Serata di battaglia di Lloyd George

Serata di battaglia Serata di battaglia GENOVA, 19 notte. Ho creduto mio dovere oggi inviarvi le informazioni sull'andamento dei pouiparlers man mano che si andavano svolgendo nelle loro due sedi a Palazzo Reale presso il. nostro Ministro degli esteri e presso Lloyd George a Villa de Albertis. Vi Ho esplicitamente avvertili che le mie informazioni erano per il momento assunte a sede uffì-ciale. Trattandosi della sede i<a- liana, il tono delle informazioni era e non ■poteva non essere rivolto alla conciliazione. La Delegazione italiana non ha altro 1 scopo che questo, c da due (jiorni essa combutte una continua e generosa batta glia per vedere raggiunto l'accordo e la pacificazione che' sola potrà permettere la normale e proficua ripresa della Conferenza. Il nostro ministro degli esteri, che ieri riuscì a far modificare il lono della protesta anglo-francese, si è studialo slamane di influire sui tedeschi. Non ci risulla in modo preciso ciucili consigli, abbia dato l'On. Schanzer a Jìalhcnau nel colloquio die i due ministri ebbero poco prima di mezzogiorno. Sono stato ricevuto dal nostro ministro degli esteri nel suo gabinetto subilo dopo il colloquio con Rathenau. L'on. Schanzer mi ha parlato con molte riserve, ma dalle sue parole mi è parso di poter arguire che il consiglio da lui dato a Rathenau fosse stato molto radicele e implicasse il ritiro del trattato. Subito dopo si è svolto il colloquio Lloyd George-Rathenau, che è duAito■-due-sire. Ciò che si sia detto fra i dhzpqrampilzdsncgfdue non sappiamo. Il nostro informatore i ufficiale alla Consulta ci assicurava oggi, \ ta termini che vi ho testualmente riferiti, che i tedeschi parevano ormai persuasi di avere commesso un errore politico. Sono queste le parole che vi- ho scrupolosamente trasmesso perchè credo che sia bene rendere con esattezza ogni elemento di questa varili, mutevole e drammatica cronaca quotidiana. Tedeschi e russi a consiglio Tuttavia, da un. conlatto da me avuto velia mattinata e nel pomeriggio di oggi ì con un membro della Delegazione germa¬ nica, delibo dire che l'ottimismo dei nostri umilienti ufficiali si era disciolto. I tede- j j , j schi mi hanno subito dato l'impressione di \Una solida resistenza.-, Tale impressione si ! | è cónsolidala ,iuesta sera_ Recatomi, verso i „ d germanica, air Hotel Eden, | > ^ ^ ^ bMuglia\nRathenau, rincasato verso le 15, non si Rathenau rincasato verso le 15, non si era soffermato a parlare con nessuno. A- ' veva fatto colazione e subito dopo aveva [». - ratmnalo un consiglio per riferire sul colloquio avuto col premier inglese. Erano < presenti Wirth e sette o otto delegali tra i ; viù importanti. Ad un tratto giunse in uu- nella sala, dove lenevasi il consiglio e vi si trattenne sino verso le 20. Apparve un primo segno delta stretta intesa che unisce tedeschi e russi nel dibattito di questa questione assai capitale, intesa che vedremo rinsaldarsi ed apparire in piena luce domani. Cicerin, come al solito, elegantissimo, era sorridente. CU furono spalancale le porte coll'ossequio che si rende ad \m sovrano, e del resto non sono dei sei, plici uomini, ma dei popoli interi che pas mAo con questi personaggi. Dopo la par lenza di Cicerin si attendeva un comuni calo sulla lunga conversazione, ma venne invece ja semplice notizia che il consiglio lVroSegiiiva e che forse soltanto in serata sul tardi, sarebbero state fatte comunica zioni soltanto ufficiose. Di fatti non si può comunicare alla stampa il testo di una nota come quella che si attendeva, prima che essa sia stala consegnata regolarmente al rappresentante supremo della Conferenza. Ma alle 22 di stasera, essendo noi tornati all'Hotel Eden, abbiamo saputo che il consiglio era stato ripreso dopo una breve interruzione dedicata al -pranzo e che continuava