L'imponente processione eucaristica per le vie di Torino

L'imponente processione eucaristica per le vie di TorinoL'imponente processione eucaristica pe le vie di Torino ndccdssd p p c pUna sfilata di circa tre ore - Più di centomila persone nel corteo, innumerevole folla lungo il percorso - Bandiere, fanfare, inni e preghiere in una fantasmagoria di colori ~ La fastosa solennità del carro sacro, tirato da sei cavalli bianchi - La benedizione papale dalla Gran Madre di Dio - / Duchi di Genova e le Autorità -- L'ondata della commozione popolare - Nessun incidente. sodchqngtevIlsenga Tutta la notte si è vegliato alla Metropolitana. La chiesa è rimasta aperta tutta la notte, per consentire ai fedeli l'adorazione notturna. Come pia nelle notti precedenti dacché si è iniziato il Congresso Eucaristico, gli adoratori non sono mancati. La chiesa, magnificamente parata a festa, con la bellissima raggerà dell'altare maggiore e le migliaia di lampadine elettriche poste sugli altari e lungo gli archi, è stala quasi sempre gremita, anche per il concorso delle moltissime persóne giunte nel pomeriggio di sabato per partecipare alla seduta di chiusura del Congresso e alla spettacolosa processione. Verso l'alba la chiesa è stata sgombrata per consentirne la pulizia ed il riordinamento e davanti all'aitar maggiore, ove trovavasi esposto il Santissimo, non sono rimasti che pochi sacerdoti e poche monache sempre .veglianti. Alle setfe la chiesa è stata riaperta, ed e ricominciata l'affluenza dei fedeli, affluenza, malgrado la pioggia, diventata imponentis6ima verso le ore 10, ora stabilita per la Messa solenne celebrata da monsignor Bavtolomasi, alla presenza del Cardinale Arcivescovo. Contemporaneamente alla Messa solenne, dovevano celebrarsi altre messe sul piazzale della chiesa, su di un altare improvvisato, per consentire l'assistenza a tutti 1 fedeli, ma lo scroscio d'acqua che si ebbe proprio in quell'ora, le impedì. Le turbe di pellegrini, venute da ogni parte della Diocesi, e che a quell'ora si erano portate in Piazza San Giovanni dovettero riparare sotto 1 portici di piazza Castello non potendo la Cattedrale contenerne che una minimissiipa parte ; l'altare, fracido di pioggia, dovette essere smontato. La Messa solenne La Metropolitana, nell'ora della messa solenne, è cosi stipata clic due o tre persone sono colte da malore e devono essere trasportate nella sacrestia per essere soccorse. Piccoli incidenti, che non turbano per nulla la solennità del momento. La chiesa è tutto un fulgore di luce. L'altare maggiore, ove la cerimonia si svolge tra un'imponenza di clero, tra cui spiccano le cappe, dei canonici, è circondato dalle rappresentanze delle Associazioni con bandiere. Ed 6 una selva di vessilli. All'epistola, il Cardinale Arcivescovo ri; volge ai presenti un breve sermone in cui esalta l'avvenimento e rivolge al fedeli parole di affetto e di alto fervoro religioso. Accenna al Congresso Eucaristico ed ali abbondanza dei flutti spirituali che se ne sperano. Vibra nella sua voce la commozione intensissima, derivante dalla sua soddisfa; zione nel vedere, tanta esaltazione di animi e tanto fervore di pietà, in occasione del suo triplice giubileo. r Verso mezzogiorno, a funzione finita, la folla si riversa in Piazza San Giovanni e nelle conrtade adiacenti e nel tempio non restano che suore e sacerdoti e rappresentanze diocesane per l'adorazione. La pioggia, e la minaccia che persiste di poco liete condizioni atmosferiche, non han: no impedito l'affluire di associazioni e di rappresentanze da tutta la Provincia. I treni delle ferrovie dello Stato ed in modo particolare quelli delle ferrovie secondarie, hanno riversato nella mattinata in città migliaia e migliaia di persone desiderose di partecipare o di assistere alla grande manifestazione del pomeriggio. La città è nella mattinata piena di un movimento insolito, caratteristico, che non manca di festività per quanto la pioggia lo disturbi. Sono turbe di contadini, che si muovono incerte nelle arterie princinall ; schiere di giovani, guidati da sacerdoti, che passano rapide per portarsi nei diversi punti di concentrauiento. Non mancano 1 tipi caratteristici, le figure paesane che trasformano la città in un grande centro provinciale simpaticissimo. Si pensa a ragione dove tutta questa gente potrà trpj vare il pranzo, per quanto non siano pochi quelli che si vedono muniti di sporta, nella quale portano i viveri per la giornata. ' Nella mattinata, solo chi si c recato nei diversi punti di concentramento ha potuto farsi un'idea