Ancora in alto mare Le consultazioni e i commenti della giornata

Ancora in alto mare Le consultazioni e i commenti della giornata Ancora in alto mare Le consultazioni e i commenti della giornata aveva del i festosa li «aioli II g, 1 Roma, 4, notte. Il Re stamane ha'ricevuto il «ce-presidente della Camera, on. Pietravalle, col quale ha conferito per circa mezz'ora. L'on. Pjwravalle ha lasciato il Quirinale alle 9,30. IL ite na quindi ricevuto l'on. Cefali, vice-presidente del Senato, e idopq questo colloquio na visto l'on. lioselli che si è recato al Quirinale alle !),45. Alle 10,15 giungeva sulla piazza del Quirinale, in una automobile della Camera, l'on. Tovini, che si reco ual Re nella qualità di vice-presidente della Camera. Fu. questo l'ultimo colloquio delle ore antimeridiane e si prolungò per poco 'più di mezz'ora. Uopo le il il he ha lasciato la reggia per reearsi a Villa Savoia. Nel pomeriggio le consultazioni sono continuate. Alle 14,30 il Sovrano ha fatto ritorno al Quirinale, dove era atteso dall'onorevole Sonnino. Alle 14,35 è entrato a Palazzo Reale l'on. Cocco-Ortu, Che ne è uscito alle 15- Il leader della democrazia ha dichiarato ai giornalisti, che l'interrogavano, ohe egli si è limitato semplicemente ad esporre al Sovrano le .ragioni per cui la democrazia ha votato contro il Ministero Bonomi. Richiesto se la soluzione della crisi fosse "iminiHèrite, lia aggiunto che per ora si è in alto mare. Dopo l'on. Cocco-Ortu è stato ricevuto l'onorevole Luigi Luzzatti, che è rimasto circa 40 minuti. Alle 14,50 è stato ricevuto Fon. Sonnino. Nel frattempo sopraggiungeva l'onorevole Mussolini, accompagnato dall'on- Acerbo. Alle 16,46 l'on. Mussolini abbandonava il Quirinale, e ai giornalisti, che l'attorniava- . no, dichiarò semplicemente che si è ancora ! cn'aito mare. Però aggiunse che «la costa/non è molto distante ed anche il nocchiero -Z\ Uscito l'on- Mussolini, il Re ha ricevuto l'onorevole Salandra. Alle 17.45 hanno avuto termine le^consullazioni di questa seconda giornata di crisi. Anche domani continueranno le consultazioni. Nella mattinata avrà luogo la consueta firma reale dei decreti, e naturalmente il Re non mancherà di conferire sullo svolgimento «ella crisi con l'on. Bonomi- Per il pomen?gio sono Invitati in Quirinale gli onorevoli Nitri, Federzoni, Orlando. Con questi tre ultimi avranno fine le consultazioni uffi- Chili. De Nicola La «Tribuna» dice di poter affermare che designato/a ricevere l'incarico d'i tonnare il nuovo Ministero è De Nicola. .L'on. De Nicola — secondo la • Tribuna » — è l'umico nome che riel momento attuale raccolga intorno a sè il massimo dei consensi ed il minimo dl critiche e .di opposizioni, essendo bene accetto! al partito popolate ed ai eruppi della democrazia ed ottenendo anche affidamenti di un notevole attenuamento dell'opposizione socialista, che può arrivare sino VtJ'appoggio od alla collaborazione negativa mediante l'astensione dàlie votazioni- *c»nteòtate, senza con ciò provocare allarmi e ri- torsioni nel campo dei fasci, dei nazionalisti j « della destra conservatrice. La cordialità ! Ielle adesioni e la generale simpatia verso ' 1 suo nome devono ed indubbiamente sarulino interpretate dall'on. De Nicola in un alro senso, non cioè di soddisfazione perso-par ., ^^^^^.211^:5. r„Civ.!8!™.1^. questo momen-, ale volente:osità sembrano oggi per certi se gni raccogliersi più specialmente intorno al -.no nome, che noi crediamo che l'on. De Nicola abbia ifc dovere di. accettare la missione iie tutti gli attribuiscono, mettendo per 00Si dire la simpatia di cui gode personalmente a servizio ideila nazione. E conoscendo la nobiltà del suo animo, non crediamo che vi possa essere migliore argomento dl questo per persuaderlo ad assumere la-«funzione a cui viene concordemente designato ». Banca Sconto e don Sturzo Il «Corriere d'Italia» difende don. Sturzo scrivendo: «Tutti sanno che don Sturzo ha lavorato attivamente e lealmente per la ri , costruzione della Banca Sconto. Non doveva i forse farlo ogni uomo politico in Italia? Se, ii là poteva discendere la paralisi più prò-1 l'onda per ijeconomia nazionale, il capo dl ' ur» partito politico, che ha fatlo realmente: un programma di ricostruzione, dove\u for-1 se disinteressarsi della cosa? Ma chi desi.de-1 crebbe fcrrye vedere sorgere tra. i democra-, ilei un uomo della (empia e.della statura di ; ,lon Suirzo trova modo di ricrei su » uro- ! ili ure l'avvento di don Sturzo alla presidenza (tei Consi-giio. Un altro giorno si prolila il •olpo mancino contro i popolari da parte ilei demc-giollttiani. 