Drammatico inizio del processo per l' uccisione di Sonzini e Simula

Drammatico inizio del processo per l' uccisione di Sonzini e Simula Drammatico inizio del processo per l' uccisione di Sonzini e Simula I protagonisti dei tragico episodio - Il Boggio, indicato dal Presidente come il maggiore responsabile, narra la " scena selvaggia „ - lì Vertero accusa il Monticone di aver seviziato la guardia Simula e di avere ucciso Sonzini, e l'accusato protesta con violenti invettive - Oli altri imputati negano. ' T (Corte d'Assise di Torino) Gli imputati sono stati tradotti nel Palazzo 1 ella Carle d'Assisa cU buon'ora, alle otto, con rande apparato di forzi.'. Sono giunti te duo amions coperti da teloni, in uno presero, osto le tre donne e nell'altro gli uomini. recedeva un altro camion pieno di guardie egie. Uri drappello di •altre guardie regie, in icicletta, Scortava e fiancheggiava i due au- 1 ocarri degli imputati. L'arrivo in via Corte 'Appello è passato quasi Inosservato. Non 1 erano infatti curiosi: l'unico aggruppameno di gente era formato di agenti investiga- vi. Quel tratto di via Sant'Agostino, dove c'è ingresso alla tribuna pubblica dell'aula I 'Assise incominciò ad affollarsi, rha discreamente, verBO le ore 10. In gran parte erano ! arenti ed amici degli imputati. Oli imputati smontarono lestamente e dintatti dai camions. Nel cortile videro alcuni ; oiografì colle macchine pronte, in azione, il he vivamente dispiacque agli imputati. Si opriroi.io la faccia colle manette o si calarono il i-appello stigli occhi protestando a ran voce: « No, no, niente l'olografie! •. Acorse il commissario di P. s. Norcia, il quale nvitò il fotografo, causa del piccolo ammutiamento, ad allontanarsi visto che gli imutati insistevano sulla negativa... Gli avvoati hanno comincialo ad. attollarsi nei quatro banchi loro destinati poco dopo le nove. Oli imputati ed i patrocinatori difensori sono un nugolo. Ecco l'elenco degli mputati e dei loro patrocinatori: 1. Aclis Maria, detenuta, difesa dall'avv. De ktoni. , , 2. Farcito Caterina", scarcerata, difesa dalavv. BaraValle. 3. Tealdi Margherita, detenuta, difesa dagli w. OHivero e ~.gnorini. i. Biava Giacomo, scarcerato, difeso dagli fcvvocati Nasi e Borroni. ò. Varvello Luigi, scarcerato, difeso dagli Avvocati on. Ferri, e A-te.sia. (i. filo i-getti Marcliino, libero, difeso dal'avv. Griffa. 7. Quaranta Michele, libero, difeso dal! avvocato Farinelli. 8. fiossi Giuseppe, detenuto, difeso dagli Avvovati Allasia e Vossu. 0, Chicco Pietro, detenuto, difeso dagli avocati Molinari C. V. e Terracini. io. Vincenti Andrea, latitante, dileso dal'avv. r.amoletto. 11. Sironi Luigi, detenuto, direso dagli avvocali Allasia e Cavana. 12. Tealdi Antonio, detenuto, difeso dagli fcwocato Nasi e Filippi. 13. BianeioMi Giacomo, detenuto, difeso dal'avv. Baravano. 14. Boggio Agostino, detenuto, difeso dagli avvocati Nasi e Olii vero. 15. Bertero Ferdinando, detenuto, difeso dateli avvocati Nasi e Dal-flume.. 10. Avataneo, detenuto, difeso dagli avvocati Boi don e Signorini. 17. Monticone Luigi, detenuto, difeso dagli fev vocali Porrone e Greppi. , ,. 18. Lancellotti Aroldo, detenuto, dneso dagli Avvocati (larizio n Steccone. La Parie Civile è rappresentata daga avvocati Dagasso e Pavesio per la famiglia Samua e Barda.nzdlu e Bertacchi.per la famiglia Sonzini. Verso le ore fi,30 i carabinieri introducono nella gabbia gli imputati. Quelli a piede libero, e anche le tre donne, hanno preso posto "appena fuori della gabbia. Sono quaBi tutti giovani. Quaranta ha ora 43 anni, «tergerti 45, Biava 43, Varvello 34, l'Actis, la t'arcito, la Tealdi hanno rispettivamente '-ih, 5 e 23 anni, Rossi ha 25 anni. Chicco in. Virilenti sa, Sironi 38, Tealdi 17. Bianciotti 10, Itoggio ifl, Bertero 23, Avataneo 35, Monticone 27 e Lancellotti 23. Vincenti si costituisce L'usciere annunzia il Presidente, barone DavLso. die entra insieme a un presidente supplente, il conte Marchetti che presenzieià anche lui le udienze por ogni eventualità, data la lunghezza che avrà il processo. Assiste SI cancelliere Vittonato. 