La giornata torinese dell'on. Facta

La giornata torinese dell'on. Facta La giornata torinese dell'on. Facta gZja partenza da Pinerolo - La visita alla Mostra edilizia - Il Presidente del Consiglio all'Associazione liberale L'on Facta ha lasciato Pinerolo ieri alla 16,45, diretto alla nostra città. Al mattino egli si è recato in pietoso e mesto pellegrinaggio al cimitero, dove giace la salma dell'eroico suo figlio Giovanni, caduto, comò è noto, eroicamente in guerra. Alle 11,30 gli verme offerta dagli amici-intimi una colazione. Non .vennero pronunciati discorsi. Quindi si recò alla stazione. Qui si erano dato convegno una lolla di cittadini, le associazioni e tutte le autorità civili e militari. Il "Presidente del Consiglio, che appariva soddisfattissimo e commosso della grandiosa dimostrazione di ieri, venne salutato al suo arrivo sul piazzale da nutriti applausi, che si ripeterono più calorosi quando il treno si mosse-. L'on. Facta. affacciato al flt.estnno della vettura-salon, salutò ancora colla mano mentre'il "trèno si allontanava. Il Sindaco di Pinerolo ha ricevuto il seguente telegramma : « Nel momento di ripartire da Pinerolo prego Lei di essere interprete della nostra illimitata gratitudine presso la Civica Amministrazione, le Autorità, le- Associazioni e la popolazione tutta, che lindamente ai rappresentanti del Circondario furono cosi affettuosamente gentili facendo alla mia .famiglia ed a no indimenticabili accoglienze, dimostrando anche un affetto profondo clu intensamente ci commuove. Nella impossibilità di esprimere, a tutti i sentimenti di riconoscenza, invio a Lei. capo della città che è capoluogo di circondario, tutta l'effusione dell'animo nostro. Saluti. Facta ». All'Esposizione edilizia 11 Presidente del Consiglio on. Facta è giunto ieri a Porta Nuova alle 14. 11 suo arrivo ha dato luogo alla stessa calorosa dimortrazione di simpatia verificatasi giovedì al suo giungere da Genova. Tra la numerosa folla — che lo ha cordialmente applaudito — si' notavano mite le personalità politiche e militari che lo' ossequiarono ieri 1 altro, a cominciare dal prefetto sen. Taddei. Un gruppo di' signore e signorine offerse un mazzo di fiori alla signora Facta ed alla figlia, che viaggiavano col presidente del Consiglio, fuori della stazione la numerosa folla ha fatto un altra dimostrazione di simpatia all'ori. Facto. Questi si e rectato a far visto all'on. Uolitti ali Hotel Bologne, dove, restò oltre mezz ora ; quindi accompagnato dal Prefetto, si recò in automobile allo Stadium » per visitare 1 Lsposisione edilizia. . c -, Alle 14,40 l'automobile che portava ^. t... n Presldent.0 del Consiglio si è fermata dinnanzi l'entrata principale dell'Esposizione. Il comm. Ghevalley si recò ad incontrare ed ossequiare.Fon. Facta che era accompagnato dal Prefetto senatore Taddei. Attendevano S E il Sindaco comm. Cattaneo, l'assessore corniti. Giay é pel Comitato dell'Esposizione il comm. Goffi, il cav. Maciotta, 1 architetto RufBnoni. il comm. Catella ed il comm^rmandis. Tra i presenti il tenente colonMo dei Carabinieri Schiavetti e il colonnello delle guardie regie Sdentino col maggiore Gigante il capo-gabinetto agli Interni, comm. Feiraris, ed il comm. Morenls sostituto pròl'aratore generale della Cassazione. "Molto pubblico, tenuto a distanza da un drappello di guardie regie, carabinieri e guardie municipali, aspettava l'arrivo del Presidente del Consiglio. Molti visitatori si trovavano pure nell intemo dell'Esposizione Il comm. Giay condusse l'on. Facta a visitare la Mostra. Il presidente dimostrò un vero inteiessameaio e compiacimento per tutte le interessanti innovazioni riferentisi alla costruzione edilizia. Egli si fermò a tutti gli Stanis domandando agli espositori spiegaeioni e delucidazioni e intrattenendosi corfllatttiente a parlare dei vari problemi riflettenti la costruzione. ." La minuziosa visita attraverso ai molti re:»àrU durò oltre un'ora e S. E. l'on. Facta fasciò l'esposizione dopo le 16. Egli si è recato in automobile alla Liberale Democratica dove ebbe luogo in suo onore un cordiale