L'eloquente eppello di Lloyd George di Lloyd George

L'eloquente eppello di Lloyd George L'eloquente eppello di Lloyd George a o l e a e a a i e n i o , i i e a d e a o el i , e o ò iè Parla quindi il Premier inglese. I.ioyil George; Oia egli sentlira Iiuprovvisare (••mi animazione, ora consulla i suoi appuìdi e ne legge intera pesino. La sua mano fa il movimento misuralo di elfi tagli la legna, vibrando colpi misurati dall'alte in l'i^sn. | Spesso bàtto il pugno sulla tavola. Api.' le braccia col gesto proprio (Iella eloquenza '•>iviise. l.a sua voce è calda, morbida, piena di sfumature e di tono carezzevole, li' seni to con 'intensa attenzione, sebbene spesso, sul più bello, (piando sembra, elio rarsomemo lo convinca alla maggiore serietà, disorienti la assemblea con improvvise scappate umoristiclic. Egli dice: Signori! lo sono felice di approfittare, di questa occasione, offertami, al principio delle nostre deliberazioni, per associare, le. Ueleg::-] sioni dell'Impero britannico a. un discorso cosi chiaro e. cosi, eloquente sugli scopi e sui principi-i della Conferenza come sono finii esposti dalla bocca del primo ministro ■italiano. Quitta assemblea è la più grande riunione di nazioni europee che si siano nini insieme incontrale sul nostro continente. E dinanzi, al carattere dì essa e dei suoi rappresentanti, di. fronle all'importanza delle questioni che noi stiamo per discutere qui. i risultali del- Convegno non. possono aver'e che una portata immensa, tanto per -il bene come per il male, sul destino non solo dell'Europa, ma del mondo intero. Sai ci incontriamo qui sopra un piede di (Uiolul'.t eguaglianza, a palio che noi ac.ce.Uiumo delle condizioni uguali. Noi i-on siamo qui né come alleati ne come nemici; noi non siamo avi in reste di brlHgeranti u di neutri; non siamo venuti. né come monarchici o repàbblicìiiil <> soviet.tstì; noi siamo un'assemblea di rappresentanti, di tutte le nazioni, di. unti i popoli d'Europa, per ricercare insieme i mezzi migliori per nslr.litlire la prosperità dell'Europa, in modo che ciascuno di noi possa studiare nel suo proprio paese, alla sua maniera, ■il più conveniente sialo di cose nell'interesse del proprio popolo, quel m'ìglior slato di cose che il mondo abbia mal posseduto. Ma se noi ci incontriamo qui soiim vn piede di uguaglianza, ciò deve essere, perchè noi accettiamo anche l'uguaglianza delle condì', zioni delle guati le Potenze hanno riconosciuto li necessità e che si ajrpISéano a tutu ugualmente. De! resto, sono le condizioni che finora furono accettate, da. tulle le comunità civilizzate tome la buse stessa della buona fede inlernazinnale. Esse sono perfettamente onorevoli ; soriò essenziali per tulle le relazioni tra te nazioni civili. Esse non derogano affollo della socru11 Uà degli siati, anche se noi he-etliamo completamente ; e ancora una rolla queste sano le. sole condizioni, alle Spiali, noi possiamo consonare di tratiare con gli altri, lo voglio permettermi di riassumi ile in dae o tre linee. l.a. penna, condizione, e quest'i: allorquando un paese assume Obblighi contrattuali versa un ulirn paese, o verso i suoi cpniiàzlannll, per beni o valori ricevali, questa rnutralt.a non può essere ripudiato ogni volta che un iiitcse cambia di Governo, sentii almeno che esso icstiluiscu il Valore di qaamn ìat ricevuto, l.a. seconda condizione c che nessun paese non può fare