11 Presidente legge le generalità degli imputati e quindi l'avV. Camotelto avverte che l'imputato Vincenti Andrea latitante si costituiscc. Presidente: —Dov'è imputalo Vincenti: — Eccomi, E l'imputano sbuca tra la piccola folla degli Imputati che sono a piede libero e degli avvocali. Vincenti si prosenta al Presidente, il guale gli dice: — Fa presto, va dentro. E l'imputato va a prendere il suo pósto nella gabbia. Ha potilio mantenersi ubero sino a stamane. Alla porta i carabinieri, essendo loro sconosciuto, non lo volevano neppure lasciare passare. Vincenti, pieno ili buona volontà, ha insistito, ma inutilmente, finché è intervenuto l'avv. Cnmoleito ad avvertire che Ba presenza del Vincenti era vivamente richiesta. Accurate misure di polizia ha preso la Questura. 11 servizio d'ordine fuori dall'aula è affidato ai commissari Norcia e Castagnani. [Limitatissimo è il numero dei presenti1 nella tribnna pubblica. Ed entrando sono stati, ditrenio, passati al vàglio. Nell'aula, unti ginn sfolla di avvocati soltanto. Esclusi i .Curiosi, [maschi e specialmente donne, come da vecchia e buona abitudine del barone Daviso. Una gonnella solo è presente: ì- la corrispondente d'un noto giornale anarchico. Ma non è terribile, tutt'altro. ■Le operazioni per la costituzióne della Giuria si prolungano sino alle 10,10. nella rjualR ora l'usciere dichiara aperta l'udienza.. Il Presidente arvene i giurati che ri • v-ranno giudicare di due omicidi commessi la sera del 22 settèmbre 1930, Riassume le note circostante del sequestro di .Simula e Sonzini e le successive fasi sino alla 'oro uccisione avvenuta a colpi di rivoltella, in li'n prato. Specifica lo varie imputazioni che gravano sui vari imputati: 4 sono imputali dsU'csiecuz.irme ino temiate d-i omiicidio, mi, !».o e imputato di avere determinalo all'omicidio, gli allri di sequestro di persona, porto d'anni, detenzione di esplòsivi, ecc. il presidente fa le rituali ammonizioni ai termali di mantenersi in udienza oggettivi e. fuori d'udienza, riservati, anzi muli. Dice loro: — A Chi li interroga rispondano con una Inattiva parola! Se non si sentono di rispondere cosi, allora rispondano con rleClè bugie; ingannando i loro interlocutori. Li autorizzo in a farlo. Perchè devono capire che Se un avvocate, che mette tanto impegno nel 'suo ministerio, dovesse venire a sapere che al suo difeso è già condaiwo nelle intenzioni dèi giurato, gli cascherebbero le braccia Difensori: — Perlo meno. (;'//Wif)). Entrano nell'aula, che si fa sub to siionElosn. la vecchia, mamma dd povero SonBini, una modesta dono riti vestirà di nero che esercisce un'eaicoìti di rniili, e la sorellastra Giovanna, che è una bella ragazza di 21 anno. Il presidente inizia l'interrogatorio d!>.1!'\gostino Roggio. !■'.' un giovane . Ito, rotti iste, dalla voce tonante, coi capelli alla Mascagni c vestito con-qualche eleganza. :; presidente feli dice: — Tu, Boggio, sci l'imputato che, forse hai la maggior responsabilità, perche saresti tu che avresti in sostanza determinato rutti gli altri a compiere quei due orriicldii abbastanza, gravi in se stessi coro e aneli'» il knodo come si sono svolti. Guarda un po' che •responsabilità, pesa sulle tue spalle... — io non ho questa responsabilità l • Presidente: — Mi auguro elle sia così co- ine ilici! Perei)?! per un giovane coinè te Sarebbe una cosa orrida. Dunque, in sei accusate di avere aire-stato e s.