La fine dell'interrogatorio degli imputati al processo di Torino

La fine dell'interrogatorio degli imputati al processo di Torino La fine dell'interrogatorio degli imputati al processo di Torino e la Tealdi esautorate di fronte alle "guardie rosse,, - L'episodio dello "Neppure il Padre Eterno l'avrebbe fatto uscire!,, - L'udienza rinviata svizzero, del tenente e del Sonami a martedì (CORTE D'ASSISE 331 TOXfclSSO) L'inizio drammatico cic&li tatérrogalori ha7 richiamato nell'aula e nello adiacenze della i Céne maggior folla, (ili imputati sono simili | come al solilo in autocarri-. Uh camion se-ifi I guìva. come riserva nell'excniualiiii ili una ■pomic. Appena lineria l'udienza s'incomincia immediatamente l'intei iogatorio ili Actis Maria, imputala, riti sequestro del Simula. E" un tipo insignificante di- popolana. Era operaia «1 Maglificio neviloico.ua. Actis Maria Il Presidente ricordandole il cupo d'imputazione lo dice.: — Sai piti o meno di cosa sei imputata: cioè di avere con ulne doline tenuto in sequestro epici disgraziato di simula elio pure piangeva e invocava la mamma. Dovevate aver compassione.' Invece di monello fuori vi siete unito agli uomini... Imp. : — No, non ci siamo unite agli nomini. Tutto «lucilo clic abbiamo punito fare lo Diamo fatto. Del restò io sorto arrivata' verao le otto. Poclii minuti dopo lo hanno poltalo via. E' vero, la-guardia piangeva, ni cau sa delle botte ricevale, noi: so però bene ita crii. Nella stanza vi era il Boggio e ]'A%avance. Quelli li ho visti. Non so se c'ora il Monticene. Non posso dirlo. Lu .parelio mi ha dello elle aveva, gal insistilo perchè poltrissero via Simula, dallo stabiliménto, ina elio non le avevano tinto rena, .lorietii aveva preso lo Bue. parti... Pres.: —- Dite clic avole fatto qualche cosa... Qualche cosa di bello, veramente! Un tribunale di donno! Si patio infatti di ini tribunale, di donne. Se foste proprio siate contrarie ai maltrattamenti, sè vi foste veramente òpposle non sarebbero venule fuori quéste voci di tribunale di donne... Imp.: — -Non posso rispondere a dello voci. 'Sé ik> sono fatte laute! Si è dono che,avevamo costituito un tribunale di donno, oro qiiosto non è vero. 11 tribunale non n'era. Pro».: — in ogni modo eravate tutte d'accordo per dargli contro. Imp.: — No. lo lui iletio di portarlo via. Infatti dopo 10 mirimi l'hanno portato effétlivaniente via. Presidente-. — Hanno detto elio le donne lo hanno spirtacclvinto sitila incoia! J.tnp. : — Non è voto. Pres.: — Qualciina J'iia anche perquisito. Chi l'ha perquisito? Imp-: — lo ho. Neanche le altre donne. Erano gli- nomini Glie l'attorniavano.-- Pres.: — Non l'ovete perquisiio ! ! 11 portaSigarette.... Imp.: — No- Io non l'ho perquisito. Pres.: — Saranno stille altro, donne. Un'altra donna aveva il portasigarette e ne olfriva perfino. Imp.: — Non mi risiili.-!. Pres-: — Intanto tu hai comincialo a diro elle non c'eri, che sei arrivala dopo. Facevi pai-te del Consiglio di fabbrica? Imp.: — Si, con la Tealài e lo Molinài'!. Ili giorno era in fabbrica la Tenutolo, di notte stavo io. La l-'ntviio eva'do! Consigliò di fabbrica e la Tealdi l'aveva la portinaia Pres.: — Hai lionato di aver dato dogli schiarii a Simula. Imp.: — In verità non l'ho mai schiatte?, giato. Pres.: —• Avete sentilo quando parlavano di portarlo alle Po ni! or io Subalpine? Itup. : — Si alle fonderie, ma senza dii per coso, forse .per farlo lavorare. Credevo e sacravo che avessero cambiato idea. Pres.: —.Come credevo '.' t-Intanto quando Simula è partito ora sanguinante! Imp.: — Non lo posso dire... Questione di cuore c non di partito Pres-: — Vedi? inni dici la verità perchè il sangui; In si vede. Simula sanguinava effettivametne e lo hai visto perfettamente: Avole fallo uria cosa orribile, orribile per ■degli nomini. Per .delle donno & mostruoso! Le donne sono messe a questo mondo avere buon cuore, la vostra missione è es senzialinent.e di essere di buon cuore, per la consolazione degli uomini, per allevare bene dei bambini, per fare tante cose in cui il cuore ci vuolr. Ma. avolo perduto inimpletainente la testa ? non eravate più nenie di questo mondo ? Qui non c'entrava il partilo. Si può essere cattolici arrabbiali comunisti sfegatati, quello che volete. Innanzi a fatti simili non ci sono neanche le bestie feroci" die restino impassibili... Imp.: — Cosa, potevamo fare noi donile'.' Pres.: — Eravate padrone iti rasa vostra. Sapete pure voi donne fare le prepotenti. Imp.: — Comandavamo alle donne. Pres.: — Comandate sempre!... Avv. Greppi (al presidente!: — Qui pet-ù -commuta le!.-. Pres.: — P-CTeJiè non ci sono donne (ilal'ita). Infatti il presidente non vuole che niellano piede nell'aula neppure a .titolo di e.u riusi là. Il P. C. compi, avv. •Ciosta-Curt'ì - che oggi sta meglio dulia raucedine che l'aifUggevu. ieri — domanda all'imputala se non ricorda che alla sua presenza il ] oveitvSiriuIìi piangesse, si raccomandi sse ili non fargli del male e invocassi- in wcchia madre. Iiìfll. : - Si. c vero l'. il.: —Avole sentilo il lloggio esprimere : la necessità di ucciderlo V Imp.: - - Nmi l'ho sentilo. P. li-: — Eppure lo avele detto . Il presidente a proi-nsiio del tribunale di donno osserva che non solo il Chicco ina anello il Flèssi, arrostato a. Bardonoe.chia, confèssi) dr aver presentato Simula ad un tribunale di donne. Possi: —■ Nossignore. Questa circostanza non c veni assolutamente. A Modani- ha imo fatto il'verbale che hanno voluto, anzi non no hann.i fatto. Il Presidente legge allora questo verbale di |!l"'1' interrogatorio, dove é dello: . Simula velinepresentato ;id una Commissione ".ini».Ma di donno o uomini. L'imputati) ih-oida sola- inente elio le donne si chiamavano Mnrglie- rita. Maria. Carolina, ce ... Rossi: -- Ma non ho mai delio - he si sinfallo un diballinicni". Il t.' febbraio lt«0hanno messo sui giornali che ciò presidentedel Tribunali' per condannare simula. Avv. Dagosso: -- l.'Aciis era presente quando il lloggio ed altri accompitgnarouofuori Simula ? Imp.: — Si. ero prc:-eule. Avv. Dagassn: — Chi c che lo trascinò fuori delio stabilimento? Imp.: Erano in diversi e fra quesli il Boggio e l'Avalaneò. — 11 giorno dopò il :.':i ha parlato eoi Roggio v Imp.: — Nun se il •.':'' o il 25, ina ho parlalo eoi Boggio. — Cosa lelia detto il Boggio? . Imp.: -- L'uà compagna mi aveva avvertita che il Roggio voleva imi Ianni, (.blando lo incontrai gli chiesi cosa aveva da dirmi. Egli mi chiese so non avevo saputo niente ilei due trovati uccisi vicino al CampoSisiito, una guai-dia carceraria ni un nazionalisla. Gli chiesi se pj guardia era ,inolia clic ora .