atterra, contro le Istituzioni di un altro. La. Iciza condizione è che nessuna nozione rum deve aggredire i territori di una. ultra. La quarta è che i cittadini di. qualsivoglia., paese hanno diritto di attendersi una Iflustizia,imparziale da parte del tribunale, di un altro. Se ci lasse un popolo qualsiasi ebe respingesse tali condizioni di rapporti civili tra nazioni, esso non potrebbe aspcll-irc it'esscre ttmmesso nel consorzio del popoli. Questi prinripii. signor presidente italiano, voi lo avete, ricordalo, sano stali ncs e sono stali introdotti i. zitto per questa Conferenza, no la buse ed il fondamento procedura ed il latto stesse accollo è di per sé. una dimostrazione che le condizioni suddette furono anch'esse uccellate. Valtro canto, ho ragione di credere il,e questo e il punto di vista delie nazismi giù rappresentale e che esse sono pronte a mantenere gueslo impegno sia nella lettera che nello spirilo. Signor Presidente, voi avete esposto con un linguaggio pieno di forza quale era l'obictlicu di questa grande. Conferenza. Non i"at dubbio che l'Europa ha bisogno di uno sforzo comune -per fronteggiare l disastri clic sono slitti causali dalla guerra più. distrugoilrlèe che il mondo abbia noti conosciuto. Sono pili di tre anni die gttesta guani è fuiita. L'Europa nini è più esposta al furore della lolla, ulta perdila del sangue e dei beni, ma sopporta ancora II peso colossale dei debiti, delle tasse e delle riparazioni che la guarà hit perlaio con sé. il commercio nel mondo febbrile non lui che pulsazioni ufllevolite e dito,dinate. in certi paesi si e ein.i'-ni a creare ed a stimabile l'attività artificiale con dominate urgenti per la riparazione dei danni e ,c;.;n did/a guerra, o.impiegando le-risorse dsl inondo accumulate da generazioni rlsparmiatricl e dalla parie più frugale e p-iù laboriosa delle nazioni.- ma il cummeteio effèttioo, ; negozi, le industrie, sono dovunque disorganizzati e abballati e, come io; avete della, signor Presidente ciò costituisce n-t ritorno mi un vc.ro sluto di anarchia; in. Occidente la disoccunazlonc, all'Oriente la lame e'la peste, l'apuli di tulle le razze, di- tutte le classi, coi siete tutti sottomessi itile medesime sofferenze, gli uni di più, gli altri di mena, ma tutti solfiiie: ed a meno cft'fi uno sforzo comune non ila realizzato da tutte le nazioni d'Europa e compiuto subilo per far rientrale l'Europa nelle condizioni normali dì efficienza, ci sono già sintomi che indicano non soltanto che le sofferenze continueranno, ma che- si sta per cadere nella disperazione più ;.»»;. Qual'.è il primo bisogno dell'Europa? E' la stipulali a Canl'tl'ivcito indirizE.sst costituiscosles.-n, della sua i elle l'invilo In pse■mé.tlllnqstMCvnecnlmedas n t o o e i , e e a e n l i a , i i e uua, o i a pace: una vera vice. Noi ci proponiamo di studiare la circolazione monelaria-. gueslo. e bene; noi abbiami, intenzione di esumi■mire la questione dei cimili, e anche intesto é. bene: siamo venali qui per discutere dei. trasparii e ilei credilo, l'ili,, c/vesto e eccellente. Ma se hi pare non viene ristabilita e. la topaie volontà non ranni tra le nazioni, latie queste discussioni non serviranno a niente, n'alleo parie. v„, olici rete con questa conferenza una cera page, latte queste cose — ciane dice la pandi della scriitura -- ci saranno date per soprammercato. Ma si dirà: E la pace non regna in