D'Annunzio verso i socialisti?

D'Annunzio verso i socialisti? D'Annunzio verso i socialisti? Dopo il colloquio con Baldesi - Turati soddisfatto Il Poeta e 1* on. Giulietti - Commenti Roma, 4, notte Si parla molto negli ambienti giornalistici e pai-In mentori del colloquio D'AnnunzipBaldesi. Nonostante che il segretario del1'a Confederazione generale del-lavoro sia stato molto riservato nelle sue dichiarazioni al riguardo, non è possibile disconoscerle il caiaitere politico del colloquio avvenuto a Gardone: colloquio non casuale, non improvviso, ma da tempo preordinato e medilato. Che sarebbe mai andato o fare il sogreiario della Confederozione del lavoro in casa del Comandante e come vi si sarebbe trattenuto tante ore, se l'abboccamento non 'avesse avuta una prestabilita ragione politica? Dalla parte socialista, del resto, si ammette esplicitamente che la cosa fu meditata. , Ciò che dice Turati interrogato oggi à Roma, Filippo Turati ha detlo: — Non so nulla di. preciso sull'esito del colloquio. Quello die posso dirvi è questo: tempo fa. il Baldesi, che era stalo sollecitato a recarsi presso il Poeta, mi domandò che cosa tu; pensassi. Non Ito nulla in contrario a dichiarare che subito espressi il mio parere favorevole. Oggi, a colloquio avvenuto, non posso che esserne lieto. D'Annunzio è una. mente illuminata e sono sicuro che egli vede e comprende fattuale fenomeno economico-sociale sotto l'aspetto della, realtà. D'Annunzio potrò, essere un altro passo conveniente verso un assetto sociale migliore dell'attuale a. vantaggio dei lavoratori. Bene ha fatto l'amico Baldesi ad avere uno scambio di idee col Poeta. Auguriamoci clic dia buoni frutti. •Comie si vede — nè il Turati è il solo a. manifestarlo — c'è del compiacimento nel campo socialista per questo accostamento dannunziano : mentre nel campo n.izionalfascista c'è alquanto riserbo. I fascisti non hanno mai potuto smentire la frase del D'Annunzio vsugll schiavisti agrari », nè tra i più intimi del Poeta si nega che egli abbia di recente affermato non essere possibile alcuna seria- politica nazionale che non poggi sugli operai e sui contadini. Pure si ricorda che, nel suo programma di governo a Fiume. Gabriele D'Annunzio molto insisteva sull'elemento proletario sindacale. Notoriamente avverso alle più recenti tendenze e manifestazioni del fascismo, Gabriele D'Annunzio medita forse un nuovo clamoroso gesto sul genere di quello che già 10 rese coro alle folle, ol tempo della sua breve apparizione alla Camera dei deputati, quando dall'estrema destra passò alla « montagna » gridando che ondava verso la vita ? Comunque, il compiacimento socialista pel colloquio D'Annunzió-Baldesi sta ad attestare che le antiche simpatie popolari per il Poeto che sedette all'estrema sinistra dell'aula parlamentare, che nel collegio del « bel San Giovanni » tenne il famoso discorso elettorale contro la consorteria floreniino, sono pronte a ridestarsi, solo che 11 Poeta delle Laudi, .lo scrittore del Piacere, il combattènte, del Carso, il Reggente del Corfràro, faccia pubblicamente un - cenno esplicito. ■ . t'ori Giulietti Quanto ai precedenti del colloquilo D'Annunzio-BaldesI, bisogna rifarsi dalla questione Giulietti, il leader della Federazione del mare. Possiamo assicurare - scrive un giornale - che il colloquio di Gardone fu preceduto do tratative svoltesi a Roma, a cui non sono estranee alcune personalità del mando politico e marinaro, fra cui il com&ndante Rizzo e l'on. Ciano, deputato fascista di Livorno. Una diecina di giorni fa — (mando alcuni giornali diedero come immnente l'arresto dell'on. Giulietti in seguito a mandato di cattura spiccatogli contro dall'Autorità giudizaria — persona di fiducia del comandante venne immediatamente a Roma, da Gardone, e conferì con alcune alte' personalità del mondo politico e fra gli altri anche col presidente del Consiglio, on. Facta. 11 comandante, o quanto ci consta, insistette vivamente perchè in un momento in cui poteva ritenere di condurre a buon punto la sua opera, non si pregiudicassero le cose, con l'arresto delt'on. Giulietti, che poteva ormai considerarsi come liquidato rispetto allo Federazione dei lavoratori del more. Senonchè il Giulietti, che da una settimana, circa ho fatto ritorno a Roma, da San Marino, ha avuto sentore delle trattative che si svolgevamo fra Gardone e Roma ed ha fatto il possibile perchè l'accordo non fosse raggiunto. Il colloquio fra D'Annunzio e Baldesi fu fissato una settimana fa a Roma, Ih seguito ad alcuni colloqui che l'on. Baldesi ebbe con un fiduciario del Comandante venuto appositamente a Roma, e basta considerare il fatto che l'on. Baldesii, organizzatore socialista, abbia accettato di recarsi o Gardone per conferire col Comandante, per comprendere tutto la importanza che Fimo, e l'altra parta attribuivano alle trattativa, e le speranze che Si nutrivano circa l'esito di esse. Comunque la questione della Federazione del mare non I è che uno, per quanto importantissimo, degli a a i a o e argomenti che hanno fonnoto oggetto di colloquio fra D'Annunzio e Baldesi ». Capo della Federazione del.mare L'Idea Nazionale, che definisce il colloquio BoIdcsi-D'Annunzio come « un viaggio a Canossa », pubblico le seguenti informazioni sul nuovo atteggiamento politico di D'AnI nunzio dando diversa versione del caso Giulietti; « Un paio di settimane fa l'on. Giulietti fu a Gardone accompagnalo da altri membri della Federazione del Mare e depose nelle mani del comandante i suoi poteri di capo della Federazione stessa. 