-qucsiiati.. ii Simula So, non sono sialo io. Presidente: — Lo avreste piallalo nella fabbrica Bevilacqua dove èrano queste donne (ed il presidente indica le Imputate che sono sedute fuori della gabbia) Non sei stato nella fabbrica Bevilacqua? qsSlaassqgitafstagcctddsctdsmzdzccaccsdiefubIodsc«hcvV• , e e e o , i e e o i l e - e be o fare rivol- — lo vi sictti alcuni minuti dope 11 sequestro. — Tu vi andasti dòpo avvenuto il sequestro, e per cosa larev V — Poni) ayure trasportato il sonzini alla Subalpina, mi recai allo Stabilimento\BèvJlacoiia. Mi trovavo insieme al Bortoni e thfaltri due che nò ri conobbi. Enti andò nello stabilimento Bevilacqua incontrai un'altra, squadra che era arrivata prima di noi. In quel momento succedeva una. scena selvaggia : si stava percuotendo il Simula. Allora, io, il Bertero e gli altri presenti abbiamo tentato di farli smettere. Era una scena che avrebbe fatto inorridire anche un individuo fornito di cuore di pietra. La scena che si svolgeva sotto i nostri ocelli era orribile ! Come fu massacrato Simula Presidente : -— Spiega di che scena si trattava. Il Simula che era picchiato e rhe sanguinava, gridava pietà ed invocava con accenti deliranti sua madre. Due facinorcik continuavano a picchiarlo. % Presidente: —- Chi erano? « — lo non li ho conosciuti. In quei momento si erano frammischiati agli operai anche degl'individui estranei alle fabbriche e quindi io non potevo conoscerli. Quando io giunsi sul posto essi avevano giù quasi massacraci il Simula. Questi piangeva e gli altri continuavano a picchiare. — Non si 6 fatto una specie di processo per decidere sulla sorte di quei due disgraziati? — Nel tempo che io rimasi 11, non vi è stato alcun processo od alcuna decisione di morte. Non ho sentilo parlare di un'intenzione di questo genere. Non comprendo quindi perchè mi sia fatta una simile imputazione, perche se dopo la scena orrenda di cui fui spettatore io avessi in qualche modo cooperato per la fine di quel disgraziato, ne avrei sinceramente vergogna. Pres. : —- ,Mi compiaccio che tu comprenda che sia stata una cosai terribile. — lo non poso risponderne di un delitto a cui non ho neppure pensalo! Pres.: — Eppure sentirai. C'è della gente che verrà a dire che eri precisamente ;u ohe insistevi perchè tanto il Simula quanto il Sonzini venissero uccisi. — Vorrei elle dicessero la, verità e parlassero dinanzi a me. lo sono contento se diranno la verità. Non ho parlato con nessuno dell'uccisione di questi due. Alio fonderie, ai forni... Pres. : — Sono cose da fare rizzare i capelli. Tu bai raccontato che questo giovane invocava sua madre, ciie era percosso, che era sanguinante, lìgi! non aveva cihe venti anni! Era qui per gmidagriafS.1 la vita come fanno lutti. Ebbene si è. parlato di bruci irlo vivo nei fonti! Alcuni difensori in coro: — Si tratta di una leggenda. Pres : — Risulta dagli atti. Parie civile: — Risulta in modo indiscutibile dai confronti. pr,.- • gj ,-, parlato anche di bruciarli. Il ratio he il Simula sia stato portalo alle officine Ballada e il Sonzini alle Fonderie dimostra ■ he quest'orribile progetto non era staio ventilato soltanto accademicamente ina clic io si voli va, attuare. limi.: — lo in coscienza posso affermare «le .meste parole non le ho mai udite. Non ho udito nessun proposito di morte e tanto meno del progetto di gettarli nei forni- Ncil'istrutteria ho sempre negato e nego anelile ora .recisamente di avere anche semplicemente alluso a. questo proposi!,-). Se si fosse .rettelo di uno scontro a viso aperto con delle' persone armate, data l'eccitazione in quel momento, può darsi: ma contro due peisoné inermi non sarei sialo «anace di niente pXea • — Eppure avevi sempre ^Sl1 ma f avevo in tasca. E, d'altronde, come 'si poteva pensare di bruciare i due ndvicini, quando da tutti si sapeva che > forni "ite', giorno erano comptetamMiio SPp°"es7: - Ed allora perchè li trasportaste dagli stabiliménti, dove erano stati dapprima condolii, in nitri dove .