Europa.' Ci sono dei traumi che furono firmali. E' vero r.lté pinteiialmci.i.e. la. lolla è. terminala, n'M sì continua a sentire 11 mula clte abbaia, e come in tulli j paesi, nessuno eccettuato, ci sgno dèi crai,' molli cani, questi credono ci.e, ab})ftiandó torli:- e /rfii lungamente ci. !..riandò mi abbaiare., più daranno l'inipressione della laro ferocia, e della, loia risoluìczza. L'Europa è assotbiia da questo clamore canino. Questo ci fa mancare di dignità e qualche cosa di spaventoso si distrugge : la bio,e ste.-su della fiducia. Vibrano ì nervi dell'universo, di '.tu i nervi sono già scoperti, al vìva, e noi pan conti ilminuio " realmente ai finiscilo di'WEuropa la qìiale'ha fatto che questa Conferenz-a riesca ad impedire alla mula di continuare a din i-ignare. L'Europa ha bisogno di riposò, di calma, di IranqitìlIHi'i. cioè Ita. bisogno di pace, se noi agiamo tulli insiline còl medesima spirilo, noi. ria sr.i.temo; via bisogna, agire colla intenzione non trio »•; difendere aridamente i nostri interessi egoìstici, ma nel desiderio connine di fare del noslro -meglio per rendere al. mondo le sue condizioni normali dì volute.e. di vigore. Noi l'otterremo se. misuriamo il successo della Conferenza alla stregua di' bene che noi avremo fallo e non ,/in ,, quello che noi avremo impedito che sì faccia. Pensiamo piuttosto a ciò che possiamo-fare, a ciò che possiamo creare anziché a ciò che possiamo restringere e impedire. D'altronde abbiamo lutti un freno, vn freno comune: la opinione pubblica dei nostri paesi. Evidentemente l'0% Vintane pubblica di un paese si concentrerà sopra vn punto singolare degli, affari, mentre l'opinione pubblica di un altro paese ounr'itera ad un obbiettivo differente. Senza'fallo' ciò creerà difficoltà. Non e possibile di conciliare le opinioni divergenti anche quando non. entrano in conflitto. L'opinione pubblica non. è un folto Inviale, rigido, come la catena, delle Alili o degli Appennini : l'opinione pubblica può essere direna a sentire la voce della ragione., può essere guidata ed indirizzata : si può fare appello alla sua coscienza, e .sono convinto che se An. ogni paese si indiiìzzasse simile appello, se talli gli uomini di s Idia drlVEuropa facessero appello al suo spirilo ed al. suo cuore, l'opinione pubblica di tulli i parsi undlo cederebbe e si lasctcre'.ibc guidare, si può insegnare all'opinione pubblica clic ciò die fa il trrilc dell'unn „,,,, io hepessari/vitienie la l'Oriana, dell'altro e che da questo Ini-, siamo tulli solidali e ciò clic a-viene tutrinlercsse degli ititi profitta „l- t insieme ili puh gii nitri. il mondo i ami sala utiìlit. e, vha sola entità, sotto il punto di cista economico: esso non si divide in due emisferi ; esso non è che un emisfero rotondo ed. ininterrotto ed .'• per gursla che mi permette,,;',!;, lamentare che la grande repubblica d'America non ,•„„. prese,lima qui. l'e.