Nuovo inasprimento del dissidio anglo-francese

Nuovo inasprimento del dissidio anglo-francese Nuovo inasprimento del dissidio anglo-francese schierata unanime con Liegi! George IServizio speciale della != lampa) ' * Londra, 2G, notte. La' logomachia anglo-francese per la ricci iilcazlone del mondo sta inasprendosi, sembrava oggi che Parigi, udito* il mònito di Lloyd George, applicasse un po' di controvsiwre al discorso di Poincaré, raddolcendone le minacce con unguento balsamico. Vana illusione! e stasera si avventa verso Genova una voce dall'Algeria, la quale, secondo 1 primi resoconti giunti qui, è molto più imperiosa di tmeùla che scaturì da Bir e Due. e' la voce di Millerand. Dal centro del magnifico possedimento, conglubante Tunisia. Algeria o Marocco, che la guerra interallala fruttò alla Francia, ti Presidente do^la Repubblica fa oco al suo primo ministro, aggravandone le dichiarazioni.- Quale effetto' sortirà, questo rescritto algesino, che gli astutissimi Mori devono avere ascoltato con un gusto matto? Anche- prima che Millerand aprisse bocca, qui si ripeteva apertamente il vecchio ritornello, che l'intesa anglo-francese è in gravissimo pericolo. Ogni volta che il ritornello ò stato ripetuto finora. l'Intesa è rimasta in piedi, peT salvare le apparenze, ma disparendo sempre pjù. Siamo ora al tracollo? il numero dt quegli inerirsi che mormorano: a Sarebbe lempo« ò in" visibile aumento. Anche ieri l'nl!a più importante rivista del liberalismo «.-.«'esc proclamava che « nell'odierno stato .i'iinimo dei suol governanti, l'isolamento jieUa Francia sarebbe una benedizione ipcr il mondo ed il più rapido modo per ristabilire il buon senso e la sanità della sua politica estera ». Fin qui Va rivista; .ma benché gli screzi non siano mai stati acuti e clamorosi come stavolta, si può azzardare il prognostico che neanche in questo caso si arriverà a dirsi addio. Molte sono da entrambe lo parti quelli che vorrebbero ferire; ma nessuno sembra avere il coraggio di colpire a fondo. SI rimarrà probabilmente aila fase della logomachia, l'erto, praeiereaque nihil. Pure, udendo quello che si dice per le strade e leggendo quello che stampano oggi i giornali, si stenterebbe a scommettere molti soldi che anche stavolta dal turbine delle parole non emergerà alcun fatui risolutivo. Chi telefona non scommetterebbe in tale senso più di quanto punterebbe sopra una quaterna al lotto. Senza dubbio le apparenze odierne sono piuttosto vertiginose. 11 censore di Bar le Due. cercando di metterò colle spalle al muro l'impresario di Genova e di torturarlo, non è. riuscito clic ad erigergli un nuovo piedistallo. Gli Inglesi non amano la censura. Soltanto i più terribili ex-guerrieri del fronte interno londinese continuano ad incensare il discorso di Poincaré; ma si riducono al solito paio di giornali. Tutto il rimanente della) stampa conferma l'ostilità in cui la censura' è tenuta quassù. La frale secca colla quale Lloyd George ha replicato al confratello francese è bastata a far salire precipitosamente le azioni del primo ministro. Se la Conferenza si rompesse stasera, o Lloyd George apparisse domattina a Londra, squassando lo chiome come un leone, il paese lo isserebbe su un piedistallo di trionfo. La politica ancillare del Times o della Marvin;/ Post b una. speranza perduta. L'Inghilterra ancora ogni e tutt'altra cosa. Altrimenti converrebbe anche all'Italia di faro un po' la cattiva per ottenere di più. Invece è molto meglio sia savia, anello so il Times e la Montino post non le vogliono più bene. Contro <t l'abbomincvole errore di un conflitto europeo » Uno dei portenti che Poincaré ha determinato qui ò semplicemente questo: che 11 liberalo anticoalizionista Daily News oggi va praticamente a braccetto ';ol conservatore ooal'tz ioni sta Daily Express. Secondo il primo giornale, il fatto del messaggio di Lloyd George al pubblico inglese rispecchia con esattezza il pensiero ed il sentimento del paese: « In lite con nessuno; ma risoluti a fare di tutto perchè non si ripeta l'abbominevolo errore di un conflitto europeo •. E: «Lo statista inglese che sappia esprimere questa decisione con franchezza e coerenza, tanto negli alti quanto nelle pardo — dichiara il Daily News — 6 sicuro di essere appoggiato dalla schiacciante maggioranza dei suoi concittadini. I cattivi cittadini e quelli ispirati dall'estero devono chiaraniente capirò questo semplico fatto al più presto possibile ». Il DaiJy Express da parte