•'erano, i forni: -Perchè in quegli stabilimenti non si votavano tenero, lo le) accompagnato u Simula sino alla porta date stabilimento Bc- Vpr(5sU?'^_ so nai accompagnato il Simula da Bevilacqua vuol dire che hai aiutato a catturarlo- , . . . „ ._ \o Dopo l'arresto d.el Sonzini e dopo Che egii era stato consegnato alle squadre, io scesi per recarmi allo stabilimento Bevilacqua e qui appresi che il Simula vi si trovava. , . . ..- p,.es . _ t,i dici che sei andato da Bevilacqua quando il firmila era già sequestrato Sei andato dono avere accompagnalo •lì Sonzini alle officine Nebjoìo. Chi lo aveva pollaio da Nebiolo? — Che vuole '-he sappfa! Io non ho visto. «Commosso dal pianto» Dopo qualche contestazione l'accusato narra: — Nel pomeriggio del giorno Zi senembie facendo ritorno dai funerali, mi recai allo stabilimento Nebiolo. Salii sulla terrazza per veder.; ciò che avveniva al di fuori e per avvenire quelli di dentro se fosse successo qualche cosa. Quando scesi dalla terrazza vidi che era stato introdotto il Sonzini. In questo stabilimento vi erano due correnti: una favorevole e l'altra contrarla al Sonzini. Io conoscevo il Sonzitii e sapevo che era impiegato alle Metallurgiche. 11 Sonzini mi pregò di recarmi alle Industrie Metallurgiche a chiedere dei membri della commissione interna, i quali, conoscendolo, lo avrebbero fatto rilasciare. Io mi ci recai. Ebbi qualche difficoltft ad entrare, ma lilialmente potei essere i'ntrodono. Feci Iti commissione che avevo avuto. Invoco di darmi dei membri della commissione interna, mi dettero altri due individui ed allora feci ritorno alla Nebiolo. Lungo il tragitto qnesii due individui mi chiesero chi fosse la persona seauestrala. Io ho narrato che egli era un impiegato e come io lo conoscevo. Mentre arrivavamo allo stabilimento, vi entrava pure un estraneo, il quale, alla vista del Sonzini. disse di riconoscere in lui un individuo che aveva visto la sera precederne in piazza San Cario bastonare dei tram vi eri. Io dissi invece che mi risultava che il Sonzini simpatizzava per gli operai. Dopo un po' di discussione si decise di portarlo allo ftahillmento della Subalpina poiché nella Nebiolo tutta la commissione interna si oppónevo, al sequestro, mentre gli altri si opponevano a eh* fosse rilasciato. Infatti il Sonzini venne accompagnato fuori dello stabilimento. Mentre s'avo per uscii e dalla Nebiolo mi si foce innanzi la Tealdi che mi dis-e che era -stata arrestata una guardia, la quale era slata trasportata alto stabilimemu Hevilrioqua e mi incarico di andare a veder" di che sj trattava. Infatti vi andai u assistetti alla, scena che ho già descritto. In non Ite alcuna responsabilità. Quella scena rtii fece andare' via. "-.'l'i la volontà di vendette, se anche l'avessi avute, 11 Simula col suoi piani! ini n.veyn profondamente coro «tosso, in gnito alle nostre istanze si cesso rial hatlcvlo ed egli1 venne pollato via da quattro o cinque individui che si trovavano già nello stabilimento. Ili questo disgraziate non no saputo piti niente Presidente: — Tu la morte Simula la apprendesti soltanto dai giornali? — Sissignore. Pres. : — Eppure vi seno tes'i l quali affermano che tu parlasti degli assassino prima che i giornali |.ithl)lica.sseiv' la notizia. — Nossignore, lo >'■> • i del imi., ;t atomo i-i 0,1 il giorno '3"i. quando i gJorn'all pubbli* , nrnno la notizia. A'.v. Nasi; — Tanto •■ vero che alle selle e mezza della, sera egli si trovava già in casa, ciò che esclude die e-li abbia partecipato al fatte Avv. Pavesio P, C: — Questo non • bene ai.iobse.tyibcaueQdzdhteco*R(l,vHdctegcJrnillIdMcsclpregnliamtcmcfngofitmrèdctlapPedmsccnvcstesamnSspocpsmgag— accertato Le testimonianze ilei testi M oon.i addicono. Avviene un piccolo battibecco Ira gli awoonti della difesa e della parta civile, battibecco che è troncalo dal I' (i . il quale osserva: — Per stabilite esattamente la reyfcuisabilitA del Boggio è superflua purf-euaberivc la circostanza rhe egli sia andato a casa alle 8 e mezza od alle 9. 