Il Ministero si sposterà oggi alla Camera dimissionario?

Il Ministero si sposterà oggi alla Camera dimissionario?Il Ministero si sposterà oggi alla Camera dimissionario? li gruppo della Democrazia ha deciso di /panare all'opposizione Sgretolando la maggioranza ministeriale - 0 dimissioni immediate o discussione per il voto Situazione oscura - Il Consiglio dei Ministri convocato per stamani. Roma, l, notte. Ià situazione ministeriale è improWisaiiiùme precipitata verso la'orisi. Vi dicevo tersela- che arbitro della vita o della morte del Ministero rimaneva il gruppo della democrazia risultante dalla fusione delle -sinistre. Orbene, il gruppo, riunitosi stasera a Montecitorio ha deciso di passare all'opposizione. Erano presenti 60 deputati dei 150 di cui è. forte il gruppo; ma i ministri ed i sottosegretari ad esso inscritti non erano stati invitati. L'on. Giolitti non è intervenuto alla riunione. Gli on. Còcco-Ortu e De Vito, del.direttorio del gruppo, hanno illustrato l'attuale situazione politica, rilevando le deficienze dell'azione esercitata dal Governo in tutti i rami della sua attività, cioè tanto 'in politica estera quanto nella politica interna, non esclusa la politica ..economica, deplorevole in ispecie per l'azione fiacca ed indeterminata seguita per la ri costruzione della Banca Sconto. Alla breve discussione seguita parteciparono, tra gli filtri, gli on. Peano e Pasqualino Vassallo, convenendo in alcuni rilievi fatti dal direttorio del gruppo. Qualche oratore es'presse dei dubbi e delle riserve, ma più che altro di pura forma/ed opportunità. Ha- parlato anche l'on. Tofani, nominato dalla' Commissione del gruppo per riferire sulla questione bancaria. L'on. Tofani ha lungamente prospettato tutte le deficienze dellcssfere governative, oscillanti — egli ha detto — fra l'intervento e l'abbandono con imprevidenza in un primo momento e poi con incertezza. L'on. Tofani ha anclys esposto brevemente i capisaldi per il programma della restaurazione • bancaria. L'on. Giulio Alessio ha dimostrato quale programma avrebbe dovuto svolgere il Ministero per infrenare le speculazioni e richiamare le banche all'esatto adempimento delle loro funzioni. Ha ricordato yàri provvedimenti di indole finanziaria preparata in Consiglio di .ministri dall'on. Giolitti e non adottati per la crisi sopraggiunta nel luglio dello scorso anno. L'on. Luciani ha* proposto che ogni oratore esnonesse il suo pensiero sinteticamente, non solo sulla politica bancaria, ma anche Bulla politica interna ed estera. L'on. Atisso ha-dimostrato che l'on. Binomi, dimenticando' di essere il capo di un GoIV*ino di coalizione, ha manifestamente favorito — egli ha detto — un solo gruppo politico a danno degli altri. L'on. Sitta si è fatto interprete delle proteste dei deposi, tanti della Banca Sconto. L'on. Carnazza Gabriele ha riassunta la discussione sostenendo, la necessità di passare senz'altro all'opposizione come desidera — ha detto l'on. Carnazza — concordemente il paese e sovratutto il Mezzogiorno d'Italia. L'on. Rubilli si è associato. Mólti altri deputati hanno rinunciato alla parola associandosi ell'on. Carnazza. In seguito, l'on. D'Alessio ha presentato il seguente ordine del giorno: «Zi gruppo parlamentare della democrazia, presa in esame la politica del Governo, ne constata le deficienze e delibera di passare all'opposizione». Quest'ordine del giorno, illustrato brevemente dall'on. D'Alessio, venne poscia posto in votazione con il risultato seguente: 55 voti favorevoli, tre contrari e due esterniti. Votarono contro l'orBine del giorno, cioè a favore del Ministero, gli on. Arcangeli, Netti e Broccardl, Gli astenuti (perchè contestati dinanzi alla Giunta delle elezioni) furono gli on. Di Pietro e'Finocchiaro-Aprile Emanuele. La riunionc'fu relativamente breve. Essa durò infatti dalle 21,30 alle 22,30, il che dirno stra che le opinioni erano già formate nel campo del gruppo della democrazia. Alla riunione erano presenti gli on. Peano, Giulio Alessio, Olivetti, Pasqualino Vassallo, Camillo Corradini, Rossi Luigi, PalJastrelli, Carnazza, Quilico, Visocchi, De Vito, Miliani, Andrea ed Emanuele Finoc fhiaro-Aprile, Carlo Bianchi, Sitta, Serra, Marracino, Visco, Luciani, Bonocore, PiviJipson, Casertano, Tofani, Abisso, Fulci, Calò, D'Alessio ed altri. L'on. Facta si è Scusato cori una lettera di non poter intervenire per momentanea indisposizione; tion. Falcioni era assente da Roma. Di fronte alla deliberazione vo'ata alla .juasi unanimità da 55 deputati che appaitennero fino a ieri alla maggioranza mi nisteriale vi è da chiedersi quale sarà la linea di condotta del Ministero. Riserve possono essere opposte qualora il Mini Stero voglia sottilizzare sulla delibera pione di sbasserà, nel senso che soltanto 60 deputati dei 150 del gruppo hanno deliberato di passare all'opposizione. Altra sotti lizzazioné potrebbe essere addotta per il tatto che taluni dei maggiori uomini del gruppo — Cioè: Giolit'.i, Fera, Facta, Co iosimo — non hanno partecipato alla riù Dione. Ma ogni restrizione mentale sul va(ore della deliberazione avvenuta sarebbe inutile. Rimane il fatto che, all'infuori del gruppo popolare, non si trovano più- alla