Il Consiglio nazionale del Partito socialista deplora la condotta del gruppo parlamentare e approva l'ordine del giorno Serrati contrario alla collaborazione

Il Consiglio nazionale del Partito socialista deplora la condotta del gruppo parlamentare e approva l'ordine del giorno Serrati contrario alla collaborazione Il Consiglio nazionale del Partito socialista deplora la condotta del gruppo parlamentare e approva l'ordine del giorno Serrati contrario alla collaborazione Roma, 13, notte. Nella riunione notturna del Consiglio nazionale socialisla, finita alle 4,30 di stamane, è avvenuta la votazione sul collaborazionismo. La collaborazione è stata respinta con voti 13 contrari, 6 favorevoli, 5 astenuti. Eccovi i particolari della importante seduta. Dopo una sfuriata di intransigenza di Corsi e Sacerdote si è levata a parlare Argentina Altobelli, segretaria della Federazione nazionale dei lavoratori della terra, la quale ha innanzi tutto esposto le condizioni in cui si trovano i contadini di tutta Italia, che vedono giornalmente annullati i loro sforzi dalla violenza agraria fascista. Donde la necessità di provvedere ad un mezzo di difesa immediato ed efficace. Queste le ragioni per le quali la Federazione dei lavoratori della terra ha premuto presso la Confederazione perchè la Direzione del partito esaminasse l'attuale situazione e provvedesse nel miglior modo alla tutela del proletariato. Dato questo stato di cose di fatto, ha continuato la signora Altobelli, quali congresso futuro potrà biasimare o condannare l'opera del Consiglio nazionale, qualora questo sentisse la nostra voce e decidesse un mutamento di tattica? Le ultima battute collaborazioniste Dopo la signora Altobelli ha parlato Giordano, sostenendo la tesi collaborazionista, e dopo di lui Lodovico D'Aragona, segretario della Confederazione generale del lavoro, il quale ha cominciato col rilevare alcune insinuazioni ohe da tempo si vanno facendo nei riguardi della osservanza con la quale la Confederazione del Lavoro intende rispettare per -l'avvenire il patto di alleanza con il Partito socialista. « Tali insinuazioni sono del tutto in mala fede, perchè, e ci tengo a dichiararlo — ha esclamato l'on. D'Aragona —ho sempre tonuto a che» più intimi che fosse possibile, sì mantengano i rapporti fra Confederazione e partito ». L'on. D'Aragona, è passato a considerare la situazione morale e materiale dello masse organizzate dalla Confederazione, masse che hanno seguito sul terreno elettorale proprio quegli uomini che oggi si mostrano insensibili agli appelli che da esse vengono loro rivolti. Cerio se la situazione atruahe fosso stata identica a quella nella quale avvennero le elezioni, le masse operaie avrebbero scelto uomini pronti a seguire solamente i propri criteri. L'on. D'Aragona ha quindi combattuto i concetti esposti finora dagli infransi-" genti, dimostrando come per la situazione odierna, dovuta alle conseguenze di un fenomeno grandioso quale la guerra, e soggetta a mutare di giorno in giorno, sia impossibile irrigidirsi in una tattica, pur avendo dato questa in alcuni momenti ottimi risultati-. L'alleanza del lauoro. ha dimostrato l'oratore, frutto di questa tattica, non ha dato i risultati cIlp si speravano, tanto è vero che l'Azimonti ha confermato che i componenti hanno preso in seria considerazione l'utilità di un eventuale mutamento di tattica. All'on. D'Aragona è seguito Fioritto, segretario del partito, il quale ancora una volta ha propugnato la tattica intransigente, dichiarando fra altro che l'alleanza del lavoro non può svolgere un'azione profìcua in un breve periodo fli tempo. Alle 2,30 il Comitato direttivo della Confederazione generale del lavoro, all'infuori del segretario d'Aragona, ha lasciato i locali di via del Seminario;. La discussione è continuata fra i componenti il Consiglio Nazionale. Lunga e vivace discussione, durata fino alle 4,20. Sono stati votati cinque ordini del giorno; innanzi tutto è slato approvato all'unanimità un ordine del giorno che respinge quello" Zirardini, votato dal gruppo parlamentare e approvato dalfa Confederazione del lavoro; poi si è passali