ó ciò che è nccadato.e sta accadendo in Europa Ut rende guardinga mi intervenire nei nostri alluri; tua se noi. possiamo sistemare queste cose bene in quesiti Conferenza, io mi senio slcur.a ria- l'America non interverrà -ma se ne interesserà cui piacere. Genova nel passato scoiiri VAPicrlca all'Europa, ho piena speranza che Genova, Un'ultra rolla ancora, renderà un altro inimortale sfrrizìo ull'iimanilà scoprendo l'Europa all'America. A quesiti Conferenza sono rappresentate iii nazioni e l'interesse che il mondo prende a questa Conferenza va olire a questa rappresentanza. La stampa di pressoché tulio il mondo è qui rappresentata ; essa, non sarebbe qui se il grande pubblico mai [asse .cast Interamente interessai,, alle nostre, discussioni ri ansioso deli risuiliui elle ne delireranno. Il mttn.dO seguirà le nostre rieliberazioni con alternate spcrarhe e timori. Se dovesse fallire il nastro scopo, un senso di disperazione pervàderebbe il mondo 'n'.ro. Se noi riusciremo, liti raggio di itti uria illnini.iierà ((' tcncl,re. che involgono to spp i to iteli'ii nomila. L'Europa è lo culla di una grande civiltà ci,e durante gli alt lini pOO anni si è sparsit. attraverso il globp-x gvielìi ri. viP.à e siala minacciata di distruzione dagli onori di ilu.ef.li ultimi pr/ehi anni, mu se ,,..■■ faremo rigorosa in ente il nostro dovere, proveremo senza limare che. questo conferenza clic si riunisce durante la scttimi'ana santa e cai.,.,ce dljidenipière il suo scupo: di stabi, lire sii ferme, busi la pace e la benevolenza. Ini- gli uomini «. |i discorso del presidente del Consiglio inglese è apvlandiiissiiiio. Viva ila-ita (piando dice ili sperare die al traverse Genova, quejtia vetta t'Ii americani st accòrgano olia esista tiii'Kuropa. idi amevicani sono un poco Iti ji<ia di tureo della Conferenza, ed invero la loro assenza apparo tanto più iiigiustìfb cata quanto maggiore si annunzia l'importanza delle prossime deliberazioni. L'a ' Izssìan-ienìo fran:.ana mtgiilddtclhcrtSvqsradVj Kd ecco lìarthuu. capo delia delegazione rruuiiese, oratóre parlamentare destro e enciv sico. akitiiinio turbato forse — e lo sj vede anche dall'accento, tutto scatti e vibrazioni nervose — dal nuovo genere di parlamento in cui . chiamato a prendere la parola. ■Signori! lo porto a questa C.,ui,,en-,,, dalla quale può lucere una 'nuova orientazione del mondo, la voce meditala ed ii con- leali' dcio Francia, (je-'rge tic ,'ia jtteià % ' , - o e r a . a i i a , uo l e a, i e, e ei. o a p a ni i. li .■■ oa e i, a. no eio o b ra Quando il signor Liogd George ne ha presa e Con-ics ti gei:,;•<"»»«. iniziativa-, l'adesione, della inaici,! . 'stata i.amediala, r se essa Ha po', sollecita''.' un rinviò, die. e sialo utilmente itriple.g.tliù, ess.i ha ceduto sol',tato al desplerio ài ragOlun'gcre una preparazione più coniiile.i'a nei risiili ili nei quali, lo Pratichi ineltev.i In SU ' fidai ia e le sue speranze, lì mondo e slà'.vc.b di parafe, vane, di solenni dirh'.urazioni e iti deeia a.rioni sterili. Esso soffi e nella sua., sala!:-, nella sua sicurezza, nella sua sti;ii;uià:'' esige idi» un'azione ■mciud.ea ed .'ci fini ce gii renda infine l'eijàiflbrio di cui.hu bi.sogiio. Noi. siamo re.nnti gai per agire. Noi non siamo degli n.sfeivaiari, s'iuma dei coùàbaraloti pronti a premi, re la. nostra parie di open e d' respniin:S,ilit;ì c'auinni. Certo, non ci dissimuliamo ic di[llc;oltà\ gli ostacoli e le tcilezze del noH'fa compita; ma. i pessiinisli sono deg'ì impotenti e la fede sola — io intenda una fede attica — deve salvare il nìòiido. L'Europa è seminala di. rovine. Farebbe d.t pazzi credere e;,,; con una bàcclieitu ntdglca s* possa riedificare, con un sol colpii sovra queste invine liecumulule, il castello éicttnpjla dello sua ricnst ni zinne, ma «arebbe una follia anche peggiore e piti disaslrosa e più miciàPiic sedersi con le braccia 'mera, i"•.,''.