1) Moggio dove unicamente rispondete di avere istigato gli esecutori materiali a commettere il delitto. Quindi la circostanza mi è Indifferente. Io desMererei invere che continuasse la narrazione della scena selvaggia di cui egli ha dichiaralo di aver avulo orrore ed alla quale ha presenziato. I due facinorosi che percuotevano il Simula chi erano? — Non li conosco con precisione. P. G.: — Eppure in istruttoria hai detto di conoscerne uno ! lmp. : — Quale? * P. ti. : — Sono io che interrogo, amico mio. Rispondi. Ravcllo e Matteo lmp-. -• Mi pareva di conoscere uno di (lucili che percuoteva il Simula in un certo Havello Carlo. Avv. Uordon: — Ha sempre fatto il nome del Matisìlo. P. G. : — No. noi Ha detto bensì che uno di coloro" die percuotevano il Simula era un tale Bavelle ma ha anche detto che l'altro era un tale Matteo. E poi alle domanda del giudice ha speciiflcato che era colui che alcJuni mesi prima aveva esploso del colpi di rivoltella, contro la Questura. — Ma io non conoscevo questo Matteo ! P. C: — Ma in istruttoria lo avute riconosciuto perfettamente. Avete infatti aggiunto il particolare dei colpi di rivoltella contro la Questura. , — Era. una voce che correva tra di noi. Infati tra eli operai si diceva che uno dei due erte percuotevano il Simula era un certo Matteo. P. G. : — Questo lo dite adesso. Avv. Nasi: Lo (Si capisce, date le voci che in quel momento correvano. Pres. (ironico): — Lo si capisce come sistema di difesa. P. Lì.: -— L'imputato in istruttoria ha detto che uno di coloro olio avevano partecipato Alla, scena .selvaggia era un certo Matteo die poco tempo prima aveva esploso due colpi di rivoltella contro la Questura. Questo Matteo elio ha esploso i colpi di rivoltella è uno degli atuiali imputati e precisamente l'Avataneo. Presidente: — Ed il Boggio davanti a quella scena selvaggia era tanto commosso che incitava, sin per.il Simula che'per il Sonzini. a fare loro del male, ad ammazzarli 1 Ed il modo che si preferiva per ucciderli era quanto \i poteva essere di più crudele, cioè bruciarli. Vi sono delle testimonianze che affermano che si voleva bruciarli. E' per questo che sieie andati alle fonderie dove c'erano i forni che, p^r fortuna, in quel momento erano spenti, si può pensare con una. certa logica che volevate veramente bruciarli, perone -altrimenti non li avreste portati nelle foiSierie. Cosa dite in proposito. Roggio? ' Imputato: — Pesto molto sorpreso che lei insista. Non so come mai mi si possa imputare di -un reato simile. Queste parole dalla mia bocca ?! Presidente: — Io ..presiedo e leggo quanto risulta dagli Siiti. P. G.: — Per appurare la circostanza, che è mollo importante ai fini della causa, desidererei che si leggesse il foglio &j del processo che deve osseti* al volume G. L'imputato ora allenila che In. circostanza del Matteo l'ha sentita dire, mentre nell'istruttoria l'ha aflunnata come cosa che sapeva di scienza propria. 11 Presidente legge gli alti richiesti dal P. AI. Si natta di un confronto tra il Boggio e il Bertero. Boggio in questo confronto ha dichiarato : ■I Ammetto che « Matteo » quafido salimmo nella stanza dove si trovava A simula slava percuotendolo e lo percosse anche successivamente. Ma ve. n'era anche un altro che percuoteva c che io vidi ili carcere e rhe non mi è stato ancora ranunostrato. Mi riservo di accusai lo quando salò 'posto in suo confronto, come pure di chiarire le circostanze che quando In portalo via il Simula tuni i presemi nella stanza gli tennero dietro e 1 / accompagnarono per via, Non volevo essere compreso -cogli alni. Se prima non dissi altro non è perchè iomessi di aggravare la mia responsabilità perché non mi importava nulla di dire che ero .salito nella stanza del Simula, ma a] nulo scolio di non essere costreito a lare i nomi di' coloro che erano prfc-so di lui. Non ho da aggiungere alno. Ma ora affermo che il Matteo di cui mi chiede contezza la S. V., non è altri che quello che pochi mesi fa si fermò dinanzi alla Questura, spianando la rivoltella. Quindi egli e facilmente identitleabilu. Non ne conosco il cigno in e !.. Bastoni e serrature P. G. (alla Difesa): — Non è vero che .