alla: dicussioiic sopra uno degli onorevoli Cazzamalli e Bavatono, perja intransigenza rivoluzionaria. Prima però è stato votato un emendamento restrittivo a tale ordine del giorno, che ha avuto 19 voti contrari e 5 favorevoli. L'ordine del giorno Cazzamalli ha riportato 15 voti contrari e 7 favorevoli- e due astenuti; altro; di Velia per l'intransigenza ha avuto 6 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti ed uno di Cnpozzi per l'espulsione dal partito dei destri, ha riportato un solo voto favorevole L'ordine dal Diorno Serrati Infine è slato votato il seguente ordine del giorno Serrati: « Il Consiglio nazionale del Partito socialista italiano, richiamandosi ai principi! fondamentali ed ai deliberati dei congressi, ritiene che l'attuale reazione, che percuote il proletariato socialista non sia che una forma di questa dominazione di' classe, la quale tende a far passare nel proletariato tutti i gravami della guèrra capitalista ; afferma che la collaborazione — diretta o indiretta, alla quale la Confederazione generale del Lavoro e il Grappo parlamentare socialista chiamano il partito —.non è e non può essere difesa degli interessi del proletariato e garanzia per il ritorno ad un regime di libertà, ma si orienta in una completa dedizione del proletariato di città e campagne alla violenza della reazione o tn un ripiegamento del proletariato sulle posizioni del capitalismo finanziario ; deplora vivamente e biasima l'atteggiamento del gruppo, il quale deviò dal proprio mandato e oalla linea assegnatagli dal partito, per la quale fu eletto; e richiama la Confederazione generale del lavoro al patto di alleanza, il quale fino a che vige stabilisce nettamente che la condotta e la guida della politica proletaria, e in modo speciale sul terreno parlamentare,- spetti esclusivamente al partito politicò; piènamente convinto, poi, che alla reazione non si pone rimedio se non con una resistenza; che, salvando le linee programmatiche e direttive del partito e di tutti i suoi strumenti di lotta, mantenga per quanto è possibile strette ed ordinate le dia della organizzazione, disciplinate agli organi esecutivi ai quali solo compete In interpretazione dei deliberati dei congressi e delle necessità immediate e pratiche; delibera di intensificare nei modi e nelle forme consentite dalle condizioni attuali, l'azione unificatrice del proletariato e delle attività delle organiz¬ zazioni e dei partiti, che sona sulle direttive della lotta di classe, richiamando lutti i compagni, specialmente quelli investiti di pubbliche cariche non solo ad una disciplina puramente negativa, ma ad una più attiva e più stretta azione che si conformi ai bisogni ed alle esigenze del grave momento politicò. Nei riguardi dell'azione parlamentare, il Consiglio nazionale, richiamando i suoi pre». cedenti deliberati, quelli dei congressi e quelli detta Direzione, afferma che il gruppo parlamentare socialista è uno strumento del partilo socialista entro l'ambito dell'assemblea legislativa, cui non spetta la interpretazione della tattica, ma solo la sua applicazione nel Parlamento ». ' L'esito della votazione è il seguente: 13 favorevoli, 6 contrari, 5 astenuti. L'ordine del giorno Serrali è stato approvato da Clerici, Fraiieesehini, Leone, Ltoanti, Lo Sardo, Marzi. Pilato, Spano. Sacerdote, Corsi, Fioritto e Velia. Hanno votato contro: Mniitica, Montesi, Salvictti. Indilli e Cazzamalli. Si sono astenuti Capozzi, Farulli, Baralono. Mortara e Parpagnoiì. I voti contrari soiio stati determinati da varie ragioni. Infatti, alcuni hanno votato contro . ritenendo che l'ordine del giorno Serrati fosse molto meno intransigente di quanto essi pensavano dovesse essere Il commento dell'"Avanti!,. Tutti si chiedono che farà il gruppo parlamentare dopo questa votazione. Molti suppongono che il gruppo parlamentare socialista, malgrado l'ordine del giorno del Consiglio nazionale, applichi la collaborazione sotto la propria responsabilità, e con l'appoggio della Confederazione del lavoro che ; si separerebbe dal partito socialista. Ma sarà prudente attendere gli avvenimenti prima dì rischiare