Agente investigativo mortalmente ferito in una feroce lotta contro due delinquenti

Agente investigativo mortalmente ferito in una feroce lotta contro due delinquenti Agente investigativo mortalmente ferito in una feroce lotta contro due delinquenti nodertoruccsosulposo Un sinistro tspi?o;5io, che c.imosira una volta di più — se pur ce no tosse bisogno — Siuali Ignobili individui si «lino nei" bassi ondi della mala vita, è avvenuto iersera in corso Regina Margherita e cosierù forse la vita ad uro fra i più abili e vigili agetni della squadra investigativa. In seguito alla seconda evasione di altri tre detenuti dalle carceri «Nuove», la Questura aveva oiriinat.o al Vice-ispettoro Di .Pietro ed agli agenii scelti Fragt-one, Caini, e Pezzi; che inolio bene conoscono l'ambiente frequentato dai pregiudicati, 'di fare minuziose ricerche per rintraccia., r gli evasi. Se questa pattuglia non aveva servito ancora a raggiungerò lo scopo preciso pel quale era stala formala, aveva però data ottimi risultati, poiché aveva fornito modo di togliere dalla circolazione otto individui colpiti da mandato di cottura e ricercati dalla Polizia. Tutti i giorni gli agenti perlustravano; una zona; entravano in timi gli esercìzi, specialmente negli spacci da vino e liquori, domandando le generalità adi individui sospetti che si trovavano nei locali. Nel pomeriggio di ieri il vice-ispettore ni Pietro aveva condotto i suoi uomini alla Madonna del Pilone. Verso le 1S stavano ritornandoBène un po' rammaricati poiché la « Pattina» non aveva dato alcur fruito; quando, giunti all'angolo^ di corso Regina Margherita o via Montanello, un'agente, indicando il «Bar Reale» che si trova di fianco alla chiesetta del S.S. nome di Gesù, propose ili fare ima capatina dentro l'esercizio. Benché la pattùglia vi fosse già passala la sera prima, tuttavia dato che in simili esercizii si rifugiano spesse volte individui che nanna, molti coliti da aggiustare collii Polizia, Di Pietro accondiscese ed i quattro uomini attraversata la strada entrarono risolutamente nel Bar. I due giovani « eleganti » Il primo locale era quasi deserto: a sinistra sjeduti ad un tavolo stavano due avventori, due giovani elegantemente vestili. Ino di essi anzi portava un paletot scuro con un largo bavero di pelo come una pel.iccia. Vicino ad essi si trovava una giovane donna. Gli agenti non si diressero alla loro volta ma bensi verso un aliro tavolo situato vicino alla staffa e cioè dalla parte opposta, poiché a questo tavolo sedevano due individui malamente vestiti e dal portamento sospetto. Appena si fu avvicinato ad essi il vice-ispettore Di Pietro li riconobbe: erano due operai che aveva.no già interrogati la sera prima e sui quali non pesava sospetto di sorta. Durante questo tempo i due eiegai>" ti giovanotti si orano alzati e pagato il conto della consumazione al proprietario dimostravano la palese intenzione di lasciare subita, l'esercizio. Questa mossa fu noiata rlnll'affante Fragione il quale insospettito si dire»» alla ior volta piegandoli di voler attendere un momento prima di allor.iararsi. I giovani non risposero parola, ma scambiarono fra loro un'occhiata significativa: entrambi trassero rapidamente dalle tasche una rivoltella e la puntarono contro l'agente, che tentava sbarrare loro la strada e fecero fuoco. Le due detonazioni posero lo scompiglio nel locale. Fu un momento di indescrivibile panico. Panico comprensibile data la fulmineità dell'attentato. Solo gli agenti non per dettero la loro calma. Tutti con il Pi Piptro alla testa si slanciarono contro gii sconosciuti che non- appena scaricate le rivoltelle tentavano darsi alla fuga. U% donna, urlando come una pazza, fuggì nel retrobottega nel quale certamente dovevano trovarsi a lire persone le quali cercarono una via di scampo, senza quasi sapere né il come né il perchè, sulla vicina strada che corre lungo la Dora. II rumore degli spari e più il precipitarsi fuori dalla osieria del gruppo di avventori che in essa si trovavano, richiamò l'attenzione di quan.ti erano nelle vicinanze verso la località ove era avvenuto il faito. E ciò anche a motivo che il tragico episodio non era affatto concluso, e ai primi due spari altri ne seguivano. Erano gli agenti che cercavano da avere ragiono dei delinquenti. A corpo a corpo coi delinquenti Sbarrata la via ai .due delinquenti gli agenti si buttavano contro di essi per ridurli all'impotenza ed arrestarli. E si accendeva tra jli uni e gli altri una vera battaglia a rivoltellate. Il povero Frngione che pure già era rimasto ferito per la posizione in cui si trovava venne a trovarsi preso particolarmente di mira dai due aggressori. Il primo proiettile, gli si conficcò nel pesimene, ma non. lo piegò. Estrasse la rivoltella e cominciò a sparare con:ro i due. Sparò alla cieca, senza riuscire a colpirli. In quel mentre uno dei due delinquenti si avanzò contro di lui e tento colpirlo quasi a bruciapelo. L'ano venne notato dall'agente Pezzi che si slanciò in difesa del collega. Il suo intervento fu cosi pronto ed efficace che riusci ad evitare al Sragione una seconda