La dittatura militare a Fiume

La dittatura militare a Fiume La dittatura militare a Fiume onsgomare simpadronisce del governo della città Fiume, 15, notti. La situazione fiumana, resa insostenibile n seguito al riliuto dell'onorevole Giuriali, è precipitata stamane. Vn forte gj-uppo di militari. «I comando iel tenente Emesta Co. pruno, it è impossessato del palazzo munì&pali> «j&dc del comitato di difesa nazionale fe Aspo averlo dichiarato sciolto, si è costiuito in Consiglio militare. Il trapasso di poteri, per quanto in forma violenta, non ia provocato incidenti di sorta e l'ordine cittadino non è stato turbalo. Il Consiglio miitare ha pubblicato quindi dei bandi con i quali ha dato giustiricazione alla cittadinanza dei' suoi alti. L'Ufficio slampa del Consiglio militare ha quindi diramalo il seguente comunicato : «Questa mattina il Consiglio militare del Comitato di difesa riaz., ritenendo esaurito il compito del comitato slesso per là mancata soluzione della crisi fiumana e preoccupato del danni che ogni ritardo arrecava alla pacificazione interna e sopratutto alla causa di Fiume in se stessa e nei rapporti coll'Italia, riprendeva i poteri tacitamente delegati al Comitato dopo l'azione vittoriosa del 3 marzo. Il Consiglio militare ha delegato pieni poteri al suo comandante Ernesto Cabrano, il quale ha il compito, associandosi elementi politici, di ricondurre al più presto la situazione di Fiume sul terreno legale, tenuto conto della delicata situazione internazionale di Fiume e dell'Italia nei riguardi di Fiume ». Nei pomeriggio il comandante delle forze legionarie ha pubblicato un manifesto, dichiarando che intende riportare subito la città nell'ordine, e nella legalità, invitando tutti i partiti a collaborare con lui. In città reona tranquillità assoluta.. Si prevede che entro domani la situazione sani regola riztata. Sono arrivati da Roma i delegati del Comitato di difesa nazionale i'quali hanno rilento sui coiìociui intervenuti tra rappresetitanti fiumani e l'on. Ciurlati da una parte e ti Governo italiano dall'altra. I delegati hanno esposto minutamente il punto di vista del j Governo italiano circa le difficoltà per la designazione dell'on. Gittvlati a commissario civile di Fiume. Essi comunicarono in pari tempo il testo della lettera diretta dall'on. Oiuriati al presidente Attilio Prodam. Essa dice: u Mio caro Prodam, ho difeso con tutto il calore di cui sono capace la deliberazione dei partiti e delle associazioni, olio tu mi comunicasti a Trieste, ma ho dovuto piegare di fronte alla necessità. Ti prego di dir alto e chiaro ai fiumani, che nessuna considerazione personale e nessuna debolezza mi ha guidato Come avrei accettato per amore di Fiume, cosi soltanto per amore di Fiume ho dovuto e devo declinare l'alta carica offertami. Verrò presto fra voi, ma frattanto voglio che Fiume senta, il mio pulpito e mi consideri sempre, ripeto, come un servitore pronto e devoto delle sue fortune. E tu, amico, credimi con amicizia indistruttibile tuo Giovanni Giiiriati*. Le tre soluzioni per Fiume secondo l'on. Giuriati Roma, 15, notte. L'on. Giurtati intervistato dal G'urrnale d'Italia sulla situazione che si prospetta per Fiume dopo la sua rinuncia, ha detto: « Por quanto riflette l'immediato domani fiumano tre soluzioni si presentano alla mente: ma tutte e tre irte di difiìcoltù ; l.o) riconvocare la Costituente; iì.o) rifare- le elezioni generali; 3.o) sanare col referendum le deliberazioni del 9 marzo. Sono giù note le ragioni per cui la prima"soluzione potrebbe ripiombare Fiume nella guerra civile. La seconda soluzione e la lerza possono del pari suscitare quella discordia fra i partiti che il mio nome, per quanto modesto, pareva atto a tranquillare. Certo che col suo contegno (li fronte alla mia nomina, il Governo a mio avviso ha compiuto opera, di disgregamento a Fiume e forse non a Fiume soltanto. Ed io non capisco in verità come questo si concili col proposito del' Governo di eseguire H trattato di Rapallo ». ntneiB

Persone citate: Attilio Prodam, Emesta Co, Ernesto Cabrano, Giovanni Giiiriati