-lata portata nello stabilimento. Egli mi risposo: Ma non so ! Pei- troncare corto a qiteste minute testa/inni il Presidente, a richiesta P, C-.. legge il verbale -li eimii-omn ira la Toaldi e la Actis. La Tedili mi verbale dice aminelterc che quando l'Actis e arrivala, la guardia carceraria Simula erti «i: I reparto ila- 13 o :'.0 minuti, e eie- il l'.ngciu n, rlava della necessitò di ucciderlo 'noi primi quando l'Ai !is . ra uueorn n*-Oll-ll'-llo avevi, di nomili orava hi disci¬mo tu etiti, scine. L'inuiutnia aggiungo: — plina dell-' donne, rinn . Presidenlo: — Diukiuc quando si ('parlato noti solo di brucia •mula ina; tinchi' l'altro: Trovo che in liinque maniera avreste dovuto confi) quel programma sinistro, disonnivvole (■Togli iiomini. (cititilli' por (P-lle domo'. lini'naia: :..i \ : ' • :'•:'.'!"■, dire di portarlo via. Erano dogli esaltati gli esasperali. Presidente: — Non r. avvenuto che siano andati via gii uomini ev'ebo voi sole Hvro*i< potuto lasciar andare via Simula? pres 'ute.pia HlM t fio i!0 imputata: — no. no. S con loro. Presidente: — Eppure in cui noti c'era, nessuno i lo sono pollaio via vi In un momento Sessi. loti ClIC l.i lillliij alle- Olio. Farcito dico che siete - Mn no. sono ai'il- impniata -, — l'i-imii In so. lo sono ai i i-, ala P. (..: — Ma no. La arrivala pi ima. Imputala, con (orza: vani alle otiH. I'. ti'. : — Non andiamo a cercale, il gruppo i-In- portò via simula non ora ancora giunto quando voi. Actis, siete arrivata. Ammollo che voi e le altro donne non avreste potuto resistere, tenere testa a. quésto gruppo ; ma siccome simula o. rimasto nello mani dolio, donno nel periodo di tempo trascorso fra la uscita di Chicco, di Mossi e l'orse del Vincenti e l'arrivo deU'Avataiieo e del lloggio, pòi evalo liberarlo. Imputata: — Ma questo unii è vero. Ci ■di aveste avulo pietà, lo e orano 10, 12 il sono sempre stati «logli nomini'. La stanza era piena. Presidente: — Si avreste liberalo. Difesa:.— Quanti uomini Imputata: — Non so se numero non lo ricordo. P. G. : --• )•'. itoli ne conosco nessuno? Imputata: — Conosco l'Avalaneò. Due imputate in contrasto 'Mentre avviene ima breve schermaglia fra rappresentante della- legge ed il difensori! sbvtdQdRisrssccf(mCoileH'Avatnueo. l'Actis e la Farcito parlano iuiimatainchle fra di loro. Sono in vivo cont.ra'slo e l'Actis corca convincere con dei conni energici del capti iti senso affermativo quanto sostiene, il dialogo ti. bassa voce viene interrotto dal P. (>. che incalza. Egli dice: — Mi pillile di stabilire quest'i: coloro elio sequestrarono materialmente Simula in \ia Pisa, risulta che sono tre, cioè': Chicco. Possi e Vincenti. Accompagnato simula alla Bevilacqua, lo consegnano alle donno. Ed allora, Avntaneo, Poggio c Monticouc non c'erano. Il difensore d'i Avaianeo interrompe. P. O. : — Nel periodo di tempo trascorso fra l'accompagnamento di Simula alla Bevilacqua e l'arrivo di coloro, non faro nomi, che lo trasportarono pòi fuori, simula nelle inani dello donne avrebbe potuto ossero. liberato. Non lo baiuio fatto. Imputata, insistendo: — Non lo abbiamo ponno faro porcili' non eravamo sole. Vi erano lami uomini : P. ti.: t— Chi erano questi uomini? Imputata: — Non so perchè erano tutti uomini nuovi. Presidente: — gironi ha dotto dì mettere Simula in cantina per fargli provare il gitalo dei la galera. Sifoni: — Ho detto di metterlo iti cantina per custodirlo in attesa elio si provasse se era o no una spia. L'imputalo siedo borbottando e il Presidente con tomi bonario : , — Ma Stremi, perché ti arrabbii ! Dico che sei quello che ebbe l'idea