La grandiosa cerimonia di San Pietro per l'incoronazione di Pio XI

La grandiosa cerimonia di San Pietro per l'incoronazione di Pio XI La grandiosa cerimonia di San Pietro per l'incoronazione di Pio XI La nuova benedizione papale dalla loggia esterna traverso una viva, c colorita impressione personale Roma, 13, mattino. Roma non ha dormilo la notte scorsa. Prima che l'alba invernale imbiancasse il cielo dell'Urbe, migliaia di persone traevano in catTozza, automobile, a piedi, alla Basilica vaticana apprestata per la grande cerimonia dell'Incoronazione di Pio XI. Quando i bersaglieri e gli alpini distesero il triplice cordone di truppe dietro la stecconata che faceva affluire ad un unico ingresso i quarantacinque mila invitati, trovarono già la folla dei fedeli, uomini e donne che avevano interamente sacrificato il sonno, nel desiderio di essei* i primi ad entrare nel maggiore tempio della Cristianità. Il freddo era pungente; il ciclo coperto. L'ingresso alla Basilica non avvenne senza incidenti derivanti dal fatto che l'affluenza di molte migliaia di persone impazienti ad un solo ingresso rendeva lentissimo l'accesso alla Basilica, che colla sua immensità ingoiava come formiche le molte persone di ogni età e condizione che, munite di biglietti multicolori accedevano al tempio. Tutti gli idiomi, tutti i dialetti si udivano tra la folla dove abbondavano stranieri che non avevano dimenticato di • munirsi di « pliants » per riposarsi durante la lunghissima cerimonia, e dell'occorrente pei' un « lunch » sommario. Quella immensa marea umana, ondeggiante sotto la spinta degli ultimi soprawer'.uti s! spingeva con furia incredibile nella chiesa non riuscendo però tutti a trovarvi posto, dato il numero dei biglietti in circolazione, superiore alla capacità della Basilica, il cui spazio disponibile veniva ridotto dai vari recinti riservati al corteo ed alla cerimonia papale. Una parte del pubblico, anche elegantissimo, fu costretto a rimanere fuori dopo che moltissime signore in pelliccia e calze trasparenti erano rimaste ad attendere fuori sotto la sferza della tramontana all'ingresso. Vi furono incidenti anche vivaci, specie alla palazzina di Santa Marta, dove una parte del Corpo diplomatico, giunto in automobile, venne tagliato fuori dalla cerimonia. Le proteste furono altissime. I cancelli della Sacrestia vennero presi di assalto: ina custoditi dai gendarmi pontifici e dalle guardie regie resistettero. Gli invitati dovettero ritornarsene delusi. Allo 8,30, ora fissata per l'inizio della cerimonia i cancelli della Basilica furono inesorabilmente chiusi. La chiesa era rigurgitante. Tutta bianca di marmi, essa presentava come unico addobbo, sterminati drappi di broccato rosso a s'riscie d'oro che fasciavano dall'alto in basso i pilastri di quindici metri di altezza. Nello sfondo della chiesa, innanzi alla sfolgorante decorazione dell'altare maggiore, sorgeva al centro in una grande parete di velluto rosso, 11 trono papale di ermellino bianco trapunto in oro. Sull'altare deila Confessione dove il Papa avrebbe celebrato la IVIessa brillavano la mitria geminata eu u triregno egualmente tempestato di pie ^6 pre7,iosei destinato a cingere la fronte d , p jj, , di0 , rincorona. . JlulAlu"a ««»>e va. rivestito di velluto. rosso al centro della Chiesa dove una folla vana, in parte mistica ed in parte semplicemente cu riosa, si ammassava ansiosa di uno spetta che rimane unico al mondo, , , ^ grandiose, poste talune all'alte . v oauaic anaaie^- | ^ * «» quarto piano apparivano simili ad ammensi grappoli umani. Il nero delle toi- Salla solenne cerimonia «H «toinentca mattina. In iSan Pietro; sibWanio TMifcMtcato nelle edizioni «|ieri im'aimipia cronaca. Per 1 lettoci lontani, cui non iierv.