L'istruttoria prosegue contro i fratelliCogo

L'istruttoria prosegue contro i fratelliCogo L'istruttoria prosegue contro i fratelliCogo errbileveeno Non è scemata nella cittadinanza la profonda impressione suscitata dal fosco delitto di Via Nizza. Sul tragico mistero che avvolgo'In inorte della signorina Gogò e della giovare Rita Bordon non è stata detta dalla Giustizi;! l'ultima parola e siamo lungi da (mesto giorno. Contrariamente alle voci corse, occorrerà molte tempo ancora prima che si chiuda la istruttoria. iDai primi atti si appalesa sempre più la grave imputazione ohe incombe sui tre giovani fratelli Gogò. Questi in tutti i loro lnterrogatorri hanno insistito tenacemente nella loro tesi di difesa, nel negare ogni loro partecipazione al delitto. ?\'ei loro interrogalorii, proclamano la loro innocenza e affertnnno che altri, degli estranei consumarono il delitto. Contestato loro che ad estranei sarebbe stato Impossibile entrare nell'alloggio gonza la complicità della serva Palmero, Carlo e Agostino Gogò rispondono che in tal caso proprio la Palmero apri ad estranei, agli assassini. Il loro sistema di difesa poggia sul varii alibi-che l'autorità giudiziaria sta esaminando. Ad esempio, uno dei fratelli Cogo afferma — come è nolo — che fu al Teatro Carignano. Richiesto chi avrebbe visto tei teatro, avrebbe sino dai primi interrogatori in Questura affermato che vide il 'maestro brunetti e il figlio dell'aw. Clan-otti. Ora a guanto ci risulta, ambedue questi testimoni non negano d'essere stati in quella sera a teatro, ma dichiarano che non hanno visto D Cogo. Altra, circostanza che l'Autorità, sta appurando è questa. La Palmero dichiarò che la Iflomenicn matlina ebbe l'incarico rial fratelli tìl aprire la notte l'alloggio. Orbene ambedue tendono a provare che non poteva avvenire tale concerto ipercJiè quella mattina l'uno (era ad una lezione di matematica e l'altro fratello em pure assente. E' voce che la Palmero — La quale è stata interrogata sinora una diecina di volte — nebbia ritrattato nei suoi ultimi interrogatorii. Senza venire meno a quel riserbo in cui deve «saere circondata l'istruttoria, ma per evitare ?,evirazioni che possono recare danno alla volta, possiamo assicurare che la Palmero ha soltanto modificato alcune circostanze della sua versione. Ha detto che udì, rinchiusa nella sua cameretta, la scena dell'assassinio e sentì lungo la notte le grida delle due donne. .Ora, i lettori saranno certo li-atti ad osservare che se la prima versione lin un senso, sia pure tragico, di logica, la versione ultima, oon circostanze mollificate, perca di assurdità. Non 6 ammissibile che udendo consumarsi un delitto da supposti estranei non abbia gridato, non abbia dato l'allarme ai fratelli Cogo ohe dormivano nella stanza attigua, allarme se non durante il delitto, almeno dopo o quanto meno nella mattinata. L'ultin a versione, in sostanza, è dalla Palmero rioriificata nel particolare che essa non apri la porta al fratelli Cogo, particolare nei' precedenti interrogatori chiaramente ammesso. Ma come potevano entrare gli assassini senza l'intervento della serva? Si suppone che essa sia stata indoti a a tale modifica per- togliersi il peso di una circostanza di gravita capitale, du consigli pervenutile in cella da compagne di carcere. Il che è avvenuto sempre in tutte le carceri di questo, mondo. Altre condeteriute l'avranno consigliala a negare la circostanza che nella sua sincerità e... inesperienza, essa ammise Subito. Si paria di donne con cui 'avrebbe confabulato e pare-*he" queste siano già state idennlftcate e interrogate dal giudice Islruttore. Che quest'ultima circostanza affermata dalla Palmero non possa rispondere atl esatteziza apparirebbe anche dal fatto che nel prtfcnoailopiLnuca1 goFrunsi cocriecutenoapnaorcodadrpomtemeril zisatorutichb erorsitastduavsincclgeteuvstricvsipvQscuncnsecazipsoLtipcontie lailzd«anDncJa notte nessuno udì grida d'aiuto da Parte ddelle due povere vittime — tranne il snio | ligrido gettato dalla Bordon —- e presumibilBnente queste passarono dalla vita alla, morte in pochi istanti, soffocate, 'paralizzate dalla azione del terribile veleno, l'acido prussico, che servi inizialmente agli assassini i Quali poi com!