Gli "assi,, del cielo alla conquista della Coppa Baracca

Gli "assi,, del cielo alla conquista della Coppa Baracca Gli "assi,, del cielo alla conquista della Coppa Baracca Trentanove aviatori partiti da Torino per il volo di mille chilometri Gara ostacolata dalia bufera - Quattordici concorrenti hanno raggiunto il traguardo di Mirafiori E' il secondo anno della gara: o la schiera dei concorrenti si è fatta più numerosa. Tutti i migliori piloti del cielo si sono presentati alla partenza: perchè la gara ha un significato più profondo e più umano di una prova aviatoria o di un torneo sportivo: perchè gli aviatori italiani hanno pensato clle la memoria del più glorioso compagno sta onorata dcgnanienlc solo ùd una prande Vo- Ce lanciata dal motori rombanti nell'immensa purezza dei cieli. Anche il percorso di mille chilometri ha la forma di un simbolo: Mirafiori, dove Francesco Baracca conobbe le m.lme seduzion,r dell'ascesa: Lugo, la pa- tria dell'eroe, la cittadina gentile ed appas sionata che più fu addolorata dalla scomvana, del proprio figlio generoso; Nervesa che vide la tragica caduta dell'asso degli assi ; Milano, dove Francesco Baracca ancor giovane si preparava a spiccare il volo eroico e fatale. L'adunata dei piloti Una giornata di fatiche e di pericoli che gli aviatori affrontano serenamente, ■ con l'animo tranquillo, come è loro costume. Ieri abbiamo visto qualcuno dei concorrenti più valorosi : parlavano di piccole cose tecniche, di condizioni atmosferiche ed aggiungevano':. « Sul Montello scenderemo a pochi metri dal suolo ». E nei loro occhi si leggeva un sentiménto di generosità e di fiducia: proprio di chi ha molto osato e faticato come per un dovere superiore di dedizione. Il percorso compiuto nella gara dell'anno scorso era più difficile perchè dovevano essere superate le Alpi orientali e la Venezia Giulia e la fatica degli aviatori fu angustiata inoltre da una violenta bufera scatenatasi su tutta l'Italia nord-orientale. Il lungo raid della prova iniziale ieri mattina non presentava invece gravi difficoltà naturali: perchè era tracciato su zone piane o leggermente collinoso. Ma anche quest'anno il tempo non è stato favorevole ai coraggiosi aviatori. La promessa di un tempo favorevole apparsa al mattino è andata sfumando ed ha reso doppiamente grave la fatica dei concorrenti decimandone la schiera lungo il percorso. Poco dopo io quattro il cielo era tutto nuvoloso e solo da qualche strappo delle nubi trasparivano bagliori d'aurora. Tutte le montagne d'intorno erano offuscate di.un velo di nebbia impenetrabile. Solo più tardi il sole t\a. brillato tra la foschia' rincuorando le speranze di una giornata serena. Il campo di Mirafiori che fu avvolto fino alle prime luci del giorno come da un. silenzio religioso di attesa si è svegliato improvvisamente tra i rombi vorticosi ed assordanti del motori che si preparavano per la partenza. Tra gli hangars, attorno alle macchine, dovunque fervono i preparativi con un ritmo febbrile. Le macchine sono poste in lunga fila nell'ordine che dovranno seguire nella partenza. Sono trentanove più di quante gli organizzatori della gara avessero sperato I piloti vi si aggirano intorno quasi carezzandole, come le Volessero ammansire per la corsa sfrenata negli spazi. Le segnalazioni delle condizioni atmosferiche annunciano che lungo tutto il percorso il cielo è copèrto e piovoso. Alle 5.30 Alessandria segnava pioggia ad intervalli: Piacenza pioggia continua, cosi pure Bologna e Ravenna: a Venezia foschia, a Brescia nubi bassissime: a Milano pioggia continua. Ma i piloti e gli osservatori non se ne preoccupano. Essi hanno fiducia nel proprio valore e sapranno affrontare con ' coraggio anche l'ostacolo più grave del cattivo tempo. Il campo di Mirafiori si attoria rapidamente: traj presenti sono anche i genitori di Francesco Baracca, il prefetto, l'on. Olivetti, l'onorevole Montù. il generale Petitti di Roreto comandante il Corpo