Le dichiarazioni del Premier

Le dichiarazioni del Premier Le dichiarazioni del Premier Mentre a Villa D'Alberti* convenivano 'stamani i rappresentanti di varie delegazioni, Lloyd George pensava di diramare per oggi alle 16 un invito a tutti i giornalisti convenuti a Genova a qualunque nazionalità appartenenti. Il Premier inglese ha sentito il bisogno di parlare alla stampa di tutto il mondo, e . quando escli è entrato nella gran sala di Palazzo San Giorgio — ricolma di giornalisti d'ogni paese e di ogni lingua: 400 circa — un calorofo applauso lo ha accolto. Lloyd George ha iniziato il suo dire tra la più viva aspettazione. Humour e fiducia 'i * Non immaginavo — ha detto il Premier — j)he mi sarei trovato nani dinanzi ad un pubblico così numeroso. Sono abituato a trovarIni coi Giornalisti e confesso che mi sento 'sempre un poco intimidito da questi incontri. Preferirci rispondere a delle domande piuttosto che fare delle dichiarazioni. In tutte le conferenze a cut ho partecipato, ho avuto l'abitudine di incontrarmi con la stampa e di rispondere a quelle domande che mi si rivaiaevano per chiarire i possibili punti oscuri sui quali la stam-pa desiderasse informazioni : e credo che anche in questa occasione sarà meglio fare così. In quanto alla Conferenza pfisso dirvi che Dio è nel cielo e che la Conferenza è ancora a Genova viva e vitale e promette di avere buon esito. Però, di voci voi ne sapete veramente più di me. Quando voglio informarmi di ciò che succede nella Conferenza leggo i giornali. « ha stampa rileva che vi soiìo state alcune difficoltà in questi giorni, alcuni incidenti che hanno messo in difficoltà la Conferenza. Su questa questione dirò brevi parole. Come sapete, il pubblico si divide in due categorie riguardo d questa Conferenza: quelli che desiderano il successo della Conferenza e quelli che desidererebbero vederla sconfitta. Per guesta seconda categoria non posso pronunciare parola alcuna di conforto: credo che costoro sono destinati a non vedere coronati i loro desideri.. In quanto ad incidenti, evidentemente il trattato russo-tedesco costituì un avvenimento che avrebbe potuto mettere in serio pericolo l'esito della Conferenza ; ma la categoria di persone che avrebbero vdhtto vedere il naufragio di questo grande convegno dovrà disilludersi. Io credo che la difficoltà creata dal trattato russo-tedesco sia superata, credo che di queste difficoltà non sentiremo più parlare e che essa non impedirà il proseguimento dei lavori della Conferenza. • Poi vi sono le difficoltà nelle trattative con il Governo dei Sovieti. Noi aspettiamo in aiornata la -risposta del Governo dei Sovieti. Io non voglio anticipare quella risposta-, dirò soltanto c-lic sarò molto sorpreso se la risposta non sarà tale da permettere U proseguimento profìcuo dei lavori della Conferenza, se non sarà tale da permettere un modo di accordo ed il proseguimento dei nostri lavori. Sono persuaso che questa Conferenza porterà alla pacificazione della Europa, e tono persuaso che aiuterà alla ricostruzione ed alla restaurazione di un continente terribilmente devastato e ferito dal conflitto passato. Ma io preferirei, piuttosto che fare altre dichiarazioni, di. rispondere alle domande che avrete la cortesia di leggermi, perchè io possa dare quelle spiegazioni che possono essere da voi desiderate. " Condotta sleale,, A questo punto molti giornalisti fanno giungere, per iscritto, varie domande, che offrono occasione al Premier inglese di fare le dichiarazioni che seguono: Prima risposta. — « Mi si domanda il mio parere se il trattalo germano-russo non sia in fondo un alto formale e se su un punto cosi piccolo valesse la pena di creare un incidente cosi grave che mettesse in forse la Conferenza. In. risposta a questo vorrei dire che non considero che fosse un incidente di piccola importanza. Qui, in questa slessa stanza, ri riunimmo e ni mettemmo d'accordo per discutere sulla egxiaglianza delle naioni davanti alla Conferenza. Ai delegati tedeschi fu data in ogni Commissione la stessa rappresentanza che fu data alle grandi Potenze alleate, e si