previsioni. . L'Avariti! pubblica il seguente commentai editoriaje al voto del Consiglio nazionaljs socialista: « La iDirezione del .Partito non è stala concorde. Diversi pensieri si alternavamo nella mente dei compagni del Consiglio nazionale, presi tra le invocazioni appassionate degli r. ^attizzatori della Confederazione c le necest politiche della lotta socialista. Il momento è diffìcile per tutti, tranne che per i distruttori. Anche per i conservatori, elio hanno in mano il potere e non riescano a servirsene. Nulla di strano se è difficile per noi sovversivi e se le difficoltà del momento sì riverberano nel nostro modo di pensare, nelle nostre deliberazioni. La Direzione non ha ancora terminato le sue sedute ed è forse nelle sue ulteriori sedute che si cieli; neern meglio il suo pensiero e si chiarirn,nno le direttive e le responsabilità. Commenteremo dunque opportunamente a riunioni finite la situazione creatasi dai voti della Direzione e del Consiglio nazionale. E' già però sin d'ora permesso rilevare che se è perfettamente vero che la tattica collaborazionista ha fatto notevoli progressi in seno al nostro partito anche tra gli intransigenti di i"ri, non è affatto vero che la Direzione si divida, in 13 ant.ienllabornzionistl ed 11 fautori della collaborazione. Occorre ricordare che la Direzione, con voto unanime precedente, ha volato contro l'ordine del giorno Zirardini, riprovando quindi quella manifestazione collaborazioni sia tanto gradita a taluni dei nostri avversarli E nell'ultimo voto del Consiglio-, tra i cinque astenuti due «ili sono decisamente collnhoTnzionlsti ed uno è incerto, mentre gli altri due avevamo proposto delle sanzioni immediato contro il collaborazionismo del grappo e dei singoli deputati. Sicché il voto deve essere cosi stabilito: 15 voti contro ed 8 favorevoli, uno astenuto. Ma noi lasciamo volentieri simile alchimia a coloro che se ne dilettano. Per noi una sola cosa è vera ed è che il Partilo tra'queste indecisioni ed in questo stati d'animo .noti può collaborare, anche se' il miracolismo collaborazionista prenda i migliori ». la Confederazione Generalo del lavoro convoca il proprio Consiglio nazionale Roma, 13. notte. Si è riunito questa sera, alle ore 18, il Consiglio direttivo della Confederazione generale del lavoro per esaminare la situazione creatasi coll'approvazione dell'ordine del giorno Serrati favorevole alla intransigenza e però contrario al proposito collaborazionistico. Fra presente per la Direzione del partito socialista Serrati e presiedeva l'on. Zirardini. La discussione è stata serenissima ed è durata oltre tre ore. Vi hanno partecipato quasi tutti gli intervenuti e fra gli altri gli on. D'Arasóna, Baldesi, Zirardini, Serrati, Berti, Sardelli, ecc. Gli oratori confederali hanno tutti sostenuto la necessità di mantenere il proprio atteggiamento a fa vore della collaborazione anche in contrasto e in opposizione alla Direzione del partito. Fssi hanno riconosciuto d'altra parte che, sinché vige il,patto, di alleanza, la Confederazione deve mantenersi sul terreno strettamente economico e hanno per questo notato il bisogno di ascoltare direttamente il pensiero delle masse in proposito chiamandone i più stretti rappresentanti, i membri del Consiglio nazionale confederale, a decidere in merito alla spinosa questione dei rapporti fra partito e organizzazione sindacale. E' stato quindi deciso di convocare il Consiglio nazionale 11 quale, come è noto, è composto dei rappresentanti delle Camere del lavoro e delle Federazioni di mestiere, 1 due tipi di organismo che raggruppano per località e per categorie i lavoratori. Si è nllofa approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno: « II Constano direttivo della Con'fcde.razione generale del lavoro, a seguito della deliberazione del Consiglio nazionale del partilo socué.lsta in merito alla proposto uttUzzazione delle forze parlamentari, in difesa delle pubbliche libertà; mentre riconferma la propria opinióne nel riguardi dell'azione politica cke, in omngglo al patio di alleanza con la Confederazione, il partito dovrebbe Immediatamente svolgere a. salvaguardia dei diruto