I patrimoni degli amministratori della "Sconto,, sotto sequestro

I patrimoni degli amministratori della "Sconto,, sotto sequestro I patrimoni degli amministratori della "Sconto,, sotto sequestro " Le disastrose condizioni della Banca - afferma il Tribunale - sono da ascriversi gravi e sistematici errori degli amministratori, i quali sono perciò ritenuti responsabili „. Procedimento penale? Roma, 4, notte. Il problema della Banca Sconto si aggrava. L'ordinanza del Tribunale di Roma, con la quale si ordina il sequestro dei beni mobili ed immobili degli amministratori, contiene una frase, che geita molta luce sulla situazione della Banca. Nella motivazione del grave provvedimento è detto testualmente: » Ritenuto ciie dalle prime sommarie indagini à risultato che le disastrose condizioni della Banca, per la quale è slata domandata e concessa la moratoria, sono da ascriversi a gravi, sistematici errori degli amministratori, i quali, perciò, sono tenuti responsabili ». Questo giudizio, non a caso emesso, costituisce il primo apprezzamento della Magistratura sulla crisi della Banca Sconto, e di tale giudizio sarebbe inutile rilevare l'importanza e la portata. Di fronte alla situazione, ben diversa da quella generalmente prospettata e che emerge dal grave giudizio del magistrato, è opportuno notare che la sentenza che accordava la moratoria alla Banca di Sconto è stata notificata al Precuratore del Re, il quale, per T'articolo 694 del Codice di Commercio, ha da pronunciare in tutti i casi gli atti di istruttoria necessari a conoscere se vi sia materia di procedimento penale. Non è quindi da escludersi, dopo le risultanze di oggi, la possibilità di un procedimento penale. Nel caso in cui ciò si verificasse, gli atti dovrebbero per competenza essere trasmessi al Senato, trovandosi fra i componenti il Consiglio di Amministrazione della Sconto quattro senatori: Guglielmo Marconi, l'ammiraglio Leonardi-Cattolica, Lombardi-Gavazzi e Scalini. Pertanto, le ordinanze per la decadenza del Consiglio di Amministrazione della Banca e per t] sequestro del beni degli ammniistratori dimostrano che la Magistratura procede, sia pure con lentezza, ma altresì con risolutezza ed energia, il che deve costituire un affidamento per l'opinione pubblica. La Commissione giudiziale, che sostituisce i decaduti amministratori, sarà domani completata con il. quarto dei suoi componenti. A tale incarico doveva essere chiamato il comm. Enrico Vitali, direttore di un istituto di credi'o di Cremona. Sembra però che egli rifiuti. In tal caso, la Commissione sarà probabilmente completata con il cav. Ghislocchi, rappresentante della Banca d'Italia nella Commissióne dei credi'nri. La Commissione siederà, si può dire, in permanenza procedendo come primissimo compitò all'accertamentr/^deHe' attività e delle passività'della Banca. Ma la stessa Commissione non può prevedere quando sarà possibile procedere alla riapertura degli sportelli della Banca di Sconto. Una delle indagini sulla quale magistratura e Commissione giudiziale stanno portando tutta la loro attenzione, consiste nell'operazione di vendita fatta all'ultimo momento dagli amministratori oggi decaduti della Banca Sconto di 60 mila azioni della Banca stessa. Queste azioni non furono naturalmente comprate dalla Banca venditrice, poiché il Codice di Commercio vieta alle Società anonime di fare operazioni sulle proprie azioni. Furono invece comperate dalla Banca i.'alocancasica, che è una creatura della Banca di Sconto e che ha come presidente del Consiglio di Amministrazione lo stesso comm. Pogliani. L'operazione compiuta dall'Italo-Caucasica fu in sostanza una operazione di compiacenza. Ora avviene che l'operazione stessa cos'ituisce il maggiore ostacolo alla liquidazione di oggi nelle Borse. Queste 60 mila azioni non furono comprate dalla Banca Italo-Caucasica per contanti, bensì a termine, cioè a fine dicembre. Improvvisamente il 29 dicembre la Banca di