Quindici novelle di Jvan Bounine

Quindici novelle di Jvan Bounine Quindici novelle di Jvan Bounine j ì Volto quasi triangolare, dal mento aguzzo, con due orecchie appuntite e brevemente divergenti, grosse labbra, due segni profondi agli angoli della bocca, fronte vasta, naso forte, occhi vivi ed inquieti, Jvan Bounine — nel disegno di Uakst. che accompagna le quindici novelle, col titolo della prima: • Le Monsieur de San Francisco ». In un volume della Collezione Bussa Bossard — ha l'espressione di un fauno severo 0 punto malizioso, che serrato in un irreprensibilS abito da società, vinca la noia dell'esistenza col discernere l'elemento tragico che ne forma Io scheletro, in modo da attenuare la dura maschera mondana con un'intima e dolorosa compassione pudicamente dissimulata. . ' , Precede una lettera con notizie autobiografiche: il Bounine, nato nel 1870, discende da una famiiglia illustre, e tra i suo^ antenati egli può annoverare 11 Jukowskii, celebrato nella letteratura russa come traduttore di Byron, di Moore, dell'Odissea, e come poeta romantico. Cresciuto nelle proprietà rurali- della sua famiglia, nella Russia Centrale, il Bounine èi come Tolstoi, spiritualmente nutrito e formato dalla Terra, nla ai pari di Tui-gihenioif si arricchisce di esperienze straniere ed esotiche. Per quanto pubblichi molto, versi e prosa originali e traduzioni dall'inglese, e nel 1909 sia chiamato a far parte dell'Accademia Russa, egli non conosce che tardi la notorietà, sia perchè al di fuori da ogni' lotta ed azione politica, sia per il suo distacco dai cenacoli letterari e dalle scuole. Fu il romanzo 0 n villaggio » e le opere che seguirono a trarlo alla luce: si constatò il dissidio tra le candide pitture del popolo ispirato da motivi polidici, o più semplicemente da ignoranza, allora ia voga, e l'osservazione spietata, che ritraeva le luci e le ombre, e in prevalenza 11 lato tragico, delle sue opere. Tuttavia 11 Bounine continuò a rafforzare il sicuro vigore del suo lavoro: la guerra, e la successiva rivoluziono — egli rimase in Russia sino al febbraio 1920 — giustificarono la crudele realtà da lui indicata, si che per esse i quadri della vita popolare da lui dati, e che sembravano ai russi- medesimi di un pessimismo esagerato, ebbero un riconoscimento di verCjSlmigUanzà sino a quel momento negato. Con ciò lo scrittore non accetta la deflnizior ne di « spirito tetro e crudele » : anzi — egli dice — in lu-go di essere pervasa di tenebrosa disperazione « come la cerbiatta che sospira presso l'apatia delle fontane, la mia anima verso di te si slancia, o Signore I». Al fondo russo, cristianamente rozzo ed apocalittico, che c in lui, il Bounine ha unito la squisita essenza, dello spirito buddisti-*co e la maliosa, influenza orientale. La copia dei particolari vivaci, la adorazione antitetica che negli scrittori dal Tolstoi al Gorki e al Merejkowsky bruscamente irrompono a turbare le linee delicate dell'arte — e che solo nel primo furono frenate e contenute con accorta coscienza di classico — non sorpassano, con un'ondata, il procedere della narrazione, e non cadono in una pioggia di barbagli. seducenti, ma intempestivi. Il nostro autore governa costantemente lo sviluppo del racconto, e anche quando i dati incalzano e si riuniscono in un punto centrale, la massa non si disperde in rivoli»,, ma discende gradatameli te, si effonde silenziosa: il culmine dell'interesse non è quindi al : termine e l'attenzione non si spezza, si aljenta. e si posa.. Pare di seguire il corso di un torrente, in montagna, di assistere alla lurbi'iiosa immissione nel ramo principale dei varia affluenti, e allorché l'acqua gira impetuosa e gonfia nelle strette rive ogni cosa travolge seco, poi d'improvviso sbocca in un haoino più ampio, e comincia lentia raccogliersi al nodo di una cascate. I viaggi e la pratica delle diverse civiltà hanno raffinato il Bounine, e la sua prima novella he è un caratteristico esempio. Si inizia con l'epigrafe « Guai a te, iBabilonial », e sii snoda e si conclude con una dignitosa misura: narra di un signore df San- Francisco il quale sl è voluto concedere lo svago di due anni in Europa, con la moglie e la figlia, e che poco dopo il suo arrivo, muore inaspettatamente una sera, in un grande albergo di Capri. Nessuna avventura particolare lo ha per (protagonista, e gli incidenti comuni ai quali partecipa sono appena precisati, i caratteri non sono certo complessi, e non se no fa alcuna analisi : essi vengono rispecchiati dalle azioni esteriori, che d'altra parte sono di natura puramente animale e sociale. Eppure siamo davanti a una novella possente, di grande valore, ed ecco perchè. 