Il Papa agli estremi

Il Papa agli estremi Il Papa agli estremi ;,»**fr*5.- gI Sacramenti - "Solo un miracolo,, - La religiosa serenità, del Pontefice e l'ansia del faticano - Consulti e preghiere Roma, 20, notte. Il Papa muore? La malattia che lu annunciata senz'allarmo, come una semplice Influenza bronchiale, sì è andata nelle ultime ventiquattro ore aggravando paurosamente. « .Non resta die sperare in uri intervento soprannaturale », diceva oggi l'archiatra pontificio prof. Battistini. Benedetto XV, ricevuto il Viatico, attende la sua fine con religiosa serenità. Roma cattolica è tutta irt ansia, e du Roma lu trepidante preghiera per il Pontefice morente si diffonde per tutto il mondo, ovunque c'è una chiesa cattolica, un credente cattolico. Ma l'impressione por la precipitosa vicenda è grande anche. negli ambienti politici e inondimi. Ogni altro avvenimento passa in seconda linea. Tutta l'attenzione pubblica !è ora rivolta al Vaticano. L'Osservatore Romano, organo ufficiale del Vaticano, pubblicando la cronistoria della malattia rfel Papa, scrive questa sera: « Nel dare la triste notizia della grave infermità dell'Augusto Pontellce ai cattolici tutu, ed a quelli di Roma che per primi al doloroso annunzio hanno mostrato un doloroso interessamento per la preziosa salute del Santo Padre, di cui seguono trepidanti le attuali vicende, siamo certi che più fervide ed intense si leveranno da ogni parte le preghiere all'Altissimo perchè la vita del prezioso Pastore, del Padre amatissimo, venga conservata all'amore di tutti 1 suoi, al bene della Chiesa e della Società». La malattia La camera ove il papa è infermo guarda su piazza San Pietro ed è una stanza spaziosa addobbata con ricchi tappeti. Il letto è ■ in ottone addossato alla parete che separa la "camera dalle altre stanze dell'appartamento. I mobili, tutti artisticamente, lavorali, sono pochi : un armadio, qualche poltrona e una toeletta, l'inginocchiatoio. Alla parete sono appeso le immagini della Madonna di Pompei e della Guardia e il Crocifisso. Quando il Pontefice stava bene, durante la giornata si tratteneva solo pothi minuli nella sua camera da letto. La mattina, appena alzato, usciva dall'appartaménto e i suoi familiari lo accompagnavano alla cappella dove celebrava la messa. Raramente vi tornava durante la giornata. Chi vide il Pontefice in questi ultimi giorni, quando cioè la malattia aveva cominciato a delincarsi, ha dichiarato di aver notato nel suoi occhi, piuttosto vivaci, qualche cosa di umile e di smorto: sulle gote magre non una linea era mutala, il passo era sicuro e la mano ferma, senza il più piccolo tremito, ma egli tossiva a tratti, soffrendo. II dottor Battistini e gli altri medici del Vaticano hanno fatto stasera nel seguenti termini, conversando coi giornalisti, la storia, del male che cosi precipitosamente ha condotto il Santo Padre in condizioni gravissime : «Lunedi il Santo Padre ebbe i primi sintomi tìt catarro. Pregato di a veni riguardo disse: — Non 6 nulla! Non è nulla ! La sera slessa abbiamo rinnovato le nostre insistenze di aversi riguardo e di metterei a letto in riposo. Ma egli rispose che al mattino aveva tenuto udienza per un'ora e mezza e nessuno si era accorto del suo raff reti dorè. Martedì mattina i sìntomi del catarro bronchiale erano evidenti. Alla sera era già diffuso. Solo allora i! Santo Padre si persuase a mettersi a letto. Il mercoledì mattina il catarro si diffuso a tulli i bronchi. La sera quando volemmo visitarlo ancora minutamente trovammo che il Santo Padre riposava. Si credette opportuno non svegliarlo. Giovedì a mezzogiorno i progressi del male erano cesi rapidi da desiare serie apprensioni. Stamane all'alba abbiamo scoperto un nodo all'apice del polmone destro ed al polmone sinistro ». E nel pomeriggio di oggi il prof. Battistini dichiarava: «11 caso è gravissimo e non si può sperare che in un intervento soprannaturale. Ito visitato il Pontefice alle 13,30. La febbre non è molto alla, aggirandosi sui 38 e mezzo, anche le pulsazioni in rapporto alla febbre non sarebbero eccessive; ma 6 impressionante il numero delle respirazioni, che sono 54 al minuto. Il Papa corre pericolo di essere soffocato dal catarro. Il nodo polmonare è localizzato al polmone destro, ma entrambi i polmoni non funzionano a causa del catarro che è talmente diffuso da non permettere la circolazione dell'aria». Al Poni elice vengono praticate iniezioni di olio canforato e sul petto vengono applicati cataplasmi. Sembra che la polmonite sia infettiva; nell'orina si sono riscontiate tracce di albumina. liceo i bollettini medici della giornata: Nella mattinata. — « Sua Santità è ammalalo da quattro giorni di bronchite influenzale. Ieri sera è stalo constatato clic il processo infiammatorio si è diffuso al polmone debiro, \otte insonne e agitata. Stamattina la dispnea e intensa. Temperatura 38; pulsazioni 102; respiro 58». Ore 18. — « Le condizioni di salute di Sua Santità persistono gravi. Il processo pneu■monico non si è ulteriormente diffifso. Temperatura 38,3; pulsazioni 104; respirazioni 00. l'Innato: Marchiatura, Bignami, Battistini, Cherubini •. L'allarme In Vaticano l'allarme per le condizioni del Pontefice sd è diffuso nelle prime ore di stamane e verso mezzogiorno una edizione speciale del Corriere d'Italia, lo comunicava idi pubblico di Roma così : « Le condizioni dell'augusto infermo ieri sera erano stazionarie. Il dottor Battistini che lo visitò alle 11 constatò nella respirazione qualche cosa di anormale. Ma siccome il Papa dormiva non lo volle svegliare. La notte è trascorsa tranquilla. Benedetto XV non soffriva più colpi ai tosse. Questo stato però era tutt'altro che rassicurante, perchè all'ascoltazione si era notato che il processo infiammatorio aveva invaso completamente tutti i bronchi di modo che questi erano ueni di catarro stagnante che l'infermo non riusciva a espettorare. Anche le condizioni cardiache erano depresse, nè erano valse le iniezioni eccitanti Durante la notte ha vegliato presso S. S. il dott. Cherubini, il quale alle 4 si è accorto che la respirazione dell'infermo si indeboliva. Chiamato immediatamente, è accorso il prof. Bignami. il quale ha constatato la gravità della situazione ed è partito per chiamare a consulto il prof. Marchia-fava. Nel frattempo giungeva d'urgenza il dott. Battistini. Contemporaneamente mons. Migone ha fatto avvertile il cardinale segretario di Stato ed il maggiordomo mons. Pizzardo. Questi hanno trovato il Papa perfettamente sereno e tranquillo. Benedetto XV, consapevole del suo stato, ha chiesto subito la comunione. Avvertito, il sacrista mons, Zampini, si è subito accinto all'atto solenne. Frattanto veniva avvertito il comando delle guardie nobili, le quali prendevano in consegna lo appartamento del Pontefice. Il cadetto, marchese Nannerini ha consegnato j suol militi presso i vari ingressi ed egli stesso è rimasto di guardia presso la stanza del Pontefice ». 1 Pure nella mattinata, la Segretaria di Stato J inviava un telegramma a tutte le Nunzia-1 turo, annunziando che le condizioni del Papa erano gravi. E' stata telegrafato d'urgenza anche a tutti i parenti del Papa a Genova. Piacenza e Milano perchè accorrano al letto dell'infermo; ma il nipote del Papa, marchese Giuseppe Della Chiesa, che sta a Roma., è anch'esso ammalato; costretto à lei 10, non ha potuto essere nè ieri nè questa mattina presso l'Angusto congiunto. Ieri nel pomeriggio egli fu visitato da mons. Pizzardo, che lo mise al corrente dello stato del Papa. Stamane era presso