11 capo del partito cri- ulto avrebbe dovuto restare inoperoso od avrebbe dovuto raccomandare al gruppo, pur lasciandolo libero liberissimo di assumere da sè le sue proprie responsabilità, di procedere oltre come se i demo gioliv'tiar.i avessero dato un pasticcino ai popolari? Don Sturzo ha fat- tei Il proprio dovere. Il direttorio del gruppo s" resto già dimostrato di essere sul-1 ineai di tenace opposizione ai ori- gruppo unanimemente si è afferma- ! to sulla stessa soluzione. Da Milano Ubera- mente insorgeva lo scatto identico di un uo- naci qhe si chiama Filippo Meda. Ma quella :rstampa continua a parlare di veti e di astra- j eterni del suo don Sturzo mito. Alla buon'ora! li don Sturzo reale, che è il capo riconòsclu-■' to di 400 mila tesserati, seguiterà ad occuparsi dei loro interessi, a proteggerli ed a liifenderli contro tutte le sopraffazioni avverarle, manderà ancora ih giro per tutti i Miiistéri le sue raccomandazioni! e le sue de; iiinzie come fanno indistintamente tutti gli uomini politici, ma seguiterà anche, come ha fatto sin qui, adi esaminare prima da sè, caso per caso, 1© molteplici richieste scartando quelle, come non fanno tutti gli uomini politici, che non. avessero una base sufficiente nella giustizia ci fossero opposte agli interessi generali del paese. E' proprio questa integrità e questa attività quella evidentemente che dà ai nervi ai certa stampa ed ecco come e perchè essa si'fatica a creare un. don Sturzo mito ». , . . Una tesi... aritmetica Il Giornale d'Italia, sotto il titolo « Un pro¬ blema aritmetico » cosi commenta l'andamento della crisi: « Se nell'attesa della oollaborazione socialista, che non può venire e che forse non verrà mai. si vorrà ancora una volta tenere spostato il timone verso sinistra lasciando fuori i gruppi di destra eu il centro agrario, si metteranno i democra- lt UCllllU UHlfir-lU, SÌ IUL-L II.' ! il li 1IU J UClllwiurjtira in una condizione penosa verso i popoli lari desiderosi di umiliarli e castigarli. Si ! deve tornare alle origini e cioè all'unione tra] i partiti nazionali quale si affermò nelle eie- zioni e poi tentare la coalizione coi popolari.' In questa manieravi sarà probabilità di for-j mare una salda combinazione e dare un e- quiKbrio alla Camera eliminando la contesa!tra i popolari e democratici la quales deriva-'essenzialmente dall'isolamento di questi ulti-1mi che ha imbaldanzito i primi. Nessuno può capirò la ragione per cui è meglio avere 107 popolari nella maggioranza piuttostochè 90 della destra. La differenza numerica è esigua e certo non è tale da compensare le esigenze di don Sturzo. Per avere una salda base bisogna ottenere l'appoggio e la collabora-i zione, sia del 90 destri sia dei 107 popolari.' Siccome il nuovo Capo del Governo sarà, certamente uno dei 140 democratici e siccome ;l'aritmetica non è una opinione, occorre]collaborazione al. Governo. AU'infuori della unione tra sinistra e destra e della successiva loro coalizione col centro, non vi è possibilità di formare una maggioranza salda ed un Ministero forte . ! opporsi a quanto è nei desideri e nelle aspat- Turati per De Nicola A Filippo Turati l'Evoca ha chiesto il suo, pensiero sull'ultima decisione del gruppo del !Direttorio e della Dilezione del partito circa !il collaborazionismo. i, « L'ordine del giorno votato-dal gruppo;ll'altra sera — ha detto Turati — da cniasi tutti i socialisti interpreta il pensiero, óltre- che della maggioranza stragrande del gruppo parlamentare, delle masse organizzate, della Confederazione del lavoro, delle Leghe', delle Cooperative e della Lega dei Comuni socia- listi. Gli stessi lavoratori del mare, e persino ì massimalisti sindacalisti ed anarchici che i quali, ;dirigono il Sindacato ferroviario, . , come è noto, hanno sempre militato nell'ala più estrema