I Reali del Belgio a Roma

I Reali del Belgio a Roma I Reali del Belgio a Roma Festose accoglienze di popolo - L'incontro dei Sovrani -- La visita in Vaticano ROMA 28 nottidti dl St dl idi di l bd l do dl niil S M il R Vittori ROMA, 28 notte. L'accoglienza che la cittadinanza di Roma ha fatto ai Sovrani del Belgio non poteva essere più cordiale. La città da stamane è tutta Imbandierata. Non c'è finestra, specialmente nelle grandi arterie della capitale, che nota abbia il suo tricolore. Da moltissimesventola anche la bandiera belga. Ai muri sono affissi manifesti delle varie associazioni inneggianti agli augusti ospiti. Il manifesto del Sindaco In occasiono dcli'arrtvo a Roma dei Reali del- Belgio, il Sindaco ha pubblicato il seguente manifesto: « Cittadini! Oggi giungeranno a Roma il Re, la Regina ed il Principe ereditario del Relgio. Nel saluto della città, fervido di entusiasmo e di affetto, gli ospiti augusti sentiranno vibrare tutta la nostra ammirazione per loro e per il popolo che aulicamente Giulio Cesare proclamò fortissimo e che i secoli e la recento guerra trovarono sempre degno del glorioso attributo. Non esitò il piccolo e fortissimo popolo a dimostrare con il più eroico dei sacrifici che mai giustizia e libertà saranno soprafatte dal tradimento dei fatti e della violenza, (ili augusti Sovrani che fra poco saranno fra noi si misero- primi alla testa degli assertori del sacro principio, e fra indicibili dolori trionfarono. A Loro il plauso commosso di Roma, madre di diritto e civiltà ». Nonostante che l'arrivo dei sovrani sia preannunciato per le ore 13. puro fino, dalle dieci le vie sono gremite da una folla imponente, che si svolge lungo via Nazionale-, piazza Quirinale e nei paraggi della staziono per poter assistere al passaggio dei sovrani. Alle 10,30 le truppe destinate a fare ala al passaggio del corteo reale sono uscite dalle varie caserme con musiche e bandiere per in tonta ' MMÌnn?£!r^ nsse8"ati' 1 .,tram ìiiL-diuo continuano n riversare lun^n n im. gitto del corteo reale, migliala "l^SersoM Alle 11,30 vengono tirati cordoni di truppa; la circolazione è sospesa. Le truppe sono ai comando dei generali Martinengo e^Cei. La folla è assiepata dietro i cordoni. Tutte le finestre delle case sono gremite ed ancho le terrazze sono assiepate di folla. La piazza dell'Esedra è gremita da una folla innumerevole, che 5i accalca nei portici, sulle gradinate, lungo lo spazio che le è lasciato disponibile art di là dei cordoni di truppa. Ancho rigurgitanti di spettatori sono le terrazze e le loggie, che sormontano 1 portici, mentre le ampie finestre, che si apro no al primo piano, sono tutte imbandierate e ornate di arazzi rossi e liste gialle, ohe recano lo stemma del Comune. I pennoni eretti lungo i due lati della piazza, portano i vessilli dell'Italia, del Belgio e del .Municipio. In alto, sul pinnacolo della chiesa di Santa Maria degli Angeli, accanto alla ero ce, sventola il tricolore. A destra, presso l'angolo con via Nazionale, sorge '1 palco addobbato di velluto rosso per le Autorità municipali. Ai due fianchi del palco è schierata una compagnia di vigili del fuoco, in alta uniforme; più in fondo, in linea retta dal palco alla fontana, sono schierati altri vigili recanti i gonfaloni del Municipio valletti e i fedeli del Comune, nel loro ca-rat- terisiico costume secentesco, e il Corpo del la Banda Municipale. Restano a servizio di onore lancieri, bersaglieri e carabinieri cavallo. Intanto, mentre l'attesa della folla si fa più impaziente, appaiono in alto i primi aeroplani, che si vedono volteggiare nell'aria ad altissima quota e da cui vengono lanciati dei foglietti tricolori. Alla stazione Alle 12,30 cominciano a giungere alla stazione le autorità, le quali si dispongono sotto la pensilina.intema. Scortate dai carabinieri a cavallo, sono giunte le rappresentanze del Senato e della Camera. Del Senato sono presenti gli