ricevimento. All'Associazione Democratica Per accogliere degnamente nella sua sede, il Presidente del Consiglio, socio e deputato, l'Associazione Liberale Democratica ha trasformato il salone in una serra, l'atrio e la scala in un giardino. Fiori dappertutto; i più belli che offre questa primavera tallio varia tile di umore. Nel salone la decorazione ilo reale è completata ed arricchita con trofei di bandiere nazionali. Nel centro, al disopra del tavolo presidenziale, il vessillo dell'associartene ed un altro stendardo che porta l'effigie ■del Conte di Cavour e ricorda le feste commemorative di Santena. L'on. Facta ha promesso il suo intervento per le ore 16. Assai prime, di quell'ora il salone comincia ad affollai-si. Le signore sono in anticipo sulle autorità. Al lungo banco della presidenza ."lederanno, col presidente del Consiglio, le maggiori autorità cittadine A la presidenza dell'Associazione. Giungono tra i .primi i senatori Ferraris, D'Ovidio e Rizr.etii, gli on. Bevione e Devecchi, accompagnati da parecchi consiglieri comunali. Mentre il sal'ine si gremisce sempre più, notiamo altre autorità e rappresentanti di enti e di associazioni cittadine. Il presidente della Liberale, ing. Gay. fa la sua comparsa accompagnando l'on. Cesare Rossi. Giungono poco dopo l'on. Mazzini, il sen. Mosca, l'on. Albertinl, l'on. Panie, l'on. Bonino, il comm. Corinaldi d'i in gruppo parécchi assessori comunali. La Camera di Commercio è rappresentata dai consiglieri Ovazza e Bosso. Il' Consiglio Provinciale dal vice-presidente comm. Calandra. Il saluto della Presidenza L'ingresso nel salone del vice-prefetto commendator iBoggio e del capo-gabinetto del prefetto comm. Latt.es, preannunciano l'arrivo dell'on. Facta. Tutti i presenti si alzano in Piedi e scoppiano in una lunga ovazione. Il Presidente del Consiglio entra seguito dal sindaco comm. Cattaneo, da] prefetto sen. Taddei, dal presidente della Deputazione provinciale comm. Anselmi, dal sen. Rumiti, dal eomm Agnelli e dalla Presidenza dell'associazione. L'ovazione che lo ha salutalo al comparire si prolunga sino a cfte l'on. Facta ha preso posto al centro del banco presidenziale. ■ . Cedati gli applausi prende la parola il gr. rti Gay, che al Presidente del Consiglio porta il salmo dell'associazione, dei convenuti e di ouanii alla manifestazione, hanno & dento inviando lettere e telegrammi di compiacimento. Ricorda che la visita dell'on. Facta all'Associarono Liherale risponde ad una vecchia promessa. La visita era stata promessa dal deputato e l'ha mantenuta il Presidente del Consiglio. E l'ha mantenuta nella forma che gli era stata richiesta, cioè nella fot ma di eletto che si presenta ai suoi elettori. A grandi linee l'ing. Gay riassume in seguito la carriera parlamentare del Presidente del Consiglio e ne esalta le doti d'ingegno e l'innata modestia. Dà lode a lui per quanto fece nell'ultima crisi parlamentare, e pel suo nobile patriottico gesio risolutivo. Accenna all'opera svolta dall'on. Facta alla Conferenza di Genova e provoca acclamazioni enusiastiche ricordando all'on. Facta il figlio morto in guerra. Conclude col grido di Viva l'Italia '. ». ^Comunica poi le adesioni dell'on. Daneo, dell'on. Villabruna e del sen. Pio Foà. La risposta dell'on. Facta Salutato da una lunga ovazione si alza l'on. Fa*ta per rispondere al saluto del Presidente dell'Associazione. E la sua è una risposta nella quale vibra la commozione per le festose accoglienze ricevute u Torino e nella sua natia citta. I brevi accenni politici che egli inframmette nella calda e vibrante improvvisazione non rappresentano che dei motivi di cui si giova per esprimere il suo fervido ringraziamento e lo spirito di devozione con il quale serve il paese. « Le dichiarazioni che farò, dice l'on. Facta rappresentano la sintesi del mio pensiero, politico. Saranno brevi, perchè brevi devono essere le dichiarazioni di un Presidente del Consiglio, ma improntate n quella lealtà e franchezza che fu sempre la massima dolila .mia vita •>. Accenna subito alla Conferenza di Genova. Dice : « Non e questo