pressoché esatta della imponenza che doveva avere la manifestazione del pomeriggio. Allo stazioni delle ferrovie secondarie, alle Canavesane. alla Ciriè-Lanso, a quella di Giaveno ed alla stazione centrale, per tutta la mattinata è stato un contìnuo rovesciarsi di gente portata in città da treni speciali, camions, vetture, carri, hanno trasportato forestieri a migliaia. Compagnie femminili, associazioni, sacerdoti e suore. Alla scuola Torquato Tasso, in via Basilica, a mezzogiorno, è tutto un accampamento femminile ; le donne cattoliche si raccolgono a quell'ora alla casa delle Associazioni Diocesane in corso Oporto ed alla scuola Giosuè Carducci ; le giovani cattoliche alla Scuola elementa-p Pacchioni; i membri delle Associazioni operaie all'Istituto degli Artigianelli, in corso Palestro; i giovani cattolici, vai quanto dire tutto le rappresentanze dei collegi, degli oratori, della provincia, a Valdocco, sulla piazza di Maria Ausiliatrice. In ognuno di questi centri, al tocco- vi è tale un agglomeramento di persone- che chi si trova a visitarli comprende come siano necessarie più ore perchè il corteo possa distendersi. I primi movimenti Dire come e dove si forma il corteo che deve attraversare la città per portarsi in piazza Gran Madre di Dio ed in piazza Vittorio Veneto per la benedizione di chiusura del Congresso Eucaristico, è impossibile, perchè la lunghissima, interminabile processione si forma in punti diversi, sapienteniente coordinati, in modo che la formazione avviene in modo spontaneo e senza incidenti. E' tutta la città che si mobilizza, è tutta la popolazione che si sposta. Poco dopo mezzogiorno, incomincia il movimento nelle zone periferiche ; verso le 13 la città è animatissima ed in modo veramente spettacoloso. Da tutte le strade comitive e gente isolata si norta verso il centro: in via Santa Teresa, in via Pietro Micca, in via Garibaldi, in via palazzo di Città, in tutte le strade affluenti in piazza Castello, via Po, Piazza Vittorio Veneto è un continuo passare di persone che si avviano verso i punti in cui deve passare la processione. Strade pavesate a festa, piaz ze segnate da ghirlande e da trofei: case balconi e finestre tappezzate in oro e velluto e seta rossa in tutte le variazióni. La piazzetta di San Giovanni, la piazza del Palazzo Reale, il tratto di via Venti Settembre, nei pressi del palazzo Chiablese, via Quattro Marzo sin presso la piazzetta* dove sorge il monumento a Boterò, il tratto di via XX Settembre, tra la Metropolitana ed il Corso Regina Margherita, un buon tratto del corso Regina Margherita e del corso San Maurizio, sono tenute sgombre perchè vi trovino posto le particolari rappresentanze, secondo il dispositivo del Comitato. Gruppi di guardie regie, di carabinieri, di guardie municipali, di agenti investigativi, al comando di ufficiali della Guardia Regia e di comrnssari di Pubblica Sicurezza, trovansi nei punti più delicati, onde regolare il movimento. Plotoni di guardie regie sono disio cati in tutte le biforcazioni delle strade ed in modo particolare negli angoli in cui la processione deve ripiegare. La folla si ammassa in tutti gli sbocchi, si distende su due lati di tutte le arterie e viene a formare una meravigliosa ed imponente siepe umana. Davanti alla Metropolitana si raccolgono ciollsti federali, gli Esploratori cattolici, gli ' studenti, i chierici, sacerdoti, il clero le peracealità ed 1 a°ci dell'Unione sociale, 1 redu¬ ci Pedele torsi ticta.temsuL'ace,tà fionatenDudemaIndi.IadtorchvadeglcuzacoMtosvglè glnesim1nodeCiveAntuogvequdesodanilenomlaloogle1 pVcigvrsadAvoudesutrmchsontovagdmridcarochsiràdmloLlaavapcgbrbmQndzVaqnrlaubglaNlapbsstovvzmasmlsgrnSmsectbltzilspsl—dd i ¬ ci ed il battaglione dei Premilitari federali. Per la varietà delle divise, per la' ricchezza dei paramenti che indossano i vescovi,/ per le varie note di colore formate dagli esploratori e delle rappresentanze l'insieme che si ha davanti alla Metropolitana assume particolare vivacità e bellezza. La chiesa è aperta. Dall'esterno si vedono nell'interno del tempio le migliaia di luci accese che gettano sui drappi e sugli ori luci singolarissimo. L'altare maggiore è tutto un bagliore di luce, si che ne acquista particolare luminosità la stessa raggerà. Sugli altari, trionfi di fiori. La massa nera che formano le personalità ed i soci dell'Unione Sociale che attendono l'inizio del corteo all'entrata del Duorr". Ta contrasto l'enorme macchia bianca dei ' ierici e del clero. Una pianta di primavera intorno ni severo tempio secolare. In due alti