Sanguinosa rissa in via Monferrato

Sanguinosa rissa in via Monferrato Sanguinosa rissa in via Monferrato rVerso le 0,30 di questa mattina una vettura pubblica trasportava al 8an Giovanni il trapanatole meccanico Stefano Micca fu Antonio, di anni 20, abitante in via Superga n. 25, ferito di arma da fuoco al fianco destro. Lo accompagnavano due amici, tali Carlo Chiapperò, di 22 anni, dimorante in via Superga 23, falegname, e Carlo Allora, di 20 anni, domiciliato in via Monferrato 11, calderaio. Costoro affermavano vagamente che il giovane era stato ferito in una specie di agguato in via Monferrato, e che essi, trovatisi vicini al luogo del ferimento, lo avevano raccolto e adagiato sopra una vettura, per condurlo — come avevano fatto —■ all'ospedale. L'agente Borgna, che slava procedendo a questa prima inchiesta, fu distolto dalla bisogna dall'arrivo di un altro ferilo, che si capi subito avere anch'esso partecipato al fatto di via Monferrato. 11 secondo ferito è tale Giovanni Morosino di Eusebio, di anni 25, dimorante in via Monferrato 18, pulitore meccanico. Aveva una ferita al torace destro, e le sue condizioni apparivano piuttosto allarmanti. Sulla vettura con la quale era stato ivi trasportato avevano preso posto un giovane commerciante od un medico. Il commerciante, mentre transitava in piazza Vittorio Veneto angolo via della Rocca, aveva visto il Morosino procedere a stonto, come se fosse ubbriaco. Il giovinotto lo avvicinò e lo pregò di aiutarlo, perchè era ferito. Egli vide difatti che aveva gli abiti e la camicia insanguinati. Lo sorresse, accompagnandolo in cerca di una vettura, o fatti pochi passi si incontrò con il dottore, che si uni a lui nell'opera di soccorso del ferilo. Il dottor Ingaramo, assistito dai dottori Maglioli e Franceschini, visitò prontamente il Micca ed il Morosino, apportando loro le cure volute. Al primo venne riscontrato che la ferita non era grave, perchè, quantunque avesse attraversato il fianco, non aveva leso organa interni. Quanto al Morosino, il proiot. Mle m ,,ra penetrato in cavità attraverso il quinto spazio intercostale. Sebbene non fosso stata giudicata necessaria la laparatomia, egli venne ricoverato con prognosi riservata, n Micca fu dichiarato guaribile in 20 giorni. \<>i fi-att.°mpo, in seguito ad avviso tele fonico dato dall'agente Borgna in Questura, giungevano all'ospedale il commissario aw. cav. Norcia e i vice-commissari dott. Anoe- | l lucci e dott. Cam.illeri. I funzionari condus sero in Questura il Micca — dato che il suo stato lo permr-tteva — e l'Allora ed il Chiapperò che lo avevano accompagnato, nonché il vetturino che li aveva trasportati tutti e tre al nosocomio. Negli uffici del funzionario ed in seguito fu pure sottoposto ad interrogatorio il Morosino, ricoverato all'ospedale. Fu cosi possibile ricostruire il dramma, che si presenta sotto l'aspetto di una volgari rissa fra giovani che avevano fra di loro dei rancori, e che hanno agito forse sotto l'influsso dei fumi del vino domenicale. Ecco quanto hanno deposto eli interessati — salvo, beninteso, gli accertamenti che l'incinera della Poli-zia. già iniziata, potrà fare al riguardo. Cirpn una settimana fri, all'albergo del » Cnvallo Bianco .