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I I Torino e Chieri all'on. Cesare Rossi L'iniziativa presa dalla Colonia chierese in Torino di rendere solenni onoranze all'on. Cesare Rossi, ha trovato fra i cittadini di Torino e dei paesi circonvicini nel mondo politico, industriale, commerciale, il più largo consenso. Ieri, alle 12,30 oltre cinquecento commensali si riunirono attorno al chiaro parlamentare. In quesa folla — nella quale ìrano rappresentate tutte le classi sociali — si notavano le personalità più eminenti non solo di Torino, ma della intera regione piemontese. Al tavolo d'onore, ai lati del festeggiato, il ministro delle Colonie, onorevole Amendola, sedevano il sindaco di Torino, comm. Cattaneo, il prefetto senatore Taddei, il prof. Audenino, presidente del Comitato promotore, il senatore marchese di Saluzzo, il grand'uff. Martinengo rappresentante della Magistratura, -i senatori d'Ovidio, Rufftni, Foà, Di Rovaseuda, l'on. Brezzi, la signora Audenino, la signora Maccari. l'on. Villabruna, gli scultori Blstolfl, e Canonica, l'on. Bonino, il comm. Corinaldi, 11 comm. Bozzalla per la Camera di commercio, i consiglieri provinciali Armandis e Giordano. Poi qua e là alle varie tavole consiglieri comunali e camerali, grandi industriali; i capi degli uffici amministrativi di T°; rlno, i capi dei sodalizi cittadini e poi tutta una foTla di estimatori dell'on. Rossi. Vi erano anche i fratelli del festeggiato aw. Enrico e dottor Ernesto. Era intervenuta spontaneamente la banda musicale dei dipendenti municipali, diretta dal maestro Zaccagnini, che rallegrò i commensali durante il banchetto e, dopo, tenne un applaudito concerto. Allo champagne l'araldo avv. cav. Maccari, che dovette mettere a dura prova i polmoni per vincere il brusìo di un così ingente numero di convitati, diede lettura delle adesioni. Comunicò così quelle dell'on. Facta. di Giolitti. Boselli c poi di quasi tutti i parlamentari più in vista. Quando legge 11 nome dell'on. Giolitti, un formidabile grido si leva unanime: «Viva Giolitti!», mentre si ha una lunga e ripetuta ovazionè. Prende per primo la parola il dottore prof. Audenino a nome del Comitato della Colonia chierese. Traccia rapidamente la storia della vita pubblica dell'on. Rossi e ne esalta le benemerenze.'Quindi il prefetto Taddei esprime il vivissimo suo compiacimento per le odierno onoranze che allietano il suo cuore di antico amico ed estimatore del festeggiato. Accolto da molti applausi il sindaco Cattaneo anzitutto rinjrrazia la Colonia chierese di aver offerto occasione alla cittadinanza di Torino di esprimere all'on. Rossi tutta la sua deferente considerazione. Quindi tesse un fervido elogio del festeggiato come uomo pubblico, integro e sagace, che stette al Governo in momenti difficili e rivelò in quella occasione nuove virtù e nuove capacità. E' molto applaudito. Il sen. Ruffìnl porta al festeggiato il saluto del Senato del Regno. Ricorda poi la giovinezza studiosa di Cesare Rossi, la sua carriera di uomo politico percorsa con previa onestà e rettitudine politica. Manda poi un cor., diale pensiero alla bella Chleri, la fertile terra che fu prosperosa repubblica nei nei tempi di mezzo e che conobbe la brutalità distruggitrice di Barbarossa. Terminando, ha un accenno alla Conferenza di Genova dove — dice — palpita il cuore del mondo, e soggiunge che la famiglia Rossi deve essere lieta ed orgogliosa di legare il suo nome a così importante avvenimento. A nome della Deputazione piemontese parla l'on. Brezzi 'che rileva l'affettuosa unanimità dei consensi per festeggiare ed onorare Cesare Rossi. Rievoca, fra grandi applausi, la figura proba e tenace di lavoratore del padre del festeggiato. Inneggia alle forze intime, profonde, invitte di questo gagliardo Piemonte che in ogni tempo seppe esprimere dal suo seno fecondo uomini di tempra adamantina e conclude con l'esaltazione del lavoro e della democrazia. Brevi ed applaudite parole pronunzia il comm. Gai, presidente dell'Associazione liberale democratica, che pur rispettando l'ostracismo decretato in questo banchetto contro la politica, dice di non poter tacere come le forze liberali piemontesi considerino un po' la famiglia Rossi come la loro bandiera. Infine, a nome di Chieri, parla con bonaria semplicità ed affettuosità il commendatore Fasano. 'L'on. Cesare Rossi, sorge a ringraziare tutti coloro che vollero tributargli così cordiale e al tempo stesso imponente dimostrazione di stima e di affetto. Manda poi un reverente saluto all'on. Giolitti, che chiama gigante politico. L'assemblea rinnova la calda dimostrazione verso lo statista piemontese con grandi applausi frammisti a grida replicate di viva Giolitti. Riprendendo, l'oratore ha un devoto pensiero per l'on. Facta e parlando della Conferenza di Genova dice che è tempo ormai che si cancellino dall'animo non soltanto degli uomini, ma anche dei popoli odii ed antipatie. Termina, salutato da una ovazione, esprimendo la fiducia che l'Italia col suoi 40 milioni di abitanti risorgerà ben presto in tutti i rami della sua attività. E la festa) così termina verso le 16. L coei