il Santo Padre l'altro nipote, conte Pèrsico. Il Viatico Alle ore 8, accompagnato dal prof Bignami, giungeva il sen. Marchia fava,, chiamato a CM'usulto. I sanitari però non hanno potuto procedere subito alla visita perchè il Papa ha voluto prima ricevere la Comunione Subito è stato chiamato iT sacrista dei Sacri Palazzi, mons. Zampini, vescovo di Pordenone, che unitamente al sotto-sacrista Padre Pifferi, si è recato nella Cappella Paolina, dove si trova sempre esposto il Sacramento. Preceduto e seguito da quattro palafrenieri elio recavano torce accese, i due sacerdoti- hanno attraversato la Sala Regia, la Sala Ducale, le Logge di Raffaello, lian.no raggiunto la sca;!a che conduce alla terza loggia e precisamente al braccio Mantovani, e si sono di qui portati all'appartamento del Pontefice. Il Papa, quantunque assai debole, ha potuto momentaneamente sollevarsi! ed ha ricevuto il Sacramento che aveva richiesto, con perfetta lucidità di mente e con molta pietà. Gli astanti erano molli; apparivano tutti evidentemente commossi e sulle loro ciglia spuntavamo le lagrime. C'erano, al momento del Viatico, il card. Gasparri, il maggiordomo, il maestro di camera Caccia nomi-.iioni, il conun. Seganti, il fido cameriere del Papa, cav. Mariano Faggiani.e suo fratello Giuseppe mons. Migone, mon*. Testoni e yarii camerieri segreti partecipanti. Dopo ricovrito il Viatico, il Papa ha mormorato preci di ringraziamento; quindi monsignor Zampini e mons. Pifferi sono tornati col medesimo corteggio alla Cappella Paolina per riporre il Santissimo. Dopo che al Papa è stato somministratoi il Viatico, tutti i cardinali gli hanno baciato la mano. Egli era seduto sul letto, tenendo una mano appoggiata su di un cuscino. Ecco come l'«Osservatore Romano» narra la cerimonia del Viatico. «Stamane, il Santo Padre, conscio del suo grave stato, ha voluto che gli si portasse il Viatico nella consueta forma solenne. Espresse ai famigliari astanti, con belle parole cristiane, la rassegnazione al sacriiflcio della sua vita nelle mani del Signore per il bene della Chiesa, pronto a continuare, se Dio avesse voluta, nell'opera e nel dovere del suo ministero. Volle essere lasciato solo per prepararsi a ricevere Gesù in Sacramento. Intanto, gli- cminentissimi 'signori cardinali che si trovavano nell'appartamento, si sono recati nella Cappella Paolina ove il sacrista di Sua Santità, Mons. Zampini, ha preso la Sacra Specie per recarla all'Augusto malato. SI è formato un corteo. Lo precedevano alcune guardie palatine d'onore ed alcuni sedlari> recanti torcie. Venivano pr.fi alcuni prelati appartenenti alla Colle, pure recanti torcie. Subito dopo veniva Mons. Zani pini, che recava u Santissimo scortato dalla guardia nobile. Seguivano tutti i componenti 'del Sacro Collegio e varie personalità ecclesiastiche e laiche. Il corteo, percorrendo le sale Regia, Ducalo e dei Paramenti, attraversando la Loggia e salendo per la scala regia, si è recato nell'appartamento pontificio unitamente a Mons. Sacrista. Sono entrate* nella stanza del Pontefice le LL. EE. RR. signori cardinali Vincenzo Vannutelli, decano del Sacro Collegio, Raffaele Merry del Val, Pietro Gasparri, segretario di- Stato e camerlengo di S. R. C, ed Oreste Giorgi, penitenziere maggiore, il quale ultimo ha letto la professione di fede ed ha dato l'assoluzione all'infermo. Subito dopo, Mons. Zampini somministrava, il-Santo Viatico al Sommo Pontefice. Dopo di che si riformava il corteo 0 ritornava nella cappella Paolina, dove era esposto il Santissima Sacramento. Gli emtnentissimi cardinali rimanevano invece nell'appartamenito del Pontefice ». Intimo colloquio col Camerlengo Subito dopo ricevuto il Viatico, il Papa ha avuto un colloquio col Cardinale Gasparri, Segretario di Stato. Il