11 iBwunine prende, i suoi personaggi e li mette, dopo una preparazione clic consiste in limitatissimf cenni, nel transatlantico. La vita del piroscafo diviene, per alcune pagine, il fulcro, l'accentratrice di tutte' le altre, ossia, per maggiore chiarezza, la visione complessiva della nave e del sub funzionamento si sostituisce alla riproduzione l pzionsemplice delle cose dil punto di vista dell'americano. Non è più questi che ammira 0 si agita, nò lo scrittore si accontenta di descrivere in rapporto al suo protagonista 0 per compiutezza di particolari. Il transatlantiiio copre tutto colla sua ombra: sembra che in esso vi sia impersonato il des'tino. la fatalità: adunque il signore di San Francisco e i suoi compagni, intenti ai loro banchetti, ai loro festini, alle lou danze, i macchinisti, i marinai occupati nel loro compito, anziché costituire gli esseri attraverso i quali l'antera si studia di riprodurre la vita, perdono ogni consistenza originale e si mutano in parvenze, in preda .■ al deserto delle acque verdi e grigie, pesantemente mosse nella nebbta ». Il soffio oscuro e misterioso che ha gravalo sul piroscafo continua a perseguitare il signore di San Francisco nell'albergo di Napoli, dov'è sbarcato, e invece di avvolgere la mole gigantesca della nave, si nasconde nell'atmosfera, s'insinua nei pomeriiggl piovosi e desolati. Appare più violento, sibila più cupo durante la traversata da Napoli a Capri, sinché si' rivela precursore dell'attacco apoplettico che uccide l'americano in una sera stupida e tranquilla, nell'albergo di Capri, e ]a catastrofe non lo fa dileguare: è presente nelle scene comiche e dolorose che precedono l'imbarco del cadavere, urla senza più freni durante la tempesta che si scatena sul piroscafo che varca di nuovo l'Atlantico, caricò di abbominazloni. sfolgorante di luci, « creato dalla superbia dell'uomo nuovo ». ispirate da un versetto dei libri sacri, condotta dal di fuori, la novella ha superato un duplice ostacolo. 0 vittoriosamente : il Bounine ha radicalo nelle pwme pagilie il concetto informativo p il I movente estetico del suo lavoro, ed ha fuso soltanto nella conclusione l'uno con l'altro | in una fortissima sintesi. Il giudizio etico : è assente nello svolgimento, si scopre in fine: l'essersi attenuto all'ambiente è non al tipo sposta l'interesse, e lo ritrae dalla morte, cosicché l'estremità della curva resta subordinata al valore generale del caso. Vorrei essere riuscito a far comprendere l'originalità del Bounine. c sopratutto a far sentire l'intensità del- suo procedimento. Non si verifica per lui il fatlo — frequente nel Tolstoi delle opere postume e più ancora in Dostoiewski — die il lettore avverta In un date momento che qualcosa nella narrazione si spozza, die vi è un massimo di tensione, al di là del quale.si va a malincuore, o con disgusto, o con attenzione superficiale: il nonnine trascina ininterrottamente e riconduco alla, normalità. La seconda novella — Un compatriota ■ non è altro clic la descrizione di un tipo: un russo (-migralo in Asia, e vale come prova del realismo del nostro autore, che è preriso e tagliente nel segnare i tratti somatici .ti conserva, anche per i luoghi e le cose d'Oriente, una aridità di contorni che non si perde in sfumature cangianti, ed è tersa e suggestiva. Metto da parte notami, una delicata leggenda, senza particolari pregi. Un soffio, cristallina immagine di adolescente, Il profeta Elia e Aglat che si possono considerare come prove di colori. La morta, che non ha un nucleo estetico. Fratelli 0 sullo stesso piano del Signore di Sun Fianriscu. Un « riksho » (condolici0 di portamina, a Ceylan) è slato abbandonato dalla sua fidanzata. Un giorno