>letarctio l'opera soffocando i gemiti dell'rgcnia delle due disgraz-ate coi guanciali del letto. Gli esaimi dei periti di tossicologia hanno Oon cortezza rilevalo ohe la morte delle due donne fu dovuta al terril.le veleno. Come o perchè questo, sia staio scelto e so- toc—dfrtdcgipsDflare tutto da chi poteva essere scelto, per la \ dconsumazione di un delitto, dirà l'Accusa, I dirà a Magistrato. Noi facciamo de-ia ero- a... „ ,,„,,„ , ,,.,,.,i„r,iori gnaca, citiamo delle notizie, dei particolari e passiamo oltre. L'azione dell acido ciani-l rdrico (cioè l'acido prussico) è nei suoi efll-t- cti esteriori assomigliante a quello dell'ossi-1 s' ido dii carbonio. Un avvelenato per acido prussico presenta, nfcl complesso, le stesse particolarità di un asfissiato per emanazioni di gas da-c'arbone. Se si agg.unge poi tutta la mise eh scine che fu riscontrata nel delitto di via Nizza, allo scopo di suffragare il trucco d'una disgrazia por asfissia, sarà facile dedurre che il tei ribile veleno fu scelto con cognizione l'esatta e molto fine. Del resto che il delitto sia stato, malgrado il semplicismo di alcuni particolari, are: tettato con cura e con studio è certo è sicuro e risulta da altri particolari d istrutto, ria su cui è doveroso il nostro risjerbo. Il delitto fu pensato, deliberato, architettato non in pochi giorni. Bisogna parlare mesi! Tanto l'acido cianidrico quanto l'ossido di carbonio esercitano la loro azionje eksw va sul sistema nervoso che resta paralizzato dopo una fase iniziale di eccitaménto. •<e" Sanie esterno su cadaveri per avvelenamento di acido cianidrico e ossido di carbonio, dà singolari conconuianze. Nei morti per avvelenamento per acido cianidrico, come nei casi dì asfissia p,er aniiclride carbonica, si osservano macchie ipostatiche di colorazione i-osso viva e lividore del volto, poiché il veleno scaccia il sangue da tutte le arterie e vene capillari. Sezionando il cadavere si trova il ventricolo sinistro ài'i cuore contratto, mentre il destro, alatalo, c pieno di sangue. L'acido cianidrico agisce anche se applicato esternamente e tticcille pel suo assorbimento nel [sangue, pxoducenclo la paralisi per la sua azione, sul cervello, midollo allungato, mi 'olio spinale e su tutti i centri nervosi. L'avvelenamento oltreché per ingestione s; [/uó averlo altresì per inalazione in piccole (luantità. E nel caso delle Cogo l'avvelena mento avvenne appunto per inalazione. • v n cianuro di potassio — altro veleno, a Cui sembrava avessero ricorso ^li assassi^' — ìì fra i cianuri quello che meglio • ruppi, la l'azione dell'acido cianidrico, ma' i maggior azione irriianLe. Treccie esterne, per quanto lievi, d' fta forcata inalazione di acido del resi arilevate dall'esame dei cadavw Si I c; fcMSmtmlcsdsrrPcssipmttsszsaftn parlò, appena scoperto il delitto, «di un'azio. ne violenta d'un narcotico, si parlò di cloroformio: l'cs'tune- tossicologico ha portato ad assodare invece la presenza dioll'acido prussico, con precisione diremo maternatfctt. Cosi la Scienza che, nel dramma (eterno fra il bone e il male, può taluna volta aiutare a compiere un delitto e ad occultarlo, può altresì portare a scoprire la verità più nascosta alla Giustizia,