>. in corso Cabale, è si «scossa una s-enn che può forse considerarsi come il « procedente » d"l fatto dello scorsa nette Si erano qui trovati, ad uno stesso tavolino, il Moro<duo. in compagnia di un conoscente — conoscent" solo di vista, assicurano tutti quanti — e dell'amie5» di costui, una ragazza alleerà, eerta « Nn.cia », che abi*n in via Monferrato 2. T.a coppia desìi amanti mmgiava-, il Morosino beveva. Entrarono degli di notturna tutti costoro vennero interrogati, amici del Morosino — fra cui il Micca, il Chiapperò e qualche altro — ed egli li invitò a bere allo stesso tavolo. Ma i soprag-giurili r.on si erano ancora seduti, che il cavaliere delia ragazza osservava loro non essere buona educazione sedersi ad un involo dove una coppia sta mangiando... Gli altri presero posto ad un tavolo vicino, e furono seguiti dal Morosino, il quale si era offeso del contegno del conoscente, ed avevR anzi mosso a costui dei rimbrotti per avergli » fatta fare brutta figura » davanti agli amici suoi. Gli interrogati di ieri sera non lo dissero esplicitamente, ma si ò capito che questo episodio ha dato lungo ad una chiassosa scenata nell'albergo, fra la comitiva da una parte, e il cavaliere della donnina dall'altra. Ad un certo punto la comitiva si sarebbe allontanata, ina poi sarebbe rientrata nell'albergo, forse per chiedere maggiori spiegazioni all'avversario delle sue parole. Certamente le intenzioni dei gwvani non dovevano essere tanto pacifiche, se il proprietario, preoccupato, mandò a chiedere l'intervi-nto di due guardie regie. Gli agenti riuscirono ad espellere la brigata dall'esercizio, e per quella sera tutto finì li: con grande sfoggio di parole, ma senza... fotti lori sera invece — almeno secondo le nar- razioni fatte ai funzionàri, Cainilieri ed Angelucci, u particolarmente secondo la dopa- hi/.ione del Micca, ciie fu più largo di parti- colliri — ieri sera invece ci sarebbero stati dei latti senza le parole... lid ecco come. Il Micca, il Morosino ed il Cuiappero erano stati in un'osteria di via Aloncalvu a bere un bicchiere, e ad una cert'ora — verso la mezzanotte — erano usciti. Si erano incamminati tranquillamente verso casa ed crono giunti in piazza Gran Madre di Dio. Quando ecco, imboccando via Monferrato, scorsero davanti alla porta del N. 2 — dove abita la » Nacia » — la « Nacia » stessa, in compagnia del suo solito-cavalière e di un loro .•unico, che nessuno dell'altra triade conosce. Gli uni non pensavano elio a raggiungere le proprie case, gli altri parevano in procinto di salutarsi per ritirarsi pure. E dalla somma di queste idilliache intenzioni è nato il • fattaccio » con spari di rivoltellate e con feriti... « Quando noi abbiamo visto i tre sul portone — e il Micca cue racconta — ci fermammo; ma cosi, quasi istintivamente, senza pensare a far cose cattive. Gli altri ci squadrarono. Vennero scambiale delle paiole. Ma poche. Non si gridava. Non si erano alzate le mani. Anzi, ì due gruppi, erano ancora ad una certa distanza. II... cavaliere della • Nacia » è scomparso improvvisamente sotto il portone. Poi, dopo pochi secondi, è ricomparso. Ed appena fattosi sulla soglia, renza nulla dire, freddamente, pacatamente, ha sparato un primo colpo. Il mio amico Morosino. che era vicino a me, ha detto: » Ahi, sono ferito! ». Io feci pur avvicinarmi a lui. e rin.tnonò un secondo colpo. Mi sentii ferito a mia volta. Fuggii. Fui raggiunto dal Chiapperò e ci dirigemmo verso piazza Vittorio per prendere una "ettura. Sul nostro cammino incont'-ammo casualmente l'Allora, che si uni a noi ». Anche il Morosini, come si è visto, era fucgito verso piazza Vittorio Veneto, dove si era imbattuto nel commerciante e poi nel melico. Questa — ripetiamo — è la versione die hanno fornita gli interessati. La polizia s: pm-po-'e però di controllar" coti un'opporttma inchiesta tale racconto. Perciò ieri sera ha cominciato ha trattenere in camera di si'*i'.rezza il Micca, il Chiar-nero e l'Allora. Indosso a costoro, come pve al Morosino. non vennero trovate armi. Sembra che l feriti siano impregiudicati. Non occorre dire rht> sono state iniziate le più sollecito indagini per identificare ed arrestare il feritore.