on. Tittoni, Melodia, Torrigiani, Bìscaretti, Pellerano, Frascara, Sili, Rossi e Podestà. Per la Camera sono presenti l'on. De Nicola, Cappelleri, Federzoni, Acerbo; Pietravalle, Padulli, Tovini, Guarienti. Giungono pure S. A. R. il Principe di Udine, il Presidente del Consiglio, on. Facta, tutti i ministri e sottosegretari di Stato, ad eccezione dell'on. Schanzer, assente da Roma, numerosi generali, ammiragli, il generale Diaz, l'ammiraglio Tahou di licvel. altri generali, ammiragli, deputati, senatori, alti dignitari, la Deputazione provinciale coi presidenti Orrei e Baccelli. Nell'interno della stazione vi è un gruppo numeroso della colonia belga. Vi è tutto il personale dell'Ambasciata belga ed il colonnello Maltese, addetto militare italiano a Bruxelles. Alle 12,40 precise, preceduta da guardie municipali a cavallo, fa il suo ingresso sulla piazza la berlina di gala, che reca il Sindaco di Roma insieme ad alcuni assessori e consiglieri municipali. Discesi dalla carrozza, il Sindaco e gli altri magistrati della città salgono sul palco, mentre daflla folla partono al loro indirizzo i primi applausi. Un plotone di corazzieri .«I schiera innanzi alla pensilina esterna della stazione. 12,'jió precise giungono alla stazione la Regina ed i! Principe Ereditario. Il Re porta il Gran Cordone di Leopoldo e quello dell'Annunziata. Sono ricevuti dal Principe di Udine, dal Presidente del Consiglio e dai Presidenti del Senato e della Camera. La mùsica suona la marcia reale. La Regina si ferma nella saletta reile, mentre il Re e il Principe ereditano passano in rivista la compagnia d'onore. L'incontro dei Sovrani e il saluto del Sindaco Alle 13 precise giunge il treno reale. La musica suona la « Rraba.nconne ». Scende piv ma la Regina, elio abbraccia e bacia lo Regina d'Italia. Il Re ed il Principe le baciano la mano. Scendono', poi. il Ue e .1 Princi Ereditario del Belgio. Il Re bacia la mano alla Regina, e saluta con effusione il Re • il Principe. Anche i due Principi si salutano cordialmente. Le Regine, seguite dalle dame di Corte, si recano nella saletta, mentre t Sovrani con i Principi Ereditari passano in rivista la compagnia d'onore. Quindi entrano nella saletta reale. Il Re presenta l'on. Facta, i ministri ed i Alle il Re, presidenti del Senato e della Camera. Poscia i Sovrani escono dalla saletta reale, ed appena arrivano sotto la pensilina 1 corazzieri suonano la fanfara reale e la musica dei carabinieri la Brabonconne. Entusiastiche acclamaztoni accolgono i Sovrani del Belgio al loro apparire In questo istante si odono echeggiare sulla piazza, ripetuti a intervalli da riga a riga, i brevi comandi militari, che ordinano ì'attenll. La folla è come agitata da un fremito immenso. E il vocio confuso si diffonde in ogni punto e si propaga dalla piazza alle finestre e alle loggie prospicienti, il Sindaco, seguito da tutte le Autorità municipali, dai gonfalonieri del Comune, scende dal palco e si porta verso il centro della piazza per attendervi il passaggio della carrozza., che reca il Re del Rplcin, al quale egli deve rivolgere il saluto della Città di Roma, E' un momento indescrivibile. Quando si fanno sentire le prime npte della Rraban comic e incominciano a scòrgersi le prime automobili e le prime carrozze di Corte, un applauso lungo, potante, irrefrenabile, si alza dalla folla; grida di acclamazioni e di entusiasmo accolgono la carrozza, in cui si veggono apparire i due Sovrani. Arrivata in prossimità del Sindaco, la carrozza reale si feima, mentre il primo magistrato cittadino si avanza e a capo scoperto rivolge al regalie ospite il seguente saluto : ■ Maestà ! MI onoro porgere a\lla M. V., a S. M. la Regina, a S. A. R. il Principe Ereditario, il saluto dello, cittadinanza romana, noma vivamente desiderò il Vostro arrivo e nel plauso festoso e commosso, che oggi ossa Vi rivolge, vibra tutto l'affetto, a cai nella comunanza di dolori, di eroismi e