del movimento proìetariq si sono precedentemente pronunciati senza sottintesi a favore della tattica approvata ieri- di noi impegnandosi di difenderla presso i propri organizzati. — La Direzione però... — osservò il giornalista. — .La Direzione del partito — rispose Turati, — è vero, si dice depositaria delle sacre tavole del Congresso di Milano; epperò ha creduto tetri di fare le consuete riserve. Io credo, ad ogni modo, che essa nero rossa /tative di ognuno ed è (quello che-ha impor\ tanza decisiva) . imposto dalle contingenze, a meno che non voglia tenersi completar mente fuori della realtà. La Direzione dunque finirà per seguire l'impulso che le viene n modo cosi evidente dalle masse organiz- zate, impulso che il gruppo parlamentai* ha • saputo bene intepretare. — Quali ripercussioni può avere sulla situatone, parlamentate? — Mi pare che la deliberazione del nostro gruppo importerà un certo spostamento della situazione paiiameota-re verso sinistra. Prima che i deputali socialisti si fossero decisi a prendere attivamente parte allo competizioni ed ai giochi parlamentari i nostri avversari di destra avevano modo di sfruttare Ih nostra intransigenza a scopo reazionario. Oggi invece la situazione è ben di- • -sa. Vi è alla Camera un gruppo di deputati di -100 o poco più, che può partecipare direttamente a combinazioni ministeriali, può far pesare la bilancia ministeriale verso il nostro programma d'attuazione immediata. — Quali sono i punti fondamentali del programma per la collaborazione indiretta? — Se devo trarli dalle opinioni manifestate nel gruppo, il primo deve essere che si ripristini la legalità senza riguardo a nessuno dei violenti, senza, nella stesso tempo, giacobinismi crudeli1 ed inutili, ma con fer- j mezza. Ciò allo scopo di addivenire a quel ! ripristino delle condizioni di lotta civile che è l'aspettativa ed il desiderio di tutti. Ana- ' logo programma si deve seguire in prflitica estera, allo scopo di evitare la centinuaztono spoglle forse più trista del- ii ^ li . ti delle guerre sotto , la guerra stessa. Si impone infine una poli- , tica flnanzi'aria-ed economica meno vessato- programmi devono essere attuati dagli uu- mini,- il nostre, gruppo deve anche ben poti- derare e vagliare il valore delle persone for- manti il Ministero a cui può dare o negare l'appoggio, — Quale potrà essere un Governo migliore? — Non è certo simile a quello dimise.na.-^ rio. Un Ministero che può accontentare tutiiu non può essere all'altezza della situazione ed a tale proposito l'esperimento Bonomi credo basti. E' però tante aspettative si rivolgono all'on. De Nicola, il quale non può continua- re a far sempre la vergine, a meno che non voglia diventare zitellona. Forse un Minisle- ro De Nicola, che emulsioni in un cerio sei:* so il programma nittlano di pacificazione in. , terna ed estera, sarebbe il più indicato e più i aaatto per l'esperimento di o" iborazinr»; , indiretta del nostro partito. Voglio credere 1 cne » deputato napoletano, questa volta ac' getti : _ . . - 1 I t**e gruppi ai • csestrs» 1 Oggi, alle 17, a Montecitorio si sono riuniti , ( tre direitoril della destra nazioTr-Se. Er.inB ; presenti, per [ fascisti: Mussolini. Ciano, De- vecchi. Acerbo. Giuristi; per i liberali: Co- iiacci-Pisa.nelli, Riccio, Petrillo, Tosti di Val- minuta. De Capitani- per i nazionalisti: Fe- derzoni. Rocco, Siciliani. Greco. Presiedeva l'on. Codacci-Pisanelll. Lunga è stata la di- scussione L'on. Mussolini ha presentato uri" schema di programma che lia raccolto l'una- nimita dei consensi. E' stata nominata una Commissione composta da Mussolini, Feiier- zoai 9 Riccio con lo scopo di precisare p.ù dettagliatamente il programma. Alla One, è stato votato alla unanimità il seguente or- 1 dine del giorno proposto dall'on. Giuriati : « I tre direttoi'ii della destra nazionale, esa- ! minata la situazione e riaffermali i punti programmatici nei quali l tre gruppi cunsen tono, sicuri di interpretare vasto e alte cor:renti dell'opinione pubblica, deliberano di vij gilare e cooperare perchè dalla crisi sorga un Governo capace di risolvere i grandi pro' blemi nazionali ». , 1

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