pennoni garriscono gli stendardi. Tutta la piazzetta è pavesata a festa. Le imponenti adunate In via Quattro Marzo e nella piazzetta adiacente, si raccolgono i giovani degli oratori maschili. Migliaia e migliaia di ragazzi che riempiono il luogo ai frastuono e di vivacità. Le allieve degli oratori femminili e degli istituti femminili di educazione, le figlie di Maria e le Compagnie Religiose, occupano tutia la via XX Settembre, da piazza San Giovanni al Corso e si distendono sul corso Rrgina Margherita e sul corso San Maurizio. E' una confusione veramente pittoresca. Alte sulla folla sventolano centinaia centinaia di stendardi e sotto di essi le svariate diviso delle Confraternite e delle Figlie di Moria. Sono in numero incalcolabile; è una grande marea bianca ed azzurra: migliaia o migliaia di volti giovanili e di donne anziane, coi volti accesi di letizia. Vivissima attesa, grande fervore, chiara festività. 1 una festa di bellezza! Un alno raggruppamento caratteristico e non meno pittoresco, lo si ha nella piazza del Palazzo Reale ove trovansi radunati i Circoli giovanili femminili, il Circolo Universitario femminile e lo donne cattoliche. Anche qui la piazza a mala pena contiene tutti gli intervenuti. Tra gruppi di suore di ogni ordine, bianche, bigie, grigie, nere si vedono le squadre di ragazze molte delle quali in divisa vivacissima. Le rappresentanze degli operai cattolici, delle Casse Rurali, delle Unioni Rurali, che sono più e più centinaia, tutte con bandiera, dal corso Palestro, passano anch'esse a riunirsi sul corso Regina Margherita ove si collegano coi Circoli giovanili maschili che sono stali ospiti dei Salesiani di Valdocco. La massa degli uomini prenderà posto durante la processione prima del clero. Molte sono lo donne: quanti gli'uomini? Ve ne di ogni condizióne, di ogni età. E sono più delle donne numerósi. Grande movimento di curiosità sollevano 1 vescovi, quando ."anno la loro comparsa sul piazzale della Cattedrale coi paramentaii. Vediamo il Patriarca di Gerusalemme, gli arciv-escovi di Vercelli, di Trebisonda e di Vigevano, i vescovi di Alba, di Mondovi, d'Ivrea, di Saluzzo, di Gazza, di Colle Val d'Elsa, di Casale, di Trieste, di Cuneo, di Biella, di Eudossiade, di Fossano, di Caristo, di Aosta, di Susa e di Alessandria. Ogni vescovo è accompagnato dal suo personale e da una particolare rappresentanza di autorità della diocesi. Caloroso entusiasmo suscita il comparire sulla piazza del carro trionfale, che dovrà trasportare il Cardinale arcivescovo. E' un magnifico carro, trainato da sei cavalli bianchi ; un carro tutto in oro, con baldacchino sorretto da quattro colonne in oro e che ha nel centro un ampio inginocchiatoio. E' tutto oro o rosso ; grandi trofei di fiori. Sul .davanti, due tripodi, ai quali vegliano due paggetti « sui quali essi gettano continuamente dell'incenso sollevando nuvoli densi di fumo. Altri paggi si trovano nella parte posteriore e gettano fiori. I cavalli sono scortati da servi in livrea e parrucca; parrucca bianca e livrea azzurra gallonata. Dietro il carro ( entra sulla piazza il gruppo di paggetti che debbono spargere fiori lungo la processione, fare un tappeto di petali, dove passerà il Santissimo. Portano centinaia di bandierine. Da ogni parte giungono suoni di musiche che vanno a prendere posto nelle località fissate per inserirsi poi nel corteo. Le musiche sono una trentina. Il corteo si inizia poco dopo le ore 14. Dalla piazza di San Giovanni il suo formarsi è appena percepito, tanto le rappresentanze vengono a trovarsi naturalmente, una dietro all'altra nell'ordine voluto. Mentre fervono 1 preparativi intorno al carro trionfale, ed il clero si appresta ed i vescovi si dispongono, giìà il corteo, passando per via XX Settembre, ha raggiunto via Garibaldi e da via Garibaldi si è portato in via Genova, per imboccare la via Pietro Micca e scendere poi maestoso e solenne fin sulle rive del Po. Quando il cardinale esce dalla Metropolitana per prendere posto sul carro, gran parte del corteo devo già trovarsi raccolto in piazza Gran Madre di Dio ed in piazza Vittorio Veneto. Nella piazza di San Giovanni si fa al suo comparire un religioso silenzio, poi quando il cardinale ha preso posto sull'inginocchiatoio colle mani tese verso l'Ostensorio che ha la base a forma di calice, tutta la piazza irrompe in una acclamazione. E' un momento di commozione vivissima. Le bandiere che sono ancora nei pressi ondeggiano in segno di saluto. Il Cardinale alza la mano sulla folla con gesto- benedicente. Nel sorriso che gli illumina il viso tradisce la profonda commozione dell'animo. China poi la fronte sul cuscino su cui appoggia le braccia e rimane in atto di adorazione. 