era d'accordo di riunirci per discutere i punti c le questioni e arrivare ad un comune accordo. E mentre questo tentativo era in discussione, mentre che avevano i loro rappresentanti in questa Commissione, ecco che dietro le spalle dei loro colleghi, e senza riferirne, vanno a Rapallo e firmano un trattato separato tra Russia e Germania. Non so se una cosa simile fosse stata fatta o dall'Inghilterra o dalla Francia o dall'Italia quali critiche avrebbe suscitalo. Credo che non si possa considerare un incidente simile altro che un tentativo di sabotare la Conferenza. Non desidero servirmi di parole grosse, che non servono a niente. Ma devo dichiarare che -considero essere assolutamente necessario far capire che tale condotta era sleale, sleale verso i colleghi. E il fallo che ciò è stato reso chiaro sarà ali grande giovamento al progresso ed al buon esito del lavori della Conferenza. Alla questione, per conseguenza, rispondo che non su poteva trattare questo incidente come incìdente di poca importanza ». " Non ne sapevo nulla „ Seconda risposta. — «Mi viene rivolta la domanda-. Perchè Rathenau dichiara che io sapevo del trattalo? Io rispondo che Rathenau non mi ha mai detto che io lo sapevo, nè che io gli feci mai sapere che ne ero a conoscenza. Ho visto il signor Rathenau ieri e se egli mi avesse detto ciò lo gli avrei risposto che ciò è assolutamente falso. Del trattato russo-tedesco non sapevo, assolutamente nulla prima di mettermi al banco per incontrarmi coi miei colleghi per discutere di tale problema, lunedi mattina ». Terza risposta. — « Mi si rivolgono varie domande per sapere perchè sono di parere che l'incidente russo-tedesco possa considerarsi risolto. Risponderò che ho ragione di credere che la Delegazione tedesca accetterà le proposte che le sono state fatte nella nòta rimessa alla Delegazione tedesca, cioè : o abbandonare il trattato con la Russia o non prendere più parte ai lavoil della Commissione che tratta per arrivare ad un accordo generale. con la Russia. Ilo ragione di credere che accetterà questa seconda alternativa e per questa ragione stimo che quell'incidente non ostacolerà più i lavori della Conferenza tu Quarta risposta. — < Mi si domanda se ho avuto impressione che i russi ed i tedeschi volessero col loro accordo impedire la prosecuzione dei lavori della Conferenza. Rispondo categoricamente di no. Non ho mai avuto impressione che la Delegazione tedesca e la Delegazione russa desiderassero fare naufragare là Conferenza, e qualunque sia l'interpretazione che si può dare all'incidente del trattato russo-tedesco non credo che quei delegati potessero avere l'intenzione ed il desiderio di fare naufragare la Conferenza »., L'impegno per la pace Quinta risposta. — «Mi si domanda se in vista del tempo che è stato preso dall'incidente russo-tedesco la Conferenza di Genova potrà arrivare al punto Co della decisione di Cannes, quel punto che ha tratto agli impegni che dovrebbero essere presi dalle nazioni di non commettere nulla l'una contro l'altra.in fatto di aggressioni, e quale sarebbe il comitato che discuterà della questione. In risposta posso dichiarare: per quanto l'incidente russo-tedesco sia stato veramente di una certa entità, bisogna dire che esso non ha consumato del tempo che avrebbe potuto essere utilmente dedicato alla Commissione politica o ad altri lavori. In questi giorni sì stava aspettando la risposta del Governo di Mosca alle proposte che sono slate fatte ad esso, e fino a tanto che quella risposta non sarà venuta non si potrà proseguire nei lavori della Commissione politica e per conseguenza non si può dire che tempo prezioso sia stalo perduto per qnell-incidente. E' da credere che si arriverà ulta discussione di quel punto, cosi essenziale, della risoluzione di Cannes che tratta dell'impegno per la pace. In relazione a questa questione desidero dichiarare che se questa Conferenza non avrà per conclusione una decisione solenne fra le nazioni di conservare la pace l'una per l'altra, condizione assolutamente essenziale alla ricostruzione europea, se non si arriverà a quel patto,\uesta Conferenza avrà mancato al sua scopo. A questo si dovrà per forza arrivare, a questo patto si arriverà!