Gravissime risultanze a carico degli amministratori della "Sconto,,

Gravissime risultanze a carico degli amministratori della "Sconto,, Gravissime risultanze a carico degli amministratori della "Sconto,, Il Tribunale respinge l'istanza di fallimento Roma, 22, notte. Con sentenza odierna il Tribunale (li Rotaia si è pronunciato in merilo al ricorso , presentato dal signor Bugnardini Emilio, ore- 'dltore della Banca italiana di Sconto, che domandava che il Tribunale dichiarasse il -SaSmento della Banca slessa. La sentenza Sserva nella sua motivazione che tale do- ♦nnmda non mio essere «resa in considera- mancia non può essere presa in oonsiacia ... - Le ragioni del rigetto Infatti lo stato di moratoria in cui trovasi la Banca costituisce un insormontabile osta- Colo alla apertura del giudizio universale di concoi"so, e la dichiarazione di fallimeli- to di un'etite monro presuppone necessaria, mente la revoca della moratoria cui esso è sottoposto. Vero è, continua la sentenza, che dove concorrano determinate condizioni e aireciEamente nel caso in cui nel corso della moratoria si scopra che l'attivo della dina Sorata non offra più speranza ai totale pa- Jtonento dei debiti, il Tribunale può rcvo- care anohe d'ufficio la moratoria, ma nel (Baso specifico il Tribunale non 6 ili gradò di «me'tere un sicuro giudizio al riguardo per mancanza di elementi certi e precisi. D'nltra | parte è anche da tenore conto che la mòra- feria richiamata in vita con decreto legge ; JM dicembre 1921 prescinde dallo relazioni in- ÉBrcorrenti tra attivo e. passivo dell'ente ino- j Sto. La sentenza passa quindi a dimostrare : Ei svantaggi che una liquidazione forzata I frrecherebbe alla massa dei creditori e allo •telenaa industriali e commerciali che con ] :3?*"_ V7 ~ « _ „ _ i.nnn^ l «ssa sarebbe prematura e inopportur to più che le gravi difficoltà che si frappo heva.no alla formazione di mi proget o di concordato, sembrano pressoché superate e !Ìa relativa proposta sembra giunta ali: se conoìutWàPer tale motivo il Tribunale 'Mara allo stato delle cose, non trovare luoSo \VovWdere sulla revoca della mora- fflESUti?S£&italiana di Sconto .. torta della Banca Italiana '-r I rilievi del conte Taeggi Intanto vengono oggi maggiormente preci: ! tate le responsabilità degli ammiinstrotor detta Banca. • . „;.„ ,,, |Il conte ing. Taeggi. eh caconi e e nfltojj»] fciarte della Commissione ufficiale deii cu n-, tori presso la Banca italiana di Sconto, ha Salo .comunicazione dei seguenti nllWl ai I ?iudicé delegato ed al .procuratore del «e-, ,'ing..Taeggi Piscicelli, nel richiedere, nella ua. qualità di componente la. Coinimssione ifflciale dei'creditori, g i estratti dei com «gli ex-amministratori della Banca lui ana ; il Scontò, volle sincerarsi se per avveutuia, giiVtéssi." prevedendo jl disastro imminente, j avessero ritirato in tempo ì loto to di dai-1 JCiStituto. Grande e slam. ]a sue nnuavig a i Buando dall'esame dei detti cono ha potum | I^MMtotaiivche moltisanu ammiiustraMii non Bolo non avevano conti correnti attivi, ma' onaveviMio coiai cuncou debitori, dello. Banca per prel^ainci.ti | iivi ed importanti; che altri non-ave- (erano successivi ~ vano alcun conto attivo nè passivo e elio gli holtimi, nella loro maggioranza, orano eredi tpri della Banca per somme minime. Solo qualcuno aveva un conto corrente che raggiungeva o superava le cinquantamila lire. Infatti egli ha potuto rilevare dai conii (Chiusi al 31 dicembre: - l.o che il presidente della Ranca, sonatolo'Guglielmo Mai-coni, era debitore presta sede di Roma di lire L;S.250 e prola sede di Parigi di franchi 4011); lif^H»»!?