La prima giornata di sciopero dei dipendenti comunali

La prima giornata di sciopero dei dipendenti comunali La prima giornata di sciopero dei dipendenti comunali Servisi sospesi e servizi riattivati - Cosa faranno gli impiegati? - L'esiguo numero dei maestri scioperanti - 11 comizio del personale. Si potrebbe veramente diro. In seconda giornata, giacche, come abbiamo già rievato, fra le astensioni dal lavoro avvenute sabato mattina per partecipare al Comizio e lo sciopero proclamato ed attuato nel pomeriggio, i servizi municipali sono ermi da sabato. Ad ogni modo ieri, starno a giornata festiva, lo sciopero non ebbo ripercussioni molto visibili al pubblico, ove 6i faccia eccezione delle strade, cho erano naturalmente in condizioni peggiori del soito per sporcizia. v La paralisi dei servizi I servizi municipali che hanno risentito subito il contraccolpo dello sciopero dei saariati li abbiamo elencati ieri. Quelli che possono avere conseguenze deplorevoli nei riguardi della cittadinanza sono quelli uyenti attinenza coll'igtenc pubblica e priV yata: disinfezioni, trasporto ammalati ordinari ed infettivi, ai luoghi di cura, ecc. Anche il servizio della pulizia delle strade ha relazione coll'igiene e già ieri si è potuto rilevare l'incorfveniente della mancanza degli spazzini, flelle strade le immondizie aumentano e sul mercato degli erbaggi a Porta Palazzo e corso Regina Margheria 1 rifiuti delle verdure vanno infracidendo a terra con uno spettacolo che riempio di dolore l'animo dei vecclii torinesi che rimpiangono la loro linda Torino di pochi anni addietro. II servizio dell'illuminazione pubblica, che, coinè è noto, dipende in parte notevole dall'opera degli accenditori, giacché yaste zone della città hanno fanali elettrici provvisti singolarmente di interruttori, sabato sera lasciò alquanto a desiderare. Invece ieri sera i fanali spenti o le vie buie erano rare eccezioni, che andranno man mano scomparendo. Un servizio di minor mportanza, ma che 6 più degli altri soggetto alla vista dc.1 pubblico: quello delle affissioni, è feftno anch'esso. Altrettanto si può dire di tutti i servizi municipali affidati prevarantemento all'opera dei salariati. . , , ., . Finora l'acquedotto e l'azienda elettrica funzionano normalmente e non han dato uogo a rilievi di alcun genere. Cosi pure l dazio continua a funzionare. Ai Cimitero Una delle maggiori preoccupazioni dei dirigenti i servizi municipali era costituita dal modo col quale si sarebbe, potuto ovviare allo sciopero dei necrofori e degli affossatori. "Non si poteva certamente sospendere l'inumazione delle salme ed occorreva provvedere a che questo pietoso servizio non si arrestasse. Allora venne interessata l'autorità militare, e si ottenne che fossero posti a disposiziono del servizio mortuario quindici soldati del gemo. Abbiamo fatto una visita ieri al Camposanto, e abbiamo potuto constatare come l'servizio proceda in modo perfetto, imi, nel pomeriggio, si ebbero 29 inumazioni di salme: to4^^SSe^ 'iosii a pagamento ed in loculi. Mfeice 1 oimra attiva e intelligente dellUspettore signor Rambaudi e del funzionante da direttore del Cimitero, coadiuvati ottimamente dai quindici soldati, l'interramento delle salme .avvenne senza alcun inconveniente. Naturalmente, 1 parenti e gli amici dei defunti dovettero provvedere al trasporto dei cadaveri dall'abitazione al carro mortuàrio, ma questa è cosa di lieve momento. In conclusione, questo servizio e assicurato in modo regolare, Da ofgi aumentano le difficoltà, perchè corla scarsa mano d'opera militare si deve "anche provvedere allo scavo delle'fosse, perchè nella giornata di ieri quelle scavate in precedenza ru- rorio quasi tutto utilizzate. Ma anche a ciò sarà provveduto, così che per questo motivo non esistono preoccupazioni. Gli impiegati ed i maestri Nella situazione creata dallo sciopero dei salariati, vi è ancora un'icognita. Quale surà l'atteggiamento dogli impiegati ? E' noto che gli impiegati municipali non aderiscono al Sindacato che proclamò lo sciopero. Essi — che già aderivano alla Camera del lavoro — rifiutarono di inscriversi al Sindacato, perchè un articolo dello statuto di questo fa obbligo agli inscritti di accettare e seguire le direttive non solo della Confederazione generale del lavoro, ma anche del partito socialista. Ma — ci diceva ieri uno dei dirigenti l'organizzazione