Camera deputati che. dichiarino di votare per il Ministro. L'on: Bonomi ha già con tro di se', 'prima ancora che la Camera si apra, la seguente situazione: hanno già deliberato di votare contro, oltrè/il gruppo della democrazia, il gruppo socialista (26 deputati), il gruppo comhnista (15 depu tati), il gruppo fascista (23 deputati). La maggioranza della Camera è di già schie rata contro il Ministero. Inoltre, è da ri tenere che i nazionalisti, oggi anèora in certi, ed;i liberali di destra, che non si " sonò ancora pronunciati, si schiereranno anche essi all'opposizione. (Julhdi il Ministero è parlamentarmente perduto. Il Gabinetto Bonomi può, se crede, concedersi un lusso: quello di tarsi battere innanzi alla Camera dopo la discussione sulla politica del Governo, ma potrebbe sperare il Governo da questo espediente una resipiscenza degli elementi parlamentari costituzionali che già hanno deciso di votare contro? Il Ministero esaminerà in ogni modo la situazione che viene ad esso creata dalla deliberazione di quello che era il fulcro della sua maggioranza. Il Consiglio dei ministri sarà probabilmente convocato per domattina. Il Ministero deciderà la linea "di condotta alla quale attenersi, ma è probabile che esso delibererà di presentare al Re le proprie dimissioni. Potrebbe anche darsi che il Ministero decidesse di chiedere alla Camera un voto esplicito, ma in ogni caso potrebbe essere questa una. decisione del Re che, mancando un voto aperto della Camera, potrebbe respingere le dimissioni. Nelle sfere parlamentari, in questo momento di relativa sorpresa e di grande confusione, si prevede generalmente che il Ministero si presenterà domani alla Camera dimissionario. ,Comunquo, la crisi se anche non fosse questione di ore sarebbe questione di giorni. Il Ministero Bonomi è moralmente e parlamentarmente finito stasera. La situazione è del resto divenuta, insostenibile per l'on. Bonomi. L'imbarcazione ministeriale faceva, acqua da tutte le parti e, senza parlare della politica interna e della questione della Banca Sconto, per le qùali„si preparava una rude battaglia alla Camera, il Ministero vedeva di ora in ora fallire uno ad uno i suoi progetti. E' sufficiente ricordare che proprio stasera è fallito il piano governativo per la commemorazione di Benedetto XV alla Camera. Secondo il piano governativo il presidente della Camera avrebbe dovuto, in base alle norme del protocollo parlamentare per la morte dei Sovrani esteri, partecipare alla Camera la morte del Papa ' facendola seguire da parole reverenti dalle quali s'intendeva escludere ogni accenno politico. Il (residente^del Consigjic[.avrebbe„dovuto I associarsi alle pinole deil^nTT)c Nicola | e tutto sarebbe finito 11: la seduta non sarebbe stata tolta; i popolari ne sarebbero rimasti malcontenti, ma i socialisti venivano (così almeno si sperava) abboniti. Il piano parve per un istante realizzabile perchè il direttorio del gruppo socialista nella riunione di ieri consentì a proporre al gruppo l'astensione dall'intervento a quella parte della seduta. Ma questa soluzione temperata venne oggi respinta dal gruppo, che deliberò stasera di intervenire con una dichiarazione nella, commemorazione del Pontefice. L'incarico della dichiarazione era stato conferito all'on. Turati. La faccenda venne in tal modo a complicarsi anche perchèfl repubblicani intendevano per becca dell'on. Conti prendere la parola, nella commemorazione. Il piano del Ministero, non solo veniva così a naufragare, ina sorgeva la possibilità di complicazioni per le riserve dei socialisti e dei repubblicani. Ora, questa difficoltà porrebbe forse essere evitata se dimettendosi il Ministero non avvenisse nella seduta di domani ni l'altro che l'annuncio delle dimissioni del Gabinetto. In ogni modo questo particolare della situazione" ministeriale dimostra in quali cattive acque fosse ridotto il Gabinetto Bonoifti. La crisi sta per essere proclamata. Questa crisi, che avviene mentre il Conclave inizia le sue riunioni, mentre la ricostruzione della Banca Sconto è ancora allo stato di progetto, e mentre gravi problemi di politica estera rimangono insoluti, si profila singolarmente grave e preoccupante. Nessuna supposizione, nessuna ipotesi.possono essere azzardate, rnentre il Ministèro'] Bonomi non ha ancora deliberato di abbandonare il potere. Il presidente del Consiglio, appena informato della riunione che secondo ogni probabilità decise della vita del Ministero, ha convocato il Consiglio dei Ministri per domattina. Solo a mezzogiorno di domani si conoscerà ufficialmente la deliberazione presa. Però, già da parecchi giorni si lavora a Montecitorio in previsione di una crisi. Le soluzioni progettate sono varie e talufie di esse naturalmente in' contrasto. Sarebbe assurdo, data la complessità della crisi, che paò ritenersi imminente, fare nomi e ipotesi. L'augurio è che, se la crisi deve avvenire, essa abbia uno sbocco razionale, tendente ad una soluzione radicale dei vari gravissimi problemi che sono oggi sul tappete, e non costituisca uri tentativo empirico di risolvere con espedienti le difficoltà enormi della situazione. 8.

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