1 primi snodamenti La grande folla che vuole assistere al passaggio della processione affluisco in piazza Castello, agli imbocchi .di via Po, a piazza Vittorio Veneto, ma non poca si attarda lungo via Pietro Micca, via Genova, via Garibaldi, via Venti Settembre per assistere alla formazione del corteo ed ai suoi primi snodamenti. Sono due folte ali di gente in attesa che la vettura che porta il vice questore cav. Tabusso e qualche membro del Comitato e il plotone di guardie regie a cavallo faticano per aprirò onde possa iniziarsi lo sfollamento. Tulli i balconi sono pavesati a festa e gremiti di gente. I ciclisti ed 1 giovani esploratori avanzano lentamente, seguiti dalle innumerevoli compagnie delle Figlie di Maria. Si sentono le prime musiche, si hanno i primi movimenti di curiosità. Piazza Castello, delimitata nello spazio riservato alla processione da ghirlande di verde e da pennoni fregiati dello stemma eucaristico, è gremita. Automobili e carrozze sono trasformate in tribune provvisorie. Tutti l balconi che guardano sulla piazza sono affollati di curiosi. iE affollati sono pure i primi tratti di via Garibaldi e di via Roma. In piazza Castella si comincia ad avere una prima idea dell'imponènza dello spiegamento, e dell'interesse o della curiosità sollevata da questa religiosa manifestazione. Ma è un'idea pallida ancora. Troppa gente è ancora ferma sul corso Regina Margherita, in attesa di sfilare. E' in via Po — ultimo tratto dell'itinerario — dove si ha la prova più evidente e immediata della grande curiosità ed anche della devozione che la processione ha sollevato fra i todePito neè mfininnocomatPoossotrli caalrechgastcibaPolazimsimintrprl'olopocirosatomronFonmdnfoimleonlobtrragroselinsuvdrpdslefedsgvì«asusdsgcnsgdcminsrBdmadoegvccgahnzusmdPdrdnoutfrdggeLdtgcAudgtfFcddiTucdsub a a a e a e o , n o e . e o l i a a a o a a muAst.., gspecie di rigurgito. E' una | sina testa sola. I balconi e le mpcee pnsdePco« rgi torinesi. Manca oltre mezz'ora al passaggio dei fedeli, ed essa è già tutta rigurgitante. Piazza Vittorio Veneto è tenuta completamento sgombra da un imponente servizio d'ordine, e nella metà di via Po verso la piazza si è verificato una marea umana: una finestre, quasi tutte pavesate, accolgono una inverosimile quantità di curiosi, che sembrano quasi simi lombare verso strada.... Un balcone in vicinanza di piazza Castello è stato messo a disposizione di una decina di suore attempate, che lo gremiscono. I palazzi di via Po costituiscono infatti ognuno un magnifico osservatorio per la sfilata. Lo spiegamento Primi ad entrare in via Po — verso le 15 — sono due automobili, una del Comitato e l'altra del vico questore cav. uff. Tabusso, le quali aprono un primo modesto varco fra la calca. Ad allargare il passaggio destinalo alla processione seguono subito dopo guardie i sregie a cavallo, disposte su due file frontali, | sche non senza fatica operano il largo, obbligando buona parte dei curiosi a prendere posto sotto i portici. 11 commissario cav. Norcia e il cav. Grassi, assessore alla polizia urbana presiedono all'opera dei battistrada. Pochi minuti dopo — esattamente alle -15,5 — la testa del corteo sbocca in via Po. E' l'inizio della sfilata ciie dura oltre due ore e mezza. E' una fiumana di persone e di vessilli, che passa e si rinnova, interminabilmente. SI direbbe che piazza Castello sia un inesauribile serbatoio, che alimenti senza tregua il gigantesco afflusso. Si assiste alla processione con un senso di ammirazione per l'ordine che la regola, di curiosità per quello che è in essa di pittoresco e di insòlito; poi. man man» la gente passa, con una specie di sbalordimento per l'incredibile numero dei partecipanti. E questa impressione non sarà sorverchiato che alla fine dal sentimento di grandiosità spirituale e materiale insieme che è suscitato dallo spettacolo del carro sul quale sta l'Arcivescovo. Quante persone hanno sfilato ieri fra le vie di Torino? Forse non si può dire con precisione; ma non si è certamente lontani dal vero, affermando che esse furono centomila.. Fu senza dubbio una spettacolosa parata, di cui forse non si ha memoria nella nostra città; ura folla impressionante di devoti che ha offerto ima manifestazione di altissimo valore ideale, se si pensa che essa era convenuta per onorare in un uomo. in. un vecchio Pastore, lo spirito dell'autorità e della fede... Aprono il corteo quattro file