degli impiegati — non è possibile che noi non prendiamo posizione in un senso o in un altro in questo conflitto. Se anche il desiderio d'indipendenza politica che la ' maggior parte dei nostri éóci sente fortissimo,- ha fatto negare la nostra adesione allo direttivo del Sindacato, noi non dimentichiamo cHo i, salariati sono lavoratori nostri compagni, è che mier sta lotta, essendo essenzialmente economica, abbiamo l'obbligo di precisare il nostro atteggiamento di fronte aU'auiministrazione la quale verso di noi non ha dimostrato grondi premure. Domani sera lunedì gii impiegati terranno Comizio e dovranno deliberare su di Ciò. Domani quindi vedremu gli umori ed i sentimenti della maggioranza* .. V , , • Quanto ai maestri elementari — che sono raggruppati in tre organizzazioni, Unione Magistrale, Associazione N. Tommaseo e Sindacato magistrale — per ora sono al loro posto. Scioperano soltanto gli inscritti al « Sindacato magistrale », il quale è aderente alla Camera del lavoro e segue le direttive politiche socialiste. Ma su circa un migliaio di insegnanti, questi insegnanti non arrivano al centinaio. L'assessore comm. Bona Ini già dato le disposizioni del caso, perché i bambini delle classi i cui maestri scioperano siano vigilati c curali da altro personale. ' Anche per il riscaldamento dei locali scolastici è. -stato provveduto alla sostituzione dei fuochisti, che hanno abbandonato il lavoro e da questo lato le famiglie possono 'sser.e tranquille per laN saluto dei loro bambini. Il primo comizio degli scioperanti Nel pomeriggio di ieri ebbe luogo il primo Comizio dogli scioperanti. Poiché alto Cernerà del lavoro vi era una festa da ballo, la. riunione voline.'tenuta nei locali della Società dogli spazzini, in via Carmagnola, 1?, all'Aurora. -tìl intervenuti furono numerosi, ma meno che nelle precedenti riunioni. Parlarono ai convenuti moltissimi orotori, fra i quali Chignon, Delpiano, l maestro Seren e la maestra Da Ponte,che pronunziò un discorso d'intonazione molto acoentnaln. Gli organizzatori fecero le consuete esorazioni alla solidarietà ed alla-compattezza. Chignoli disse, fra l'altro, che se le forze ora sceso in lizza contro l'omministrazionc comunale non fossero sufficienti ad assicurare la sollecita vittoria, si ricor¬ rerà anche alle altro categorie ed al. proletariato,- che in questa occasione e solidale coi dipendenti comunali. Una dònna, che prese parto alla discussione, affermò esplicitamente che le cifre dei salari Comunicate ai giornali dall'amministrazione comunale, non erano tutte esatte, e questa affermazione vonne accolta da segni di consenso c di conferma da parto dell'uditorio. Altri oratori esposero le ragioni che determinarono i dipendenti comunali a proclamare 10 sciopero, dicendo che lo. questione del caro viveri fu la goccia che fece traboccare 11 vaso, poiché da lungo tempo esisteva un certo malessere fra personale ed amministrazione. Venne nuqvamente sollevata la questione del riqonoscimento dell'organizzazione, che alcuna dissero prima negato e poi concesso a denti stretti dalla Giunta, e qualcuno rilevò che' di '40 domande presentate dall'organizzazione finora non una venne risolta in modo definitivo, ma tutte furono dilazionate con vaghi affidamenti. La nota dominante dei discorsi fu il continuo rincaro dei viveri, che assorbe immediatamente gli aumenti di salario e le indennità, e vennero invocati provvedimenti efficaci per mettere argine alla marea montante degli alti prezzi. Il Comizio ebbe termine dopo le 18, ed i convenuti si sciolsero senza dar luogo ad incidenti. Le ragioni del personale Abbiamo potuto avvicinare qualcuno fra gii esponenti dell'elemento scioperante, e abbiamo avute .lo seguenti informazioni •sullo stato d'animo dei personale. Anzitutto — ci dissero i nostri* interlocutori — bisogna tener conto che al creare e fomentare il malcontento nella massa fu la questione delPorganieo. Si ricorderà come ai tempi del Regio Commissario l'organizzazione dovette ricorrere a dei veri ultimatum, perchè là revisione delle tabelle organiche — voluta e imposta da un decreto reale — venisse messa sul tappeto. Il conte Olgiati, a causa della precarietà della sua posizione, non voleva impegnarsi a fondo, o per acquetare i dipendenti concesso degli anticipi, che non risolvevano nulla. La nuova amministrazione — continuarono i nostri informatori — non diede mai esplicite garanzie che cotesta questione sarebbe stata risolta con rapidità. Poi quando si trattò di riconoscere l'organizzazione nicchiò parecchio tempof e solo quando vide che anche fra i" consiglieri comunali la maggioranza era decisamente favorevole, il sindaco fece le note dichiarazioni. Poi, venne la faccenda del secondo caro viveri. Lo Stato l'ha concesso fin, dall'anno scorso ai suoi dipendenti, sonza alcuna restrizione. Invece nel disegno di legge, di cui si ha notizia ufficiosa, vi è l'art. 3, che sembra fatlo apposta por offrire un appiglio alle amministrazioni comunali recalcitranti per nulla concedere. Quell'articolo dico infatti che il nuovo caro viveri non sarà concesso a quei dipendenti-che abbiano avuto già « notevoli miglioramenti ». Questa forma vaga ed imprecisa, destò inquietudine nel personale, che da tempo reclamava quanto già era stato dato agli impiegati statali. E qualche parola sfuggita a qualcuno degli clementi responsabili dell'amministrazione comunale accrebbe il sospetto che, valendosi della non tassativa forma letterale della legge.Sil Comune di Torino nulla avrebbe dato ai suoi dipendenti. Tutte queste cause conclusero coloro coi quali parlammo — concorsero a determinare lo stato d'animo che si rivelò al Comizio di sabato mattina, allorché la proposta di Chignoli e di altri di limitare l'azione all'ostruzionismo venn'e respinta dal Comizio, che, invece, proclamò lo sciopero. I dipendenti comunali scesi ormai in lotta aperta 'non • intendono più cedere se non otterranno la secoda indennità di caro viceri. qualunque possa essere il testo della legge che il Parlamento approverà su questo argoménto. La serrata della fabbrica di liquori Cinzano Da qualche «torno lìim^oitainte stabilimento Cinzano, di Santa Vittoria d'Alba, è stato chiuso ed i numerosi operai da esso dipenderai sono inattivi. Questo avTCntrnehto. one potrebbe portare co-mipiloaiilonil e ripercussioni fra sii apesttl chini', ci insertili aUa Fectórazlone. adorante alla Coitfederaaiojie. del lavoro, pam vada assumendo una notevole importanza, tanto olie ali è uui recato dà \MUan© uno dei segretari del Comitato cenii-ate. Braga. Gli abbiamo chiesto quaictie- informazione al liguauìo, ed ècco le sue dichiarazioni. « 11 vigente concordato, stipulato il 3 febbraio ISSO, faceva obbligo alla Ditta di procedere alla ccoiniilazioiie di un retro lamento Interaio, d'accordo coi rappresentanti della mrus-tinnza. aloè delia Commissione interna, assistita dairar.aaTvizzazione. Invece la Ditta (liwi.lcue sfii.'J'niana. addietro fece distribuire agli operai un regolamento da essa compilalo, e invitò la maestranza a tlrruarlo. dando un giorno di -teenpo, e sos-giuìntfendo che coloro che non l'averssero addettalo sarebbero stati licenziali!. olì operali dieserò inveoo sei girarvi di tenupo. per potersi riunire c discutere in proposito. Ma la Ditta — secondo quanto riferisce il Draga — avrebbe rifiutato, e polche «il operai si rifiutarono di eleggere la Commissione interna secondo lo disposizioni del popolamento olio essi non avevano accettato. Il direttore ordinò la ser.ata dello stabilimento. La Federazione — dichiara il segretario — è riso bua a non transìgere su questa, cho è questione importante di principio. La'conw'Hanione dei retrolajnenU intvrni deve essere fatta in contraddittorio, tanto più poi in questo caso, in cui tale procedimento, era lmpe«to rial contralto di lavoro. Fino a Quando ii nuovo retoIamento :io:i fosse stato nov'inalmente conu>V!ato e' accettato dai rappreMmanti operai, la Coini.Tissi.onr> Interna esistente doveva rimanere in carica». Queste le dichiarazioni deU'orgaaizzaziloiie operaia. La parte pad'tonala cuppon<e che i suoi! opetai non sono tutti inscritti alla Federa.zinne, ' e che quoPi appartener* airorraniz?a7;ionp cattolica l'avevano accettato. Si diveva quindi procedere all'ele/ioiVe della nuova Commfesrìoitw» interna in base alle disposizioni del resto!aménto, che è fatto sulle bn*t di tuf'.i quelli accettati dalle rM-ranizzay-'onri apf>rài!ie, e. dare la rapprosen tatiza prrtporzioV nate a tutti* le orraitózzarf-ml eui'sónó inerirti ?Ii Oberai d«lln stabilimento. |"

Persone citate: Associazione N. Tommaseo, Chignoli, Da Ponte, Delpiano, Olgiati, Rambaudi, Seren

Luoghi citati: Camposanto, Comune Di Torino, Ditta, Santa Vittoria D'alba, Tissi, Torino