piti umana, in quel momento. Queste donne avevano sentito che il Sironi .'limono non aveva, idea, di ammazzarlo, ma solo di rinchiuderlo per accettare chi era. Quando Inumo sentilo elio altri volevano ammazzarlo se avessero avuto pietà avivbbi rii almeno dovuto cercare di guadar gnaro leiupo. Era il sironi clic voleva rinchiuderlo o quelli che volevano ammazzarlo l non c'ora molto da pensare ! Ile: due mali, j meglio prendere il minore. | li coniin. Crosta-Certi con tono severo osservii: — La Sezione di accusa ha assulto un ! vigilalo speciale, un uomo ripetutamente con! dannato, porcile aveva cercato di salvare il ; povero Simula. E' strano clic queste tre don! no che oggi sono qui a rispondere dei reato ] loro imputato non abbiano avolo una parola in quel momento di piota! Solo oggi questo. donne dichiarano che non furono indilfei'enti 'durante quella scena selvaggia, i Presidente-. — IV gravo veramente! ■ P. ti.: — Nell'udienza d'ieri anche la tari cito por la prima velia hadetto: « lo mi sono intromessa ». Perche no:i avete delio questo in istruttoria? Farcito : -- Perchè non mi hanno mai ìni I piroga lo su questo. I I'. <;.: -Ma era particolare cosi importante elio doveva venirvi spontaneo, leti non ho I voluto, mi aite, rilevare questa circostanza; .perchè ilo voluto sentire anche l'Actis; ma 1 ougi vi dico che non e vero quanto dite e non è vera la vostra pietà, perchè soltanto 10rietti e Ùi'nèUò hanno parlalo a favore... Ne audio Deci Pro cito la Difesa vorrebbe .estraneo al fattoi L'avv. -\lla.-ia prolesta tua non si capisce bene pentite; E' investito da altri avvocali. L'avv. Ddgasso di 1'. C, «li ilice: — Ma ieri 1 ha paragonalo Suoni penino u Maronceiit: ! {Untila). Tealdi Mai*gS*erit& j Le contestazioni all'imputata sono esaurite e si piissa all'infoi -rogato-rio della, 'i caldi ' Margherita che aveva le funzioni tli porlii naia allo stabilimento Bevilàcqua. Parla yer• liginosamente in dialetto. Nessuno la capisce ed il Presidone la ferina a lempo dicendole: j Avete sentito elio yoieva-tio ammazzate ! Simula? ... , i. Impianta- — No, ho sentito diro eoe v.uei vano metterlo in cantina e farlo lavorare. I p. e,.: — Ma hai detto anche che volevano i ucciderlo. , ,, „ , Ho dotto die orano dello \flci ricordo, , , . ,. si arma del fascicolo dogli legge la dichiarazione della mentita. uà predella " I imputata : — ma ora -non le Il Presidente interrogatori e Tealdi. ola Nella . ,,,,, 1 '.u^nio del n i1 1 -, vù ni,i,, ' ve™ 1 110 :h)?•'.' .!.'"" •' i,, T,, ,," lA v n Ki un A,nm"°' ~ V "uf"\Ln ' è accennato ini un Tealdi Antonio e quale 1 unzione a- _ 1*8 Imi I hanno fallo non era vero. Aveva 10 anni, sono un delin- t'a.-i-vi la guardia rossa ! NeU'interrogatòHo in Questura mi ) dire ilio e io guardia rossa, ma o e i a e a i - — iMa anche dal detto. Ora voglio perchè è andata il Dogato. giudice domanalla Né- - l ¬ o < e - Avv. Dagassn : istruttore lo bai darò itila. Tealdi Idolo a cliiainiut La curiosità li,,,, ■ .. Non sono andata a chiamarlo. Sono andata alla Nebioìo perchè un avevano detto che avevano sequestrato un uiiicialc Sono andata per euiiosita. I n dircnsotv: - E1 una porti pus.: -- Ma lite curiosila vece alla Nehiolo [Il f eiiiini sapere cosa dovevate riu-ilà di Vi'lJeie un sequestrarlo? Umili' . Boggio ;inti':venen<io. : a. viiiinu il ••hhiinarc .li Incipin. Jucoittialoiiti mi ora stato sequestitno aia Sei andata in- cbiauiaic: il Boggio e are ilei Snnula. Che cuulliciale '. Volevi mica Noti lo la Tealdi iuilarc alla Bevicbi se veramente un ufilcialo. e iman:'..' ini intonilo e! qiiostraiii una prip Pn .si di lievi uatdia e andarla a 'wl' . Nn. tanto è ' via 1111.