dì. gloria, Oli animi nostri si inspirano verso il Vostro „ i _»» V°VOl° dl VroiL QURSt0 alomo' nel quale ci * dato di vedervi ospite dei nostri amati Sovrani, Roma immortale iscrive fra i suoi più fausti. Se tale è anche per la Maestà Vostra, inalterabile ed imperitura fratellanza ne resterà fra la Nazione Italiana e la Nazione Belga i. Il Re Alberto, che ha ascoltato seduto il discorso del Sindaco, g'ii rivolge brevi parole di ringraziamento, e quindi la carrozza si rimette in moto, fra i rinnovati, fragorosi applausi della folla, che acclama i Sovrani delle due Nazioni con grida di entusiasmo. Al Quirinale Alle 13,20 il corteo reale è giunto in piazza del Quirinale. Le truppe presentano le armi e le bande suonano la « Brabanconne ». Dallo finestre della Consulta alcune signore lanciano fasci di tiori sulle carrozze reali. ■ Appena il corteo è entrato al Quirinale la folla rompe i cordoni mentre altra folla giunge da Via XXIV Maggio e da Via del Quirinale. In breve la piazza ò gì emila di gente che acclama. Dopo qualche minuto, viene steso sui balcone il drappo rosso. La folla continua ad applaudire e gli applausi crescono di intensità quando appaiono alla loggia i Sovrani: i Soanl del Belgio sono al centro; a destra del Re Albert0 appare la Regina Elena e polle principesse Jolanda e Mafalda e a sinistra della Regina Elisabetta il nostro Re e alla sua sinistra il Principe Ereditano del Belgio I Sovrani hanno dovuto affacciarsi due volte Indi la folla, che gTemiva la piazza del Qui rinaie e tutte le adiacenze, si riversa nelle vie laterali. Il tempo, che si era mantenuto piovoso, si è verso le dieci rasserenato. Il Ro Vittorio Emanuele e la Regina Elena coi principi in due automobili hanno lasciato il Quirinale per recarsi a Villa Savoia. La folla iia fatto loro una imponente dimostrazione. Dall'Ambasciata al Vaticano I Sovrani del Belgio, il Principe Ereditario, il ministro degli Esteri col seguito sono giunti all'ambasciata belga presso il Vaticano, in via Marghera, alle ore 14. sempre acclamati lungo di loro passaggio dalla folla. All'ambasciata erano ad attendere gli illustri ospiti cinque automobili inviate dai sacri palazzi che dovevano accompagnarli in Vaticano pc: la solenno visita al Pontefice. Le automoblLi erano guidate dal personale dei sacri palazzi, i quali indossavano una uniforme bleu filettata di rosso .Sul bavero la montura recava 10 stemma della Santa Sede consistente neile chiava incrociate sormontate dal triregno, berretto recava lo stesso stemma ed una fascia bianca e gialla. Tali monture sono state fatte confezionare espressamente per la circostanza e sentiranno anche per le future visite dei sovrani cattolici che, venendo a Roma, si recheranno ad ossequiare il Pontefice. Dignitari della Cono pontificia in uniforme erano stati incaricati di accompagnare i Sovrani •-•<• 11 Principe Ereditario. Si è formato \ubito il corteo. Precedeva un'automobile staffetta nella quale avevano preso posto i cavalieri d'onore di 6pada e cappa comm.ri Ambrosini. Bersani e Pencoli; seguivano nella seconda automobile il Re e la Regina e il Principe Massimo, sopraintendento generale delle Poste; nella terza automobile ti Principe Ereditario, il ministro degli Esteri Jaspar, il comm. Pio Franchi dei cavalieri, cameriere d'onore di cappa e spa da di numero; la quarta automobile recava la contessa Van Den Steen, dama d'onore della Regina, il gran maresciallo, di Corte, conte De Merode, il segretario del Re sig. Gerard e il conte Barbiellini. cameriere d'onoro di cappa e spada di numero; la quinta automobile recava il gran maestro di Corte conte di Lan noy. l'aiutante di corte* conte Guy d'Oultromont. il segretario della Regina barone Traux de Wardin e il conte Macchi, cameriere d'o nore di spada o cappa di numero. In una se sta automobile avevano preso posto l'amba sciatore del Belgio presso la Santa Sede, l'uf fidale d'ordinanza del Re. conte De