Londra e Parigi di fronte alla conferenza

Londra e Parigi di fronte alla conferenza Londra e Parigi di fronte alla conferenza Problemi inevitabili: disarmo e riparazioni I commenti della stampa inglese (Servizio speciale della «stampa») Londra, 12. notte. Qualunque cosa avvenga (|a ultimo a Genova, giudizi molto lusinghièri sull'attività flei nostri statisti e sulla organizzazione italane, della Conferenza sono ormili stabiliti Abbondano per esempio nelle corrispoti«lenze inglesi gli elogi a Fatta. Dapprima i corrispondenti più lepidi osarono qualche va. nazione faceta sulla lunghezza dei suoi mustacchi: ora riconoscono anch'essi il tatto e la fermezza di cui il nostro primo ministri) ha saputo dar prova, e l'autoriii'i che si b conquistala. «E' un presidente ideale se mai ce ne fu uno — telegrafa. l'inviato del Daily Cltronlcle — <»d e dotata del più rapido intuito delle situazioni al momento stesso in cui si profilano». Quanto ai lavori di organizzazione, l'incontentabilità, umana diede luogo da principio ad alquante osservazioni sull'inevitabile decentramento delle scrii delle delegazioni e degli alloggi : tanto che, parecchi corrispondenti si scordarono di notare ^nine in nessun altro convegno del genere il l^plqrnalismo in (specie sia stato trattato mettilo che a Genova. Ma il riconoscimento che i£a seduta Inauguralo è stata preparata in Ijnoilo perfelto, e che anche il resto va bene, ■gfia sommerso le prime lamentazioni sull'inconveniente delle distanze. Questa volta, almeno ci siamo dimostrati ospiti diligenti, e buoni albergatori. Sull'andamento dei lavori i giornali, per la più parie, .si mostrano abbastanza soddisfatti. Essi non condividono ancora tutto io straripante ottimismo ufficiale; ma lo seguono a breve distanza. L'opinione generale è ■che il problema del disarmo risolleverà presto la sua testa. Un loglio moderato come il Valili Telenraph, eccellente amico anche della Francia, non esita ad osservare: « Renelle Je parole usate da Cicerin abbiano indotto llarthou a lanciare un ammonimento decisivo, noi speriamo sinceramente che si troverà qualche mezzo per far si che la Conferenza si occupi almeno ili cario fasi di questo urgentissimo problema ». Ancora più esplicito naturalmente è il lloydgeorgiario Daily Clirontcle. Esso riconosce le limitazioni concordate; ma. soggiunge: «Noi vogliamo al tempo slesso tenere a mente la verità: che ila pace non verrà, inai assicurata a meno che 3e nazioni siano pronte a ridurre i loro armamenti: giacché la prosperità non potrà mai tornare intera. Ilncbc non siano diminuiti gli aggravi 'militari ». Il laburista Daily 'iterala rincalza: • La Francia ha róso futile la Conferenza di Washington, rillutnndosi di concedere che il disarmo terrestre vi venisse trattato. Essa cerea ovviamente di ripetei e la sua lattica a Genova, Se le altre potenze vi si adattano, esse meriteranno quello che loro deriverà, a loro discapito. La ragion!' principale sollevata dalla Franchi a Washington, per il mantenimento del suo esercitò, fu l'esifetenza dell'esercito bolscevico. Nondimeno, (piando il Governo russo propone un piano «■he permetterebbe di smobilitare il suo esercito, la Francia gesticola c protesta. Ebbene, è letnpo di mettél* fine a questo sistema » Uurma parte dogli inviati speciali londinési riducono al minimo i loro complimenti a llarthou. Quello del Vaily Clironlcle, occupandosi degli incidenti iniziali, constata elio il capo della Delegazione francese « mancò del lutto di finezza ■•, e rileva che .1 i delegati francesi sono consci di avere commésso .uno sbaglio ». Ciò che emerse dagli incidenti in parola, secondo ipiestn pubblicista che appartiene ni circolo di hloyd George, e quanto segue: « Anzitutto la Hussia ha non soltanto accettato le convenzioni di Cannes; ma dichiarandosi pronta a disarmare, ha urivato gli armamenti europei della loro principale ragione d'essere. In secondo luogo .a Francai si è esibita ancora una volta al mondo, come sostenitrice dogli armamenti e della méntalttàdi guerra. In terzo luogo questa esibizione non era afratto necessaria, giacche, nell'ambito delle convenzioni di Cannes vi «spazilo bastevole per vincere la battaglia della ■pace europea, e nessuno desidera di .uiuaru al di là delle stipulazioni suddette. Oggi i iFràtiecsl si dichiarano soddisfatti della piega assunta dalle discuss onl,, perdio essi dicono che Lloyd George lui messo da parie la questione del disarino. Al contrario Lloyd Cporge ha messo bone in chiaro che il disarmo è la sua mèla. Soltanto egli intende raggiungerla ttttnavei'so .le convenzioni di Cannes, in baso alle quali le sue mosse ivinunzi non potranno essere ostacolate ». 'l'iitto ciò evidentemente prolude alla prese.nazione del noto progetto Iloydgeorgiaiio per un decennio di vacanze militari; sep■piire, come sembra quasi certo, in seguiti» a rimostranze francesi, Llovil George non proporrà invece un patto di paotf in forza del quale ogui nazione si iinpegrtcrà a non attaccare Dossuiii'altra nazone. Questa formula Impedirebbe ogni diseussiocio contenziosa sulla durata dell'accordo. 