■ lungo la strada e non fare niente perei & c'è. troppo do fare. Li l'riiicia l,u -mostralo col. suoi propri, sfarzi di comprender:' la necessità e. di Sititele ti prezzo dell'azione. Esm. non é. animala da alcun egoismo nazionale. •' non prete.;,! 1 di esercitare nessuna egemonia. L'i. guerra le é costai,, troppo caro iicrché. essa ino, abbia orrore della guerra! Essa e tutta intera, si. tutta. Intera, rìsalntainente pacilire, e non nvrà mei l'aberrazione criminale di turbate la irunquih'Hà del mondei. I sin,'diritti, che essa ha pagato ad. un prezzo tenibile, non sono un ostacolo ail'inl-rapresn che siamo venuti a compU're qui, da tulle le pirli di Europa, il programma di Cannes ha mésso fuori dì. discussione intesti, dirilli. come quelli dei. suoi alleali, cotti la Confercnzti noi, è e non deve essere una Corti di tSàssazione in cui. i trattali csislépii.'siano rievocali, giudicati e corràilì. Ma su tinte le questióni finanziarie ed economiche, la cui soluzione interessa la restaurazione dell'Europa tormentata e squilibrala, la discussione é. lìberamente, aperta ed- essa ;• aperta, a tue'. La Vri'.n.cia non. si menerà »'•». rimi afliturihìc negal's-va. 1 suoi esperti hanno tallo un lavoro considerevole e nessun problema è sfuggilo alle loro investigazipnii, e riflessioni. No! non diremo sollanlo ciò che ci appare inaiiim>«i>ibìle, diremo quello che crediamo giusto, necessario e possibile. La comVler.sità delta questione esclude la scniptléiià di una for'm.ea e lo malattia dell'Europa non si guarirà con una panacea.* L'Europa ■ e per,'.'- mai dire il mondo? — é una unità cOnimereiale dì cui la guerra ha danneggiala e paralizzato tutu i popoli, unebe quelli che non vi '.hanno preso perle. ■ Dipende da ciascuno ,-i ,/uc'stl pop,,;; qualunque, sia la forma poi il iva dei sua Covcrna, e purché, rispetti i daiUi generali, senza, i tintili non esiste .ciri'iù, dì con tribù ire a! successo ed al rilevamento di tulli. La relegazione francese non privi'iiicicriì mai una parola di odio; essa ,:,m vuole 'l'umiliazione dt. nessuno. Esse agirà in pichtf.-lit.ee non avendo nuiiu da nascondere delle sue f«. e, dei suoi disegni. Essa e animata di Intona fede, di buona rea età e, ci tengo a ripeterlo, dalla fiducia sei. iii ta quale sarebbe inutile, forse perico[loso, menerei all'opera. La pace, e il lavoro sr.eìo il programma e laparo'.a. d'ordine della I-rancia! L'oratore e vivamente applaudilo dalla maggibj'anza dell'assemblea; Pero, i tedeschi ed i russi si astengono, l.e ultime frnpi del parlamentare francese hanno tuttavia dburutto molte prevenzioni, ti'àòcennò alla sincera volontà dello Francia -li dedicarsi Unta alla pace1 ed al lavoro a riuscito abbastanza persuasivo ed universalmente gradito. Prendono quindi successivamente in paroli i rappresentanti dei Giappone e del Belgio; Non occorrono lunghi commenti a questi j discorsi eli,., sono di incondiztonafa adesione ai lini elio la Conferenza si propóne. Il ccnccUiere Wirth Ed ceco un momento d; palpitante inteII presidente da. la. paiola al cuori dcìlu Pdevecblcitvrobadm,•ladmtaulendIadcil••o■smlcdelsccnnsasmfslcdlzod,'ocnHdeguziui; in tedesco, inni, senza i ouvcnii'iil fare due traduzioni tedesca., .w COllii! jlifa.ll i soddisfazioni di cosi ring invi Wirth la. per lui uni e gli iulc una. 1 • variare • queslo cail'inpreli a discorsi e iv e ni o ,, an- dei precedenti