissero le differenze di cifre fra 11 punto di vista erariale e quello proprio, queste venivano ridotte all'8 per cento circa sulle somme di credito o di debito tenuto conto delle imposte sul sopraproflttl ed addizionali, ascendenti a circa li 9£.per cento. In complesso l'abbandono anche totale del saldo del suo conto non portava la Società a rinunziare ad una cifra supcriore ai 7 milioni (circa 11 7 por mille della Intiera'fornitura). Quindi, di fronte ai vantaggi che le offriva un amichevole componimento con lo stato, che è sempre 11 suo principale cliente, anche in tempo di pace, ben si comprende come la Società potesse Indursi ad una eventuale diminuzione dei propri diritti. ' Gli amministratori della Società hanno dato questi chiarimenti scritti in aggiunta a quelli consacrati nel verbale della seduta del 4 febbraio, ma Insistono, sotto le riserve della preliminare eccezione di Incompetenza, nella domanda rispettosa di essere messi fn grado di informare la Onorevole Sotto Commissione, a voce e per Iscritto, sulle ragioni di fatto e di diriirto che militano In difesa della interpretazione da essa costantemente data al contratti e che dimostrano il pieno fondamento delle domande della Società verso Io Stato, giacchè, nella seduta del 4 febbraio, le domande della Onorevole Sotto Commissione non si riferirono a qitesto che. è il punto essenziale della controverela. Restano naturalmente a disposizione della Onorevole Sotto Commissione, per qualunque altro schJarlmcnlo, mantcrondo la rispettosa protesta die tutte le spiegazioni date e da darsi non pregiudicano 11 diritto della Società, a vedere risoluta la controversia dal Collegio arbitrale, ,solo competente a ri solverla, per legge e per contratto. Roma, 9 febbraio 'l921. Firmati: GIORGIO OLIVETTI. CESARE FERA.

Persone citate: Arturo Luzzatto, Cesare Fera, Commissione D'inchiesta, Emilio Densa, Giorgio Olivetti, Max Bondl, Paolo Emilio

Luoghi citati: Genova, Roma, Uva