-gli anermo la circoslonza in modo preciso''' Avv. di Difesa: — Egli intendeva alludere alle voci che aveva sentito. Avv. OJlivero: — Conferma l'imputato l£t circostanza raccolta con tanta diligenza dal giudice istruttore, che quando fu accompagnato il Sonzini alle Fonderie Subalpine gli operai di quello stabilimento gli dissero— Perchè portato qui quest'individuo, nientrè noi non abbiamo neppure un bastone per ammazzare un cane7 lmp, : — Sissignore. ^PrfS;i— E insistete nel dire che non lo si voleva uccidere? Imp. : —' Sissignore. Pres.: — Se foste andato a bere si capisce che vi avessero respinto col dire-. Non abbiamo da darvi da bere! Ma delle persone die vi dicono che non hanno i bastoni neppure pei ammazzare ini cane, vuol dire che ritenevano che voi portaste quell'individuo per fargli del male. Aw. della difesa; — Parlavano dei baslonl nel senso che non avevano i mezzi per eustodirlo. Pres.: — Ah! per custodire un individuo ci vogliono i bastoni? Basta una serratura (ilarità) lmp.: — Dicevano: nel nostro stabiliménto non possiamo tenerlo perchè siamo completamente disarmati. Portatelo In un altro posto dove possa essere megjio custodito Questo è il senso della frase. Pres.; — E' miestlone di interpretazione Ma dimmi un po' con sincerità per quali motivi volevate custodirlo? Imp-: — Per il motivo di farlo lavorare Pres.: — Ma se questo era l'unico motivo poteva essere trattenuto nello stabilimento Nebiolo. Imp.: —Ma una parte di quegli operai non volevano tenerlo. Inoltre avevamo saputo che alla Fiat erano state sequestrate delle persone, deull ufficiali e ch'erano steli fa'ti lavorare presso I for ' Questo è l'unico motivo che ci ha indotti a portarli nelle Fonderie. Pres : — Ma possibile che tu non abbia sentito dire d.a unniche tuo compagno elio si volevano bruciare? Imp. : — No. Pres.: — Eppure vi è il teste nonetto che dice i! contrario. Ora è questo programma che spaventa. Il presidente muove qualche contestarono quindi domanda all'imputalo: — Sapevi dove andavano? Imp : — Ero convinto che andavano alle Fonderie Subalpine Avv Nasi: — Vodiamo dire ai signori giùrati u «le: ora sarebbe avvenute l'omicidio di S'.nzini e di Simula e C!ò per filinosii.-uù' che in quell'ora ii Boggio -i trovava gin a casa. Presidente, rivolto all'imputato: — a ch'ora li avete uccisi? La domanda latta a bruciapelo all'imputato desta un vivo senso di impressione e di icldvnasamb o e i o e . l ilarità; ma l'avv. Nasi próntamente osserva che la domanda deve essere rivolta non all'imputato, che nega di avere partecipato al delitto, ma al Procuratore generale. V. G. : — Ma là, nella gabbia, lo si sa. Avviene uri piccolo battibecco tra gli avvocati, ma il P. G, fa rilevare che la questioni per quanto riguarda il Boggio uon ha alcuna importanza. P. G, : — E' vero o non è vero che tu nellastanza dove avveniva quella scena selvaggiaavevi impugnato la rivoltèlla? ;L'impuiato ripete che a\evu la rivoltella,. ma la teneva in tasca. ; 11 P. G. prega il presidente di leggore ui?i brano degli nttf di istnittoria da'cui si rilevp :ho l'imputalo ha ammesso di avere avuti» ;e. rivoltella in pugno quando entrò nella stanza dove si trovava ti simula. Aggiunge che si trattava di un'arma di grosso caltbrp, lunga, arrugginita. Dagli atti risulta pure