di « ciclisti bianchi ». Segue una banda: la prima di oltre venti. Ed ecco la lunga fila degli « esploratori cattolici » in divisa. Passa un folto gruppo di scolaretti recanti tutti delle rose rosse; la prima fila porta abiti candidi.' Una seconda musica. Seguono, a scaglioni, gli allievi degli oratori Salesloni, interni ed esterni,, coi loro superiori: essi fanno il primo sfoggio di vessilli e di stendardi. Viene ora una coorte di bimbette e di giovinette, allieve degli oratori salesioni femminili, in varie divise. Passa la terza musica; poi altri scolari. Alcuni spargono fiori da cesti colmi. E' poi la volta delle Figlie dei militari, seguita dalle suore, semplici e linde nella loro divisa grigia. Le suore e le ricoverate del Cottolengo. Rappresentanza ■ di istituti e oratori femminili. Una musica preceduta da un coro di cantori. Quindi ordinalissimi scaglioni di suore to file simmettriche. Essi sfilano maggiormente, uno accanto all'altro, per lo diversità degli abiti. Ecco monache col saio neìo, blcu, marron; ecco ca.opucci neri, e poi le « cornette » bianche dellp suore di carità, ampie ed ondeggianti. Suore francescane, suore piusepnine, domenicane, ecc. che passano salmodiando. Le bianche "Figlie di Maria,, Segue lo lunghissima teoria delle « Figlie di Maria » nei loro abiti bianchi e coi loro stendardi. Esse si stendono man mano lungo via. Po; quando le prime già sono sboccate in piazza Vittorio, da piazza Castello ne giungono ancora... Una fiumana bianca spumeggiante di veli, che spicca con maggior candore in mezzo alle siepi nereggianti degli spettatori; e su quella grande fiumana, come vele strane e tranquille, gli stendardi multicolori. Quo e là tutto quel bianco è intercalato da macchie di veli azzurri. Dopo le. Figlie di Mìria, l'inierminabile serie delle donno delle varie società, oratori, pie unioni, ecc. Anche qui. come per le Biglie di Maria, ci sono le rappresentanze di cento e cento' parrocchie di tutto il Piemonte. Non hanno divise speciali: portano auasi tutte una medaglia sorretta sul petto da un grosso nastro, ora rosso, ora viola, ora verde, ecc. Sono rappresentate tutie le età ed ogni classe sociale: accanto alla signorina si nota la montanara, accanto alla veechta la giovinetta. Precedono le « Madri cristiane » di Valdocco, e dietro esse una cuantità di sodalizi che sarebbe troppo lungo ricordare. Notiamo dello cieche, tenute a braccetto da alcune suore, e le loro file hanno un alcunché di pesante e di lento nel procedere, che attira subitamente l'attenzione degli astanti, o sveglia nei loro cuori un senso di pietà, mista ad ammirazione. Ci sono anche 'associazioni a carattere prettamente operaio; si notano cosi le tabaccaie del Regii, Parco e le operaie del Cotonificio Poma. La sfilata continua. E poi la volt'.t di altre donne, riunite per lo più in sodalizi parrocchiali, ma che non portano distintivi evidenti: una massa, per cosi dire amorfi ma numerosissima II patronato dello giovani operaie, che viene In appresso, ha mandato una larga- rappresentanza che porta molti tricolori. E' poi la volta dei Circoli cattolici femminili, che costituiscono una dello schiere più nutrite. Fra le rappresentanze dei* sodalizi cittadini si noia un vero stuolo di signore dell'alta società, che hanno deposto gli 'abiti eleganti per indossare una semplice e severa veste nera col velo pure nero Le ovazioni ai reduci e alle vedove La sfilata dello donne si chiude col gruppo delle vedove dei caduti.- Le accompagna il teologo Boria, fregiato di parecchie medaglie. Esse passano tra un'ondata di vera commozione, accolte da nutriti applausi, ■SI Inizia ora il passaggio degli uomini Altra corrente inesauribile, sormontata di una quanttà inverosimile di vessilli, di stendardi. Si comincia con un gruppo di circoli giovanili e di reduci di guerra, che riscuotono sinceri applausi. Poi: l'Istituto Bonafous. i collegi Salesiani, le scolaresche dei Fratelli cristiani, gli orfani, la Casa benefica « i molti convitti salesiani. Poi ancora decine e decine di! circoli giovanili cattolici, di tutti i p.iesi della nostra regione. Quindi ili gruppo dei mutilati di guerra e dei deco Tati. Il passaggio di questi giovani segna uno dei momenti più commoventi. Essi prò cedono fra un continuo scroscio di applausi. Su di loro vengono gettati dall'alto manate di fiori. Il portabandiera agita il vessillo in segno di saluto. Vi sono alcuni sacerdoti e un frate domenicano il popolare padre Roboni, col petto fregiato di medaglie; e ad essi va evidentemente U maggiore plauso della folla. E