*. (Applausi). Sesta risposta. — « Un signore vorrebbe sapere quale è la categoria di persone che vorrebbero vedere naufragare la Conferenza. Appartengono alla categoria degli attaccabrighe, alla categoria delle persone che desiderano fomentare adii e lìti fra i popoli ». " Piccole conversazioni... „ Settima risposta. — « Mi sì chiede se credo che le piccole conversazioni informative sieno legìttme in una Conferenza generale e se si può dire che sian tenute dietro le spalle quelle Potenze che non partecipano a tali conversazioni. Dichiari ;ormalmente che non credo che queste piccole conversazioni debbano essere criticate-, non lo possono! Le conversazioni, informative tra i delegati sono eque, legitlimissime, necessarie. Questo punì» è stalo reso chiaro nelle dichiarazioni din sono state fatte nellafisposta alla Delegazione, tedesca. Nella Conferenza di Washington, che e stata coronata da notevole successo, vi furono innumerevoli conversazioni private fra delegali delle varie delegazioni, in ogni Conferenza cui ho preso parte, sia in patria sia fuori, sia per trovare una conclusione ed una soluzione a contese industriali o a conlese internazionali, tali conversazioni informative hanno sempre avuto una parte importantissima olla buona riuscita di ogni Conferenza. 10 le considero non solo giuste e legittime, ma anche-necessarie al buon successo desiderato. Vorrei che esse avessero luogo fra tutte le delegazioni per schiarire meglio le idee e arrivare all'intesa, e per permettere 11 buon lavoro alle varie Commissioni ed il buon esilo dei lavori della Conferenza ». " Il trattato russo-tedesco non è un tentativo di sabotaggio,. Ottava risposta. — « Ho molte domande sulla questione del trattato russo-tedesco. Io non avrei difficoltà a rispondere a tali domande; però ho molta speranza che questo incidente sia per essere chiuso e credo che le domande e le relative risposte non avrebbero altro risultato che di prolungare e inasprire questo incidente. Tutto ciò che ten. desse a mantenere aperta la questione farebbe un danno alla Conferenza. Io sono' qui per alutare la Conferenza, per fare riuscire la Conferenza, e per conseguenza non credo che sia desiderabile, nell'interesse della Conferenza stessa, insistere su questa questione dell'incidente russo-tedesco. Vi è però una domanda alla quale rep'kto necessario rispondere particolarmente, perchè mi si attribuisce un punto di vista che non è il mio. Mi si dice che ho affermato che il trattalo russo-tedesco era un tentativo per sabotare la Conferenza, mentre in un altro inomento ho detto che la Commissione tedesca non desidera far naufragare la Conferenza. Mi si domanda come posso conciliare queste due dichiarazioni. Desidero dichiarare formalmente che il trattato russo-tedesco non è un tentativo per sabotare la Conferenza. Poteva venirne fuori quel risultato, ma io sono convinto, e lo dichiaro categoricamente, che non fu fatto col desiderio di far naufragare la Conferenza ». Germania e Russia nella Società delle Nazioni Nona risposta. — « Mi si chiede se io sono di parere che i lavori della Conferenza di Genova potranno essere proseguili dalla Società delle Nazioni e se quella Società potrebbe accettare come membri la Germania e la Russia, Certamente! E se non si trovasse un ente che continuerà il lavoro di questa Conferenza essa dovrebbe sedere in permanenza. I suoi lavori non potranno essere fattivi se non saranno continuali e se la decisione non sarà messa in vigore da un organo riconosciuto. Questo organo potrebbe benissimo essere la Società delle Nazioni alla quale molte questioni saranno deferite fra quelle che sono discusse qui. In quanto alla domanda se la Germania e la Russia potranno essere ammesse alla Società delle Nazioni, risponderò che un ente creato per assicurare la pace nel mondo non potrebbe compiere il suo lavoro fintanto che tutte le nazioni del mondo non vi fossero rappresentate, e così, una società creata per assicurare la pace in Europa