colloquio è durato venti minuti e non vi assisteva alcuno. E' da notarsi che il Cardinale Gasparri e camerlengo di Santa Romana Chiesa, e se no deduce che il Pontefice abbia voluto in tale colloquio esprimere le sue ultime volontà essendo il Camerlengo, in caso di sede vacante, colui che soprassiede agli affari temporali della Chiesa. Quindi ha avuto luogo un consulto tra i professori Marchiar.iva. Bigliami, Battistini e Cherubini. Poco dopo si sono Intrattenuti col Pontefice i cardinali De Lay e Pompiti 1 quali uscendo avevano segni evidenti di commozione. Note- , ,, vole sempre 1 affluenza nell'anticamera. No- tati il principe Amici Maitei, il principe Aldo: 1 brandini comandante della guardia nobile, il coimn. Canavelli di Pegli, amico intimo di Sua Santità, il principe Boncompagni, il capitano delle guardie nobili conte Allungi, il conte Giambattista Pecci. I proff.. Marchiafava e Bignami sono tornati in Vaticano alle 17 per il nuovo consulto coi dottori Battistini e Cherubini che si è protratto sino alle 17,-55. Nel pomeriggio l'animazióne fu molto viva, in Vaticano. L'intenso movimento di carrozze, e di automobili, durato noi cortile di San Parnaso tutta la mattinala, ha'avuto un po' dr sosta colla partenza degli ultimi eminentissimi cardinali che hanno lasciato il Valicano poco dopo il tocco. Ma alle 14 sono cominciati ad affluire nuovamente cardinali, diplomatici, patrizi, personalità in cerca dì notizie. Tutto il porticato di fronte al portone idi bronzo è occupato da moltissime J persone, sino sotto i primi gradini della 1 scala., dove restano di picchetto alcuni carabinieri e guardie regie, ma moltissime altre sono sulla piazza sin presso la fontan 1 raccolte in capannelli, tutte sempre in maggioro attesa. Gran movimento di carrozze e di automobili lungo il Borgo Nuovo. Il primo a giungere nel cortile di San Damaso dopo le 14. è il principe Colonna assistente al Soglio. Dopo di lui. giunge il cardinale Giorgi, penitenziere maggiore, e poco dopo il prefetto delle cerimonie mons. Respighi con tutto il Collegio dei cerimonieri. Questi dovranno prendere parte alla pia cerimonia per l'estrema Unzione. L'illustre infermo verso le 14 si è alquanto assopito. Ha pas salo un periodo di lieve riposo che per gli intimi che lo assistono è stato di buon auspicio. Tra essi è l'infermiere fratei Celidonio della faiTnacia vaticana. Perfetta lucidità di mente La costernazione negli ambienti vaticani è immensa. Dalla viva voce del cardinale Boggiano si è appreso nel pomeriggio che anche nel momento della comunione il Papa ha conservato piena lucidità di mente. Anzi, mentre per tutta la mattinata il Santo Padre si ora mantenuto in uno stato quasi comatoso perchè non aveva pronunziato più parola, data l'oppressione che il catarro gli procura e dato anche l'aggravamento che è derivato dalla difficoltà di espettorare e dall'aumento continuo sempre maggiore ni tutto l'apparato respiratorio dell'agglomerarsi del catarro, nel momento, dicevamo, della comunione il Santo Padre ha avuto un istante di sollievo. Con piena lucidità di mente ha seguito la lettura della formula della professione di fede letta dal penitenziere maggióre cardinale Giorgi e dopo la comunione ha avuto la rorza di pronunziare tra la commozione di lutti, rivolto al cardinale Sili: « Mi ricordi alla Vergine di Pompei». Quanti han potuto vedere l'infermo attestano xlella perfetta lucidità di mente del Santo Padre, per quanto egli non proniunzii parola. Fa però .brevi gesti come a significare che riconosce perfettamente lo persone. Quando nell'anticamera segreta appare l'alta e nobile figura del cardinale Vannutelli uscito allora dalla sianza del Sommo Pontefice i presenti gli si affollano intorno e tra essi vengono riconosciuti