che egli parlò del doppio omicidio nella giornata del 23 intntre ora afferma di aver appreso il fatto soltanto dai giornali che Ilo pubblicarono il 24. | P. G. : — Questa circostanza è importante. Da essa risulta che realmente sono state velili late le varie proposte di uccisione alla presenza dell'imputato e non si è deciso nulla. L'affare dei tribunale costituito da donne è una leggenda. Sono io il primo a riconoscerlo. Ma non è leggenda il fatto che in quella occasione costoro o chi per essi discutevano sul modo di finirli o bruciarli o farli lavorare o mandarli in cantina. E' prevalso il concetto di ucciderli. Con la rivoltella in pugno p G. : — Le circostanze che abbiamo Finora assodate sono queste nei riguardi dell'imputato : Si è stabilito elio lui ha assistito alle liercosse inforte al disgraziato Simula, die egli era armato visibilmente di rivoltella, che l'ha impugnala sino alla porta contro il Simula. Pres.: — Sapevi dove lo portavano? - No. Pres. : — Spiegami una cosa. Come, va che tu codio sdegno che avevi provato nel vedere maltrattare un povero diavolo, non ti sei servilo dell'autorità die avevi presso ì compagni per liberarlo? Imp.: — Che autorità potevo avere? Io ero come gli altri. Pres.: — Tu eri di quelli che insistevi di piti perchè fosse ammazzato! P. G. : — C'è poi una circostanza importantissima: die avrebbe riconosciuto in uno dèi pciciiolitnrl del Simula il Matteo. Avv. Uordon: — Questo non lo dice l'imputato. Nell'istruttoria l'ha detto, ma come sentito dire. Avv. Dagasso: — No. caro Rordon. ha accusato il Matteo in modo esplicito. p p,. _ in istruttoria ha dello in modo affermativo che il Matteo crii colui che percuoteva, il Simula e che era quello che aveva sparato dei colpì di rivoltella contro la Questura. Palliamo ora. del Sonzini. Che l'abbia sequestrato uno o l'altro è ihdifrnrehiè. Lui hn tradotto il Sonni ni dalla Nebiolo alle Sn Palpine, lo domando se è vero che durante i' tragulo egli lo abbia tenuto stretto Imputalo: — No. lo gli marciavo a fianco. Pres.: — E 'vero che avevate la rivoltelle in pugno? — No. P. G. : — E' vero che strada facendo avete avvertito il Sonzini che ad un minimo cenno di fuga gli avreste esploso la rivoltella che tenevate in pugno? lmp. : — E' vero. P. fi.: — E' vero che diceste elio avreste, sparato vohiirien contro lo guardie regie e che se le aveste incontrate avreste spaiato? Imp.i: — Si. lo ammetto. Avv. Pavesio: — C'è il teste Conti che ha affermato che l'Imputalo teneva ostensibilmente la rivoltella spianata contro il Sonzini. Imp.: — Coni: è poi venuto a dire che si era sbagliato. P. G.: — Perchè invece di andare a cercare 11 Piovano alle Officine Metallùrgiche (e lo vedeste suite.-porta delle OfflolnV) come vi aveva pregato Sonzini, tornaste cò"« Bertero e coli'altro? * L'imputato non risponde. \ Avv. Pavesio: — Invoco di tornare cori r-bi a.vrebbe potuto saivar'o, tornò con due si-, cari. P..G.: — Desidero-sapere la ragione porche non aecòriipagiiiietc Piovano, che pure vedeste. i Irrj.puta.lo : ì- La Commissione interna mi indicò quei d\e. Presidente: \ ... elio erano nella fabbrica da 15 giorni ec^orano capaci di tutto. Altro che salvarlo! \ Di% correnti Imputato : — Alìv Nebiolo vi creino duo correnti: una. favorevole al Sonzini e l'altra contraria, Se io avessc^n'luto varamento fare del male a.Sonzjiii. nTty avevo bisogno di nudare a cercare cosi .lotrteno delle parsone : no avrei trovato diecimila^favorevoli. Seguono altre eontestazionf»dl minore conio. L'udilenza quindi termina von questo ossjet'vaz.ione rilassimt.iYa ulnR Pentente: — L'imputato dire che he chiesto <Ve membri della Commissione interna, fili intano-tteli .il Bertero ed un nltiiM che non conoscevano il Sonzini. Quando poi vede il Piovano non filli dice nullag

Luoghi citati: Bevilacqua, Moggio, Torino