sua dice a Lloyd George: «Ben fattoi Vittima di maligni travisamenti, egli ha perseguito alla Conferenza una politica perfettamente onorevole e diritta: una politica approvata dalla vasta maggioranza della nazione inglese, la quale desidera ardentemente la ricostruzione e lajiconciliazlone dell'Europa, anziché la perpetuazione del vecchi contrasti e degli odii generati dalla guerra. Quando Lloyd George ritornerà e sottoporrà la sua condotta al Parlamento, come giustamente si propone di fare, egli si troverà del tutto rivendicato. Egli incontrerà una nazione lieta di dargli la sua entusiastica approvazione. In questo caso egli ha agito come il portavoce ideale del suo paese » L'inoppugnabile verità, che il gran pubblico inglese tanto più spalleggia Lloyd George quanto più il primo ministro assume un atteggiamento fermo di fronte a coloro che qui sono descritti corno i sabotatori della Conferenza della pace, viene messa in luce da tutti i giornali, tranne naturalmente la Marnino Post, il Times ed il Daily Mail, i quali però non osano smentire. E' impressionante il fronte unico stabilito al riguardo, con le sole eccezioni suddette, nel giornalismo inglese, al conspetto dei sabotatori stranieri o paesani. Non sembra più esistere qui che un partito solo. La Westminsler Gazettc teme che il Governo francese non sia bene edotto di tutto ciò: altrimenti Poincaré non prospetterebbe di marciare nella Ruhr: questo scatenerebbe in Inghilterra una formidabile reazione politica. « Forse il Governo francese — prosegue il giornale — conta sulla debolezza interna di Lloyd George e crede che la vera voce del nostro paese sia quella degli ultraconservatori. In tale caso la necessità di elezioni generali immediate diventa più ovvia che mai; giacché su questa questione tutta l'Inghilterra o tutto l'impero sono assolutamente solidali col primo ministro. Molti di noi diffidano di Lloyd George, e preferirebbero che l'Inghilterra fosse rappresentata a Genova da uh nitro uomo: ma nella sua opposizione alle veduto francesi, circa il problema della ricostruzione europea, egli è il portavoce di una opinione pubblica britannica praticamente unanime». A « L'inghilterra intende avere la pace... la Franeia Intende perpetuare la guerra » L'accenno della Westminster Gazetic alle elezioni generali si riallaccia a certe voci, secondo cui Asquith avrebbe vaticinato che l comizi elettorali verranno .seuza dubbio convocati entro' Il prossimo giugno. Tali dicerie sono smentite; ma è certo ebe, secondo Asquith, lo elezioni non potranno tardare molto. Italia vi a i> difficile ora travederne la' ineluttabilità a breve scadenza. Non esiste già sul problema più ardente del giorno una manifestazione pratica di unità? E, comunque, la Westminster Codette ammonisce la Francia « che, se essa marciasse nella Ruhr, assumerebbe, di fronte agli inglesi la posizione che la Germania aveva nel 1914, come la Potenza minacciante la pace e la vita' dell'Europa. L'Inghilterra intendo avere la pace — conclude il giornale r— la Francia, se Poincaré è il suo poi'*'voce genuino, intende Invece perpetuale j.. guerre. Noi poniamo la questione molto chiaramente, perdio sia henc intesa dhl pubblico di entrambi 1 paesi e. vengano afferrato tutte lo implicazionl della .situazione. Se il discorso di Poincaré ò l'ultima parola della Francia, esso pTeltudc ai dividersi della strada seguita dal popolo francese e dal nostro». La stessa linea 6 tenuta dal Manchester Guardian, benché anch'osso antl-ministeriale. Esso constata che, per quanto espliciti siano i commenti della stampa, il pubblico parla assai più aspramente. L'intesa con la Francia non gode più alcuna popolarità in Inghilterra, ed il giornale avverto i Francesi che « la pazienza di Lloyd George non ò inesauribile ». La Conferenza non può durare in eterno, e queste intromissioni di Parigi rendono impossibile ogni lavoro della Conferenza stessa. « Che cosa vuole dunque Poincaré? — chiede il giornale. — Vuole usare del trattato di Rapallo come una scusa per ritirarsi dalla Conferenza ? E' deciso ad insistere perchè la Russia accetti le condizioni impossibili che le sono state presantate, o è disposto a discutere con la Russia in termini ragionevoli ?... ». Il Giornale dichiara che se una rottura avvenisse sarebbe dovuta all'azione della Francia. « Il pericolo di uno scisma fu scatenato dalla Francia in passato con l'occupazione di Francoforte. Vuole la Franeia rinnovare tale pericolo ? I