^»,^ ! to» fegato della Bai ca. ei a di bitoj^e pi esso i*^® WKiS, W,'q} 'I mfn : ' sede di Parigi per-franchi JSi.5»* c quindi | SSSSMP^^ Ma! £^t°Wr?piìvnrtP 'il nAiS^eStirtmta- rral^ nSSb»e,del WnZto^SmM- \iBtrazione, erano correnti presso poma di circa che il comm torà presso la sode di Roma di oltre un m Bono e seicentomlla lire: che l'avv. Luigi Poizii era debitore presso la sede di Busto Aratelo di L. 373.224: che. il comm. Cesure Coppi era debitore presso la sede di Ruma di %. £66,565; che il senatore comm. iimico Sca-Jini era debitore per vari cónti presso la sedo idi Milano per L. 82.783; elio il comm. Leopol RdnKrT 7l'?51deche0,iT comm" 1E^l&M ijlort era' complessivanvent*-! debiuire in conto 'florrente ùìl circa 55 nula lire: che. il comm. WBrtiesto Galeazzi era debitore presso la sede idi Busto Arsizio di L, 52.155; che il comm. SLuigt Mezzanti era debitore presso hi sede di .Bonut da olU'e undicimila lire: che il comm. Luigi Solari era debitore presso la sedo di ^Milano di L. 6669; che il comm. Luigi Bertaapalliera debitore presso la sede di lUilano di -IUre 5770; 2.o che quattro amministratori, e precisainiente il comm. senatore Borletti, il comm. [Louis Dreyfus, il comm. Lodovico Galazi e 8 comm. Luigi Baragiola idefunto). non avevano alcun conto in attivo, nè passivo presJso la Banca Italiana di Sconto: '! 8.0 che vi erano otto amministratori creolij(iori\per somme insignificanti o prnpriomen^te ilScomm. Calegari per L. C>50!). il comm. MBa Zua per franchi 26, il comm. Gondrand v h. U047: il comm. Gruss per L. 075; S. E. arijl Cattòlica per L. 3145, il comm. PiarL. 1529; comm. Pontedera por L. 682• •comm./Reyna por L. 1021: i'.Ó cme infine soltanto cinque anirnin.istratori su 3f avevano un conto con ente creditore 4i qualche importanza; che pero por qualcu.'|io di essi non raggiungeva le cinquantamila 'Mre. Essi erano il comm. Carlo Galimberti. jffotnm. ' Lazzaroni, comm. Leopoldo Introini, tnarcliese Luigi Medici del Vascello, comm. tAchiillfe fVenzeghi. Rivelazioni impressionanti premesso dall esame dei conti sopra*- Jencati risulta in una maniera evidente: il.o che non essendo ammissibile che perso- ; le ricche a milioni non avessero un conto corrente sopra una banca, deve ammettersi |Che gli amministratori nella quasi totalità te-1 Dessero depositati i loro <denari presso altri .'istituti che godevano la loro fiducia più di .quello da essi amministrato .g.o cae siccome e provato elio il solo capl-l tale COI ornile lavorava la Ranca era 11 denaro versino dai depositanti (poiché il capitale azionario e lo riserve erano immobilizzati nella installazione nelle innumerevoli liliali dell'istituto) è chiaro che gir amtninistratoH n'o» avendo-nella quasi total ita onntt,con«ny ni-"vi. non avevano contribuito ni alcun rao- F> «"'•'»>•<> alla »nj'--» 1 «^^o Mi'la sua vtta. chi; anzi, avendo essi per i loro bisogni HmM denar, dalla Banca. hanno approtit- uno del denaro versato dagli' altri riorren- t-ìfeti: |<0" elio l'impiego di tale fondo a loro fa vore non rappresentava neppure un buon impiego per conto della .Ranca, poiché il tas so dei-ii interessi, calcolato sui loro conti, era al di sotto del normale e inferiore al tasso ai quale la banca pagava in molti casi il de na.ro che essa in tutti i modi si procurava; u che so è pur vero che parecchi ammuli stratori. avevano in deposito dei titoli e azio ni presso In Ranca Italiana di Scoiato, non è men vero che questi titoli erano depositati al dossier libero, clic mentre non costituivano alcuna garanzia per le. somme da essi attinte nella cassa dell'istituto, non servivano nep pure per In forma del loro deposito a dare atta Ranca la possibilità di trovare denaro «u tali titoli, come essa faceva sui settecento milioni di titoli dati a comodato e forniti da molti deirli .'ittiiah creditori: , :>.o che dall'esame dei dossier* dei vari ani ministratòri risultano dei fatti specifici di una entità morale impressionante. Per csem Pio il fatto del ritiro di un milione e trcceti to mila lire di buoni del Tesoro fatto dalla ciwnntvi 17rnostri SZntrvn Tìn 7nrn moglie dOl- Dn della inte2 gennaio. vìqHìji del giorno della pubblicazione della sentenza di sequestro sui beni degli amministratori, Ja signora Segre si precipito alla suddetto sede di Padova e in base ad un atto notarile del giorno s esso' di constatalo- ne di urgenza inesplicabile, ha ritirato quei tondi che il giorno