di esistenza e di manifestazione delle organizzazioni operaie, &.1 dichiara dolente che il Consiglio nazionale abbia respinto le proposte confederali e lascia al Consiglio stesso la responsabilità della mancata pratica difesa del movimento operaio sul terreno politico, constata, con vivo compiacimento che il gruppo parlamentare, socialista, nella sua grande maggioranza, e buon numero degli stessi consiglieri nazionali, concordano con la Confederazione gejierale del lavoro nella linea volitico-parlamentarc da seguirsi nell'attuale momento, e delibera di convocare il proprio Consiglio nazionale perche , stabilisca l'azione che deve svolgere la Confederazione generale del lavoro per la migliore difesa del movimento sinducale ». La tendenza coilaboraztonista più viva che mai Roma, 13, notte. Le conseguenze della crisi socialista co nùneiaiio a manifestarsi. La Confederazione generale del lavoro, colpita dal voto anticollaborazionista di stanotte, ha deplorato il fatto e ha deciso di convocare di urgenza il proprio Consiglio nazionale perchè stabilisca l'azione che la Confederazione generale del lavoro deve svolgere per la migliore difessi, del movimento sindacale. La Confederazione del lavoro lascia alla irazioue intransigente la responsabilità del voto di stanotte il quale sarà apportatore di altre più gravi conseguenze, anche se non immediate. I deputati della frazione collaborazionista, si sono stasera riuniti a Montecitorio e si attendono da Questa riunione che segni il corso della- crisi-socialiste.-' Alla Camera sono diffuse voci di scissioni del partito e di uscita dai gruppo dei deputati collaborasionisti. Ma prudenza consiglia di non accreditare tali previsioni attendendo invece la Daroln. dei fatti. Cerio la deliberazione anticollaborazionista del Consiglio nazionale socialista ha prodotto, sebbene nello ultime ore prevista, viva imoressione nel mondo politico. L'imoresfiioue è stata tanto più viva negli ambienti collaborazionisti poiché in tali ambienti, contrariamente alle opposte pievisioni desìi intransigenti, si riteneva sicuro il successo della frazione destrista Oggi negli ambulacri della. Camera le discussioni, si può dire, erano unicamente concentrate sulla crisi1 soieial.i?ita. I commenti; concordavano! nell'apprezzamento clic il voto di stanotte apre una nuova ora storica per il socialismo italiano, ora forse paragonabile .come importanza politica all'indomani del congresso socialista di Reggio Emilia dal ouale sbocciò, ner iniziativa di. Bissolati, Il riformismo. Nel eamno monarchico parlamentare venivano rilevati alcuni particolari de'lma •Chiuda discusslibne dia! Consiglio nazionale: venivano rilevate alcune cifre impressionanti esposte circa la situazione del niartito socialista, da D'Aragona e Serrali. Le cifro rilevanti sono queste: i socialisli tesserati, prima' della, guerra, erano W mila; dopo, la gumTa furono duecento mila: adesso sono 70 mila. I lavoratori adoranti alla CoufedVlrazione del lavoro erano circa due milioni:«adesso sono un milione e duecentomila. Oneste cifre spiegano scvrat.utto l'intensità della propaganda collaborazionista e di queste cifre ci si valeva appunto-nelle conversazioni di Montecitorio per spiegare la necessità del collaboruzionismo. I deputati socialisti delle varie frazioni si mostrano oggi piuttosto riservati nel manifestare lo loro ininressioni. T'i-<n. Vr-v_ cari credeva ad una riscossa collaborazionista. L'on. M'affi, anticollaborazionista accanito, si limitava a dire: «dono la deliberazione rli maestà notte, si mio considerare aperto il congresso socialista. Siamo senz'altro entrati nella fase preparatoria .del nostro congresso ». L'on. Gino Baldesi del Consiglio generale della Confederazione del .Lavoro dichiarava per conto suo: a possiamo ora fare dei passi avanti ma non possiamo fare dei pn»si indietro. Fin ani si è discussa In teoria; adesso h ivlla pratica, ohe hic.T'n* i->n*. pn«-o>i. TI eh* dimostra, come la tenderla collaborr^ iopista. spiibene battuta pel volo di stanotte, sia più viva di primo e ""e. nari qù.alcbn soiTìrpsn 8.

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