non potrà certamente compiere il suo lavoro se la metà dell'Europa stessa non ne fa parte. Perciò è evidente e desiderabile che tutte le. nazioni europee appartengano alla Società delie Nazioni ». Decima risposta. — « Da parte del rappresentanti tedeschi mi vengono fatte domande sulle condizioni nelle quali il trattato russotedesco è stato firmato. Oggi mi ero proposto di non dare risposta a domande di tale genere, perchè non farebbero altro che tener desta una questione che vorrei vedere chiusa. Però, se lo desiderano, dopo a.ttenlo esame e matura riflessione, se insisteranno per avere la risposta, io la farò ». I tedeschi non hanno insistito ed hanno ritirato la domanda: Lloyd George allora di: chiara che egli desidera vedere eliminate qui tutte le domande che possono avvelenare la situazione e mettere in difficoltà la Conferenza. Egli è qui per promuovere il successo e l'armonia della Conferenza fra i popoli e non crede che ciò si possa fare insistendo su un incidente che si desidera sia presto chiuso. " Sì ! „ Undicesima risposta. — « MI si domanda: Credete voi alla riuscita della Conferenza dì Genova. Questa è una domanda, a cui rispondo con grande piacere. Assolutamente rispondo -. Si! Non sarei venuto qui se non avessi creduto al successo. Vi credevo prima di venire qui e più fermamente vi credo ora. Vi sono delle dAfflcotlà che si vanno splanando. Sono persuaso che da questa Conferenza uscirà un'Europa pacificata. Per la prima volta nella storia le varie nazioni d'Europa sì trovano adunale per dirsi chiaramente a quattr'occhi come la pensano sulle varie questioni. Ila. aueste. schiette, dichiarazioni deve uscire la maggiore intesa e uscire un'armonia ed una pacificazione fra tutti i popoli. Sono persuaso che il successo della Conferenza di Genova si avrà! Grandi applausi coronano la fine di questo elegante dibattito, e rapidamente il grande salone si sfolla. La soluzione. Dalle dichiarazioni di Lloyd George si può desumere che le nove Potenze protestatarie si ritengono ormai sicure che la Germania subirà l'au£ aut: o ritirare il trattato o ritirarsi dalla Commissione politica. Ci guarderemo bene da giudicare dell'opportunità di questo aut aut, i cui termini dovrebbero equivalersi; ma l'uno essendo ben lontano dal valere l'altro, è presumibile che i tedeschi abbiano già fatto la loro scelta, dimodoché avremo probabilmente i tedeschi fuori della Commissione e gli alleati fuori del trattato. In tutta questa vertenza la Delegazione italiana ha fatto quanto era umanamente possibile fare ai fini della conciliazione. Essa ha dovuto lottare disperatamente contro tutti e opporsi in un primo tempo alle deliberazioni proposte da Lloyd George, che avrebbero certo fatto saltare in aria la Conferenza. Bisogna invece dire che il contegno della Delegazione francese è stato inspirato a moderazione: Barthou. che certo non aveva una posizione facile, ha preferito quasi ritirarsi in seconda linea, forse anche per non dare la sensazione che proprio e sempre la Francia sia la più irriducibile. I Francesi sono rimasti in seconda posizione alla pari della Russia, la cui abilità diplomatica e politica comincia ad apparire nella sua vera luce. L'abilità russa ed il genio negoziatore dei Russi sono stati grandi in questa occasione. Prima essi hanno concluso un trattato di collaborazione col paese più prossimo, più ricco degli elementi tecnici necessari alla loro ricostruzione economica; poi hanno insieme coi tedeschi fabbricato questo trattato, prevedendo che la notizia di un tale accordo avrebbe ben presto ridestato le voglie di altri accordi in altre nazioni, specialmente ricche di capitali; cosi, col timore del monopolio bellico, vedremo presto altre nazioni accorrere verso i mercati russi. La risposta russa secondo le dichiarazioni di Rakowsky Questa sera circolava la voce, che non abbiamo potuto controllare, che la Nota russa di risposta al memorandum di Londra sia già stata consegnata da Cicerin all'on. Facta. E' certo che domattina si riuniranno a Palazzo Reale i membri della sotto-commissione politica, esclusi i russi, la