un momento in ani siano consentite le incertezze e le indeci-' sioni. Preparandomi per perteeipare alla Conferenza di Genova io ho sentito duo preoccupazioni: la prima, che l'Italia doveva presentarsi con un programma ben determinato e decisa a battere una sua strada, senza tentennamenti e senza deviazioni ; la seconda, che spettava a me, di tenere alto il nome del nostro paese. Queste due preoccupazioni, scaturite da profonda convinzione, dettarono la mia linea, di condotta, mi guidarono nella preparazione, mi sorressero a Conferenza -aperta ed ho la certezza di avere assolto al mio compito tuoi modo migliore. Il nome dell'Italia è stato tenuto molto in alto!». Una lunga ovazione copre queste sue pai-ole. 11 compito della Conferenza, continua l'on. Facta, non è dei più facili. I problemi che si dibattono sono gravi ; dei contrasti erano e sono inevitabili ; all'appianamento di questi contrasti, alla soluzione di queste divergenze, l'Italia coopera 'attivamente, ferma nel Suo programma che non è di oggi, ma è gloria e luce del suo passato, e cioè che si deve raggiungere al più presto la pace e quanto più presto è possibile si deve pervenire alla ricostruzione dell'Europa ». Dalla politica estera passa alla politica interna e con lo stesso fervore, con cui ha invocato la pace che ponga Une ai travagli all'estero, invpca la pace per l'intèrno e chiede la fine di ogni aspra contesa: «e si dice che sono un idealista, e che parlo troppo di pace. Se ne parlo è perchè sono convinto che le difficoltà in cui oggi ci dibattiamo non sono superabili se.non vi è la concordia degli animi. Il momento delle contese aspre deve essére finito e si deve pervenire alla pacificazione. Nella piena concordia degli finirai noi dobbiamo dare tutti noi stessi per risolvere il problema della ricostruzione che è il più impellente in questo momenio » Prendendo poi lo spunto dall'ammirazione che gli stranieri hanno manifestato a Genova non solo per la nostra grande città marinara, ma per l'ospitalità ricevuta e per quel tanto che poterono vedere in pieno contrasto con le voci maligne e diffamatorie diffuse all'estero contro noi, egli conclude il suo fervido ammonimento con un saluto alla nostra città -gloriosa della sua storia, e con una invocazione all'Italia: » 11 compito che gli «venti mi hanno portato ad assumere è cosi grave che supera quelle che sono le possibilità delle mie povere spalle, ma m'é di conforto l'affetto crei miei concittadini e la certezza che ho di compiere per intero il mio dovere. Sorretto dalla vostra fiducia io torno a Genova con animo ravvivato di nuova fede e col proposito sempre più fermo di dare lutto me stesso per il bene e la maggior gloria del mio Paese. Viva l'Italia !» Tutta l'Assemblea scatta in piedi e copre le ultime paiole del Presidente del Consiglio con una acclamazione entusiastica. Autorità ed invitati passano poi nelle sale attigue ove viene offerto un sontuoso ricevimento. La partenza per Genova L'on. Facta ha lasciato la nostra città per Genova alle ore 18,15. Ad ossequiarlo alla stazione, con le massime autorità cittadine, con numerose personalità del mondo politico, amministrativo, scientifico, finanziario, industriale, si trovò una folla di amici e di ammiratóri che : 1 attardarono intorno al vagone salon. fino a che il treno non si mosse per fare al Presidente del Consiglio un'ultima dimostrazione di simpatia. L'on. Facta giunse alla stazione prima delle 18 e si trattenne a conversare affabilmente fino al momento della partenza. Sali sul treno dopo aver stretta la mano a gran parte del presenti e quando il treno si mosse tutti i presenti acclamarono il partente. Anche la signora Facto, che accompagna il Presidente nel suo viaggio, si affacciò a ringraziare. Per il Presidente del Consiglio rimarrà certo indimeniicabile questa giornata 'passata nella nostra città. L'on. Gioiitti partito per Cavour Alle 17.05 di ieri l'on. Gioiitti è partito per Cavour. Erano a salutarlo alla stazione le autorità e vari amici politici e personali Poco dopo le 14 era stato a fargli visita l'on. Facta.