ìenp u giornale del lunedi, riproduciamo queste man del nostro corrispondente, Je quali ceni-penitliino la Qronnca della grairtlosa matUbata at- I , o Cristo, o morte I ». | un grande' recinto sotto la | ° . Un granfle brusio dì son ! lettes femminili si fondeva col bianco degli sparati maschili. Le più belle donne di Roma erano allineate su quei banchi. La tribuna dell'aristocrazia romana e degli stranieri, costituiva una pagina dell'Almanacco di Gotha Quella del Corpo diplomatico piesentava per lo scintillio delle uniformi e delle decorazioni un quadro veramente pittoresco, t-ola triimna vuota, quella-dei Sovrani, naturalmente, esteri. La tribuna della famiglia del Papa dove i nipoti del Pontefice, mettevano, una nota di fresca giovinezza, eia il punto sul quale nell'attesa convergevano i binoccoli. Le deputazioni di Desio e di Milano, aventi alla testa uno stendardo colla scritta: occupavano da sole cupola centrale, sommesse conversazioni sorgeva dall'immensa platea. La curiosità giungeva alla ricerca della rappresentanza del mondo politico e parlamentare. Se 11 presidente del Consiglio non era, come si capisce, presente, assisteva però dalla tribuna della nobiltà romana la consorte del capo1 del Governo, Donna Sofia Bonomi. Di frontea pochi passi dal trono papale, spiccavano i capelli argentei dell'on. Orlando, in frak e cravatta bianca .Poco dis'ante si notavano i ministri Mauri, Micheli, e una numerosa rap. presentanza del gruppo parlamentare del Partito popolare, tra i quali gli on. Borromeo, angolani, Di Fausio, Martire, lupini. Anche i senatori erano rappresecitati, fra g:i altri, dall'ex-ministro della Guerra, generale Giardino, c dagli on. Murchiafavn e Santucci. Ad un tratto il brusio del!i conversazioni oesea. In fondo alla chiesa sono apparsi i primi ceri del corteo, elio discende dai Palazzi Aipostolicl. Un fremito corre per la fol¬ ia che nell'attera pprrava d *a* LIIL ' dup''' cerea*a P tempo sgranando pasticcini i;,, „i*n Virulhin ,iir,->vi ìpH , , |n""u che alle grandi cerimonie papali non manca nulla,- aH'iiif'iori della, devozione... Infatti, attraversando, prima della cerimonia, i ingannare il e cioccolntto. in San Pietro la folla sterminata assiepata dietro le bancate che segnano il percorso del corteo papale, si ha la sensazione di essere, a teatro, più che ad una funzicne religiosa. Si parla, si ride, si consumano caramelle di Torino a profusione, st cerea un buon posto. Molte signore, già slancile, siedono a terra presso le colonne. Altre si preparano a farsi prendere in braccio per vedere meglio il fastoso corteo pontificio. Le monache ed i frati invece pregano, inginocchiati. Intanto il corteo, magnifico di colori e di uniformi, si snoda nella1 Basilica. Nesspn pittore potrebbe immaginare un quadro più vario e pittoresco. Le uniformi bianco rosse e oro delle guardie nobili. le armature medioevali degli Svizzeri, in grande uniforme, le tuniche scarlatte dei sedinri c dei bussolanti, il bianco delle milric dei cardinali e. dei vescovi, spiccano nel quadro colossale. Il sole, fino a quel momento nascosto, rompe le nubi e le sue treccie d'oro penetrano dai flnesfrnni del soffitto, dando maggiore risalto al quadro. Un sordo mormorio si alza dalla folla. Tra una nube di incenso e la luce di cento ceri, in mozzo al corteo religioso e lo squillare delle trombe d'argento appare sotto il baldacchino la figura del Papa che incede lentamente in sedia gestatoria. Un grido, quasi un urlo, si alza dalla folla nereggiante che si protende per vedere il Papa: il grido che Pio X, anche con apposite disposizioni, aveva bandito dalla Basilica, si alza formidabile: « Viva il Papal Viva Pio XI! ». Nessun grido, contrariamente al passato," di Viva il Papa Re. La figura di Pio XI ogni tanto è nascosta dai candidi flabelli agitali al suo fianco e la folla ciie vuole vedere il Papa grida: - Giù i flabelli ! ». • Il Papa e evidentemente commosso dall'imponenza dello spetiacolo e dal significato che esso racchiude. Il suo volto, ordinariamente sanguigno, è ora quasi cereo: il suo sguardo siunilo brilla attraverso gli occhiali a stanghetta. Ad ogni echeggiare più intenso del grido di -. e Viva il Papa ! ». Pio XI benedice lentamente con dignità là folla che ondeggia. La sua fisionomia appare diversa da quella di carattere ascotico delle fotografie in circolazione. Il viso del Pontefice lascia intravedere