cui risposta dovrà eventualmente essere discussa, ed i tedeschi, la cui Nota non è uscita nemmeno stasera. Ricevendo stasera i giornalisti, Rakowsky ha • detto : « J punti di base della convenzione di. Cannes sono principalmente due. Voi sapete certamente che la popolazione d'Europa è di cento milioni maggiore di quella che può nutrire Il primo punto perciò e evidentemente il ristabilimento dell'economia mondiale e particolarmente europea. Il secondo punto è di creare un'intesa ed uno stato di pacificazione che sarebbe impossibile quando uno Stato come la Russia, che occupa un sesto delta superficie terrestre, non facesse parte del consorzio dei popoli. Il primo punto della convenzione di Cannes stabilisce il non intervento delle nazioni nella legislazione nelle forme dì proprietà privata o pubblica e nelle forine politiche di un altro Stato, cioè a dire proibizione assoluta di ogni nazione di ingerirsi, negli affari interni di qualunque altra. Nel memorandum di Londra si vede qual'è l'idea che ha guidato ì suoi autori. Nel preambolo essi dicono che hanno seguito un principio di equità. Tutta l'arte degli esperti di Londra consisteva in questo, come base principale del loro memorandum-, nel modo di far pagare qualche diecina di miliardi di rubli oro alla Russia, nel- modo di assicurare questo pagamento, nel modo di controllare. Si trattava in sostanza di creare una Commissione dei debiti, analoga alla famosa Commissione per i debiti ottomani. E' questa la preoccupazione principale del memorandum. Dunque si vede chiaro come si sia cercato dì restaurare la Russia! f Una seconda contraddizione : la convenzione di Cannes dice del non intervento negli affari interni degli stati. Ma il memorandum cerca, ad ogni istante di imporre alla Russia un regime che è assolutamente incompatibile col suo stato presente. Si cerca di imporre un sistema di controllo. Si cerca cioè di rendere la Russia analoga a quello che era la Turchia, stretta sotto la sovranità degli altri, con addosso il peso di un regime di caffrollo e di intervento europeo. D'altra parte, nella convenzione di Cannes non si rispetta il diritto di uno'Stato di organizzare il regime che gli conviene. Ogni Slato borghese può farlo. Ad esempio, l'espropriazione della proprietà privata esiste in tulle le costituzioni. Ora, %he cosa si. chiede alla Russia? Restituire i. beni nazionalizzati e non dare allo Slato russo l'indennità dovuta secondo le leggi fondamentali di tutti ,■ paesi. Ecco in che consiste il punto fondamentale del memorandum di. Londra. E' facile quindi comprendere quali sono le controproposte del nostro memorandum ». Quanto al trattato russo-tedesco e alla Nota alla Germania, RakoWsky ha detto: « Ci sarebbe dunque interdetto di fare un accordo, mentre tutti gli altri Stati lo hanno già fatto; ad esempio l'accordo di Belgrado, di Bucarest, di Varsavia, di Boulogne. Ebbene, vi sono forse due categorie di Stati? Gli Stati tedesco e russo sono pari agli altri Stati sovrani. Il fatto che l'accordo sia intervenuto durante la Conferenza di Genova non ha nessuna Importanza e noi non crediamo di essere in uno stato di illegalità. In quanto alla nostra questione dei debiti, il punto di vista russo è di fare ammettere il principio della reciprocità. .Slamo dispo^^o riconoscere i debiti dell'anteguerra, purché gli alleati riconoscano le nostre domande di indennità per i danni subiti a causa dell'invasione e del blocco. Stabilito questo principio, anche su questo punto agni dissenso potrà scomparire. Si è detto qui che, firmando il trattato di Brest, si è prolungala la fine della guerra. Ebbene, io sono d'opinione che quel trattalo abbia accelerato la vittoria degli alleati. Gli effetti morali determinali dalla rivoluzione sull'esercito tedesco hanno preparato la via ai moti di. novembre ed alla rivoluzione germanica. D'altra parte la caduta dello czarismo ha rinforzato la posizione morale dell'Intesa*. In seguito Rakowsky ripete quanto ebbe già ad affermare in altre riunioni, e cioè che la rivoluzione 6 stata voluta dall'Intesa e che lo czar e tutta la classe