Bilancio economico

Bilancio economico Bilancio economico F^rtQ di £overnantK c rcaEfcà GENOVA, 25, notte. Il iil'.ui'icio del lavon compiuto dalla >lui,;''..zn in questo primo periodo della . .-.in vil.i., t.ono in rilievo alcune verità eco- . iiuiuiche che, per essere, vecchie e ripe- . •• meritano pur sempru di venire illusi rate con nuove prove. La Conferenza venne riunita, specialmente por la. tenace volontà di Lloyd Geo;-;;e, con un vasto programma, nei crani': compendiavano t più vasti problemi che tormentano il inondo, oui tutti gli Stati, vinti e. vinci- . tori, dovevano far :-eu!ire in In., voce, I: presentare la lunga scheda dei .propii affanni e delle proprie urgenti necessità, e gli esperti, scelti tra il fiore del funzionarismo dei paesi civili, avevano per compito di esaminare questi bisogni e di esprimere una serie di nonne sintetiche, che ad essi provvedessero. Questo gigantesco piano apparve subito un sogno irrealizzabile agli ocelli degli economisti, avvezzi a considerare le questioni in relaziono, alle cause che le hanno prodotte ed ai mezzi disponibili per affrontarle. Ciò malgrado, quando sulla Slampa del giorno 15 enunciai che di tutto l'ampio • programma non si sarebbe fatto nulla di nulla, il mio giudizio parve cosi discorde : da tutta, l'intonazione intemazionale, da dare l'impressionie di una brutalità enunciata da un misantropo che digerisce male. 1 Vediamo ora quello che è. successo. La Conferenza aveva innanzi a sè questi fondamentali problemi economici: Lo riorganizzazione del cqedito pubblico, e | privato; 2.o ricostruzione delle pubbliche finanze; 3.o risanamento della cireolaziono e dei cambi; 4.o facilitazioni al com- ; mercio internazionale; 5.o ristabilimento è della pace europea su una solida base. Le Commissioni dei tecnici per la ri co- ; struzionc dell'Europa hanno preso una serie di deliberazioni, le quali si riassu- ■ mono così: Lo ogni Stato deve cercare •> di rimettersi in piedi con le sue forze; -; 2.0 per risanare la -propria valuta, più o ' "' meno profondamente alterata, ogni paese deve fare in modo che le proprie spese non superino le entrate; 3.o se, malgrado . questo rimedio, si vede l'impossibilità di ricondurre la moneta al livello prebellico, . ogni Governo deciderà liberamente il mo- : | mento in cui conviene stabilizzare la prq-' pria moneta, ossia dichiarare il parziale .'.^ fallimento (perchè le due dichiarazioni si m equivalgono perfettamente);. 4.o gli scarni- M bi internazionali continuano ad avere per ,' base il valore dell'oro, e ogni moneta si scambia con l'oro a quel rapporto di va- -;; lore che essa si merita; 5.o in tutta la I materia dei cambi, il meglio che si può fare è di lasciare alle banche .^d ai com- ? mcrcianti di agire liberamente, secondo i principi generali del valore; Co quindi è anche impossibile, perchè apportatrici di .; danni molto superiori agli eventuali benefiei, di prendene misure legislative, le quali abbiano per scopo di controllare l'esodo e la distribuzione ' dei capitali privati; 7.0 se poi si vuole assolutamente costituire un ufficio centrale delle banche di emissione per regolare il risparmio di moneta eurea, bisognerà munire quest'ufficio di tali cautele che lo rendano innocuo, visto che non potrebbe fare che -' dei danni; S.o quanto al risanamento delle finanze, l'unica misura di carattere internazionale che si può prendere, è di evitare le doppie tassazioni: rvvr raggiungere, il quale scopo, già prima della Conferenza era stata convocata una speciale Commissiono. Tutte queste del iterazioni io , chiamai comiche, non già perchè non siano matematicamente corrette e non rispondano alla precisa realtà, dei fatti, rea' perchè ripetono dei concetti oramai noti a tutto il mondo e non era- quindi necessario di convocare gli esperti di quaranta Stali j per giungere a queste conclusioni ne- $m native. * * Quanto ai modi per ristabilire la libertà dei commerci, non vi era che una via sola la quale avrebbe fatto respirata i popoli: abolire, sia pure gradualmente, le barriere doganali. Siccome perù litri idea di questo gemere non passò neppure per il capo ai rappresentanti di un mondo brillantemente avviato al più severo proibizionismo commerciale, cosi . le varie Commissioni, dopo avere trattato alcuni affari di quella natura modesta che in l.;, stile burocratico si chiamano « d'ordine » . — passaporti, bagagli e simili — hanno É finito col prendersi una magnifica lezione di economia politica dal rappresentante ' bolscevico, sig. Krassin, il quale insegnò che, in regime di'monista in via di continuo deprezzamento, la libertà di importazione e di esportazione costituisce un disastro. E' noto che i prezzi delle merci nei paesi a moneta deprezzata non si elevano con la stessa velocità, con cui la moneta si svaluta. In tali condizioni, conviene ai produttori di esportare; sicché, ove si lasciasse mano libera ai privati; il paese a valuta deprezzata si troverebbe rapidamente privo di mezzi di sussistenza e sprovvisto di materie prime. E aggiungo incidentalmente che nei paesi i quali versano in queste condizioni, è impossibile di evitare l'esportazione dei capitali da una parte, ed i calmieri, sotto le loro varie forme, dall'aitia. La Conferenza, durante le due settimane e più di vita, si e concentrata in un problema: i rapporti degli Stali occidentali con la Russia Problema assai più giuridico e politico, che non economicofinanziario Gli Siati occidentali hanno interesse che la Russia si faccia amica, per diminuire hi tensione politica dell'Europa ed iniziare, in un secondo tempo, il disarmo. La Russia ha interesse che gli Stati occidentali le ritornino amici, per a- vere quel finanziamento, senza del quale essa ripiomba nel periodo anarchico pre-

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