Pio XI benedice Roma, l'Italia e il mondo della loggia esterna di San Pietro

Pio XI benedice Roma, l'Italia e il mondo della loggia esterna di San Pietro Pio XI benedice Roma, l'Italia e il mondo della loggia esterna di San Pietro Il Cardinale Achille Ratti, arcivescovo di Milano, eletto al settimo scrutinio — La commozione e l'entusiasmo dell'immensa folla — Le truppe italiane presentano le armi Pio XI Questo Conclave da cui c uscito papa Pio XI tia durato esattamente quanto quello che elesse Pio X, e un giorno di più del Conclave di Benedetto XV. Al quinto scrutinio si erano raccolti i due teiii di voti sul card. Della Chiesa; soltanto al settimo la necessaria concentrazione è avvenuta sul nome di Achille Ratti. Conclave, dunque, piuttosto laborioso, pur non uscendo affatto dai limiti normali di una laboriosità che rispecchia due indiscutibili elementi di fatto : il, disorientamento in cui la improvvisa fine di Benedetto XV colse il Sacro Collegio e le alte sfere della Chiesa cattolica, o la particolare importanza e delicatezza del momento ^borico. Come si presentasse la situazione della Chiesa alla morte di Benedetto XV, quali problemi questi lasciasse in eredità al suo Successore, fu già sufficientemente mostrato in queste colonne,'a suo tempo. Alle molteplici disquisizioni d indiscrezioni della trascorsa quindicina intorno alle varie correnti del Sacro Collegio e agli atteggiamenti personali delle figure più eminenti fra gli Eminentissimi noi non demmo mai soverchia importanza. Al di là dei contrasti, veri o presunti, fra Gasparri e Merry del Val, tra cardinali <t benedettini » e cardinali i piani » la questione essenziale parve a noi questa: se il nuovo pontefice avrebbe sviluppato ed intensificato la tendenza di Benedetto XV a stringere i rapporti della Chiesa e del Vaticano con gli Stati e i Governi, così da portare sempre più la Chiesa a una collaborazione diretta nell'assestamènto internazionale del dopoguerra, tuttora in pieno corso ; o se invece l'opera del nuovo eletto avrebbe piuttosto mirato a concentrare e raccogliere in «ascio le forze più intime, e quindi più strettamente religiose, ' del cattolicismo, concentrazione che non escluderebbe punto un irradiamento d'influenza cattolica sulla società civile, ma lo farebbe procedere per vie diverse e con diverso metodo, attraverso la penetrazione della propaganda morale e religiosa nelle masse popolari. Avvertimmo noi stessi che questa distinzione — per cui adoperammo, con espresse riserve, i termini comodi di « papa religioso » e « papa politico » — aveva carattere empirico, pei'chè in realtà i due elementi non sono mai separabili, nell'opera di un pontefice; e chi, pertanto, con più o meno buòna maniera, volle insegnare che la distinzione non reggeva, perchè anche Pio X aveva fatta della politica, e Benedetto XV aveva curato intensamente la vita religiosa, non insegnò, almeno a noi, proprio nulla: nulla che non avessimo già saputo, e detto espressamente, molte volto anche prima d'ora. Ma lo svolgimento storico c per eccellenza il dominio dell'empirico ; e perciò la distinzione, nel suo valore approssimativo, reggeva perfettamente. Reggeva tanto che chi al di fuori e al disopra delle informazioni e indiscrezioni di cronaca,' ha potuto seguire in questi giorni gli orientamenti . elaborantisi nel mondo vaticano per la successione, sa che il problema di questi si poneva proprio nei termini da noi indicati : che, cioè, le asmroficil senadiil ficladesadesi Cemghsinozacotatialupcemcoillicinpfuchmmdladceapdmde mndloqemtozlalovilMPdilitestaurazione cristiana. Come dall'incontro e dal contrasto — ohe nuò voler dire anche accordo e fusione finale—delle due tendenze, probabilmente coesistenti entro l'animo di una gran iarte dei cardinali, sia venuta fuori l'elezione del card. Ratti, probabilmente noi sapremo per adesso, giacché,, da Pio X in poi, il segreto del Conclave e custodito ben meglio di una volta. In che senso, poi rrAPanlled/In che maniera Pio XI scioglierà il nodo ™che gli è posto dinanzi, e costruirà la sua goperi di pontefice, c troppo presto