Benedetto XV: l'uomo, il sacerdote, il pontefice

Benedetto XV: l'uomo, il sacerdote, il pontefice Benedetto XV: l'uomo, il sacerdote, il pontefice 11 3 settembre 1914, alle ore 11, il Sacro Col- legio raccolto in Conclave eleggeva pontefnTO'^rtfi^àj. Glaromo-^Delta-ehiesai- arcivescovo dt Bologna, che assumeva nome di Benedetto -Decimoquihto. In quei giórni, la guerra infuriava nell'Europa con stragi e devastazioni inaudite, nelle Fiandre,- in Francia, iq Polonia, in Galizia, in Serbia, dalle colline della Sciampagna ai monti Carpazi, dalle rive della Lys e dell'Aisne a quelle della Vistola e del Danubio: quello stesso giorno il bollettino del Grande Stato Maggiore, tedesco annunziava trionfalmente la presa di Reims; e quasi in quella stessa ora il generale Gallieni. comandante del campo trinceralo di Parigi, dichiarava che egli si apprestava a difendere la capitale fino all'ultimo uomo e all'ultima cartuccia. Il « iVach Paris ■> dì Guglielmo 11 era semplicemente e definitivamente, l'ordine di battaglia per il dì venivate: mentre Joffre chiamava in disperata adunala su la Marna tutte le riserve d'esercito che gli restavano e l'onore stesso militare della Francia. Mai forse la vecchia F.uropa aveva -vissuto ora più tremenda e più piena di fati, come quella. E il sole sfolgorante di Boma illuminava la piazza di San Pietro Ric-mun di popolo/ quando, apertosi il finestrone della basilica, apparve il cardinale Francesco Salesio Della Volpe, camerlengo di Satua Romana Chiesa e primo diacono-, a proclamare: « Nvnlio vobis cnidium mugnvm . Iwbumus Pontiflcem: eminenttsslmum et reverendissimum Jacobum Della Chiesa, <iui sibi no: mcn impasuit... ». L'orologio dall'alto squillò fragorosamente l'ora — le undici e mezzo — e copri l'ultime parole del cardinale camerlengo: « ... llenediclus Decimus 0>Un/us ». gello della guerra scatenato tra i popoli d'iCuropa: Pio X, colui che qualche uomo di Stato, qualche diplomatico, qualche letterato petulante avevano con sterile, ironia soprannominato « curato di campagna » : uomo d'una sovrana virile bontà, che possedeva istintivamente, appassionatamente il genio della bontà, e insieme una volontà chiara e oltremodo tenace; figlio del popolo, assurto ai'fastigi della cattedra di San Pietro con un complesso cosi raro e così squisito di virtù da sublimarlo nella considerazione dei contemporanei; pontefice mistico, non politico, non diplomatico, che aveva compiuto opera esclusivamente apostolica, come colui che nulla attende dagli Uomini, ma tutto attende da Dio. E la sua morte, che la visione della sanguinosa terribilità degli eventi aveva certo affrettata, se non addirittura provocata, era potuta davvero parere quale coronamento di martirio: 'egli ci era apparso a tutti, credenti e non, un poco come il protomartire di quei dieci milioni di incolpabili che dovevan essere scannati, dilaniati; massacrati nelle piane è su i monti, su le- glebe bruciate e negli -acquitrini, al guado dei fiumi e per.gli oceani. - Da secoli forse, il Conclave non s'era radunato in circostanze cosi tragiche. La Cristianità era divisa in opposti campi; le Potenze cattoliche si ergevano le une contro le altre; la più sanguinosa delle guerre accumulava sempre più spaventose le atrocità da cui era stata caratterizzata fin dall'inizio; feroci .lotte di classe, rivolte di popoli contro M j -i /-,_„_■„.,. iII predecessore e il Conclave .Benedetto XV era stato preceduto , da un I papa morto quasi in fama dr■ stani--'-.che-sUdiceva fosse morto perchè il cuor, gli s'era f spezzato di strazio e d'orrore vedendo il fla- 'czamcgdecscucc li o ta : sil à o, o di ei io ui o iete a o ni i, ni, aioo cà o; o iì Governi, crollar di troni; rivoluzioni na- .fonali ed internazionali si prospettavano n I già come conseguenza inevitabile