un temperamento fortemente volitivo, calmo, riflessivo e tenace. Xulla dell'asceta in lui. Prevale nella sua fisionomia il temperamento dell'uomo politico e di studio. Il corteo interminabile procede fra i canti iìn basso e le melodie in alto. Gli applausi uou hanno tregua. Allorché il Papa passa davanti alla tribuna dei milanesi e dei concittadini di Desio ur: grido nuovo si alza: « Viva Milano ! Viva Desio ! », ma non ha seguito. Il Papa è giuntoi al trono. Incomincia la funzione complicata che dovrà, durale quattro ore. Il pubblico la segue con intervalli :li stanchezza. Il Papa 6, invece, sempre fresco di forze. La sua voce forte e dolce ad un tempo si diffonde chiarissima nella Basilica. Si ha un momento di viva commozione all'Elevazione della Messa pontificale. In mezzo al silenzio risuona il comando di « Portal ami! ». I Corpi armati pontifici presentano le armi. . Un altro romancio si ode: .< Ginocchio a terra! ». Le guardie nobili, ai lati del Papa, si inginocchiano. ;e con essi i quaranlacinquemila- fedeli che si trovano éntro la Basilica. Dalla cupola squillano nuovamente le trombe d'argento. L'estasi religiosa curva non solo le persone, ma le menti di tanti presenti. 11 momento è veramente solenne, indimenticabile. La incoronazione affascina ancora una volta poco dopo la folla. I celebranti, cardinale Vaiuiutelli, veneranda figura in lotta col tempo, ed il cardinale Gasquet. gallica figura di generale in giubbetto cardinalizio, contendono, con quella del Papa, l'attenzione dei fedeli. La cerimonia è finita. Sono le tredici. Il coiteo rientra nei Sacri Palazzi, ma la folla, non qàella popolare, ma quella aristocratica, vuole ancora vedere il Papa.. Allora avviene una scena indescrivibile. Signore in pelliccia e velo nero, signori costellati di decorazioni, si lanciano alla coda del corteo papale per raggiungerlo. Gli svizzeri tentano di far argine, ma la testa di questa massa irrompente supera ogni ostacolo. Vediamo la sedia gestatoria ondeggiare. Le guardie nobili si su-ingono in catena e respingono gli invasori. Gli svizzeri impugnano le alabarde e involontariamente feriscono un monsignore. Il grido di « fermi: fermi! » fa rientrare lentamente 13 cilma. Il torrente umano irrompe fuori della chiesa. L'on. Cingolani ci ha detto che il Papa darà la benedizione al popolo dall'esterno. La piazza San Pietro e la contigua piazza Rusticucci ci appaiono come uno sterminato mare di teste umane. Circa centomila persone ardono di conoscere so il Papa completerà lo storico ani del li febbraio con un altro egualmente memorabile. L'attesa è febbrile. Alle ore V3,iS 11 flnestroue centrale della Basilica, al secondo piano, si schiude. E' il segnale dell'avvenimento. Dalla marea umana si alza un fre- I ! | ' I : lI i I ! | j I I ! : , i ' : ' ; 1 ! , '• , ] mrto n poi un grido: «Ecco il Papa! ». Non è ancora il Pontefice, è un sacrista che sten- i .„ ., . „. Li. ■• » de il tappeto recante lo stemma di Leo- L ne XIII: due leoni rampanti in campo bian co e azzurro. Poco dopo appaiono in nuova toltene i cardinali, in veste scarlatta e pelliccia bianca. Due minuti dopo il, gruppo dei cardinali si urne e appare il Papa. Dalla piazza si ode il comando alle . truppe italiane: « Prcsentat arni». 11 rumore secco di tremila moschetti seffue il comando. La. musica dei bersaglieri rende gli onori sovrani al Papa, e intona la | Fan/ara reale. Pio XI, dall'alto benedice, lentamente il popolo, che delirante di entusia- , smu grida: «Viva il Papa ! Viva Pio XI I j Viva l'Italia ! ». ' j Lu piazza, vista dall'alto, è un mare di iesto in movimento. Migliaia e migliaia ft fazzoletti bianch: sventolanti la sovrastano. !Molte donne piangono e gridano anch'esse. I11 Pontefice si ritira. Ma la folla rimano iVorrebbe rivederlo aucora e grida ssmpa-e: « Viva il Papa ! ». Un manipolo di studenti cattolici in berretto universitario, intona l'in!i\i del Bianco Fiore. La storica giornata è chiusa per la cronaca. Incomincia per 11 commento. uESA<»u SOBRERO L'Osservatore Ninnano, organo polisco uffi- ! ciale della Santa Sede, pubblica la seguente.dichiarazione politica, sulla benedizione al po-'! polo data ieri dal Papa dal unèstrone esterno'■ della Basilica di San Pietro: « Ci sembra op-1 portuno rilevare, a che non si attribuisca ; eventualmente a questa seconda benedizione ;n significato che sorpassi comunque le ra-1kìo:iì che la determinarono, come essa non abbia maggiore poi-lata della prima ». Un'inaspettata scena al Conclave IIL'omaggio del Redi Snacna s.