per con- »catturarlo: converrà almeno attendere, per "un inizio d'orientamento, la sua prima cn- \ cciclica al mondo cattolico. Per oggi, si fpossono fare semplici osservazioni di l'atto, contenenti un ben limitato valore d'induzione. Il Ratti era cardinale «benedettino»; aveva fatto, anzi, tutta la.sua carriera diplomatica e pastorale sotto Benedetto XV, che da Prefetto della Vaticana — un posto puramente scientifico — lo aveva inviato in Polonia visitatore . apostolico, nominandolo poi Nunzio presso il nuovo Governo polacco, e quindi lo* aveva elevato sulla cattedra di S. Ambrogio. Per queste sue origini, e per la sua opeta diplomatica — qualunque' siano state le vicende di questa — egli ci appare, dunque, come un continuatore del pontificato benedettino : un Gasparri senza Gasparri, è stato detto nei giorni scorsi. Accanto a queste osservazioni, occorre non trascurarne altre: il Ratti ha vissuto la maggior parte della sua vita nel raccoglimento spirituale e mate- j rialo dtllo studioso, o ora, dopo l'intermezzo'di carattere diplomatico (e non talo esclusivamente : si ricordi ch'egli andò dapprima come « visitatore apostolico », a curare gl'interessi religiosi e morali della Polonia occupata), era stato collocato in un alto ufficio pastorale. Si direbbe che a questi altri elomenti — designabili, semr pnv per la solita comodità di linguaggio, col termine di « religiosi » — lo stesso neoeletto abbia volute dare risalto colla scelta del suo nome papale. Non Leone XIV, non Benedetto XVI — <Sa& ""ano i nomi !cilgotilcndlPP(m aspettati da un papa i benedettino * — ma Pio XI, il nome di papa Sarto, il parroco di Riese, il « pastor bonus », il pontefice dell' a instaurare omnia in Christo » ; il nome .che si attendeva avrebbe scelto, se eletto, il card. Lafontaine. Nel cardinale Ratti, papa Pio XI sembra così disegnarsi la fusione delle due tetadenze, il congiungimento delle due eredità pontificali. Un Pontefice che vivificasse e innalzasse la esperienza e prudenza politica di Benedetto XV collo spirito religioso di Pio X sarebbe quei che di meglio si possa desiderare : quasi l'ideale. Intanto, una cosa si può aiìermare con sicurezza : il Ijiacro Collegio ha scelto uno dei suoi membri più eminenti, per profondità di cultura e larghezza d'idee : il più eminente, forse, insieme col Mafli. In quanto a noi italiani, non faremo certo alcun torto alla elevatezza supernazionale di Pio XI se ricorderemo con profondo compiacimento i sensi schiettamente patriottici di Achille Ratti, a tutti noti. Taluno penserà, a questo proposito, alla possibilità, augurata o deprecata, di una utilizzazione del pontificato cattolico per scopi puramente nazionali ; ma è invece fermo convincimento di nei che scriviamo che il valore storico e morale indubbio costituito per l'Italia dall'avere in Roma il capo della cattolicità, oostantemente italiano da quattro secoli, sia strettamente connesso con il carattere supernazionale insito al pontificato, ma realizzato assai più perfettamente da quando Roma stessa fu congiunta all'Italia.-Diremo di più: poiché è nostra ferma persuasione, costantemente manifestata, che gl'interessi supremi d'Italia, in questo difficile e torbido dopoguerra, si identifichino con quelli della ricostruzione e della pacificazione mondiale, noi crediamo che un pontefice capace di contribuire ad essa con un'opera di alta spiritualità universale, sarebbe al tempo stesso un grande pontefice ed un grande italiano. Con questi sentimenti, scevri da ogni meschino calcolo di politica nazionalista e da ogni incomposta bramosia di affrettato e superficiale conciliatorismo, noi salutiamo, riverenti e commossi, il primo atto del nuòvo Pontefice benedicente, sulla piazza di San Pietro, in Rema italiana, il popolo italiano che da mezzo secolo aspettava quella benedizione. L'aspettava, non per esso solo, ma per tutta la cattolicità e il mondo intetro ; e a tutti appunto ha voluto indirizzarla il nuevo Pontefice, realizzando così, una volta di più nelia storia, la fusione dell'italianità con i più alti valori supernazionali ed universali.