oratori: iranne qne.llri dell'on. Facto, crani» stai] pronunziati in fi-aneese od in iu.g-h-.ie e. perc|ò' avevamo subito una sola u adozione. Il lavoro degl] ìiiìivmkì fi ;ri-:\de ed in parte an'he pesante per il pubblico, bissi, peiò. adempiono il inni iiftaiieo con molto zèlo e perfetta ehiaiezitu e preaisii no: Il Cancelliere germanico doti. Wirili ha detto : A nome del Governo deli Impero tedesco tu, l'onore di ringraziare inolio sinceramente lì Governo italiano per l'accoglienza cosi, cuidiale che la delegazione tedesca t.n trovalo in Genova, iti questa città celebre e vene rullili: Ira. tulle. Hiugrazio coitalmente Camminisi:azìoiic della cititi di Genova, che ha fatto tallo il ■possibile per ricevere degnamente mila sua città un numera rovi considerevole ili ni)iiU stranieri e per apportar loro tutte le comodila necessarie, .m-r il eampimf.nlo delta importante missione die esse si no venate giti a compiere. In ogni tcjjipo e sa queste felici spiaggia del golfo ligure, che a sole polente e generoso più clic in uqiil olirà regione di Europa indora di lutto il suo splendore, su queste spiaggia l.inalali venuti da ogni parie del mondo hanno trovato un. sollievo aite loro sofferenze, e la guarigione delle loro maialile. E cosi i-ai siamo ccni'li qui per cercare la guarigione di uh'allra specie di malattia, d'ila quale é affetto, non aie.ine indi Vida al Uà detcrminate, ma il mondo intero, Imalli, nessuno potrebbe contestare ci,,, u mondo infero è oggi inalalo. Piallila dal punto di cista economico, e che viso rischia di soccombere ad un male che sarebbe più fatale e piò pericolóso per l'avvenire dell'umanità, die poi, latte le epidemie, delle quali l'umanità stèsso si lro>ò alitata di tempo in tempo.' Quale consolazione è quella di poter dire ette la convocazione della Conferenza di Geno a .senilira indicare semine più che si arriva a riconoscere che la disorganizzazione e. il disordine dal pillila di Visio economico e IIna.nziurio poiiuna alla necessita deli,, ciniperazione e dell'intervento preventivo dì tulli I popoli! Wsogna ben dire che siamo proprio giunti all'ora suprema e siamo in un mg•teiilo nel quale lo sfinimento raggiunge il suo ultimo gradino; che si è finito per rendersene conto e risolversi a riunire ì popoli, affinché diventino essi stessi i propri medici e {'medici dell'umanità ». Noi non abbiamo die a geliate uno.sguardo sulla situazione del monda, sulla rovina in cui i popoli sì cedono la:.fiati, sulle regioni degli affamati, sulle masse epe hanno bisogno di incoio, pei inolerei con:,, della immensità della missione che ci 0 assegnata. Passa pcnnrhcrini di riassumere I termini, del iiniblrni-i mio formula? Vorrei rilevache noi tulli che ci riamo rilutili, nòli vossiqìpo deciderei a riconoscere i problemi ecapumici soltanto rome tati. cioè, come problemi puramente eeonoipicl : mu bisogna che ci deeì.r.aino a s! a razzare il terreno da. tulle tv coiq,pitcail.oìH politiche:, clic non -potrebbero che. osennt're in conoscenza di questi prablcmi, E ria giirsia fio-mula io vorrei, trarre ancora ':w'uiira conclusione, rulli i popoli della terra (orinano dal limito dì vista ecomunii;, una grande unità Indissolubilmente ,•;.'>;. /;• v,.