Meus, il segretario del ministro ed il segretario del l'ambasciata. Il Re od il Principe Ereditario orano in uniforme, la Regina era vestita d" nero e recava il velo. Il corteo si 6 recato in Vaticano entrando dal portone della Zecca Appena giunto all'ingresso due trombe mili tari vaticane hanno suonato gli squilli. Nel cortile di S. Damaso si trovava .schierata una compagnia della guardia palatina al comando del capitano Carlotti con la musica e la bandiera del corpo. Dal lato opposto dello stesso cortile era schierato ancho un plotone di Rendermi con la bandiera al comando del tenente Morra. I corpi armati pontifici indossavano la tenuta di gala. All'arrivo dei Sovrani la musica della guardia palatina ha Intonato la « Braban.conne » mentre le truppe rendevano gli onori militari. La visita al Papa Le automobili recanti gli augusti personaggi si sono fermate sotto la pensilina e subilo il principe Ruspoli, gran maestro del Sacro Ospizio, ha aperto lo sportello dell'automobile nel quale si trovavano i Sovrani, il principe Massimo ha presentato ai Sovrani il principe-Ruspoli che a sua volta ha pvescntat.o al Re ed alla Rosina mons. Samper, maggiordomo di S. Santità e prefetto dei sacri palazzi, il quale era ad attendere i Sovrani al piede della scala pal>nle. Il marchese Sacchetti, furiere maggioro, ha ricevuto-al suo scendere dall'automobile il Principe ereditario, che è stato quindi presentato a mons. Samper. Si è formato quindi il corteo. Precedeva un picchetto della guardia svizzera in tenuta di gala e sei bussolanti. Mons. Samper era a flanro del re Alberto, il principe Ruspoli accompagnava la regina Elisabetta, il principe Massimo, il marchese Sacchetti e il marchese Seriupi, cavallerizzo maggiore, e mons. Canali, segretario del cerimoniale, erano ai lati del principe Leopoldo. Alla sala Clementina un picchetto di guardie svizzere ha reso gli onori ai Sovrani, i quali sono stati ricevuti da mons. Caccia DomlnloTii, maestro di camera. Erano presenti anche mons. Cremonesi, elemosiniere segreto di S. S., mons. Zampini, sacrista dei sacri palazzi, i camerieri segreti partecipanti, mons. Confalonteri e Calieri, i camerieri segreti, mons. Le Grelle e Polzer, l camerieri segreti d'onore Tabanelli e Tuccari. Mons. Samper ha presentato ai Sovrani ed al Principe il maestro di camera mons. Caccia nominioni ed il corteo ha continuato verso l'appartamento papale. Nell'attraversare le varie sale i Sovrani hanno ricevuto Zìi onori militari da picchetti della guardia palatina, dei gendarmi e delle guardie nobili, quest'ultime al comando del conte Salazani. Nella sala del trono vi er>no alcuni prelati belgi. Giunti nell'anticamera del tronetto mons. Arborio Molla di S. Elia, cameriere segreto partecipante, ha introdotto il Re alla presenza del Pontefice. Dopo un breve colloquio sono stati ammessi anche la Regina e il Principe ereditario; poscia il Re ha presentato al Papa il ministro degli esteri Gaspar e gli altri componenti il seguito. Terminata l'udienza papale si è riformato il corteo. Il maestro di camera mons. Caccia ha accompagnato i Sovrani sino alla sala Clementina, dove si è congedato. Il corteo ha quindi proseguito per lo scalone diretto all'appartamento del cardinale segretario di Stato. I Sovrani sono stati ricevuti dal cardinale Gasparri, che indossava la sacra porpora, nella sala d'angolo. Il cardinale è stato presentato ai Sovrani da mons. Samper. In San Pietro Terminata la visita, il cardinale ha accompagnato i Sovrani nella sala delle Con gregazioni, dove ha presentato ai Sovrani e al Principe ereditario i capi missione e gli incaricati d'affari accreditati presso la Santa Sede, mons. Pizzardo sostituto della Segreteria di Stato; mons. Borboncini, duca, prosegretario degli affari ecclesiastici straordinari, ed il comm. Baiiuzzi, etapo dell'Archiviò della Segreteria. Poscia ha accompagnato i Sovrani fino all'anticamera, dove ha preso da essi