11 già citato Daily Cìiron.rle intanto porta di nuovo alla ribalta anche il problema delle indennità. « Le riparazioni e i debiti interalleati — esso scrive — sono argomenti che con tutta probabilità ^ bene tenore fuori dalla Conferenza eli Genova. Ma la risolutezza a fare di questa Conferenza un successo, presuppone da parte degli Alleati la volontà di affrontare anche i problemi più speciali che sono così intimamente concatenati con gli altri ». li il Manchester Guar, dian, attraverso un articolo di foado, elio dimostra la grottesca ambiguità della Unzione che dai dibattiti di Genova, per contentare i Francesi, siano escluse le questioni politiche, esce, sul tema delie indennità, in questa frase pepata: « Le domande di riparazioni, e altre cocisinrli conseguenze dei trattati di pace, sono state escluse dai dibattiti pr'incipalniente perchè i loro sostenitori sanno che esse sono insostenibili ». 11 Guardian per altro si consola pensando che « la Conferenza possiede nel suo presidente, un ra.ppresentante di una nazione la (piale ha da/to molte prove del suo liberalismo di Ironie alle cose europee e in Lloyd' George un paladino di grande esperienza, provvisto di altissimo doti di negoziatore ». ■ Per contro, nei riguardi della Delegazione francese, l'asquithiana We'stminster Gazate si sente giustificata a faro il rilievo seguente: «Tutto il mondo sa che sul tema dello riparazioni, come su quello degli armamenti, la Francia si trova sola; ed e probabile che in aue'. grande consesso intemazionale, BarI.I1011 :-n abbia un solo ascoltatore simpatizzante, airintiiori dei membri della sua Delegazione. Ma ciò che è un po' sorprendente,, e per qualche rispetto anche inquiétante, è clic il primo delegato francese abbia creduto saggio fare risaltare con tanta enfasi nella stessa prima seduta della. Conferenza l'isolamento morale della Francia ». Quanto alla questione russa, su cui sintoniaticamen11 ministeriale Dailn Express vede ora imperniarsi tutta la.Conferenza, la stessa Westminsle Gazette. trova, avvenga o non avvenga il riconoscimento de iure, che in linea di fatto il Governo russo è già riconosciuto. « Dopo Genova, la farsa di pretenderò di ignorare la esistenza di un Governo che ha esercitato nel suo paese per quattro anni e mezzo una autorità incontestata, ed è durato più che ogni Governo rappresentato alla Conferenza, non potrà essere mantenuta. Noi tutti abbiamo sperato che il Governo bolscevico cadesse : ma non è caduto, e non dà (I minimo segno di cadere Molto probabilmente Lenin durerà al potere più di Poincaré e di LloVd George... » Questa è una prospettiva che farà rizzare i capelli al Times ed alla Morii ina Post, i quali continuano a versare su Genova le loro bacinelle di fiele. I corrispondenti di questi fogli non sanno adattarsi a vedere i delegati russi andar in giro a piede libero e senza trenidanze per le vie <Ji Genova, sedendosi perfino in pubblici ristoranti. Si aspettavano tutto, fuorché questo. Cicerin ed i suoi erano stati dipinti come uomini tremebondi. c>ie riuscivano a respirare l'aria di riviera solo in grazia di molteplici ciuture di Carabinieri, di guardie regio 0 di guardie rosse preposte alla loro salvezza. La Mmiina Post si vendica della loro tranquilla sortita per le vie di Genova descrivendo una presunta orgia notturna, alla quale, accollilo essa, molli membri della Delegazione russa si sarebbero abbandonati l'altra sera, in un ristorante di lusso di piazza De Ferrari; e il Times prende lo spunto da una frase telegrafatagli da Sleed per intitolare, un suo acido dispaccio genovese con queste drammatiche parole: l'insolenza dei. rossi a Genova. A questo gròsso titolo da notiziario fa pendant una intestazione affine sovrapposta ad un articoli» di fondo: Insolenza fuori di tuono. E gii insolenti, in questo secondo caso, sono i tedeschi, per via della loro nota di risposta circa le riparazioni. Gli stessi fogli nórthcliffiani, che giorni or sono dichiaravano non pili esistente se non di nome l'esercito bolscevico, mettono in giro la voce die il Governo di Mosca sta ammassando truppe contro gli stati baltici e la Polonia. Editorialmente la Marnino Poni cerca da parie sua di riscatenare contro il primo ministro i conservatori. « Lloyd George — essa scrive — è fuori per avversare la Francia sopra una questione politica: mentre se a Genova non si stabilirà una completa intesa fra l'Inghilterra e la Francia la Conferenza sarà un nasco. Ebbene, che fanno i conservatori ? Sembra che fra poco assisteremo ad una loro nuova manifestazione... ». Ma per adesso, ahimè' ad onta di tanti appelli, anche la estrema destri, parlamentare sembra intenta solo a faro le vacanze di Pàsqua. Nelle uh ime 18 ore sono giunto da Washington informazioni interessanti sullo stato d'animo die andrebbe formandosi in quelle sfere ufficiali di fronte all'attivila che pare delincarsi a Genova. L'ArniA'icii. sì chiederebbe se sia stata utile e opportuna la sua decisione ili rimanere assente. Ad ogni modo essa allestirebbe Un da ora. la. sua cooperazione con l'Europa se a Genova rampollassero davvero direttive europee nel senso di un ragionevole realismo politico e di una buona condotta economica. A questo riguardo è un po' cui !oso, ma anche abbastanza eloquente, il fallo che l'osservatore americano a Genova, ambasciatore Child, ha chiesto di poter prèndere visione anche dei verbali e delio minute relativo alle riunioni private delle Commissioni. acclesnzsvpbqmtIlnpdealpnptlncszsddccGpètalCsE—b—cn—GIrNvGSG

Persone citate: Child, Fatta, Lenin, Llovil George, Lloyd George, Poincaré, Post