Dejonghe in testa a più di 34 km. all'ora!

Dejonghe in testa a più di 34 km. all'ora!LiJ» E*ai-ig-i-lrtoù.b«iix oi<3Ìiwtio<i Dejonghe in testa a più di 34 km. all'ora! La corsa coraggiosa di Belloni : solo contro la coalizione franco-belga, precede all'arrivo Scieur, Henry Pélissier e Mottiat, ocerpando il sesto posto, a 11 minuti dal vincitore. (Servizio speciali! della '(Stampa») Parigi, n, mattino, i u11 giorno di Pasqua, segna in Francia pipertura della stagione ciclistica e Iu j ttlassica prova Parigi-ìlouhaix dà il segnae delle battaglie su strada tra, i campioni el pedale. Per la sua formula: disianza media e velocità spillili, la Parigi-Uoubaix j t-dsiderevole. davvero una manifestazione ciclistica die onviene al principio di stagione, quando muscoli dei roulieis non sono ancora alenati per lo sforzo straordinario che può sieere una Hordeaux-PariRi. La ParigiHoubaix, è, insomma, la transazione neessaria ed utile tra il riposo inventale e duri cimenti estivi ed in ciò risiede ii uccesso clic ha sempre incontrata questa piova, che ieri si correva per la i3.a volta e nella quale si iscrivono ogni anno un nuiueiu di corridori sempre rilevante. Quest'anno 182 professionisti avevano aderito all'invito dell'Agio, tra essi vi erano utti gli assi francesi, italiani e belgi. Cenocinauantuno corridori avevano fatto punzonare sabato le loro macchine e 118 si sono presentati ieri al contrailo a Surosiie, ed alle 0,30 precise in imponente plotone hanno preso lo mosse di Chatoti, cittadina situata a sette chilometri da Parigi. Al segualo dello starter ha inizio la cara clic nel 1921 si era disputai:;, sotto raffiche violente di neve, ma che. quest'anno è favorita da un velilo che in certi uiumeiili soffiava con forza. E' stato perciò un magnifico spettacolo di velocità e di resistenza, ma con meraviglia gcnciale sono uomini nuovi o quasi quelli clic hanno bnituto largamente i favoriti. Partiti ad una velocità eccessiva, i fratelli Pélissier e Cini rdengo non hanno potuto sostenere In sforzo. Parecchie forature di gomme litiuno fermato i due Pélissier e dopo Amiens i corridori di secondo ordine che non avevano l'atto che seguire il plotone di lesta hanno preso deliberatamente la testa 'ed hanno condotto la corsa. A Doullens (173 Km. 400 metri da Parigi) Brunici-, Dejong!ie e IJupentreux erano in testa. A Seclin, Dejoiighe era solo con cinque minuti di vantaggio sugli altri corridori ed accentuando l'andatura è giunto primo a Roti baix con sei minuti di anticipo, coprendo così la distanza di 270 Km. e 100 nielli in 7 ore e /,7 minuti, cioè ad una velocità media oraria di 3ì Km. 710 metri. Egli non ha battuto il magnifico rècord stabilito da Francesco Faber nel 1013: 7 ore 3IJ minuti, ma la vériormatice odierna è tuttavia con- Come s'è svolta la &ara I controlli di arrivo sono stati chiusi alle 18.11, ai termini del regolamento, il quale stabiliva che il controllo dovesse esser chiuso dopo un tempo comprendente le me impiegate dal vincitore aumentate della lucia delle oro stesse. In quel manierilo dei 118 partenti, 81 erano arrivati e fra questi non si trovava nessun corridore italiano all'infuori di Belloni. La corsa, come già vi segnalai ieri sera fu una rivelazione per i corridori di secorid'ordine. Il vincitore è un outsider. Dejonghe è un Ercole che pesa ottanta chili, ha 28 anni, e fino a questo . momento si era accontentato delle parti di second'ordine senza cercare di fare uno sforzo poderoso liei- [tassare avanti. Prima della guerra egli aveva partecipato senza