congedo. Il corteo ha attraversato la prima loggia, la sala Ducale, nella quale erano radunati alcuni sacerdoti belgi, e per la scala Regia è discoso nel portico della Basilica vaticana, i cui cancelli esterni erano chiusi e su di essi erano stesi dei tendoni. All'ingresso principale della Basilica i Sovrani ed il'Principe sono stati ricevuti dal cardinale arciprete, Merry del Val, circondato dalla sua Corte e da una rappresentanza del Capitolo vaticano. I Sovrani hanno fatto una breve preghiera alla cappella del Sacramento; quindi si sono soffermati a pregare dinanzi all'altare della Confessione: poscia i Sovrani hanno lasciato la Basilica uscendo dalla sagrestia. Nel cortile erano pronte le automobili, sulle quale hanno preso posto i Sovrani, il Principe ereditario e gli altri personaggi del seguito, che, accompagnati dai dignitari della Corte pontificia, hanno fatto ritorno all'Ambasciata belga presso la Santa Sede. Quivi i Sovrani hanno ricevuto il cardinale segretario di Stato, Gasparri, che insieme a mons. Pizzardo, sostituto della Se grcteria di Stato, si è recato a restituire la visita ai Sovrani del Belgio. I Sovrani hanno ricevuto anche il cardinale decano Van nutelli, il quale ha portato agli augusti per sonaggi il saluto del Sacro Collegio dei cardinali: poscia sono stati ricevuti i cardinali Granito, Pignutolli di Belmonte. Vico e Tao ci, che furono già nunzi apostolici al Belgio, le signore dei diplomatici accreditati presso la Santa Sede, sessanta mèmbri della no biltà romana e dodici prelati belgi. Termi nati i ricevimenti, i Sovrani ed il Principe ereditario sono ritornati al Quirinale. I So vrani, sia in piazza S. Pietro come lungo tutto il percorso sono stati fatti segno a di mostrazioni di simpatia da paite della folto. Il Papa ha regalato al Re del Belgio un mosaico rappresentante il Colosseo, al Principe un altro mosaico rappresentante l'Aurora, di Guido Reni, ed un arazzo alla Regina, con la Madonna del Crivelli. I due mosaici e l'arazzo sono stati fatti nelle fab brlche vaticane. Sono state scambiate dieci onoriflconze fra il Vaticano ed il Belgio. In piazza S. Pietro sono stati tirati i cordoli della truppa Il pranzo in Quirinale e i brindisi I Sovrani del Belgio, lasciaindo l'Amba sciata belga presso il Vaticano, sono tornat al Quirinale. Alle 19,10, in cinque automobia chiuse, si sono recati a faro, visita a S. M la Regina Madre. Sulla facciata del palazzo di via Vittorio Veneto è stata issata la bau diera' belga. La folla, che numerosa stazio nava dinanzi al Palazzo Reale, ha continuamente applaudito. Al pranzo, che ha avuto luogo stasera al nn-irinnlc S M il Re Vittorio Emanuele IIII Quirinali,, a. ha fatto 'il seguente brindisi in italiano • MaestàI Con viva soddisfazione la Regina e io porgiamo alla vostra Maestà il benvenuto nella Capitale del Regno, riconoscenti, per la visita che, unitamenif |S, A. Reale il Duca di Brabantc, Vi sict.l iOraplaciulo di farci. Alla nostra letizia si Mbcia con sin- cero fervore il popolo italiano. La comunan- za della civiltà e delie tradizioni nazionali, lo stesso amore per i Uberi ordinamenti e i re- ciproci. interessi economici, già ava-ano de- terminato vive e sicure correnti di. simpatia e di amicizie fra. i nostri due Paesi. Le ter- ribili vicende della guerra, insieme sostenute, mentato e rafforzato tali, vincoli di amicizia e di shnpatìa. Al cavalleresco valore delia Maestà Vostra, guida e anima del suo popò- lo, e all'eroica e intrepida azione di S. M. la Regina, mi è grato ora rinnovare, sicuro interprete dei sentimenti del mio Paese, io- maggio della mia ammirazione. L'Italia non nutre altro desiderio che di consacrarsi inte- ramente a feconde opere di pace. Essa è si- cura che tale intento è pienamente condiviso dal Vostro nobile e illustre Paese, di cui aU tamente apprezziamo lo spirito pacifico. Vele- vota cultura e l'ammirevole, progressivo svi- luppo in ogni campo del lavoro e delle isti- tuzloni sociali. Con questi sentimenti io bevo alla salute di Vostra Maestà, di S. M. la Re- gina, di S. A. R. il Vuca di Rrabante, for- mando l voti più sinceri ver il benessere e la prosperità del Belgio ». Il-Re.