-ro die i piccoli pòpoli non hanno la -medesima importanza dal punto di vista dell'economia politica come i grandi popoli. ; ma ii'.m è meno vero che non. si. potrebbe intaccare il menomo lincila delio, grande caleuà. costruita da'la ccoimmlu politico, generale sen;a ri ciliare ili veder rompere la catena stessa. Se ne conclude che il principio che dovrà necessariamente precedere, alle nostre Imitative dovrà essere il principio della eavnglianzn di tulli i popoli dal punto ili insta, dei loro diruti, per ciò clic concerne il nostro connine lavoro. E'-eo. signori, le considerazioni, alle quali il Governo lederei, lui ubbidito ncll'accouliere. l'invilo ,li partecipare, a intesta'Conferenza, •• nel mettere in dispaile le sue grandi preoccupazioni interne. Tutu coloro che sono ■I corrente delia sUi/Azìonc ilei popolo le■'■'sck, come della, -/i istrione che occupa, nel sin, paese il Governo tedesco, sanno certame.de ebe i nastri affari chiedono una sollecitudipe. e putì sorveglianza minuziosa, e costante. Quasi tulli, i girimi il. Governo tedesco si vede, ohblìgalo " prendere decisioni esiremamenic, gravi, dalie quali, dipende l'avvenire di tatto il nostro popolo. La nostri organizzazione nazionale é sottoposta. coslnni.eme.nie a trasformazioni sociali'ed economiche, che sana di nalitra tale da. far nascere torbidi, sociali. E in seguilo a tale nutazione, accanto a tante difficoltà a lasciare it paese per un tempo prolungalo ed a traicimi,-e ,o ,;i la delle frontiere le responsabilità che iìieo,ubano sul capo dell'amminlslrazlone degli affari nazionali, io dico francamente che il Governo tedesco ha assalilo una prave responsabilità, dovendo porlare forse per settimane -intere la parte principale di tutta 17 sua a'I'ivilà politica fuori del parse, mentre sì trova, in presenza dell'attuale sanazione del popolo e licita nazione germanica.. Lo responsabilità sarebbe oncon: più gronde, se noi fossimo temili in disparte a quésta Conferenza, e -non polcs,'i.mo prendere parie alla comune soluzione od problemi ritraici. Le preoccupazioni interne debbono cedere il passo davanti, al dovére di collaborare con gli altri In un'ora, così decisiva per il bene comune, dell'umanità, lavorando -'con latte le proprie forze. IHe.hiaro periamo che il Governo tedesco è interamente disposto a cooperare, alla missione assegnata alla, Conferenza, collii speranza che le acre Potenze qui riunite lavorino còl medesimo spirilo, che é quello al quale ho improntalo questi' di chiara zio pi. i'ullitriu, per-caratterizzare questi, spirito: io dovrei aggiungere ancora questo. La Conferenza dovrà ispirarsi una volontà di mettere in disparte ì dissensi che turbano l'atmosfera del mondo da. tanti anni, ogni qualvolta si traiti di fare sacrifìci, di riti linciare ad interessi di parie, considerati da mi punii) di vista troppo ristretto. Nelle discussioni di. questa Conferenza gli economisti e ì finanzieri hanno una voce importante. L'Europa é tornala in uno stato fatale, pari a un'epoca economica primitiva, nella quale si credeva che la prudenza economica suprema consistesse nel vedere il proprio paese ricolmo di vantaggi economici, mentre il paese vicino si sarebbe dovili,, trovai? in una situazione meno felice; e clic, fosse un dovere, verso la patria di realizzare un simile ob'-irttivo. Ma da. qualche Ic.