l'ambasciatore spagnuolo marchese Do Villasinda, l'ambasciatore di Francia Jonnurt, il ministro di Argentina Gafcia Mansilla, l'ambasciatore del Brasile Magalhaes de Azevedo. Il cardinale Vannutelli ha pronunziato in francese alcune parole per significare che le condizioni del Papa sono disperate. Il va de pire en pire! D'heure en heure, de minute cn minute! C'est une malheur dans un moment cornine au presenti. Come la ressa dei visitatori continua incessante, viene dato l'ordine all'anticamera segreta di non più introdurre che i cardinali ed i componenti del Corpo diplomatico. il Presidente del Consiglio si è vivamente interessato delle condizioni di salute del Papa ed ha voluto essere tenuto al corrente, del corso della malattia. Si è dimostrata molto impressionato quando il capo dell'ufficio stampa gli ha comunicato un fonogramma giunto in quel momento dal commissariato d'i P. S. di Borgo annunziarne che Sua Santità aveva ricevuto il Viatico. Immediatamente ha impartito ordini perchè le autorità locali vigilino per ogni evenienza. La crisi Nel pomeriggio i medici sono rimasti a lungo nel Vaticano. Il prof. Bignami ha detto: «Lo stalo del Santo Padre è grave. Da quando è avvenuto 11 peggiorament-j di stamane, le condizioni generali del malato sono rimaste stazionarie. La malattia si presenta ora con una di quelle forme che saranno decisive per il degente. L'attuale crisi si risolverà certamente entro le 24 ote. Tuttavia non bisogna perdere ogni speranza. Speriamo elio la forte fibra del Sommo Pontefice sia abbastanza resistente, in modo da superare la presente crisi ». Mons. Pizzardo, della segreteria di Sialo, viene chiamate) dal cardinale Gasparri. All'uscita i giornalisti lo attendono vivamente. — E' stato un allarme? Perché il cardinale lo ha chiamalo? — No, niente di nuovo in questo momento. Tra poco vi sarà un altra consulto! — Ma.come sta veramente Sua Santità? — Male, malo! Stanotte è stato malissimo. Ha avute una crisi che ha messo paura in tutti, la paura che rimanesse soffocalo! Lui stesso ha capito allora di trovarsi in uno stato grave, tanto che quando ha poi potuto pronunziare qualche parola ha detto: «Siamo stati molto malo poco fa!». Ora però — concludo Mons. Pizzardo allontanandosi — va meglio, tanto che può parlare ». A sua volta il prof. Marchiafava ha dichiarato: «Le condizioni del Pontefice son/| gravissime ma no1!) disperate ». Ha aggiunto che in serata o nella nottata si avrà una risoluzione. Secondo il senatore Miirehiafava la cris.i della malattia del Pontefice doveva verificarsi oggi nel pomeriggio e sembra the e ! si sia iniziala alle 14.2", infatti 11 Santo la o 1 dre ha cominciato ad espettorare, ed ora è j - i assopito in un dolce riposo. 1 sanitari iri- j dasslgcemtItta■ .J - ; tan'n hanno prescritto ni famigliari li fare I : ! uso dei sacchi di ossigeno quando occorra e ; j j di ricotrrere anche ad iniezioni eccitanti per attivare più' liberamente la circolazione del sangue. Alle 16 il Santo Padre mantenendo sempre una perfetta lucidità di mente ha l'atto chiamare presso Idi sò il cardinale segretario di Stato Monv Gasparri e gli ha consegnato il testamento. Mons. Gasparri e uscito dalla stanza del Pontefice molto emozior.ato. La visita del ministro Micheli Nel tardo pomeriggio una automobile portò in piazza San Pietro il Ministro Micheli. I giornalisti salutarono il Ministro all'uscita dal Vaticano e gli chiesero notizie del Santa Padre. Il Ministro dei LL. PP. ripetè che il caso è quasi disperato e che l'infermo da qualche ora respira l'ossigeno. L'on. Micheli non entrò c'on l'automobile dalla Via delle Fondamenta, ma fece sostare la macchina in piazza San Pietro innanzi alla Basilica, ed II piedi entrò nel tempio. Il ministro si è voluto personalmente recare a chiedere le tiltime notizie della salute del Pontefice. Alle 20 don Stui-zo, segretario politico del partito popolare, è giunto in piazza San Pietro. Egli si è schermito alle Interrogazioni dei giornalisti entrando frettolosamente in Vaticano per il portone di bronzo. Nella cappella Paolina, in Valicano, è stato esposto il Santissimo Sacramento e gli alunni delle scuole cattoliche stanno pregando per la salute del Pontefice.