Gli anarchici che colpirono l'agente Fragione sono stati identificati

Gli anarchici che colpirono l'agente Fragione sono stati identificati Gli anarchici che colpirono l'agente Fragione sono stati identificati narapnamlalre e ù i m a o a o e i I , o i l . , i i i n l a i i e a c. l , Il mistero che ancora incombeva su alcuni particolari della feroce e sanguinosa ribellione avvenuta otto giorni fa nel Bar lìcale in corso P.egina, dove lasciò la vita un anarchico militante e per poco non fu ucciso il coraggioso agente investigativo Nicolò Praglone, ò completamente svelato ed anche il colpevole del ferimento è stato 1dentificato, insieme alla donna che l'accompagnava e ad alcuni suoi complici. Non è proprio il caso di rievocare nei suoi minuti particolari il drammatico episodio perchè esso è tuttora vivo nella memoria dei lettori. Ricordiamo soliamo che dei due individui, i quali in compagnia d'una giovane donna, avevano tentato dì farsi largo a colpi di rivoltella, uno era stato ucciso sul posto dal vice-ispettore Di Pietro, quando costui aveva veduto stramazzare al suolo il povero Eragione. 11 morto — come è noto — fu identificalo per un noto anarchico cono setolo dalla squadra politica della Questura centrale: Raffaele Mitosi fu Carlo, d'anni 27. Costui venne trovato in possesso di circa tremila lire in denaro, d'una rivoltella, di alcuni caricatori e di numerose cartucce. Dell'individuo e della donna che erano in loro compagnia nel Bar Reale purtroppo non ■ si avevano invece che i pochi contrassegni rimasti chiari e limpidi nella mente degli agenti che avevano eseguita la sorpresa nell'esercizio, e che li ricordavano nonostante la tragedia che la loro comparsa aveva d'improvviso provocato. Sulla base di questi contrassegni e di alcuni indizi raccolti la polizia ha operato. Bisogna riconoscere che l'indagine fu condotta, sotto la personale direzione del Questore, con una diligenza straordinaria, con uno spirito di sacrinolo eccezionale, acuiti dal desiderio di non lasciare impunito il ferimento del povero Fraglone, che per un senso altissimo del dovere aveva rischiata la sua vita. Il capo della Polizia giudiziaria aw. cav. Palma, il cav. Fatila della Squadra Mobile,' il vice-commissario Baglio si sono prodigati e con essi hanno fatto miracoli di abnegazione l'ispettore Gallia, Il vice-ispettore Di Pietro, l'ispettore Cummnùdo, gli agenli investigativi Caliò, Pezzi, Madonho, Voglino e Monti. Furono lunghe notti sacrificate al sonno, giornate intére spese in appostamenti, ma il risultato è stato buono poiché ha condotto all'idt'niflcazione del maggior colpevole, il quale noia potrà sottrarsi a lungo alla caccia che gli danno tutte le Questure del Regno. L'anarchico De Luisi Le ricerche dei funzionari e degli agenti, condussero adunque alla identificazione di colui che aveva esploso quattro colpi della sua rivoltella contro il Fragione. SI tratta dell'anarchico militante Giuseppe De Luisi fu Stefano, d'anni 35, detto Gigi, da S. Martino Bonalheigo (Verona), già ricercato dalla Polizia, Costui, infatti, nel maggio del 1920 era stato arrestato per omessa denuncia di armi e condannato a diciotto mesi di reclusione, ma il 10 novembre 1920 era riuscito ad evadere dalle carceri giudiziarie e da allora nessuno l'aveva più veduto. Un tempo egli frequentava le riunioni anarchiche e prendeva anche spesso e volentieri la parola; ma dopo la sua evasione pensò di starsene quieto e cercò sostegno e protezione tra 1 suoi compagni di fede della; riviera ligure. La giovane donna che si era trovata con lui nel Bar Beale nella fatale sera della ribellione, fu anch'essa identificata. E' l'exoperaia Caterina Piolatto .di Carlo, d'anni %2, chiamata più semplicemente Rina, e la cui famiglia abita in corso Brescia, 6. La Pit'latto professava anch'essa idee anarchiche e quando Errico Malatesta venne a Torino ella ostento di stringergli la mano, tanto che i compagni la soi'annominarono la « figlia •dell'anarchia ». La ragazza viveva in disaccordo colla famiglia e nell'aprile scorso fuggi dalla casa paterna ed andò a chiedere ricetto ad un'amica, ctrta Rita Rasetto fu Bartolomeo, abltante in via Carmagnola, 20, amica di un meccanico, tal Anionio Donna di Cesare, di anni 27, abitante in piazza Emanuele Fili-I-ero, 1. l'u in casa di costui ch'ella conebbe un nitro oneralo di fede anarchica tal battista Fracchia fu Giuseppe, detto Goffredo, d'anni 34, da Sali Vercellese, abitante in via S. Chiara, 8. Tutti costoro facevano parte .di una medesima combriccola, a cui appartenevano il De Luisi, l'anarchico assai noto Ilario Margarita fu Carlo, d'anni 35, e l'amante di costui Giuditta Zanella, d'anni 37, abitante in via Giorgio Pallavicini, 16. Tutti quésti particolari non sono superflui per ben intendere