poteri di persuasione sviluppati con tanta pazienza da Lloyd George, per tenere la Francia entro i limiti di una cooperazlcne possibile, possono essere ormai quasi esauriti ». Il Manchester Guardian sostiene quindi che r Francesi non avrebbero affatto il diritto, a tenore di trattato, di marciare nella Ruhr. L'opinione più corrente è invece che tale diritto essi lo avrebbero: però dovrebbero innanzi tutto procurarsi il parere unanime della Commissione delle riparazioni ; poscia, una vòlta occupata la Ruhr, non potrebbero toccarvi nessuna cosa senza l'approvazione degli Alleati : giacché le miniere di carbone e tutto il resto sono ipotecati dagli Alleati, ed anche dall'America, collettivamente. E' chiaro che, marciando nella Ruhr la Francia si susciterebbe contro anche l'opposizione americana. Inoltre, neppure il Belgio guarderebbe con favore queste incursioni. Iti altre parole quello di Poincar. viene considerato realmente una specie di bluff. Ottimismo ufficioso Ad onta di tutto, il lIoydgeorBiano Daily ChrontcSe rimano ottimista; e crede elio i Russi rinsaviranno, e che la Francia rimarrà alla Conferenza. Naturalmente restano difficoltà da superare; e, conclude il Chronlclc, « grande credito Verrà segnato dalla storia ai primi ministri di Inghilterra e d'Italia, per la pazienza ed il coraggio ed il tatto con cui hanno timoneggiato la' Conferenza attraverso i suoi pericoli successivi ». Un organo ufficioso annunzia poi che il primo ministro ha deciso di rimanere a Genova anche se la Delegazione francese e quella delle altre Potenze partecipanti verranno ritirate. Lloyd George spera di venire a Londra la settimana prossima, per un breve soggiorno; ma nessuna derisione definitiva è slata presa al riguardo. Molto dipenderà dall'altitudine dei delegati russi. M. P. Stampa parigina contro li " Premier,, ingleseDichiarazioni del Presidente del Consiglio belga — Lenin verrebbe a Genova ?(Servizio spedate della «Stampa») Parigi, ae, notte. La stampa parigina si appassiona alla polemica. Lloyd George-Poincaré, che minaccia prolungarsi. « Le ultime dichiarazioni del primo ministro francese — scrivo il Tcmvs — non hanno contribuito a pacificare gli animi. Lloyd George le ha controbattute, criticandole sia nella forma che ndla sostanza. Per quello che riguarda la forma, rimprovera a Poincaré di aver parlato senza consultarsi in anticipo cogli Alleati. La risposta ò facile: Poincaré non ha parlato che per ricordare i termini del trattato di Versailles ed annunziare che il trattato sarà applicatoStando cosi le cose, domandiamo a nostra volta: perchè sarebbe stato necessario concert-arsi prima con Lloyd George, per ricordare che il trattato esiste e deve essere applicato? Ogni volta che si ha bisogno di applicare un trattato firmato dall'Impero in glese bisogna che Lloyd George intervenga in anticipo per cancellare alcune clausole di questo trattato ? in tal caso che valore avranno, gli impegni internazionali che Lloyd George vorrebbe far firmare a Genova? Ma veniamo al fondo della questione. Lloyd George ha fatto dire ai giornali che l'Inghilterra non ha paura di ima minaccia russo-tedesca. Lo crediamo volentieri: fra l'Inghilterra e una simile minaccia ci sono i petti dei francesi e dei belgi, senza contare 1 polacchi e tutti gli altri popoli alleati, che non hanno la fortuna di essere protetti dal mare. Soltanto risulta da ciò che 11 primo ministro di Inghilterra farebbe bene a non trascurare questi popoli, cho sono il baluardo vivente dol suo proprio paese ». Il Journal des Débals esprime il parere che se Llovd George desidera la pace universale, egli deve evitare « di gettare nell'ambiente effervescente di Genova propositi incandescenti ». Il primo ministro inglese non dovrebbe lamentarsi se durante lunaConferenza che deve durare mesi, statisti amici prendano pubb'licnmente la parola. « Ciò che è particolarmente noioso — conj tinua il giornale — è che ogni volta che A Lloyd George incontra dal lato della Francia' obbiezioni ai sud desideri, ci accusa di voler trasformare l'Europa in un carnaio. •V quanto sembra, è stato proprio lui ad adoperare questa espressione, e per un uomo così suscettlbi-e com'egli è, questa è una pa-vola molto grossa »! arca la piega assunta a Genova dagli affari russi, questi giornali esprimono il timore che l'ultimatum che gli Alleati si ac¬ cingono a presentare nl'.a Delegazione bolscevica sia all'acqu'i» di rose, col solo risultato di dare ai Sovieti qualche miliardo, senza ^riceverne in contraccambio alcuna garanzia. I delegati bolscevichi continuano ad essere accusati di malafede da questi giornali, i quali riversano in anticipo sulle loro spalle la responsabilità di un eventuale fallimento della Conferenza. Un telegramma dj agenzia datato da Genova dice che nei circoli della Conferenza si credo cho la, insistenza della Delegazione bolscevica sarebbe dovuta soltanto alla necessità di dimostrare all'opinione pubblica ìUssa che gli inviati di Mosca a Genova hanno fatta ogni sforzo per difendere lé loro posizioni e restare fedeli ni principi! comunisti. 