la processione continuai Oratorii, Circoli, tutti con bandiera. Vediamo un uomo; attempato, cieco, che si lascia guidare da un bimbo di otto anni. Tutto intorno è 11 canto — che non ha mai cessato durante la processione — » noi vogliati! Dio ». e l'attitudine BdMslr1ecCdcrscPanrddspgnlempPifsdcu muta ed estatica del volto del cieco ha un non so che di profonda umanità, di signi: Acato simbolico. Doro gli Artigianelli, gu studenti universitari: alcune centinaia ai giovani, col berretto goliardo, che vengono simpaticamente salutati, e la: stilata dell eie: mento giovanile è finita. Seguono i Circoli parrocchiali che raccolgono persone di ogni ceto e di ogni età, gli ex-allievi di don Bosco, e p^i è la volta del clero. Una lunga teoria di bambini, i •< paggetti » precedono con decine di ris*i colmi di fiori, e ne coespargon il terreno per il piaggio del sacro carro. Ecco le tuniche scure e severe dei preti passionisti. merinisti. cappuccini, ecc.; e quelle caratteristiche dei domen cani. Poi, quasi a contrasto, le cotte candide e ricamate dei chierici del seminario e dei vati ordini religiosi. Seguono i parroci con la « mazzetta » viola e i canonici con la« cappa » rosso. Attorniati da clero e da fedeli, vengono poi i vescovi nel seguente ordine: ve- scovo di -Messandria, di Susa, un vescovo salesiano, vescovi di Aosta, di Cuneo,, di i a , i a e n e d o , n o e Biella, di Casale, di Trieste, di Colle Val d'Elsa, di Gazza, di Saluzzo, di Ivrea, di Mondovi, di Vercelli, di Vigevano, di Trebisonda e il patriarca di Gerusalemme. Ancora la « Schola cantorum » con banda, le autorrtà — fra cui l'on. Fino-, Fon. Marconclni, 11 prof. Cnlonnetti. il marchese Corsi, ecc. — ed ecco, finalmente il carro sul quale sta il cardiale arcivescovo. L'emozionante momento Quando esso spunta, svoltando da piazzai Castello, passa per la folla una esclamazione di ammirazione. Lo tirano tre pariglie di cavalli bianchi sontuosamente bardati. Il carro si avvicina. E' amplissimo, è tutto uno sfolgorio di oro e porpora. Sul davanti sono collocati due incensieri a forma, di tripodi. Paggetti in elefante costume medievale li alimentane continuamente. Nel centro si innalza il baldacchino, tutto m legno scolturato e dorato, drappeggiato riccamente. Sotto di esso si raccoglie, inginocchiata e cui va davanti al Santissima, la persona del Pastore. Dietro il baldacchino, In piedi, in ampia tunica viola, a canonico Callorl di Vignale; più indietro, inginocchiati, i canonici Alamanno e Piovano, e altri paggetti a loro vicini. bb Il carro passa fra la marea di gente, lento e solenne, con l'austerità di un simbolo, lutti gli occhi sono fissi ad esso. Ma il primo moto di curiosità dà subito adito ad una pm alta ed intima sensazione. Si sente serPegfrtare nella folla, contenuto, ma possente, il brivido delle cose che parlano all'intimo fieli essere. La ncchezza e lo sfarzo del carro sono presto dimenticati; la novità della singolare apparizione più nulla dive doro il primo momento. Sopravvengono il raccoglimento, il rispetto, la commozione. La visione del cardinale è tale da Impressionare veramente. Il vegliardo, inginocchiato, ha il capo chino davanti all'ostensorio, che regge con le mani ferme, in atto di sunrema umiltà, come se la sua persona volesse scomparire davanti alla grandezza di quel simbolo E quel significato di pietà religiosa invrfde e guadagna tutto il popolo. I cnppelli si levano, le mani segnano i petti de! simbolo della croce; preghiere sono mormorate; molte donne cadono ginocchioni. E intanto dall'alto piovono fiori sul carro e lo accompagnano applausi. La figura dell'umile grande Pastore, cui i sobbalzi del carro, danno come un fremito di misterioso- ardore, si allontana piccola, diafana, quasi irreale, a suscitare pm oltre un raggio di fede e di speranza immediatamente dietro il carro procede un automobile infiorata, in cui hanno pre«o posto due altri vescovi in grava età. Il corteo comprende ancora uno stuolo di uomini in corretti abiti di gala ed In guanti bianchi; il patriziato piemontese che. seguendo una tradizionale usanza, ha largamente partecipato alla festa religiosa. Chiude un duplice cordone di carabinieri, dietro il quale si accalca la folla improvvisata, che vuol recarsi in piazza Vittorio Veneto per ricevere la benedizione; folla che comprende alcune altre migliaia di personegapfpdrrrspsnbstlcPiazza Gran Madre trasformata La piazza Gran Madre da Dio appare com pletamente trasformata. Festoni di verde e di fiori salgono a spirale lungo le colonne dei Tempio e