d'Armata, il generale De Siebert comandante superiore dell'aeronautica, l'ing. Porrazzi, il generale Mon tezemolo. il comm. Agnelli, l'ing. Rosatelli, l'ing. Lingua, l'ing. Guidi e numerosi aviatori tra i quali i valorosi capitano Leveioni. asso di bombardamento, il cap. Rolandi reduce dal raid in Argentina, Ferrarin, il mag. giore Tacchini, il ten. Lancillotto. La partenza Alle 7,48 i commissari ing. Testoni e cav. Sff. Bianchi danno la partenza ai concorrenti ella prima categoria. Primo ad innalzarsi è il Caproni del colonnello Armani e Antonini seguito a distanza di un minuto e 14 secondi dal Caproni di Righi e Alderlghi. Poi le partenze si susseguono rapidamente nell'ordine seguente: Tenente Cerniti (Henriot), alle ore 7,52.5; D'Urso (Aviatik) id. 8,2,25; maresciallo Bin e tenente Magliocco (Sarul) id. 8,5,18; tenente Berio (Henriot) id. 8,7,35; tenente Mastorano e ten. Coli (Sarai) id. 8,12,15; ten. Arrigoni (Henriot) id. 8,14,47; maresciallo Pnncani e cap. Porcelli (Sarul) id. 8,18,48; serg. Cortinovis (Henriot) id. 8,22.47; cap. Ferroni e ten. Achenza (R. 2) id. 8,37,17: cap. Laghi (Henriot) id. 8,38,36; ten. Gastaldi e •cap. Capuzzo (R. 2) id. 8,42,3; ten. Mattei (Henriot) id. 8,44,50r ten. Monzardo e ten. Monti (R. 2) id. 8.48.44; ten. Gattstin (Spad) id. 8,50.41; ten. Pallavidino (Spad) id. 8.54,54; Cap. Fougier (Sva) id. 9,0,16; cap. Viziano e ten. Rolando (Sva 10) id. 9,6,5; cap. Mazzucco (Spad) id. 9,7.26; ten. Cambino e serg. Corsi (Sva 10) id. 9.8,30; ten. Molino (Sva 5) id. 9.11,26; tén. Mossi (Spad) id. 9,17,22; ten. Cena (Sva 5) id. 9,19,38; ten. Guglielmotti (Sva, 5) id 9.22,11; serg. Sartori (Spad) id. 9,24,17; ten. Bernini (Sva 5) id. 9,28,8; ten. Mecozzi (Sva 5) id. 9,32,25; ten. Debernardi (Sva 5) id. 9,34,28; cap: Sacchi (Sva ó) id. 9,37,28; maresp. Fasoli e serg. Nardini (Sva 10) id. 9,40,37: cap. Barattini (Spad) id. 9,41,49; ten. Arone (Sva 5) id. 9,45,32 ; maresc. Affarucci (Sva 5) id. 9,54,1; Brah-Fossati (BR) id. 10,1,3; serg. Pilotti (BR) id. 10,7,15; cap. Ranza (BR) id. 10,15,14; ten. Lordi (BR) id. 10.22,43; ten. Granzarolo (Sva 5) id. 10,35,37. Alle dieci e mezza tutti i concorrenti hanno lasciato il campo. Le partenze sono state buonissime e senza incidenti. Solo il tenente Granzarolo, della o Serenissima », che è partito in mattinata da Aviano e si è trovato puntuale a Mirafiori per l'inizio del raid. ha dovuto atterrare due volte per cattivo funzionamento del motore. Ma alla terza ripresa dopo alcuni giri sul campo, ha affrontato decisamente là rotta ed è scomparso dall'orizzonte. Il numeroso pubblico che è venuto sempre più affollandosi è rimasto- con lo sguardo fisso nel cielo, come invaso dall'illusione di vedere ancora gli ultimi partenti e di sentire a distanza il fioco rombo dei motori fuggenti verso la meta. Poi si è rivolto verso la tabella delle segnalazioni che è rimasta muta fin quasi a mezzogiorno Nei commenti di ogni crocchio predomina un solo argomento: la previsione sull'esito della gara ed ognuno è tentato di formulare un pronostico. Ma il regime della prova è tale che. non è possibile giudicare a priori le possibilità di vittoria che hanno i singoli piloti. I concorrenti sono divisi in quattro categorie a seconda che pilotano apparecchi: a) di una velocità di collaudo massima non superiore a 140 Km. all'ora, per i quali il tempo utile per compiere il raid è di ore ll',30 : o) di velocità di collaudo massima non superiore a ISO Km. all'ora, per i quali il tempo utile è di ore 8,30 : c) di velocità di collaudo massima non superiore ai 230 Km. all'ora per i qualj il tempo utile è di ore 6,30; d) di velocità di collaudo massima non superiore ai 270 Km. all'ora, per i quali il tempo utile è di ore 5,30. Alla prima categoria appartengono i Caproni e gi Aviatik; alla seconda i Sarul, gli R 2, e gli Henriot; alla terza gli Sva e gli Spad; alla quarta i B R. La corsa non è di velocità, ma di regolarità o meglio ancora di approssimazione