eccellere a delle corse su strada. Dopo l'armistizio aveva corso poco brillantemente al Circuito dei campi di battaglia de! 1919. si era classificato onestamente 'unto nella Bordeaux-Paiii'f nel 1919: poi terzo uncina ìic-iltì Paiigi-Tours nel 1920: aveva condotte' la prova per circa he quarti del percorso ed aveva occupato il secondo po- npmgcolivntascrasimcgdsgamsdciiiaTscmscpbmdptlpeeplmcn745GfS8zssto nel giro del Belgio del lfl'20. L'anno scorso pareva clic si fosse- addormentato. La PaTigi-Ròubaix lo ha risvegliato recandogli la gloria rìi aver battuto un lotto famoso di campioni scaglionati tutti dietro di lui. Dopo una corsa emozionantissima, di cui i primi accenni si ebbero quasi all'inizio, quando a duecento metri dal passaggio a dtsmgpvpdbs—mm2rVlrpi. ce—iì„oiu « v.- "f'-vello di Acberes a della '.(Stampa») un gruppo di corridori di secondo ordine partendo in voluta, si assicurava un vauttiggio sensibile sui campioni raggruppati di tesiti. Francesco Pélissier t-d il plotone contino nel plotone parti trascinando seco tutti i compagni, ma una bucatura lo costrinse a rallentare, la sua corsa e raggiunse i fuggiaschi. La seconda fase delia corsa fu meno brillante: Girafdengo, vitlirna di numerose bucature, dovette a sua volta scendere, mentre i compagni continuavano ti pedalare accanitamente. Tuttavia il cauipione italiano senza lasciarsi scoraggiale, risali in sella e ben presto potè raggiungere il plotone di testa, nel quale si trovava ancora a Doullens a 173 chilometri e 90d nielli. In quel momento, il campione italiano, clic era riuscito a riguadagnare sci minuti die egli aveva perduto lungo il percorso, dava segno di sé ; si trovava egli pure presente con i maggiori campioni francesi, quando venne affrontata la celebre salita alla quale non molti resistono. Da quel momento non si sono più avute indizio, di lui, nò degli altri due corridori italiani, l'Arduino c il Gay, che orano rimasti distanziati. Il Polloni, invece, figurò sempre fra i primi e le sue iiuiiliiù di resistenza e di energia si sono affermate ancora più nella corsa ili ieri. Terminata la famosa salita, Dejonghe non senza imprudenza gioco la sua ultima carta: egli usci dal plotone tranquilla, mente senza tradire le proprie intenzioni ; si ussicurù qualche lunghezza, indi parecchio diecine di metri, a siccome nessuno pareva inquietarsi di lui, riuscì ad attribuirsi in meri che non si dica un chilometro di vantaggio. Egli scomparve «osi dalla visla dei suoi compagni e nessuno più lo rivide. Troppo tardi" il plotone di testa si accorse del suo ardito tentativo: le volate si succedettero; Enrico Pélissier partì come un lampe, seguito da Brùiiièr e Laequehay, stretti da vicino da Massai! e Róssius, che passarono al comando del plotone. Ma il Dejonghe non fu più potuto l'aggiungere e tagliò il traguardo con sei minuti di vantaggio sugli altri arrivati, che si sono disposti dopo di lui nell'oidine seguente; l.o ALBERTO DEJONGHE, 7 ore. -17 minuti. 2.o Giovanni Rossius, in ore 7, 53'. 3.o Emilio .Musson, a due lunghezze • 4.o Paolo Djeman, francese, in ore 7,55' ; 5.o Carlo Laequehay, in ore 7,57' ;' fi.o Gaetano Belloni, in ore 7,5S':iO" ; 7.0 Alfonso Van Hek, a due lunghezze ■ S o Scieur. in ore 8,30' ; 9.o Godard, in' ore 8.50' : lO.o Pélissier Enrico, n due lunghezze ; 11.o Mottiat, 12.o Detreillc, 13.o Christophe, 14.o Grassin, ló.o Barthelemy 16 o Heitsghem, 17.<> Iluot, ls'.o Desnontin 19.o Devos, 20.o Netnpon. belga, ili

Luoghi citati: Belgio, Bordeaux, Doullens, Francia, Parigi, Seclin