-si qttu ' i lenti ria. elio ' pì t situa scio alloro lini detto: ; provveitc: IllOUliti ti, lic" liti lettura dei ancora a far v ercoli-? pi-iuta potiuimu remo all'altro. vi -ne ripresa la bali. L'avv. (Ulive stai a leti Milli l'addizioni, allei ttta'/.ioni s.ipeiitito dàlie C-utian/e del dibattimi iitu conitmitte negli interrosatóti della Tealdi Pres.: Mi sic; - sobbarcalo albi fatica di i",'i-reit- lutto e desidererei che l'avviiuulo <il- livero asfM'ttttsstì ! alla quo. Non >i -Ho f(7i(/>fft) A\ -.'. l'ave-io : Avv. ti!livelli: K' ii mio si-t. ma Pres; : . ■• Breve Nell'illlltl .-i attui za, un po' di nini fati sue raccia pollo del .'lite set -la/.:' ìli. - 1 la -."poro- it suo giu-.i Seòpia (iiie)4j die \ u.< di difesa, labi'.' tu un scaso di -^i runeijH per quo-t me una lucrooiaisi gltnaii risentono parte lo loltuiti M! bone e il desto lutti y 11,"/.-arili'risposte. Anche i sfoi/.o a cui — a l liitéiTdgalori -GtsdscuFHs' bedplzsrvcv| suvo. io sono sottoposti. Uno di ossi, anzi, rivolto ai banchi dogli avverali dice: Ma questo è il vero modo di farri dimenticare tutto. fi Presidente inllnc riesce a troncare i batibecchi dicendo: — s • vogliono fare ilei dibattiti li facciano da mezzogiorno alle tre. Avv. Bardanzillu domanda alla Tealdi: -Quale, autorità aveva il Boggio? Perchè è .ilidata dal Dogato e non da alni. Cosa era il Roggio? Impunita: — Non sono andata da. lui. L'ho incontrato per caso. Sono andalo per curiosa re. Presidente: — Ah, già per l'ufficiale ! i capelli bianchi di Ferri Dovrebbe continuare la lettura degli interrogatori, ma alcuni avvocati propongono olio sia sospesa. Qualcuno invece vorrebbe, insistere in essa. Anche i giurati si uniscono a chiedere la cessazione di tale, leu lira. 11 Procuratore generale interviene a sua volta per facilitare la cosa, ina non vi riesce del lutto, (ili animi sono alquanto eccitati. La schermaglia delle contestazioni ha roso nervosi. C'è dell'elettricità e dello zelo! 1! P. u. interviene: — Mi si permetta una osservazione. Non comprendo come, avendo lnmdglfsumc di difesa un sommo il quale mantiene un maestro, contégno nel collega l'on. ferri, ammirevole... (in. l'erri: -' Sono i mici capelli bianchi! P. e. ...salvo a schiacciarci lutti nella siili arringa, voi non In imitiate... alunno nella prima parte ! y,ìcr: — Nel Ut sei-onda è impossibile'! \vv. Nasi, al !'. Ci.: — Quelli' ehi- lei dico non e tic generoso, né simpatico ne per noi, né per il nostro Maestro. I'. li.: '— Anello por non faticare i signori giurati... On. t'erri, bonariamente : - Quando ero giovane, facevo conio, loro. Pi ('.. : — Non erodo. Pres.: — speravo clic >i stancassero prima ni il e'. . In ugni modo la lettura è sospesa: 11 Presidolile avverto elio s'intende che gli interrogatori si danno per letti. Tiene però a far rilevare clic in uno degli interrogatoli di confronto, fa Tealdi riconobbe nella fotografia il Miintieoiic conio quello vestito di panama, sempre insieme ad Avaianeo Matteo, e che usci coi catturatoli elio portarono via Simula. — Questo era utile-che si sapesse! — commenta il barone Daviso.

Luoghi citati: Avaianeo Matteo, Pisa, Torino