11 comandante fregiò della medaglia di Ronchi la bandiera della Federazione e nominò la Federazione stessa membro legionario, assumendone intanto il comando come capo dei legionari. Le idee che il comandante avrebbe espresse In proposito sono queste: che in tutti gli italiani, e specialmenle in quelli che sono uniti in organizzazioni e contano quindi nella vita politica della nazione, bisogna sia coltivato, e sia fatto nascere in coloro che non c'è, l'ideo sovrana della patria. Allora tutte le forze e tutte le tendenze potranno unirsi. Questo può spiegare non solo la presidenza della Federazione della gente di mare as: sunto dal comandante, ma anche i contatti che ha avuto in questi giorni con persone appartenenti a tendenze politiche del tutto opposte alle sue, come appunto il deputato Baldesi della Confederazione generale dei lavoro. n'Annunzio si propone di fare opera per l'unione di tutte le energie nazionali a qualunque campo politico appartengano. Della suo assunzione a capo dello Federazione marinara il comandante informò lo stesso Governo, facendo comprenderò od esso di quali sentimenti di disciplina patriottica era ispirato il suo atto d'accettazione e facendo anche sapere che il suo primo ordine allo. Federazione stessa ero stato quello che durante 10 Conferenza di Genova fosse mantenuto il più rigoroso rispetto nei confronti di chiunque per la sacro legge di ospitalità. Di questa partecipazione il Governo fu particolarmente lieto, anzi si dice che l'on. Facto; a chi questo — dice il giornale nazionalista — g)i riferiva, abbia detto di esprimere al comandante D'Annunzio «la nostra gratitudine per questo gravissimo pensiero da cui ci ho sollevati ». ,,, L'Epoca, sullo stesso argomento pubblica: « Nel mondo dello Confederazione .del lavoro ho suscitato innegabilmente viva impressione lo notizia del colloquio D'AnnunzioBoldesi. I dirigenti dello Confederazione dicono che Balde' i si è recato per conto suo a Gardone, che ì ha informalo di nulla ì colleglli e, • no meno, ero stato autorizz'oto 0 speciali trottotive. Ma sta di fatto che, per quanto non ufficialmente autorizzato, il Baldesi ha avuto il consanso di autorevoli compagni per iniziare queste trattative che possono condurre ad un accordo assai, proficuo per quell'opera di pacificazione e di ricostruzióne- economica che tanto preoccupa 1 numi tutelari del movimento laburista ìta- 11 Dal conto suo il Giornale d'Italia riceve do Firenze che Gabriele D'Annunzio fora molto prossimamente importanti dichiarazióni politiche le quali preciseranno iti con6ètto e l'importo nza del colloquio avuto con l'on. Ba':.cles|* 'risultato Il Beala del Carlino, in una sua noto sul colloquio D'Aiiiiunz-lo-Baldesi, scrive: «In Gabriele D'Annunzio, spirito abituato alle vaste sintesi, esiste do lungo tempo chiaro coscienza della necessità di norinalizzire, per l'interesse supremo della nazione i rapporti fra daioi'i e produttori di lavoro, ne. senso di togliere ogni parvenza di soffocazione e di tirannide sia da una parte che dall'altra. La concezione dello « stato perfetto », secondo D'Annunzio, tiene conto dei diritti degli uni e dég-i altri e fa consistere il massimo sforzo dei governanti nella Ini stourazione-di una armonia superiore, ispirata a criteri schiettamente nazionali e fondato sulle leggi deHa .produzione più efficace e feconda'. Al Poeta non può quindi ripugnare un contatto di-retto coi rappresentnnll delio grandi corporazioni economiche che radunano sotto le loro schiere la grande maggioranza del proletariato d'Italia. Onesta nostra interpretazione deve essere messa in relazione altresì con una notizia abbastanza, sensazionale che ci eravamo asteiuiti dal dare fin qui, ma che oggi diventa di grande attuaìlitò. A quanto ci risulta, in seguito alle ultime vicende, il capitano Giulietti rinuncierebbe 'Villa presidenza, tanto combattuta, delle grandi federazioni marinare e la cederebbe a. Gabriele D'Annunzio, il quale verrebbe cosi a trovarsi alla testa di quasi sessantamila marinai. Con la presidenza D'Annunzio, questo grande organismo, clic fu spesso travolto verso agnazioni anarchiche e bolsceviche, sarebbe arditamente guidato verso una direttiva n'azionale e patriottica, alla quale non contrastano le legittime rivendicazioni economiche di classe. Il primo esempio di nuova disciplino italiana dei lavoratori del mare si dovrebbe riscontrare nel loro contegno fermo e civile in occasione della Conferenza di Genova. Trattative recenti tra D'Annunzio e il capitano Giulietti, fotte pel tramite di ornici comuni, 'avrebbero portato a questo