^ei Belgi Ha risposto col seguente brintìisl,-in francese: • «Sire! Ringrazio V. M. delle nobili parole colle quali essa ha espresso i suoi sentimenti di simpatia verso il mio Paese e la mia Fa- migliò. Queste parole ci. commuovono tanto, inqùantachè esse emanano dal Sovrano di cosi allo e cosi illuminalo intelletto, il quale, inspirandosi alle più gloriose tradizioni della Sua illustre Famiglia, ha dato, durante tutta la guerra, esempi così belli di valore, di tenacia, di fede nella vittoria. V. M. mi permetterà di ricordare la visita che, per Suo invito, facemmo la Regina c io, al ponte italiano nel 1918, al Pasubio, all'Altipiano di Asiago, sul Piave. Sarà uno dei nostri ricor' di più duraturi esserci trovati in mezzo alle Vostre belle truppe, avere veduto le trincee aggrappate ai fianchi delle montagne, i, lavori ciclopici eseguiti dai Vostri ingegneri militari. Un grande soffio di ideale, l'amore 'della libertà, il culto della Patria, elevarono ad un allo livello il morale del soldato italiano. Bopo innumerevoli combattimenti al Carso, nel Veneto, sulle Alpi; questo valoroso esercito dimostra, colla incomparabile vittoria di Vittorio Veneto, che 40 mesi di una gloriosa campagna non avevano fatto che fortificare il coraggio e temprare le supreme risoluzioni. t Nello stesso tempo che si svolgeva questa immensa lotta, la Marina italiana e l'.iviaione davano anche esse al mondo lo spettacolo dell'eroismo e contribuivano non meno alla vittoria comune. Noi salutiamo nell'Italia moderna una Nazione, che procede con chiaroveggenza nella via del progresso, conciliando le aspirazioni più ardite colle sue virtù tradizionali. Noi ammiriamo la sua generosa volontà di pace, il lavoro incessante della sua popolazione industriale e agricola, il suo genio commerciale, lo spirito di organizzazione, che presiede allo slancio delle sue istituzioni economiche, la fioritura delle scienze, delle arti, l'energia nel lavoro la fedeltà alla madre Patria delle possenti colonie italiane all'estero. Una amichevole cooperazione ci aiuterà nella ricostituzione dei twslri due Paesi, cosi duramente provali dal conflitto mondiale. Possa questa collaborazione fra popoli, par rispettando i caratteri originali di ciascuna Nazione, riunirli in un fascio fraterno. Ringraziando V. M. dell'accoglienza fattaci nel Suo Regno e della ospitalità che Essa e la Regina ci offrono : /lf;o il mio bicchiere in onore del Re, nonché della Regina, il cui nome è sinonimo di carità e di devozione, in onore della Regina Margherita e di tutta la Famiglia lìcalc; bevo alla prosperila dell'Italia, alla quale esprimo i migliori voli di tutto il popolo Belga ». L'Associazione della Stampa di Roma offrirà domani sera ai giornalisti belgi di passaggio a Roma un grande ricevimento alVHotel Excelsior. E' staio invitato al ricevimento S. A. R. il Principe ereditano, ed è probabile cho S. A. intervenga, insieme con altri Principi reali. E' assicurata la presenza del Governo al completo: il Presidente del Consiglio e tutti i ministri parteciperanno al banchetto che seguirà il ricevimento, al quaie parteciperanno pure l'ambasciatore del Belgio presso il Quirinale con la moglie e l'ambasciatore presso la Santa Sede pure con la moglie, ed entrambi con tutto il Corpo diplomatico e il personale delle rispettive ambasciate. La Presidenza della Camera sarà rappresentata al banchetto dal vice-presidente on. Federzoni; vi saranno anche il sindaco di Roma ed il pro-sindaco in rappresentanza del Comune. A rendere la serata signorilmente e intellettualmente gaia, si è disposto per la esecuzione di un programma musicale Dopo il banchetto vi sarà una festa da ballo ed un concerto.