-npii vedute più chiare dello leggi economiche universali Imi,no 'dormila questa lesi. Sì. é constatato effettivamente ci,e ;.' successo delP: propria patria é collegllili n;,. vantaggi degli, aliti paesi, e die un benessere, generale e la. renio, garanzia della, pallia. /'•■(• jv.y ragione qli Siali europei devoti,, risotulamenle e coraggiosamente, arrestarsi sulla, via aiutale, e tornare ai sistemi r", commercio senza, reciprocamente ostacolarsi, e liberare gli scambi economici da ogni ostacolo, lo so clic il lavoro c'te noi ci. accingiamo a compiere a Genova attraicela sguardo dell'vniverso intero, che. aspetta da. ogni patte di veder parlire tla Genova un vangelo per lutti.. Cu messaggio dovrà andare di gi/é a tulio I! piando. Vn insuccesso della Conferenza siguitlviìcrcbtic un grave, danno per tatti i popoli elle vìvono.nella, speranza, sarebbe la morie di ogni, fiducia necessaria ma- noi. lutti die vogliamo effettivamente la restaurazione dei mandò. Con. questo proposito e eon goccia pensiero noi esamineremo tulle l'è proposi,' e. lutti i progetti che saranno proposti dai. membri della Conferenza; e ino, discuteremo soltanto dal punto di risia Cel no: tra pròpria interesse, ma. anche se in essi, inc'aitreremo il miraggio di un line .che lenite ad. avvicinarsi verso ; comuni ideai-. \,.i non ci Umileremo a mettere da parie n mi esaminare quesiti e problemi: ma farcino, per evitare l'aggravarsi fino iiil'in'iAI-'iaiile della, crisi, economica, quelle progioslé che secondo la nostra, opinione, fueililercbtiera 'il cammino verso un avvenire più facile Ira tulli ì. popoli. La' strada per hi quale noi andiamo non é senza astaco", tini latti j popoli, o almeno Inwna parte di essi, prendono insieme le decisioni, per i loro ; ,1 eressi, però si rischia facilmente di. violare ;,- susocltibiiiià. di qualcuno di essi. Ver ■ ,,„ l'.nìilc che è. traccialo al nostro lavoro. Ora io iiir.o eìie. (Hi aioli clic si debbono duri' till'economia particolare, ed ni qunìi (lìsog'n-a prestare attenzione, non possono 'essere doli, altrimenti che. senza, portare alena pregiudizio al di-ri Ilo dei popoli di disporre di Un > stessi tanto in politica clic in ecoimmia. Seio ho preso la parola in quelito consesso dì. panai', é ricreili la slhmtione •• t.v1 ■•■ '■•'re »M mio paese me ne. dà l'obbligo, in conseguenza della sua situazione geogrup -a ni centro dell'Europa, in conseguenza ile!; : ma complessità, rispeltn all'economia 'generate del mondo, ahchc a quella d'oltre, mi in Cirimonia e uno dei paesi clic -più sci -, ora colpili dalla détresse. Il problema dell'econornié. tedesca é quello che ora to'; ce.linciano a sc.omprendere-. ,'■ una connessione inseparabile eon tulle le di!pi- Uà per le. quali si lamentano le altre nazioni. l.a détresse tedesca è una parie della crisi mondiale.; quella delle altre nazioni ■ l'olirà. Le nostre, conversazioni, avranno da ricordare, i problemi più diversi deità > Ha. economica, del consumi e del commercio, ■ielle rianze. ed. in. generale di tutte quelle gì eslionl. dei popoli, clic sono legati ibi una comuni: civiltà. La grandezza di questo reo.-, e -mess-i in evidenza dal fatto dell'Importanza dei problemi suaccennati. Nel chiudere, potrei esprimre il desiderio del Governo tedesco, che l negoziali, della Conferenza siano scolli, con un certo ottimismo, il quale deve essere come un propulsore di tutte le grandi, iniziative. Sono sicuro che con queste parole dò l'impressione non di sentimenti particolari della Germania, ma la convinzione comune di tutte le nazioni rappresentale ».

Persone citate: Alili, Iina, Liogd George, Tutu, Wirth