ancora e che si sarebbe prolungato forse fino a tarda notte. Impossibile quindi, avere dichiarazioni anche soltanto ufficiose. Difesa su tutta la lìnea Tuttavia, l'interesse per questa risposta della Germania è così intenso, che non abbiamo creduto di potercene andare dalla sede germanica senza avere raccolto la maggior messe possibile di informazioni, di supposizioni e di induzioni. I tedeschi avevano deciso il massimo riserbo, ma una dichiarazione del capo ufficio stampa I inglese, die aveva dichiarato ai giorno. l listi inglesi ed americani che la Germania' dovrebbe annullare il trattalo di Rapallo, ha indotto qualche mentirò della Delegazione tedesca a parlare, sìa pure in sede, privala e persona.lissiiha. Dalle parole di\ questo nostro informatore ceco quanto ci risulta: la Delegazione germanica non c affatto nello stalo d'animo di chi ha com- j messo un errore; perciò essa non solo non pensa affatto a ritirare il trattato, ma non intende nemmeno sottostare in silenzio alla nota di riprovazione delle nove Potenze e subire l'esclusione della delegazione dalla prima Commissione politica. Resistenza adunque, e difesa su tutta la linea, nella [orma più assoluta e nei termini, e cogli argomenti secondo i tedeschi più ragionati, più fondati e più seri. Il mio informatore parlava con. estrema fermezza ed anche con ironia. Prima di tutto egli ci osservava-, ni", assurdo rivolgere a noi tedeschi soltanto l'intimazione o l'invito di ritirare il trattato che abbiamo concluso coi russi, cioè in due, e rivolgerci questo invito senza farlo nello slesso tempo ai russi. Assurdità di procedura e inconcepibilità di tattica. Tedeschi e russi sono, i nei riguardi del trattato firmato insieme, \ una unità sola. Non è nemmeno concepi¬ bile, che ci si possa rivolgere a noi in sede separala sperando avere la revisione di questa convenzione ». Ho chiesto al mio informatore quale, secondo lui, sarebbe !.'atteggiamento dei russi qualora anche ad essi fosse rivolto lo slesso invilo. Egli mi ha risposto: «La condotta dei russi potete arguirla dall'intervento È dalla lunga partecipazione di Cicerin al nostro consiglio pomeridiano. Ad ogni modo sono in grado di assicurarvi che Cicerin potrà fare domani le proprie dichi.irazioni. I. rus..i ripc'eranr no alcune delle nostre stesse argomentazioni: diranno che il trattato di Rapallo ! non pregiudica affatto il trattato di Ver S!till"s in nessuno dei suoi articoli, nem ™™ ™ 'I™™ che riguardano la quesito- \ne dei debiti e delle indennità di naziona- Umazione, clausole che resterebbero an ""«-«".e, viuusuie eoe reticreoneru an ' nidiate se la Russia contraesse con altri [accordi diversi, l ruui protesteranno per r-niitn nrnni'jn mnlm li, nrnltmtn finii,, n r,- ' pronunziate le famose parole di avverti conto proprio contro la protesta delle nove Potenze, perchè essa ferisce nella Germania il solo Governo che abbia loro leso la mano ». E gli argomenti informatori della protesta russa non finiranno qui. Secondo quanto ebbe a dirmi, il mio interlocutore, i russi chiederanno nella loro nota un prestito ed il riconoscimento giuridico dei Sovieti. Nessuna slealtà — E quando uscirà questa nota? — ho chiesto. — Domani, contemporaneamente alla nostra. — E la vostra nota che tono presumete avrà? — A quanto posso presumere, la nota tedesca avrà un tono fermo e preciso e sarà mollo circostanziata. Pensate che Llogd George ci ha persino accusato di slealtà. Ora noi sappiamo benissimo che cosa significhi per un inglese questo vocabolo, in bocca di un inglese esso racchiude la maggiore forma concepibile di biasimo. Noi non possiamo sottostare nemmeno alla più lieve ombra di un'accusa simile. La Delegazione tedesca ha la coscienza di avere agito correttamente in ogni fase della sua azione. — Può ella dirmi se gli inglesi sono stati realmente informati