forila. La mischia frattanto si accendeva sempre più. Contro la stessa persona che aveva Tentato nuovamente di colpire il Fragione si slanciò anche i i ! | ; ! i [ ' ! I : ' ! I I ' ■ ' ' , iIjI! ii Di Pietro e con una rivoltellata lo stese al suolo. Colpito ni cuore ,1 delinquente stramazzò al suolo. Era morto! Visto caldere il compagno, il secondo delinquente comprese che ormai la panila era perduta. Approtiitò della momentanea tregua che la mone del compagno aveva port.no alla lotta, sparò un'altro paio di rivoltellate e guadagno la porta. D'un balzo fu nella strada. L'agente Caliò si lanciò alle sue calcagna. Il fuggiasco aveva svoltato per via Rossini c correva come un disperato Benché tutto chiuso nel suo paletot il cui bavero di pelo alzato no nascondeva la faccia, sembrava avesse conservato la completa liberta dei movimenti. Una corsa pazza. Co nitro di lui l'agente sparò a più riprese. VI fu un momento in cui credette di averlo raggiunto con un proiettile, perchè lo vide barcollare ma fu cosa di un attimo; il fuggiasco che torse aveva inciampata in un ciottolo ritrovò presto l'equilibrio e riprese la sua corsa. Scomparve poi presso il Cimitero e l'agente Caliò dovette rassegnarsi a ritornar sconsolato verso il malaugurato Bar. Il morto e rapente ferito Durante la sua assenza una scena pietosa si era svolta rei funesto locale. Appena Di Pietro e Pezzi ebbero accertata la mone del rivoltoso constatarono non senza commozione viva che il povero Fragione si trovava ili brutte condizioni. Alia prima ferita altre tre no erano seguite e tutte tre gravi : dall ultima specialmente, che gli aveva recisa l'arteria rcmorale il sangue usciva in modo impressionante. Passata, 1 eccitazione che l'aveva tenuto In piedi lino all'ultimo, momento della lotta, si era poi accascialo ni suolo e gemeva pietosamente. 11 Di Pietro, compreio che il compagno abbisognava e subi.o di un soccorso medico, si portava immediatamente in corso Regina Margherita, fermava il primo automobile che transitava e pregava lo chauffeur a voler portare il compagno all'ospedale. 1 signori che si trovavano nel l'automobile accondiscesero di buon grado alla richiesta e l'agente ferito venne acconi pagnaro al S. Giovanni. 11 dottor Pinardi appena lo vide giudicò il caso gravissimo,. Nicolò Fragione aveva riportato quattro ferite di arma da fuoco, due al torso, una soltoscapolare ledente il pol mone, ed una alla coscia destra all'arteria femorale Venne giudicato, in pericolo di vita. Dopo le cure del caso venne ricoverato alla Sezione Fantino. All'ospedale quasi subito -si recavano tutti Ira doloroso pellegrinaggio; gli agenti investigativi della squadra mobile per prendere notizie del compagno. All'Ospedale si recarono pure il Questore corniti. Carassi; il comandante della polizia giudiziaria cav. Palma, il comandante della Sema-Ira Mobile cav. Rossi e parecchi altri funzionari. E' in lutti grave 1 impressione pel tragico fatto e vivissimo il compianto per il disgraziato agente che era amato ed ap prezzato dai su>.li superiori per l'impegno e lo zelo che metteva nell'adempimento delle sue mansioni. Da documenti rinvenuti nella tasche del mono, questi venne identificato per Raffaele Milesi del fu Carlo, di anni 26, da Susa, residente n Pcgli, operaio. E' stato ucciso da un proiettile che penetratogli dal quarto spa zio intercostale, raggiunse il cuore, provocando istantaneamente la morte. In tasca gli furono trovate 50 cartucce, alcuni caricatori e 3200 lire in biglietti di banca. Venne pure , sequestrata la rivoltella, tipo Browning, di i grosso calibro. I Dell'altro fuggiasco per ora nessuna no- j tizia, ma la Questura sta cercandolo con par- I ticolare impegno. Quale era il passato di questi due rivoltosi ! e quali conti dovevano essi regolare colla giustizia? La lotta die sostennero contro gli agenti: lotta nella quale era messa come posta del giuoco la vita, dimostra che avevano un altissimo interesse di non perdere la libertà. Ulteriori indagini potranno dare una risposta a questo 'unto interrogativo. , Cosa dice il padrone del Bar n comandante della Squadra Mobile cav. Rossi ha lungamente interrogato il proprietario del « Bar Reale • ove è avvenuto lo ! scontro fra gli agenti ed i due malviventi. Il ■ proprietario, che da poco tempo gestisce l'e: sercizio. il quale per sua natura e per la lo' calità in cui è posto, non ha una clientela i fissa, ma in maggioranza serve avventori oc1 castonali; ha dichiarato che egli aveva ve; duto per .la prima volta i due malaugurati clienti, nella giornata di ieri1, e non aveva avuto alcun motivo per rimarcare in modo sp.-viale la loro presenza prima che entrassero gli agenti. Anche della donna che era in compagnia dei due malandrini egli non seppe dare alcuna indicazione precisa. Sembra però che la Polizia sia in possesso di qualche elemento che permetterebbe di ldentificare il fuggiasco; Tutti gli agenti della Squadra Mobile sono in campagna per rin■. tracciarlo ed assicurarlo alla giustizia. Puri che questo legittimo desiderio non costi I un'altra aspra battagliai cmavspsINF.SdsCdrCdvXri