Sconto chiuse gli sportelli e la Banca Italo-Caucasica due giorni or sono deposi'ò le 60 mila azioni alle « stanze di compensazione » dove rimangono senza essere ritirate essendo venuta meno la possibilità per la Banca di Sconto di ritirarle. Infatti, un'ordinanza del Tribunale vieta alla Banca di Sconto tale operazione che aumenterebbe di 16 milioni la passività della Banca. Pressioni sono state esercitate perchè altre Banche e privati di buona volontà anticipassero i 16 milioni necessari per ritirare le 60 mila azioni, rendendo cosi possibile la liquidazione a gennaio. Ma ogni tentativo fu vano. Il ministro Belot'd, deciso a resistere ad ogni eventuale turbamento del merca'o finanziario reagisce energicamente ad ogni tentativo di sciopero bianco delle Borse persistendo inoltre nel proposito di mantenersi estraneo ad ogni trattativa per la soluzione della questione delle 60 mila azioni. Passando al lato politico della crisi della Banca di Sconto, anche esso tende ad aggravarsi. Per domani venne convocato il Direttorio del Gruppo parlamentare della democrazia per discutere se sia il caso di assumere iniziative parlamentari, principalmente presso il Governo. Inoltre, le numerose interrogazioni e interpellanze presentale alla Camera, dimostrano quale profonda ripercussione abbia la crisi attuale, sia pure limitata alla Banca di Sconto come accerta nelle dichiarazioni di oggi il Ministro Belotti. Però,, non vi è per ora indizio che alcun Gruppo parlamentare abbia intenzione di chiedere la convocazione anticipata della Camera. Del resto, si dichiara nelle sfere ministeriali che il Governo la negherebbe, ritenendo pericolosa una discussione parlamentare in un momento così delicato per il credito nazionale. Rimane però indubitato che la Camera discuterò largamente, stilla crisi bancaria subito dopo la ripresa del '2 febbraio e in condizioni poco favorevoli 7°r il Ministero. Gli agenti di cambio di Genova chiedono raccerhmsnto del responsabili della "Sconto,, Genova, -l, sera. Gli agenti di cambio hanno disertato la riunione della Borsa valori. Riunitisi in assemblea, hanno votato un ordine del giorno, del quale mi è dato conoscere una pane. Essi, in sostanza, dichiarano di continuare l'astensione dalle sedute fino a che non saranno accertate le 'responsabilità della Banca Italiana di Sconto e i responsabili non saranno deferiti ai magistrati. L'ordinanza di sequestro Roma, ì, notte. !.a seconda sezione del Tribunale Civile, presieduta dal cav. Madonna, riunita in cimerà di consiglio, ha pronunciato Ieri sera n. tarda ora la seguente sentenza sulla procedura di moratoria della Banca Italiana di Si onto : «Omissis... Udita la relazione del giudice delegato, sentila la Commissione dei creditori, visto l'articolo 4 del decreto-legge 28 dicembre 1921, n. 18fil, il Tribunale, sostituisce agli amministratori dcìla Banca Italiana di Sconto una ordinarla amministrazione della Banca stessa nei commissari giudiziali, signori. Cassis marchese Giovanni, senatore del. Benno. Vivanle prof. Cesare c comm. Tommaso He Amjelis, al quali fa ordine di assumere immediatamente l'amministrazione dell'azienda dichiarando decaduti dalla carica gli amministratori della Banca predetta ». Con altra sentenza di nari data lo stesso Tribunale ha deliberato: « Ititenuto che con sentenza 29 dicembre scorso venne concessa la moratoria alla Banca Italiana di Sconto ai. sensi del decreto reale 28 dicembre 1921, n. ISCI, ritenuto che dalle prime indagini è risultata che le disastrose condizioni, della Banca per le quali è stala domandata e concessa la moratoria sono da ascriversi a gravi e sistematici errori degli amministratori i quali perciò sono tenuti responsabili: consideralo che ■perciò si. rende indispensabile per garanzia dei creditori delia Banca disporre il sequestro verso le proprietà degli amministratori stessi a norma dell'articolo ó del decreto medesimo, ed allo stalo non sia possibile sceverare le