dello svolgersi delle trattative tra tedeschi e russi? Il mio informatore ha dichiarato: — ZVoi lo abbiamo detto, prima di tutto sta di fatto che Rathenau ha cercalo più volte in giorni diversi di vedere Llogd George. Gli ha telefonato, gli ha persino scritto, si è recato alla sua sede, e non è mai riuscito ad essere ricevuto. Lloyd George era sempre occupatissimo. — Che può ella dirmi riguardo ad un membro di Delegazione che non avrebbe riferito esattamente un colloquio avuto con un membro della Delegazione germanica, nel quale colloquio questi avrebbe mento ; « Altrimenti saremo costretti a nous arrangerl»? — Confermo la verità di questa informazione. Le parole abbastanza ciliare furono pronunziate dinanzi ad un membro della Delegazione italiana. Ha egli dimenticato di riferire quelle parole e di chiarirne il significato abbastanza chiaro, oppure la dimenticanza è dovuta ad un membro di altra Delegazione al quale quelle parole furono riferite dal delegalo italia- ' no? Non potrei dirlo. Ma ripeto che la causa [orse maggiore dell'equivoco, se equivoco c'è, sarebbe stato tolto di mezzo dal colì.ogvio che Rathenau cercò di avere col Premier inglese senza riuscirvi. Protesta non valida Naturalmente, io riferisco a puntino guanto si dice in sede di Delegazione tedesca, ma è probabile che in questo oscuro equivoco non indvgicrà la nota tedesca di domani, la quale invece oppugnerà formalmente, a quanto mi consta, la validità, della protesta delle nove Nazioni. I tedeschi neqhcranno a queste nove Polenze il dirilto di essere giudici ed arbitri della Conferenza. La Conferenza di Genova, sosterranno i tedeschi, non è sorta sull" medesima base di quelle antecedenti, eh e differenziavano vincitori e vinti costituendo i primi le figure più interessate. A Genova siamo renati senza tale- distinzione, senza nessuna specifica differenza giuridica-, questo ha detto fon. Facta nel suo discorso di apertura, questo ha esplicitamente dichiarato nella prima seduta Lloyd George. Le loro, diehiarazioni pronunziale di fronte al mondo civile sono a verbale e hanno dato sin dal primo momento il tono vero a questo convegno internazionale. Orbene, supponiamo un istante che una Potenza qualunque avesse commesso un errore ed una mancanza ai proprii impegni. E' la Conferenza stessa, è la maggioranza dei rappresentanti qui convenuti, che avrebbero avuto II potere ed il dirilto di rilevare e condannare- questo errore, questa infrazione commessa. Ma le nove Potenze non formano la maggioranza su 34 e non è nemmeno a dire che queste nove siano le Potenze invitanti. Esse [ormano semplicemente il blocco dei vincitori al Convegno di Versailles, blocco che noi crediamo ormai superato. Contro l'esclusione — La Nota dei vincitori vi accusa di avere violalo i principii di Cannes, su cui si basa la Conferenza... — Risponderemo su questo punto in termini chiari e precisi, ma ella rapisce che io non posso e non sono in grado di risponderle, come farà la Nota di •domani. — Che jntù dirmi — ho ctiieslo ancora — sul tema deli esclusione della prima Commissione ? — A quanto credo, la Nota protesterà contro questa esclusione, perchè la Commissione politica non potrà occuparsi soltanto delle questioni particolari, che abbiamo risolto col trattato di napello, ma anche di altre questioni importantissime, di ordine generale, che' interessano la Germania non meno delle altre Potenze partecipanti alla discussioni. E rosi ha avuto [Ine il colloquio. E' inutile dirvi che, come slamane vi ho riferito le informazioni ottimiste, ho creduto dovere di cronaca trasmettervi queste notizie di natura alquanto diversa. Siamo senza dubbio al punto più critico delta Conferenza. LUIGI AMBKOSINI. ■ '

Persone citate: Facta, Llogd George, Lloyd George, Schanzer, Wirth

Luoghi citati: Cannes, Genova, Germania, Rapallo, Russia