dirigente erano ormai avviati al tradimento ed alla pace separata. In seguito, il commissario russo dichiara che la richiesta russa delle Indennità non 6 stata precisata nel memorandum, ma solo indicata nei suoi termini generali. Il trattato di Riga Il Trattato economico di Rapallo intorno al quale verte tutta la discussione, non si deve considerare soltanto in se stesso, ma anche in rapporto con altri Trattati nei quali viene ad innestarsi. I due trattali conclusi prccedentemen'e sono l'uno dei russi con le Nazioni baltiche, l'altro con la Turchia. Si tratta, come si vede, di un vasto sistema dr alleanze economiche che il Governo dei Sovieti ha cònchiuso nelle evidenti intenzioni di costituire nell'Europa orientale il più vasto blocco possibile di forze. Cominciamo col trattato di Riga, di cui in Italia si ha ancora scarsa notizia. L'importanza del Trattato di Riga, firmato il 30 marzo 1922, fra i delegati ai Estonia, Lettonia, Polonia e Russia, met-. te nell'orbita dell'influenza russa gli stati divisori fra Germania e Russia, vale a dire Estonia, Lettonia, Polonia. Manca la Lituania, là quale, è «ancora in dissidio con la Polonia, e manca la Finlandia, che devo ancora risolvere con la Russia la questione della Carelia. Il protocollo di chiusura della Conferenza di Riga dice testualmente: Dopo aver esaminato le questioni concernenti: a) la ricostruzione della vita economica nell'Europa Orientale-, b) il ristabilimento delle relazioni commerciali tra i paesi rappresentati; c) la consolidazione della pace nell'Europa Orientale, la riunione di Riga ha firmato le constatazioni seguenti: ì delegati dell'Estonia, della Polonia, della Repubblica socialista federativa dei Soviet di Russia, riuniti a Riga il 30 di marzo 1922, avendo esaminato alcune questioni economiche di interesse comune per i loro paesi, hanno riconosciuto d'accordo che sarebbe desiderabile coordinare l'azione dei loro rappresentanti alla Conferenza di Genova per quel che concerna queste quistionl. Partendo dal principio del rispetto della sovranità politica ed economica dei loro Stati, è necessario ricorrere al credito straniero per la ricostruzione deìia vita economica orìentale : i delegati summenzionati sono del parere che importi favorire la libertà degli accordi sia con Stali particolari, sia con società finanziarle o con finanzieri privati. I Delegati dei Governi rappresentali alla riunione, avendo dichiarato che essi sono pronti a compiere strettamente tutte le obbligazioni prese dai loro rispettivi Governi; e considerando che sarebbe utile mantenere vicendevolmente l'impegno del trattati di pace conclusi tra i'Estonia e la Russia in data 2 marzo 1920, tra la Lettonia e la Busta in data 11 agosto 1920, e tra la Polonia 'e 18 Russia, VUcrania e la Lituania bianca in data 16 mv.zo 1S21 » delcgott dell''..storia, ■'■ Lettonia e Polonia esprimono il parere che \ sarebbe opportuno per l'opera di ricostruzione economica dell'Europa Centrale, ricono- 1 scere'di diritto il Governo sovletlista di Russia. I delegati dell'Estonia, Lettonia, Polonia e Russia esprimono il parere che è alla base del ristabilimento delle reiazioni con* merciall tra i paesi rappresentati alla riunione di Riga: 1. — Accordare il diritto di entrata e di facilitare la libera circolazione negli Stati ri. spettivi ai sudditi di questi paesi che si rechino all'estero per trattare affari commer- ■ ciali, e in conformità alla legislazione locale; 2. — facilitare le comunicazioni ferroviarie tra i paesi rappresentati alla riunione, e più particolarmente ristabilire il traffico di essi per le merci destinate, a auesU paesi; 3. — procedere alle trattazioni commerciali, appoggiandosi sul credito basato sia sulle merci acquistate all'estero e sia per merci insufficientemente mandale dai paesi con. cordati, in modo da facilitare la formazione di Società miste, aventi lo scopo di rispondere ai bisogni speciali della vita economica di questi paesi. Nello stesso .tempo i delegati 'suddetti mostrano che raggruppamenti di forze'ostili in ■ prossimità delle loro Nazioni, come la radunata