alla velocità massima di cui 3i è dimostrato capace l'apparecchio nella prova di collaudo. Cosicché la vittoria toccherà'al concorrente che abbia .raggiunto la media di velocità più vicina alla propria velocità massima. Gli atterramenti regolamentari sono due — a Ravenna ed a Ghedi — e gli aviatori che non far;-ino nessun scalo saranno handicappati di 20 minuti : quelli che ne faranno uno solo, di 10 minuti. Il tempo di permanenza sul campi per il rifornimento sarà detratto dal tempo totale. impiegato a compiere il raid. Messaggi a d'Annunzio e a città II Comitato dell'Ente nazionale Francesco Baracca, ha affidato agli aviatori per Gabriele D'Annunzio, un messaggio dhe dice: « Noi pure di Lugo di Romagna, della terra che definiste « matrice ferrigna affidiamo ai Vostri camerati, volanti da Torino, ^.ai Cavalieri dell'aria, il salutò affettuoso e reverente ed insieme il « memento » del ftlontello e di Lugo. « Siamo stati e siamo ancora alteri di un Vostro antico e nobile consenso in quell'opera, eh* Valga ad accendere nella coscienza d'Italia e nel ricordo delle generazioni venture, fiamme di gloria intorno al nome di Francesco Baracca « Dalla Vostra anima, o Poeta d'Italia, dal Vostro saldo cuore, o soldato operante d'Italia e di Fiume, anche queste anime, anche questi cuori di Romagna, con aspettante fede, attendono la idea alata, espressa nel Vostro verbo fecondo. » Deve essere presta la forte ripresa allo opere che sul Montello sacro, sui luoghi che insieme visitammo, facciano sorgere l'area marmorea per la religione dei Suoi Camerati e di Lui, dei Vostri Cnnierati caduti. «E deve essere non meno presta l'opera che ravvivi le sorti del nostro Istituto, a cui prometteste benigno ausilio, perchè come sul Montello ove cadde l'Eroe, anche in Lugo Madre, ove dell'Eroe si conservano le spoglie in fiera custodia, Egli sia degnamente ricordato negli anni futuri. « Siateci Comandante e Guida. » Con Voi marceremo bene e giungeremo bene alla meta ». Prima di giungere a Ghedi gli aviatori passeranno su Gaidone ed abbassandosi sulla villa del poeta lascieranno cadere il messaggio avvolto in una fascia tricolore. Il capitano Ranza che porta a bordo il colonn. Moizo come osservatore, è stato incaricato dal Comitato delle signore pio Orfani di guerra., di gettare un fascio di fiori sul Montello. Il capitano Sacchi, proveniente da Ca,pua. porta a D'Annunzio il saluto di quegli aviatori. . > Furono inoltre affidati agli aviatori da parte dell'Associazione fra i romagnoli residenti nella nostra città i seguenti messaggi da lanciarsi a Lugo, città nativa del glorioso aviatore, ed a Ravenna, ove si tenne la prima prova: « Alla città di Lugo. Quelli di Lugo che qui sul campo di Mirafiori recano-ai partenti gloriosi camerati di Francesco Baracca il buono auspicio della ferrigna matrice per il bel volo audace, salutano la terra madre che vigila nella sua fiera custodia i resti del volatore immortale ». « Al Sindaco di Ravenna. Quelli di Lugo che qui sul Campo di Mirafiori recano ai partenti gloriosi camerati di Francesco Baracca il buon auspicio della ferrigna matrice per il bel volo audace salutano fa ciuà sorella che di Lugo prima' raccolse il voto operoso, ne ospitò le energie iniziatrici e prima vide partire nella prima' prjova i nuovi Cavalieri d'Italia dalla terra' .che custodisce le ossa di Dante ». .. Il volo nella tempesta Verso mezzogiorno le segnalazioni rad'io>grafiche e telefoniche annunciano che tutti i concorrenti sono passati su Alessandria: ma verso Pincenza hanno incontrato un pessimo tempo. Pioggia fortissima e vento furioso. Alcuni aviatori sono stati avvistati a quota bassissima quasi rasenti alle colline. Vicino a Piacenza Mattei e Righi sono stati costretti ad atterrare. Un'altra segnalazione annuncia che D'Uso è caduto: il suo apparecchio si è sfasciato ma il pilota è rimasto incolume. Poi trascorrono alcuni minuti di silenzio: le stazioni telefoniche non rispondono