1 rappresentanti" ilei Sovieti agirebbero in questa maniera per provare che, se all'ultimo momento cederanno, ciò sarà stato perchè uiiki loro intransigenza avrebbe condotto irrimediabilmente alla rottura. « L'opinione generalo nei circoli della Conferenza — concini*» il telegramma dell'agenzia — è che Gicerin, Krassin e RaUowskl o tutti gli altri hanno un grande desiderio di non giungere a tagliare i ponti con gli Alleati, nella speranza di avere quattrini contro vaghe promosse o vane parole». Telegrafano da Bruxelles che il presidente del Consiglio belga, Thcunls. ritornato la notte scorsa da Genova, ha dichiarato che la Conferenza, la quale doveva essere economica e finanziaria, è sopratutto politica. « SI è ipnotizzati dall'aspetto politico delle questioni discusse. Si trascurano forse un po' troppo ii lavori delle Commissioni tecniche, che sono interessanti perchè cercano soluzioni per risolvere le difficoltà, die si oppongono alla ricostruzione dell'Europa. Questa ricostruzione può essere continuata anche al di fuori della R.ussia, se sarà necessario. Se noi non abbiamo rotto i ponti con la delegazione bolscevica quando abbiamo ricevuto le sue controproposte, ciò si deve al fatto che queste non erano completamente negative. Gli Alleati non potevano accettarle : ma dovevano esigere schiarimenti prima di prendere una decisione definitiva ». Il signor Theunls ha detto cho le relazioni fra gli Alleati erano buone a in nova, e che non bisognava esagerare la importanza di alcune divergenze di vista, di cui-la stampa alleata si era fatta eco. « Questa conferenza — ha terminato — è evidentemente importante : e può dare risultati ragionevoli, capaci dt soddisfare le persone che hanno coscienza della realtà ». Un teledramma dell'/iffen zia Tladlo da Riga afferma che Lenin sarebbe atteso colà Jra qualche giorno. Corre voce nei circoli politici lettoni che il capo dei Sovieti avrebbe l'intenzione di recarsi a Genova di persona. Frattanto egli spiegherebbe tutto il suo influsso per Impedire il fallimento della Conferenza. L'operazione chirurgica che egli ha recentemente subito è riuscita perfettamente; ed ora egli è in buona salute, pronto a consacrare le sue migliori energie per assicurare un buon esito al negoziati di Genova.. Secondo un messaggio dell'Eicha7iff<; Telegraph, da Washington, alla Casa Bianca si dichiara che il Governo americano ha acconsentito a che il signor Beniamino Strong, direttore della Banca federale di riservai di New York, prenda parte ufficiosamente- alla conferenza dei principali banchieri del mondo, che sarebbe convocata, come è stato proposto, a Genova, per discutere la questione dei cambi. Il corrispondente infine da Roma dell'Agenzia Havas cosi riferisce 4'opinione del circoli italiani nei riguardi del Gabinetto : « Nei circoli politici e parlamentari italiani la soddisfazione prodotta dall'atteggiamento' della Delegazione italiana a Genova è evidente. La visita del Re ed il suo incontro con i delegati sovietisti continua a riscuotere approvazioni anche nei circoli e. negli organi più conservatori, Non si trova attualmente a Roma un solo organo di stampa il quale fcuecia un'opposizione agente ai Ministero Facta-Schanzer: ed anche il Paese confessa testualmente che la personalità e l'energia clie dimostra Facla a Genova sono una rivelazione. Ora — osserva il corrispondente dcll'Hava3 — il Paese pareva il più accanito avversario doli'on. Facto, che esso considerava nomo il luogotenente di Giolitil fino all'apertura della Conferenza di Genova: E' forse invece nei circoli comunisti italiani che si potrebbero osservare seguii di malcontento a proposito delL'in contro fra il Re e i delegati dei Sovieti. Ma qui conviene osservare che questi segni di malcontento riguardano i delegati russi, accusati di patteggiare con il nemico e con il Sovranoitaliano ».