^ <-»■ Roma 13, notte, (A) Eccovi un'amabile indiscrezione post- conclavista la quale, malgrado i rigori della costituzione dei 1005 di Pio X, esce nondimeno dal Vaticano, ovvero du un al- lo ufficio diplomatico bene accreditato presso la banta Sede. Attraverso questa—chiamiamola cosi — indiscrezione, si è sa-puto che non appena il computo dei voti fu finito ed esaurite tutte le formalità SCl'utinali ner lo duali riuscì eletto Pana il to di accettare il pontilicato e darsi il no ine di Pio XI, l'arcivescovo di Saragozza, cardiiiàle Giovanni Soldevilla y Raniero, alla presenza di tutti i colleglli, chiese di parlare per un'importante comunicazione. Fu uno stupore ansioso e generale, che si trasformò ben presto in una serena soddisfazione. Infatti, il cardinale Soldevilla, tratto un foglio, dichiarò che quello era un messaggio di re Alfonso XIII, il quale, reputando grande onore essere figlio devo- to della Chiesa chiedeva di essere il nri-l7l«tnVn,S snndelH reali ino a presentare in nome suo, delia reale Casa, dell'esercito e dell intera nazione spagntiola, l'omaggio al nuovo Pontefice. L'impressione prodotta da tale comunica- zione fu enorme e simpaticissima, tanto che il cardinale Mercier, il quale si trova- ,'. ,L„„ „i novfiinnte «narrnnnlr. crii hiit- va. vicino n! caidinnie spagnuoio, gu wtt- to le braccia ni co'ln dicendo di farsi Inter-prete con quell'atto dMle simpatie di rat- to il Conclave verso il sovrano spagnuolo e verso tutto queliti nazione. E' fncile in- tendere che tale messaggio, consegnato al cardinale Soldevilla prima che lasciasse la Snatma, "non costituisse un atto di rive- Chiesa cattolica, ciò che dell'atto stesso aumenta enormemente la portata ed il siuniflcato. II primo discorso di Pio XI Il mondo va pneiiicandosi Roma, 13. notte. Stamane il Papa ha celebrata la messa nella sala del Concistoro alla presenza del pellegrinaggio milanese. Dopo la messa il Papa ha rivolto ai presenti un breve discorso pre- •-andò i pelVr «Tn^i a tutta ?^%i«Ì!rtHi fnmrosiana la "ua benedizione eai^ai^arr,raf^o.1'HaVttp che dava facoltà ai parroci della arcidiocesi di inipar ' lire domenica prossima la benedizione papale- quindi ha imponilo ai presenti la aposto- lica benedizione. Il Papa ha quindi ricevuto 1 nella Sala del trono H clero milanese e ! poscia fatto il ciio delle nltre sale dove era- , no Schierati altri poli ' P^e£C*X*sJ?™ir>\\TiAiòlY'^te- tario di Stato Puro stamane il Papa ha lice- • vuto in particolare udienza i cardinali Vari-uutelli, Duhois. Bourne. PUH, Mercier, l'ar- f ™oUi-^ là Giunta diocesana milanese. Sono Radice dinifali comm^lng.' Fau«o'strada?VprYmtcinque in rnppres^-itanza della minoranza del Corintio Comunale ili Milano, il sesto quale consigliere provinciale rappresentante i Mandamenti inteini della ci'tà. Il Pontefice ilcevette 1 rappresentanti milanesi nel suo «abbietto piivàio o M trattenne a lungo conessi; interessandosi soniatutto delle istituzioni ambrosiana e In particolar modo dell'Ospe- , d.'ile. Espresse loro il riymneiraènto che IVperiodo eli paclftcazlou-e rlH mondo sia ormài ha Tini che' lo hanno rcla di evviva II ita diocesana milanese stati ricevuti dal Papa Pio XI l'ine.Fossati, ring. Vandone. il marchese li d'Intignano ' signori Baldini e 0ne-ncominciato. e accennò al compito d-'lla salivi Sede che è quello di affrettare onesta movimento dei i-.or.oli verso un'era di pace. Si dimostrò commosso ner lo accoglienze unanimemente re:-'.ose fatte alla sua elezione. I TELEFONI DELLA • STAMPA » P0.1TAX3 I NTMEHl li-li DIREZIONE — 11-3(1. 23-10 REDAZIONE — 05-01 Seoiìéxdo u Cbokacj !i'rrescouuxAti>.