più. A distanza si ha l'impressione cho i concorrenti debbano sostenere una tragica lotta contro la bufera. Una segnalazione da Bologna annuncia l'arrivo eli Masorano seguito a poca distanza da altri numerosi concorrenti. La bufera imperversa sempre più violenta e gli aviatori provano difficoltà, a riconoscere il campo di scalo. La schiera degli aviatori si mantiene tuttavia compatta: alie 13,45 sono passati i 37 rimasti in gara. Ravenna è stato il luogo ove gli apparecchi più veloci, partiti dopo da Miraflori, hanno raggiunto i primi. Ed in linea retta passando sul mare si sono diretti a Venezia. Ma lungo il percorso alcuni hanno dovuto abbandonare la gara vinti dalle difficolta opposte dal cattivo tempo. A Forlì à caduto il ten..Monzardo, restando incolume; presso Lugo ha atterrato il ten. Castaldi accompagnato dal cap. Capuzzo; il ten. Lordi avendo sbagliato rotta ha dovuto scendere a Poggio Renatico; il ten. Gattolini si è arrestato presso Ravenna e così pure il tenente Guglielmotti; il ten. Pallavidino in un violento atterramento ha sfasciato l'apparecchio: anche il maresciallo Pangani è caduto non riportando però alcun danno alla persona. Gli altri proseguono ne)'a lotta che si fa sempre più aspra. A S. Nicolò del Lido l'asso torinese Brack Papa, accompagnato dall'ing. Fossati, che tante simpatie ed auguri aveva raccolto alla partenza ha dovuto atterrare e non è più ripartito. Dopo Aviano le condizioni atmosferiche si fanno migliori. Ma tutti i concorrenti risentono della fatica di oltre seicento chilometri percorsi sotto la pioggia. Essi volgono ora al ritorno e li rinfranca il desiderio di tornare al nido come gli aquilotti. I superstiti passano a grande velocità sulla villa di D'Annunzio, lanciano il messaggio, e puntano dopo su Ghedi ove li attende un momento di tregua. A questo campo di rifornimento molti dogli aviatori hanno dovuto fare lisciare l'elica con la carta vetrata, perchè aveva il filo increspato. Allo 15,50 la stazione di Ghedi telefona che in testa sono partiti il capitario Visiono ed il tenente Mecozzi. Poco dopo, Talicdo, annuncia il passaggio dei due aviatori. L'arrivo a Torino Il numeroso pubblico che gremisce il campo di Miraflori è invaso da una animazione più intensa. Si fanno ora i calcoli del tempo che manca all'arrivo dei primi. Ormai gli spettatori che seguono lo vicende della gara attraverso le segnalazioni comunicate col megafono, volge tutta la sua attenzione ai piloti che non sono lontani. I minuti dell'attesa sembrano interminabili. Alle 17,15 una voce si propaga rapidamente: un apparecchio è stato visto all'orizzonte. Tutti si protendono per scoprirlo, mentre si avvicina ancora minucolo come un punto nel cielo. E' il capitano Viziano che giunge primo col suo Sva 10, alle 17,20 egli passa il traguardo e scendendo a terra è accolto da applausi fragorosi. A rlistonza di pochi minuti arrivano altri aviatori nel seguente ordine: Cap. Mnzzucco alle 17,30,-50, impiegando a compiere il percorso ore 8,23,14 ; Ten. Gnmblno alle 17.37.23 in ore 8.28,53; Ten. Berio alle 17,53,30 in ore 9.51.55; Ten. Cerutti alle IS.4,58 in ore 10,12,3; Ten. Debernardi alle118,5,16 in ore 8.30,40; Ten. Mecozzi alle 18,12,2(1 in ore 8,39,46; Ten. Mosso olle 18,18,23 in ore 9,1.7; Serg. Billotti alle 18.25,53 in ore 8.18-.37; Serg. Cortinovis alle 18,28,3 in ore 10.5,15; Cap. Barattini alle 18.30,20 in ore 8.48,31; Serg. Sartori alle 19,8,43 in ore 9,44,26; Maresc. Caffarucci alle 19,15,17 in ore 9,Si,15; Cap. Sacchi alle 19,42,56 in ore 10,5,27. Il sergente Billotti atterrando bruscamente 'capovolse l'apparecchio e riportò una lieve ferita al naso. Il suo meccanico invece, Carlo Rossi, da Somma Lombarda, si feri più gravemente al viso riportando una frattura alla base, cranica. Fu prontamente soccorso e dichiarato guaribile in '20 giorni. La classifica per la Coppa Baracca sarà fatta appena siano giunti tutti i rapporti dei campi di controllo e di rifornimento.