egli prende sul suo veicolo un inglese e sino alla sera lo conduce in giro, estenuandosi sotto il sole. Polche, al termine della sua corsa, scorge la fcmsesutdtasdbamUsld giovanetta nella casa dell'Inglese, sl uccide facendosi mordere da una serpe. L'Inglese,! dieci gloml dopo, fugge Ceylan, malato di fegato e di nervi, e sul bastiménto che lo' accoglie, discute col capitano sull'Individua-: listno e 11 senso della mone. Questa frammentarietà disuguale e acerba, si illumina; subitamente, prendendola come la critica chel la vita fa al concetto di fraternità. Bisognai entrare nella calda animazione del Bounl-! ne: ecco l'indigeno sempre sotto i nostri' occhi, dapprima nel giocondo sentimento dtl capacità fisica che lo sorregge, poi nelle al-; lucfnaztont che 11 clima implacabile gli dà, In ultlimo nella follia muta e disperata che| 10 sostiene sulle vie calcinate dal sole, e die certo determina il suicidio appena ai cospetto del tradimento. Accanto, l'ingles», nella sua carne miserabile di europeo colto da spleen, che soffre nascostamente, ed è fatale per 11 t rlksha •. Penetrati tn tal modo' nell'insidiosa e soffocante atmosfera del rac-| conto, satura dei pesanti effluvi della natu-i ra. comprenderemo la verità e la realtà pro-| fonda delle parole dell'inglese, che nel ri.as-1 sunto appaiono inutili. Nella sala di mensadelia nave mercantile che lo ha imbarcatoci mentre un vento umido esce dalle tenebre e1 sl rovescia a folate sul mare, egli proclami ma il terrore della notte sulle acque e l'a-i dorazione degli del dell'antica patria, Bra-l ma, Riva Budda, la dissoluzione dell'individuo nell'Immensità dell'universo , / sogni di Tchang e II figlio interessano], principalmente per la loro costruzione. La' prima novella segue infatti la maniera cara1 a John Gabsworthy, e cioè espane un dramma' non dal punto di vista dell'autore 0 dei prota-i gonitsi, ma attraverso le percezioni che ne ha! un estraneo 0 un indifferente: è singolare! quindi vedere come il cane' Tehang vada al poco a poco scoprendo le sventure coniugali del suo padrone, senza die perciò l'upianitàì venga a marriirsi. Il figlio è una storia di1 duplice e micidiale attrazione, assai fine,' ma non così inevitabile e impressionante come l'eccezionale morbosità del caso rt-ì chiederebbe, e 1 due protagonisti sembrano troppo deboli, nel turbine che stronca. Seta Grammatica dclVAmore non è altro che una scena raccolta in" viaggio, malinconica e profumata Una sera di primavera deriva direttamente dal Gorki, come pure Bocca chiusa. Le primo novelle del Gorkl avevano infatti dei vagabondi e dei decaduti a prota-, gonisti, e la steppa 0 il villaggio creavano' 11 colore locale: mancavano però di finitezza e la parte descrittiva era grossolana, mentre il Bounine non trascura nulla e trat-' la la poesia con amorevole cura. Il Gorkitrovò soltanto nei Ricordi d'infanzia (lo abbiamo visto su queste colonne) una tavolozza completa, 11 Bounine, più letterato e meno scarno, In Una sera di primavera ha disegnato, con maestria, prima dell'epilogo, un limpido quadro, e in Bocca chiusa del ritratti vivacissimi («la sua barba grigia s'imbiancò. Il suo volto terreo sembrava la mammella vuota di una vacca ! suol occhi si- spense.ro, il suo ventre crollò, flaccido»): il che non toglie die il richiamo s imponga Chiacchiere notturne è la terza delle grandi novelle di questa raccolta, e se ricorda' Tolstoi non è per delle affluita d'arte quanto per ì) brivido e l'insegnamento dirci quasi religioso che racchiude. La notte dell'Assunzione il figlio dei proprietari ed alcuni suol contadini si trovano insieme a custodire il! raccolto, e in attesa del sonno conversano.: uno dei coloni racconta di aver ucciso un uomo, mentre era soldato nel Caucaso; si natia di un georgiano appartenente a una colonna di prigionieri ch'egli scollava, e che ci edette di poter fuggire; il narratore espone come lo insegni e lo colse con un colpo di fucile, .Unendolo posola con la baionetta. Un altro contadino segue, e col suo linguaggio colorato e popolaresco racconta le. tribolazioni che gli diede una capra e come^pex' »?!?