sottolineano, utrricchendolo, il cornicione della monumentale facciata Dagli ultimi gradini si dipartono, distendendosi a semicerchio verso il ponte, alte antenne congiunte lira loro da festoni di fogliame intrecciato da nastri. Alla sommità deile antenne fiorite sventolano stendardi nazio nali, del municipio e cattolici. Un grande palco, limitato da una balaustra, è sono di contro al monumento a Vittorio Emanuele 1/ che è scomparso sotto un drappeggio di damasco giallo-oro, sul cui vertice tronegfiia ulna gigantesca u'orona. Gii fanno ala due grandi pareti di veduto rosso scuro arricchito di cordon e napoe d'oro o di ghirlande di fiori che spiccano armoniosamente, tanto sui rosso del velluto, quanto sul giallo del damasco che divide le tapezzerie con un effetto decorativo riuscitissimo. Sul palco sono stato disposte le poltrone per le autorità, un angolo è stato riservato al vescovi, e nel mezzo sta l'altare sul quale oscillano le (lamelle d'oro' dei sacri ceri Una gradinata, ricoperta di tappeti, congiunge il palco alla piazza. Fianco a fianco, stanno due vaste tribune. In quella di destra prendono posto una cinquantina di piccole bimbe vestite di bianco che tengono un giglio tra le mani. Il grazioso gruppo delle fanciulline e le monache che le accompagnano danno l'impressione di un suggestivo quadretto. Dal lato opposto vengono collocati dei bimbi, anch'essi portano grossi mazzi di fiori multicolori. Fiori e piante sono stati disseminati ovunque: se ne vedono ai piedi delle tribune, ed anche lungo le staccionate che isolano la piazza dal corso Moncallerk Dietro le staccionate stanno schierate compagnie di soldati del genio e bersaglieri. Picchetti di carabinieri in alta tenuta, guardld municipali e pompieri sono schierati di fronte al palco. Una compagnia di lancieri compie evoluzioni sulla piazza Gran Madre, -ul pontp, e sulla piazza Vittorio, per assicurarsi che tutti gli sbocchi sono guardati. Il commissario di P. S- cav. Patti coi vicecommissari Virane e Brunetti, sorvegliano il locale servizio d'ordine. Di tratto in tratto giunge anche l'automobile del vice-questore cav. Tabusso, coll'avv. Ramella a portare ordini e notizie sullo svolgimento della processione. Anche il questore comm. Cdrrassi viene personalmente ad assicurarsi che il servizio procede come ha prestabilito. Tutte le finestre e balconi della p'azza tappezzati di damasco rosso, bordato d'oro, sono gremite di spettatori. Monsignor Bernardo Marengo aiutato da un sacerdote termina di peparare l'altare. Il corteo sul ponte Alle 16 la prima musica che precede i boy-scouts cattolici compare dal fondo della piazza Vittorio, attraversa il cordone di soldati che la sbarra e infila il ponte, anch'essa guardato dalle truppe. Anche in piazza torio, ancora deserta di pubblico, svento stendardi, ed i balconi e le finestre ac bati e infiorati rigurgitano di spettatori folla, trovate tutte le vie precluse, si i versata sul lungo Po e segna una linea '. 1 no irregolare e irrequieta lungo il parapettodel nume ; ha invaso le due scalinate checonducono sul <• qual j> ed ha occupato ache alcune lingue di terreno che la magradelle acque ha messo in secco nel letto steso del Po. Anche sulle opposte rivo erbosesono andati a centinaia a sedersi uomini,donne, ragazze. Persino nel ristretto specchio d'etnia della zona, formicolano una quantità -li imbarcazioni piene di gente che non trovando la possibilità di avere un miglior posto per osservare lo sfilare del corteo ha scelto quello, dove per lo meno non vi sono nè agenti, nè soldati. Alle 17 cominciano a giungere le Autorità. Il servizio d'ordine di ricevimento vi è riserbato al Conte Carlo Lovera di Costiglione ed al Conte Olivieri di Vernier. Sulla scalinata che conduce al palco si allineano le guardie municipali ed i pompieri e di fianco all'altare i boy-scouts. Prendono posto sul palco il Sindaco comm. Cattaneo, il vice prefetto comm. Boggio, Il comandante del Corpo d'Armala Petiti di Roreto, il comandante della Divisione, Ponzio, il colonnello dei carabinieri, Arnaud, Il colonnello della guardia regia, Colemmo, il comm. Gonnella, procuratore generale, il comm. Prato, primo presidente di Corte d'Appello, il barone Manno, presidente di Tribunale, il provveditore agli studi Conle Staffetti, il sen. Berto d'Argentina, gli assessori comm. Gobbi, Zanzi, Gnbaudi, Battlstlnl, Bona, Grassi, Salvago, Casassa e Panetti. Giungono poi ancora moltissime altre autorità. Preannunciata dalla marcia reale giunge l'automobile del Duca di Genova. Ne scendono il Duca e la Duchessa colla figlia