d'una'guèrsUrs che, in Europa, colpiva masi, tutta. *e ra f nazioni, quasi tutte le famiglie-, quasi^tu... a- gl'individui... L'eletto del Conclave a quali 'avvenimenti avrebbe dovuto, assistere tenendo in mano le somme chiavi; su quaU' catastrofi avrebbe dovuto equilibrarsi, erede d'un potere trascendente, millenario e universale; attraverso a quale mare, in quale tempesta, avrebbe dovuto reggere il timone della barca di San Pietro?... Chi dunque poteva, in quel momento culminante, offrire spalle e braccia tanto solide a portare 1 enorme fardello del papato?... Si dice che. mentre si succedevano le votazioni:nel Conclave da cui egli doveva poi riuscire eletto, e si delineava la probabilità della sua eie- • zione, il cardinale Della Chiesa, ai colleghi amici che si congratulavano antioipatamente, abbia risposto: : -.• • — Oh, no! Non sono io quello! Ci vogliono altre spalle, altra- statura! . Egli alludeva alla sua persona tisica, piccola, debole, storta: al suo aspetto esteriore, per cui aveva una vaga- rassomiglianza con quel Leopardi che egli ricordava nel nome. Dalla laboriosità di quel Conclave . usci eletto proprio lui, con la sua povera persona., con la sua spiritualità affinata da lunghi studi, con il suo ingegno diplomatico! edn-. cato alla scuola di Rampolla del Tindaro. Cli studi e le prime prove All'opposto di Pio X, il nuovo papa era un uomo di grande famiglia, figlio del marchese Giuseppe Della Chiesa e della marchesa 'Giovanna Migliorati. Era . nato'- 'a ' Genova, il 21 novembre del lÉói; ed àveva trascorso "la fanciullezza a Pegli. D'indole pensosa, educato signorilmente ma severamente, nel cotidiano consorzio coi congiunti, ufficiali di terra e di mare, diplomatici del re, uomini di magistratura, egli non era slato un di quei precoci chierici che sono presto mandati in Seminario, dove lo spirito può subire le contrazioni non naturali della clausura. Era rimasto nel mondo, nel grande mondo anzi, fino al ventunesimo anno, fino a quando conseguì la laurea in giurisprudenza all'Università di Genova, dove si rivelò primo fra tutti nelle discipline storiche e giuridiche e nel diritto internazionale. I suoi professori, ammirati del sùjo ingegno, avrebbero voluto che procedesse nella carriera dell'insegnamento universitario. Ma il giovine, che amava le lunghe passeggiate solitarie in riva al mare e che nella biblioteca paterna indugiava volentieri su i libri di San Tomaso, aveva già deciso del suo destino. E pochi mesi dopo la laurea si ero trasferito, a Roma ed- era , en-, trato nel. Collegio •Capranlca, per '.compiere gli studi ecclesiastici. Laureatasi in. teologia a pieni voti assoluti, .era poi entrato nel Collegio dei nobili ecclesiastici, più per compiacere il" parentado che per desiderio personale di fare carriera diplomatica: donde era uscito nominato «apprendista», cioè segretario, nella Congregazione degli affari ecclesiastici straordinarL alle,dipendenze dal Rampolla. ' i Questo ligure dall'apparenza timida e dalla volontà tenace, aveva rivelato^fin -dall'inizio della carriera uno "spirito*--pronto e Un più che notevole intuito politico. E il Rampolla, quando, al principio del 1SS3 era stato mandato nunzio a Madrid, con l'incarico di preparare l'arbitrato pontifìcio tra Spagna, e Germania per la questione delle Isole Ga-i roline, l'aveva, voluto con sè, come • sègjéA tarlo. L'abilità del Rampolla parve alloca.' straordinaria a uomini come il Moret e .11 Maura, che direttamente o indirettamente . seguivano ii dibattito fra i Governi di Madrid, e di. Berlino: però tutti furono ^costretti a_notare anche In vigilanza abilè^'^tuta, e a mi^tempn dignitosissima, del -1&e|fJn^,se-i gretario, dalla figura un do' sbiiénélÉfchi dagli. occjii lucentUsiwi_ dietro^ lejjtf ' grossi ocòhiali a slangbatta.