-In San Pietro è stato pure espo- ■ .sto il Sacramento alle preghiere dei fedeli, come è costume in simili occasioni di imminente pericolo. 11 Vicariato ha oggi disposto: « Per implorare dalla Divina Maestà la guarigione di .Sua Santità, aiflilta da una grave malattia, ordiniamo che in tutte le Messe che si celebrano nelle patriarcali basiliche, nello collegiate ed in tutte le altre chiese di quest'alma città si reciti sino a nuova disposizione la « Colletta pio infirmo » ed esortiamo tutti i fedeli, specialmente delle comunità religiose, a pregare per lo stesso fine. — Dal Vicariato, 20 gennaio 1922. — Il Cardinale Vicario ». f.a Basilica patriarcale d- San Giovanni è stala riaperta e venne esposto il Sacramento. Poco dopo le campane di moltissime chiese hanno invitato i fedeli a raccogliersi in preghiere propiziatrici. Nei quartieri popolari dove la notizia è giunta in ritardo l'impressione non è stata per ciò meno viva, Le sedi parrocchiali sono assediate da una folla di persone che attoudono con visibile ansietà Je jjotizie.che non sono troppo confortanti. La folla in Piazza San Pietro Stasera Piazza San Pietro è affollata di gente ansiosa di apprendere lo ultime notizie del Papa. Al terzo piano del palazzo la quarta c quinta finestra hanno le gelosie spalancate e le imposte socchiuse. Dietro di queste, nella penombra, sta il Pontefice nel suo letto di dolore. La sesta e settima finestra lasciano che tutta la luce entri nell'anticamera affollata di alti prelati. Gli sguardi della folla si appuntano alle finestre della- camera del Papa. Stasera nell'anticamera il Coi^o di guardie nobili è comandato dagli ufficiali di servizio marchese Nannerini, conte Antinori e ccnte Sarrazzani. Quattro sediari in uniforme rossa vigilano alle varie entrato. Regna ovunque il massimo silenzio. Alle 21 la situazione del Sommo Pontefice è stazionaria. Il senatore. Marchiafava ha riscontrato anzi un relativo miglioramento. Da qualcuno si crede che sia un miglioramento transitorio, foriero di aggravamento decisivo; ma da altri invece si osserva che il fallo di ossero mancata nella giornata la catastrofe che stimane si prevedeva imminente, invita alla speranza. Il senatore Marchiafa,va ha almeno espresso il parere che il Papa potrà passare forse la notte. Le condizioni generali non sono mutate. Perdura la orisi polmonare. I famigliari somministrano nei momenti di maggiore abbattimento l'ossigeno e sostengono l'infermo con iniezioni di olio canforato. A .titolo di curiosità: alcuni giornali delle province venete e dell'Italia centrale hanno pubblicato oggi per errore la notizia, subito rettificata, della morte del Pontefice. " Se Dio dirà basta ,, L'Agenzia Stefani comunica: Alle ore 22 10 stalo del Santo Padre si mantiene immutalo. Scìnbra che egli sia leggermente sollevato; continuamente gli viene somministrato l'ossigeno e gli si fanno iniezioni di olio canforato. Dopo il consulto medico alle ore 18, quando i dottori hanno raccr/mandato all'augusto infermo di sottoporsi docilmente alle cure, egli ha esclamalo: « Se al Signore piacerà farmi lavorare ancora per la sua Chiesa, io sono sempre pronto, se poi ■dirà basta, sia fatta la sua. volontà». Le parole del Pontefice hanno suscitata profonda impressione tra i presenti ed il più vecchio dei sanitari, comm. Battistini, ha esclamato: « Prendete me, ma salvate it Papa, o Signore ». Ne/fa serata presso l'infermo si è recalo 11 cardinale Giorgi penitenziere maggiore. Verso le 22 è giunto il nipote marchese Giuseppi: Della Chiesa, che pure essendo anuria, lato ha voluto accorrere presso il Santo Padre. Il pontellce, che mantiene completa lucidità di mente, ha chiesto al nipote se egli pregava per lui e questi rispose che tutto il mondo sta pregando per lui. Il Santo Padre allora ha alzato gli occhi verso l'immagine della Madonna della Guardia, che è al suo capo, e ha pregato Presso il Papa fanno continua assistenza monsignor Migone, cameriere segreto partecipante, l'infermiere Fralel Celidonia dei Fate- Bene Fratelli e l'aiutante, di camera cav. Faggiani, Anche il sostituto Segretario di Stalo, monsignor Pizzardi,' ed il maestro di camera monsignor Caccia Vominioui. trovano negli appartamenti pontifici. Si nolano nell'augusto infermo momenti di assopimento, ma il Papa appare tranquillo; il respiro però h 'emitre molto affannoso, maucn eli I tulio I 'espettorazione. Sono veramente meravigliale la perielio lucidità e la forza di volontà di Benedetto XV, il quali' fcfsamplmgdnfrcsdm ha tuttavia completa coscienza della aravllù. 1 I tìl0 male J ; Mie ore 20 anche piazza S. Pietro i andata l sfollandosi. Ogni tanto gualche carrozza re-1 conte forestieri e signore attraversa la piana {e si sofferma verso l'Obelisco. Le persone guardano in allo verso la parte dove si trovano gli ap-partamenti papali, le cui finestre sono ermeticamente chiuse. Anche il cortile di San Damaso è completamente deserto. Due automobili di piazza stazionano presso le fontanelle e sono pronte qualora fosse neces""rio chiamare i medici, come accadde la scorsa notte. Anche i telefoni del Vaticano questa sera riposano, mentre nel pomeriggio fu un continuo squillare di campanili, per chiedere notìzie; ma le guardie del fuoco, fedeli alla consegna, rispondevano di non saper nulla, bell'appartamento del Pontefl.ce alile ore 20 si trovavano ancora aUuni diplomatici accreditati presso la S. Sede. Sulla porta d'ingresso della, prima e della seconda loggia presta servizio di guardia un gendarme, alla terza loggia prestano servizio un gendarme, una guardia svizzera ed ima guardia palatina. Ne! secondo salone, lutto adorno di quadri e splendidamente illuminato, fanno servizio due sediari nei loro caraneristici costumi di damnsco rosso, bell'anticamera, (ulta tappezzata di arazzi, prestano servizio d'onore otto guardie nobili comandate dal marchese Xunnerini. A tre camere di distanza si trova quella ove giace l'infermo, che combatte con la sua robusta fibra contro la morte. Accanto Alla camera tM Pontefice sta la sua cappella privata, che fu già la camera dove mari Pio X. Le false notizie intorno alla pretesa uscita dal Valicano del Papa e intorno alta sud morte hanno prodotto pessima impressione in Vaticano, e come conseguenza di ciò un giornalista, che a.veva. tentato di penetrare nell'anticamera, è slato espulso dai gendarmi. Nell'anticamera dell'augusto infermo sono ammessi soltanto i muniti di biglietto speci ri ì.e della Segreteria di Stalo. Rantolo più accentuato Roma, 20, notte. Alle ore 23 il dott. Battistini è tornato a visitare il Pontefice. Il dott. Battistini, do» po la lunga visita, ha dichiarato di aver, riscontrato il rantolo più accentauto e con ambascia. Il catarro è sempre egualmente diffuso. Nei polmoni si sono sviluppati varii focolai di infezione. Il dottore ha cercalo di far tossire l'infermo, ma non si è potuto avere alcuna espettorazione. La temperatura si mantiene sui 38 e mezzo.Date le attuali condizioni del S. Padre, it dott. lìatlislini non abbandonerà il suo letto l'intera notte coadiuvato dal medico di guardia dott. Cherubini. (Stefani).