Economie... in Inghilterra

Economie... in Inghilterra Economie... in Inghilterra I giornali inglesi dedicano pagine su pagine al rapporto Geddes sulle economie statali. E' la gran questione del giorno, la quale commuove l'opinione pubblica e mette a rumore la burocrazia. Il nostro corrispondente da Londra già ce ne ha fatto cenno, ma la cosa merita di essere veduta più da vicino, sul testo del documento, che non è poco istruttivo per il nostro paese. Dove la funzione parlamentare — ahimé! — sembra oggi più che mai distratta dai grandi interessi nazionali, ridotta com'è a rencleraMtfncile il governare e a impedire o intHftare ogni effettiva attività riformatrice.™n Inghilterra il Parlamento funziona sul serio, ancora; e le commissioni, le inchieste, non servono come da noi a perdere il tempo e a silurare i progetti governativi, ma a ricondurre Governo e Camera al concreto delle necessità nazionali. Neanche in Inghilterra la gran questione delle economie di bilancio, dello sfollamento burocratico, va molto liscia: resistenze di caste e di dicasteri; speculazioni politiche attorno all'uno o all'altro miniutero tecnico (specie quelli militari); aperte rivolte della burocrazia che ovunque e sempre ha per divisa la indispensabilità di ogni più inu'ile ufficio; intrighi parlamentari intesi a salvare per dritto o per traverso la «posizione» di Tizio e di Caio. Anche in Inghilterra ad ogni proposta di economie è di sfollamento di quadri burocratici si levano alte strida dai campi più diversi: nel clamore delle protes'o ora sollevate dal rapporto Geddes i socialisti non gridano men forte dell'Ammiragliato, questo contro le riduzioni di spesa proposte nell'amministrazione della Marina, quelli contro le economie raccomandate nei servizi di carat'ere sociale. Sennonché giova ricordare che in Inghilterra, d'iniziativa governativa, già furoncrtappoi'tate nei vari bilanci economie per 7o milioni di sterline (economie che il rapporto Geddes definisce « automatiche », in quanto dovute per lo più a ribassi di prezzi e di salari o alla smobilitazione), e avendo poi Lloyd George affermata la necessità di addivenire ad una ulteriore economia di almeno altri 100 milioni di sterline, in Inghilterra si sono trovate cinque autorevoli personalità parlamentari provviste di sufficiente coraggio per menajf l'ascia nell'aspra selva delle spese, spuU ciando insieme tutti i bilanci, senza che con questo sorgessero — ed ecco il più importante — almeno cento deputati di set»" tori diversi ad opporre pregiudiziali, ad organizzare pronunciamenti, a preparar* crisi. La Commissione dei cinque (présf. dente sir Eric Geddes, ex-ministro del Commercio), non è ancora riuscita a tagliare per 100 milioni di sterline, ma promettendo di continuare il suo lavoro fino al conseguimento di quella cifra fissata dal Premier, presenta^intanto due rapporti per un'economia di 75.06t.875 sterline. Si pensi ora a quel che accade da noi. Dopo tanto discorrere delle-imperiose necessità di spender meno, di tornare alla lesina, non solo nessuna economia è stata effettuata, ma le spese continuano ad aumentare in quasi tutti i bilanci, sottratti al controllo parlamentare; • avendo il Ministero Giolitti presentato alla Camera un disegno di legge per i pieni po'sri al Governo in fatto di riforma burocratica, il Ministero Bonomi è stato costretto dalla pressione montecitoriale a rinunciare a qualsiasi effettivo potere in materia col dover nominare una Commissione parlamentare consultiva la quale, in realtà, si è messa zelantemente al lavoro per impedire ogni proficua revisione dei congestionati quadri burocratici, per frustrare ogni tentativo di sfollamento dei Ministeri e rli economia di bilancio. In Inghilterra la Commissione parlamentare getta sul banco del Governo un documento formidabile, che darà a Lloyd George, con la forza dell'opinione pubblica illuminata, l'energia necessaria a risparmiare da sette a 10 miliardi (in lire italiane); in Italia, Commissioni e gruppi della Camera sono piuttosto disposti a rovesciare un Ministero che a lasciar togliere una pretura. * # Naturalmente il rapporto Geddes è qua e là discutibile. L'enorme lavoro compiuto dalla Commissione in poclùssimi mesi può anche avere indotto a qualche valutazione inesatta, a qualche proposta meno accettabile. A sentire, per esempio, l'Ammiragliato, la proposta di ridurre il bilancio della Marina da 81 a 60 milioni di sterline è impraticabile perchè — tra altro — non è vero che la fiotta britannica possa, senza rovinarsi, fare a meno di uno solo dei suoi 121.600 uomini, tra equipaggi e ufficiali, attualmente in forza! (Il rapporto Geddes propone di ridurre il personale della marina a 86.000 uomini, all'infuori delle riduzioni che deriveranno dalla esecuzione degli accordi di Washington por la limitazione dell'armamento navale ; e soprattutto insiste sull'eccessivo numero degli ufficiali e dei... cuochi: nel 1014 il personale servente addetto agli ufficiali di marina co. stava 255.000 sterline, nel 1021 è costato 733.000 ; abolendo circa duemila ufficiali, che son di tropyo, c altrettanti uomini di servitù, l'economia non sarebbe trascurabile). Ma a parte le obiezioni di dettaglio che l'Ammiragliato può muovere al rapporto Geddes, questo' persuade l'opinione pubblica inglese per la documentazione de. gli sperperi che specie nelle amministrazioni della marina, dell'esercito, dell'aeronautica devastano il bilancio statale, non. che per la proposta concreta di riunire in uno solo i tra Ministeri della Marina, dell'Esercito e dell'Aviazione. Accanto ai 21 milioni di sterline economizzabili sul bilàn. ciò della marina, stanno — nel i apporto Geddes — 20 milioni di sterline da economizzare su quello della Guerra e 5 milioni e mezzo su' quello dell'Aereonautica ; ma un'ulteriore economia complessiva è realizzabile con la fusione dei tre dicasteri in un unico Ministero della Difesa nazionale. Questa proposta urta tremendamente, si capisce, gli ambienti burocratici ; ma '•». Commissione d'inchiesta afferma che la fusioBC è necessaria, non soltanto ai fini della parsimonia, sibbene anche a quelli del rendimento tecnico della amministrazione. Non meno... energico appare il rapporto Geddes con gli altri bilanci. Propone una riduzione di 18 milioni di sterline su quello della Pubblica Istruzione ; di 2 milioni e mezzo su quello dell'Igiene ; di 3.300.000 sterline sul bilancio delle pensioni di guerra : di 538.000 sul bilancio del Ministero del Commercio, di mezzo milione sui credili statali alle esportazioni;' dt, 855.000 sterline sul bilancio dell'Agricoltura ; di 1.505.0O0 sulla spesa per la polizia1

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