il seguito del racconto. La Tita di lusso La Piolatto divenne l'amante del De Luisi. I risultati di questa relazione furono assai presto cosi evidenti che la ragazza dovette prepararsi i documenti per essere ammessa alla Maternità. Essa slava appunto per ultimare le pratiche necessarie quando il clamoroso episodio del bar la costrinse a fuggire insieme al De Luisi. La giovane da qualche tempo aveva smesso i suoi umili vestiti da operala e negli ultimi mesi aveva cominciato ad ostentare abiti di stoffa line e di taglio 'elegante, sfoggiando anche pellicce di valore. Si sapeva che, tempo addietro, insieme al Milesi ed al De Luisi la Piolatto aveva vagabondato per la Riviera. Viaggiavano più specialmente in motocicletta edibscg'caramepflmdppalèafCgtaflbustrdpinfcrdLgttataFillMdilcBsscrpihlp e sidecar. Chi forniva i mezzi ad una «Hai di lusso era più specialmente il De Lutei il più autorevole ed ascoltato di tutta la combriccola. Le indagini fatte dopo il sanguinoso episodio del « Bar Reale » avevano portato al convincimento che il De Luisi e la Piolatto gratto stati provvisoriamente ospitati, nellal 'casa dèi meccanico Donna ed avevano avuto assistenza ed aiuto dal Fracchia, dal Margarita e dalla Zanella, i quali furono perciò arrestali per lavoreggiamento. ■In casa del Donna, la Piolatto aveva potuto mutare d'abiti lasciando la vistosa pellicciai e l'elegante cappello, per indossare un semplice e modesto sciatene, sotto il quale più facilmente poteva passare inosservata. Dall'alloggio del Donna, la sera stessa del dramma, ella passò coii alla casa del Fracchia, e I di qui ancora a quella del Margarita dove pernotto. ' , Il De Luisi, il quale era rimasto a quanto ! pare, leggermente ferito ad una gamba, fu anch'egli agevolato dai compagni e potè con la Piolatto mettersi al sicuro. Dove? Per ora l è alncora un punto interrogativo o quasi. ! Il colpo al ragioniere A questo punto dobbiamo accennare Bd uà altro personaggio. Bisogna dire anzitutto enei fino ai primi del novembre scorso il De Luisi ed i suoi compagni vivevano alla meglio di espedienti e di., reati comtro la proprietà. Mentre a Torino si trovavano spesso al Caffè della Torre per brevi convegni, come genie che ha i suoi onesti affari da trattare, avevano stabilito un piccolo quartiere a Bolzaneto ed un secondo a MlrabeUo Monferrato. Potevano così mutare sovente di luogo, a seconda delle circostanze. A MlrabeUo era stata affittata una cameretta dal un certo Luigi De Ambrosis di Carlo e l'associazione anarchica e ladresca insieme poteva a lavorare ». Gli affari non prosperarono da principio: il denaro faceva cosi difetto da non bastare talvolta a pagare la. pigione per la stanzetta a Mirabello, Ma improvvisamente, ecco che il denaro fiocca nelle tasche del De Luisi, del Milesi (costui fu trovato in possesso di 3000 lire) e di qualcun altro fra i compagni. E, particolare cu. ! rioso, si tratta più specialmente di biglietti, da cinquanta lire della Banca d'Italia. La spiegazione è molto semplice: il Dol Luisi ed il Milesi, con alcuni altri compa-j gru, il 4 novembre tra Serravano Scrivia ed Isola del Cantone avevano — come fu a suo i tempo narrato — aggredito il ragioniere Martina, dello Ferrovie di Stato, derubandolo di 135 mila lire in biglietti da 50 lire, destinati alla paga dei deviatori! Da allora la Piolatto iniziò la sua vita di lusso e si levò anche il capriccio di tenere un cane-lupo, che aveva pagato 350 lire. H suo amante, più pratico, si provvide di una motocicletta con sidecar, che pagò 8750 lira al si- j gnor Anselmr. Pietro, che ha negozio in via I Saccarelli, 2-5. Tracci e di questa prodigalità di danaro se i ne sono trovate anche nella casa del Donna, ì che ricevette tremila lire in deposito dalla giovane Piototto. Questo che abbiamo esposte le informazioni che si possono dare senza intralciare le indagini'della Polizia, le quali non sono pei1 anco Unite. Morto il Milesi, ai restati il Donna, il Fracchia ed il Margarita, rimangono tuttora irreperibili il De Luisi, la sua amante Piolatto, il De Ambrosis e la Giuditta Zanella, la quale appena saputo che il suo amico Margarita era in carcere ha preferito prendere il largo. Le ricerche, continuano attivissime e si irradiano anche lontano da Torino; a Milano, a Pegli, a Novi Ligure, a Pisa ed ani che più in là. Nelle indagini compiute a' Bolzaneto ed a Mirabello dal vice-commissario Baglio ■ e dagli agenti investigativi, sono risultati clementi di molta importanza, che non crediamo, per ora, di dover riferire. Una grave partita è ora impegnata, poiché il De Luisi è tale individuo da non indietreggiare dinanzi ad alcun ostacolo. Lo ha purtroppo dimostrato nella fatate sera dell'Incontro con gli ngonti nel bar che per poco non costò la vita iti bravo Fragione,