dopo sarebbero stati se- SHHS&£2* ^J^LS^M^HlW pub-direni-tuale sequestro del patrimonio degli amministratorl era già previsto dell'articolo_S del R. Decreto legge 38 dicembre 1921, N. I9fil me, 1 1 N "a' . .. • . , . . Le " (Jt'O^uie „ ueijll ainnit instiate ri degli amministratori ri- u 0 che se la 1Jgul.a (l suil0 oUUBCirta ua, fan ^M eertanietue ie Cous lio Jll; cll0 valgono ; ^j^, „K„.aU A1 moli bauc^ Uaj ulU] u u)) (&iUJ U[ SillvagUardare la si'anretuirono a die .L.jU!luvumclltc csu'àiiei i.rti sopraindicati non, iderazioui clic seguo- inupna respoiisadiciuarare cne ciano r^utùVoVco^ m la0(iVa paDbiicare da tutti i giornali una UiCi1Uuuzioiia in late senso. Ola questa diic avere alcun valore, iu quanto ^ u (h,;hiaraio assenteismo e di per m blesso una coinessiuihe di negligenza e . j Non v. è duS)bl0> d-alu.| ,?àrte, che deposUttau erantì i:iU0U1 aa avore fiducia ni Ul 1 nel. tipissèT-oTÙaTluusum d'i' ugni bilancio Fàu-; iu compenso corrisposto per lavoro non fatto, preiiiio pagalo Sii confrontò di con- f te negligenza Còsi è per esempio del senatore Marconi, in* sola volta forse onorò della s.m H Consiglio della Banca _e_percepi la Banca alla quale affidavano i loro denari, appunto in riguardo e nella considerazionedelle persone elio ne costituivano l'artimnl- sirazioiie: e die i>er la loro potenzialità lì- hanziaria e por le loro qualità personali do- vevano costituire una seria garanzia per i de- posi lauti stessi. Ma se gli uiiimimstiutori si sono altrettali a dichiarare che nulla o quasisain vano»degli affari della Ranca, si deve pu-re riconoscere con. amarezza che urie loro al- fermata asserzióne non impedì clic casi pei- dell'esercizio 1919 nella sua qualità di animi-lustratore delegato aveva pcicepito, oltre al suo stipendio, 420 mila lire ed oltre alla quo¬ ta dovuta a ciascun amministratore e componente del Comitato'direttivo, aruclie L. 821.000 come interessenza speciale destinata, quale amministratore delegato, venuta .la line dell'esercizio 1920 intascava lo stipendio di 420 Più la"coinpetehzl, B«°»nt fU »,v?ministrnzio,ie e membro dei cnmlta lo in lire 48.843, ma rifiutava l'attribuzione fattagli di ben 694 mila lire por ragioni che tori consta egli manifestasse. .Ma e facile arguire che il riliuto di una somma cosi cospicua egli fosse indotto a fare per un meditato atto d'i prudenza. 1 furiii dimostrarono con evidenza die il bilancio ilei 1920 non era sincero. 11 consigliere delegato pagò quattro milioni agli impiegali e le solite larghe propineagli nini amministratori, ina volle, evidentemente allontanare da se una grossa interessenza su utili che e«li doveva sapere inesistenti. Quanto precede può servire a lumeggiare — conclude la pubblicazione del conte Taeggi-Piscicelli — la figura morale degli amministratori e dimostra come sia. necessario dare allo indagini la massima estensione, ónde vengano in, lune \e precise e reaii responsabilità. E le indagini si faranno certamente ». PogMani risponde... Alle 15 di oggi è stata tenuta all'hotel l'Io ra la riunione degli ex-amministratori delia Sconto alla quale parteciparono miche i rappresentanti del consorzio creditori. Scopo della riunione è quello di trovare una via di accordo fra creditori ed ex-ammiuistialori per la costituzione dei nuovo ente- « Ranca Nazionale di sconto u e per fissare le misure del contributo finanziario do^li ex amministratori e i limili delle loro ingerenze. A propòsito poi della pubblicazione del'conte Pisciceli!, l'ex-direttore generale della Ran- Ca Scoino comm. l'indiani pubblica guente lettera: « leggo quanto si riferisce ai miei rapporti di e .t'ito córrente con la Scoll to. Debbo dichiarare elio j dati puhbll'3iiii ri no incompleti'e inesatti, giacché iu \ ì b sialo un momento in cui nei rapjiir-ti cr:nplessi fra me e la Ranca io non sìa stato ereditoro della stessa, della quale anche oggi posseggo tuttora iu me intestine nini azióni acquistate a prezzo superiore alla pari.

Luoghi citati: Busto Arsizio, Milano, Padova, Parigi, Pontedera, Roma