di queste forze in un territorio di Stato vicino, presentano una minaccia per la pace, e riconoscono che ciascun Governo porta la responsabilità della formazione sul suo territorio di bande armate, come del passaggio di queste bande negli Stali vicini. I delegati esprimono il parere che sarebbe utile che le parti rappresentate nella riunione avessero a Genova un progetto preciso, alto scopo di realizzare i principii suesposti. Redatto a Riga, il 30 di marzo 1922, in 4 esemplari. Firmati: G. Cicerin — A. Plit — Mlerovicz — Jodko. » Il trattato di Kars E veniamo al trattato di Kars, che fu concluso fra la Russia e la Turchia nel novembre del 1921. Non ci consta che esso sia stato pubblicato, ma da informazioni che ho potuto assumere, ecco quanto di esso risulta: Esso consta di alcune clausole territoriali, nelle quali si assegnano alla Turchia i distretti di Rara e di Ardaan. Esso lascia alla Georgia il porto di Batum. con libero accesso alla Turchia, riconosce l'indipendenza delle tre Repubbliche caucasiche e stabilisce i confini fra i tre Stati Quanto alle clausole economiche, oltre quelle riguardanti Batum, pongono il principio della collaborazione economica; un'altra parte importante del trattato riguarda accordi militari I sovieti volevano ottenere, a titolo di reciprocanza, una garanzia per la difesa militare del Caucaso, per cui truppe russe dovevano garantite la frontiera turca nel caso che si fossero dovute trasportare le truDoe ottomane verso l'Anatolia, e viceversa nel caso che la Russia avesse dovuto ritirare le sue truppe dal Caucaso per esigenze militari. A tale accordo si riferisce lo spostamento del Corpo di Armata russo a Tiflis, e fu in base a tale accordo che la Turchiav potè ritirare tutte le sue truppe e riversarle sul fronte greco, unitamente alle altre truppe prelevate dal fronte siriaco e dalla Cilicia, dopo l'accordo di Angora con la Francia del 20 ottobre 1921. Tuttavia questo accordo militare funzionò fino ad un certo punto, perchè la Turchia non si sentì in grado di prendere impegni -er la difesa del Caucaso. Ecco il sistema nel quale viene ad entrare il nuovo trattato russo-germanico. La protesta turca Akil Emrullah bey, segretario della Delegazione turca, è stato ricevuto stamane dal segretario generale della Conferenza, barone Romano Avezzana, al quale egli ha rim-?sso la seguente protesta ufficiale: « Il fin de non recevoir che è stato opposto alla domanda della Delegazione russa relativamente alla convocazione della Turchia a partecipare alla Conferenza economica di Genova, dà un carattere definitivo all'esclusione di quest'ultima dalla detta Conferenza, La Conferenza avendo per scopo principale di cercare i, mezzi di ristabilire una pace effettiva, l'esclusione della Turchia e l'ammissione della Grecia, che ha intrapreso un'a. zione aggressiva contro i diritti ed i territori turchi a dispetto del diritto e dell'equità, costituiscono un'ingiustizia tanto „ più flagrante in quanto che la partecipazione della Grecia all'attuale Conferenza è in formale opposizione colla decisione adottata all'unanU mità come base delle deliberazioni di Genova, sinché la Grecia non avesse evacuato, i territori occupali. Questa esclusione e questa "ammissione non potranno non provocare una penosa impressione nel mondo mussulmano ed asiatico dove si attribuirà questa differenza nel trattamento della Turchia 6 della Grecia all'intenzione degli alleati di applicare differentemente, e secondo le circo, stanze e le parli in causa, i principi proclamati a Cannes. La Delegazione della grande assemblea nazionale della Turchia, mentre protesta energicamente contro questo trattamento di eccezione, ha l'onore di portare a conoscenza della Conferenza economica di Genova che il Governo della Turchia dichiara, di conservare tutta intera la sua libertà di azione in vista della difesa dei suoi interessi economici •. 11 Mondo di Roma pubblica una notizia di un fallito complotto contro i russi a Genova per il quale sarebbero stati operati 18 arresti. La» notizia è completamente destituita di fondamento. LUIGI AMBROSINO