„C«P\ a ,no,'tL' uno cl,e 10 aveva beffeggiato. Muto per l'orrore, mentre con l'abboD?,a"lnd' particolari propria agli illetterati.. S°\?norlf.cscrtve.l autopsia del suo nemico 1 figlio dei proprietari, fugge dai suoi uomini. Anche {fui il movimento e la bellezza tanV''f/na'i,aalla perfezione dei paS S nnfWi11,10' camP° ne"a no"e sotto a luna, individui incolti e semplici a contatto con una sensibilità più fine. Perigli mitfionu™ S'^ natuiale dell'assassinio delPrigioniero, dato che occorre non procurarsi delle noie e delle responsabilità, e nulla di ini divertente delle avventure della capra ^ iAmmpasn0, pe,'CIlè sì Sfi ch0 'e bestie non sottomesse sono fonte di dispiaceri, per l'altro 1 incapacità di accogliere bonariamente 1 latti, compiacendosene e dimenticandoli, perchè il dolore umano è materia .-intente A chiacchiere noUunm potrebbe essere impresso il motto tolstoiano: « Leggevo ieri il Vangelo e come Cristo. U jdccolo padre, sofferse quando camminò sulla terra Voi fratello, avete, suppongo, udito parlare di ciò ». — « SL ne ho udito parlare, tua viviamo nelle tenebre, e non possiamo leggere ». Con Una' bella esistenza, il Bounine ha scritto un racconto balzàchiano, nel senso di esaltazione della volontà, di arrivismo senza scrupoli, e la novella, in prima persona ha un accento di feroce compiacimento che si uitona perfettamente coll'amoialità della trama e che incalza e sprona l'enumerazione dei fatti. E' la storia della figlia di un contadino; rimasta sola al mondo, e ben decisaad avere una casa, un negozio, degli animali domestici, e dei denari. Panila senza un soldo arriva a possedere tutto quello che ha desiderato: una cupidigia di denaro insaziabile, un'aridità di cuore unicu, dei ealcoli bassi, uin lavoro bestiale, l'hanno condotta alla cima delle sue aspirazioni. Le circostanze materiali sono insignificanti, le azioni senza luce, la drammaticità è tutta morale e veliUva, c te trentacinque pagine della novella sono un canto cinico di gioia di beatitudine per avere stritolato- gli ostacoli, che assorbe ogni rimorso, copre le vittime, si espande trionfale. Rivelato or ora alla Francia, ritengo ancora sconosciuto In Italia, Ivan Bounine è degno di studi diffusi e ampi, meritevole di' traduzioni. Le mie note non intendono valere che come presentazlon*. tuttavia, in base ai volume che ho esamirflto si può addivenire a qualche appunto conclusivo. Nel Bounine esistono contemporaneamente un realista acuto e spietato e un ideologo uno spirito religioso.. Quando quest'ultimo agisce da, solo abbiamo delle figurazioni graziose [Holami) ma incomplete (£« morte): viceversa il puro osservatole scrive, senza' un inciampo, quella meraviglia che è Una bella esistenza. La vetta si tocca attorcile i due volti della sua personalità si confondono.1 secondo una formola che mi pare la seguente: il racconto lia una duplice impostazioneparticolare e precisa nella realtà, generale e indeterminata nell'etica. La realtà corre vertiginosa sui suo cammino, e si svolge indipendente: nel momento in cui si arresta, balena la luce religiosa e rivela il senso oscuro e 111 tal modo, ripercorsi gli avvenite tùli, si scoprono le premesse. Allora Fratelli risplende di tutto il suo significato ideale. S'intende che le qualità stilistiche sono, nel nonnine, eccellenti e piene di risorse; egli abbonda 111 notazioni pittoresche ed esatto, in ripetizioni efficaci die danno alle sue pagine un aspettò vario e movimentato. Ho paliate di influsso orientale; lo'scorgo nell'armonia della visione, nell'omogeneità degli elementi, e mi sembra che esso sj manifesti essenzialmente nella forma dell'antitesi. Se nel Tolstoi esiste un dualismo, e pel Merejkowsky »\ può addirittura scrivere di manicheismo, nel caso del Bounine la contrapposizione-non è mai accampala frenate a fronte, ma è Insita: difatti egli accenna ad un immensità madre, che genera e unghione, e che in seguito torna a generare, di contro alla quale si afferma la resistenza dell'individuo... Sosio spunti che è bene non dimenticare, e che comunque non riguardano -il nonnine minore, e occorre andar cauti e pel momento non insistere oltre. A. C.

Persone citate: Bocca, Bossard, Ceylan, Ivan Bounine, Moore, Riva Budda, Signore I, Sosio, Sun Fianriscu