Principessa Maria ed I figli duchi di Pk'rla, di Bergamo e di Spoleto,' seguiti dall'ufficiale d'ordinanza del Duca, conte Riccardi, e dalla dama d'onore contessa Faà di Bruno. La doppia benedizione Intanto Piazza Vittorio si è venuta popolando delle congregazioni religiose, che sboccano da via Po e la piazza a poco a poco si riempie di una folla multicolore, sulla quale sventolano a centinaia bandiere, oriflamini, labari e stendardi, con aspetto sempre più imponente e pittoresco. Alle 18 la musica salesiana dell'Oratorio di Don Bosco attraversa il ponte seguita dai paggetti che hanno segnato con petali di rose e violette il percorso della processione. Essi vengono allineati lungo i parapetti colle loro piccole bandierine bianche svolazzanti a capo della esile asta, e fanno ala al clero che viene a prender posto ai lati della piazza, di fronte all'altare. Comincia da questo momento la lunga sfilata del clero, regolari e secolari, parroci in mozzetto viola, canonici in cappa, e sacerdoti e chierici in cotta bianca. I quattordici vescovi giunti a mezzo il ponte si fermano, si volgono verso la Piazza Vittorio che in quel momento è attraversata dal carro trionfale, e restano in attesa, e tra l'immensa moltitudine si fa un silenzio religioso. All'imbocco del ponte il carro si ferma. Il Cardinale che sino a quel momento è rimasto inginocchiato, si alza in piedi ed impartisce la benedizione papale. Uno scrosciare fragoroso di applausi sale verso il cielo. Un cielo ingombro di nubi e nel momento tutto un volo di rondini. Quando il carro riprende il suo lento cammino le bandiere sulla piazza si agitano come se fossero investite dalla bufera e le ovazioni si ripetono insistenti. Attraversato il ponto e la piccola piazzetta, il carro viene a dispoi-si ai piedi della, gradinata. I cavalli tenuti al morso d'.i paggetti scalpitano. Scendono i tre canonici che alutano 11 cardinale arcivescovo a por piede a terra. Egli porta l'ostensorio, a piccoli passi sale la gradinata sotto il baldarchinoche quattro boy-scouts reggono. Il cardinale inizia la celebrazione del rito ed intona coi vescovi il cantico della glorificazione, che una musica accompagna. Quando si volge ed alza l'ostensorio verso il pubblico tutti cadono ginocchioni. E più alto si levano i nembi di fumo degli incensieri. 11 volto del venerando pastore appare in miei momento come trasfigurato; dalla su'-i figura di asceta sembra irradiare un'onda di spirituale devozióne che pervade la folla. Solo, ritto fra tutto quel popolo genuflesso, di Cardinale invoca da Dio la benedizione. La. commozione è in tutti. Il silenzio religioso si prolunga per qualche minuto, poi uh applauso lungo, scrosciante riempie tutta la piazzetta, attraversa il ponte, dilaga nella piazza Vittorio. Tornano a squillare le musiche, tornano ad alzarsi i canti. La manifestazione è finita. laprIntisimcsu1SostvillircgSdvztosvp1dpspaSrAnscC—cnR5Ai(Gc1I.DdrlNCBCEsrpd—aFsCe a Lo sfollamento della città Salvo qualche lieve piccolissimo incidente che non merita particolare ricordo — intemperanze puerili — la manifestazione si è svol ta nel modo migliore e con ordine e regolarità. L'autorità di P. S. assecondando il vice prefetto comm. Boggio, prese tali ed efficaci misure che se anche vi fossero stati dei male intenzionati perturbamenti gravi non ne potevano avvenire. Il questore comm. Carrassl, i comandami doi carabinieri e delle guani e rcrie, il Comando militare, tutti indistintamente i funzionari della Questura gareggiarono d'impegno perchè la manifestaztone potesse svolgersi serenamente. E cosi si svolse anche perchè il Comitato ottemperò agli ordini ricevuti, sapientemente dispose ed organizzò, ed i partecipanti al corteo si dimostrarono disciplinatissimi. Non si udirono canU di intonazione o di ragtoe politica. Un solo, unico canto, religioso. Lo sfollamento delie piazze Gran Madre e Vittorio Veneto avvenne anch'esso abbastanza rapidamente ed ordinatamente. Il cardinale tornò al palazzo arcivescovile in automobile, una bella automobile infiorata. Vest vi e clero, spogliatisi dei paramentaii e delle cappe e dei rocchetti, isolatamente tor | narono alle loro sedi e alle loro parrocchie. 1 Compagnie ed Associazioni ripiegarono i loro vessilli, arrotolarono lo loro bandiere ed a gruppi si avviarono verso le stazioni, piazza Carlo Felice e le adiacenze, via: l'onte Mosca, piazza Statuto, erano verso le 20 affollatissime. E non /poche cene si consumarono all'aperto. Gran' parte degli intervenuti per la processione ha lasciato la città in serata. 1 Dititi