singolari responsabilità, onde il provvedimento non può essere che generale, il Tribunale, udita la relazione del giudice delegalo, visto l'articolo 5 del decreto recrie 23 dicembre 1921, n. 18fil, ordina il sequestro dei patrimoni privati mobili ed Immobili degli amministratori della Banca Italiana di Sconto e cioè di lutti f componenti il Consiglio, comanda ai commissari giudiziali di eseguire l'immediato sequestro come sopra, e per quanto concerne i patrimoni immobiliari si riserva dì dare ulteriori provvedimenti su istanza dei commissari stessi appena avranno accertalo la consistenza immobiliare di ogni singolo amministratore ». Ecco i nomi degli amminisiratori quali risultano dagli atti della Banca Italiana: senatore Guglielmo Marconi .presidente onorario; comm. Cesare Rossi, presidente; grand'ufficiale Mario Perrone, cav. Achille Venzaghi, vice-presidenli; Angelo Pogliani, amministratore delegato; amministratori : cav. Luigi Bertarelli, comm. Borletti, comm- Roberto Calegari, comm. Cesare Cv—-, comm. Giuseppe D Azzara, cav. Ernesto ti alazzi, rag. Cario Galimberti, senatore Ludovico Gavazzi, grand'uflicialo Francesco Gojndirancl, cav. Giuseppe Gruss, cav. Leopoldo Intronai, cav. Luigi Lazzaroni, senatore Pasquale Leonardi Ctittolica, cav. comm. Luigf Mazzanti, marchese Luigi Medici del Vascello, comm. Giuseppe Moretti, grand'ufficiale Pio Perniine, comm. Giulio Por.tedera, avv. Mario Luigi Pozzi, comm. Leo Rappopart, cav. Filippo Reyna, senatore Ennco Scalini, marchese Luigi Solari. Gorre voce che per base del sequestro dei beni patrimoniali degli amministratori italiani della Baine a Italiana di Sconto si prenderanno le dichiarazioni per l'imposta patrimoniale. In quanto agli amministratori esteri la nostra legge non ha vigore eccetto che per i beni che essi potessero avere in Italia. Spinta alla magistratura La Tribuna, commentando il decreto del Tribunale di Roma per la sostituzione degli amministratori della Banca Italiana di Sconto e per il sequestrV del loro beni, scrive: « Questo decreto costituisce un aito di energia di cui va data al Governo la più ampia lode. Nel decreto antecederne il Governo aveva creduto di poter rimettere al I giudizio ed alla sagacia della magistratura Ila decisione sulla sostituzione dei vecchi I amministratori coi commissari, ma mentre ! l'opinione oubblica reclamava un'azione immediata la magistratura, forse sperdutasi nelle considerazioni non sempre praticamente opportune delle complicazioni giuridiche, aveva ritardato ed esitato ad assumersi la responsabilità dell'azione. Passiamo concedere a questa condotta delle giustificazioni o scusanti particolari, ma poiché è risultato evidente che un organo dello Stato non risponde con prontezza ed energia alla speciale situazione, bene ha fatto il Governo ad assumerne la responsabilità direttamente ». L'Avanti! osserva: «11 decreto di ieri per la sostituzióne degli amministratori ed il sequestro dei beni è il riconoscimento della fondatezza dei rilievi da noi falli per i primi circa la truffa colossale tentata dai ■ grossi possessori delle azioni della Sconto, che le buttarono sul mercato mentre questa agonizzava. Fi' stato un atto camorristico delle autorità di Borsa, che vivono di speIculazioni a termine. Riteniamo che l'abbiInamento delle due liquidazioni è poi un ! mezzo comodo per mascherare la truffa, e : farà bene il Governo, se sarà capace di rejsiiere, a non accordarlo. Infatti, quelli che hanno venduto a fine gennaio e consegnano i tlioli sono quelli (tutti legati alla clientela della Sconto) che sapevano del disastro l'immediata vigilia». Intanto è curioso notare che il Pogliani fa annunciare le sue... dimissioni da amministratore delegato della banca. Così: «Il I Consiglio di amministrazione della Banca ! di Sconto si è riunito ieri. Il grand'ufficiale Angelo Pogliani ha rassegnate le dimissioni Ida amministratore delegato della banca, dimissioni che sono state accettate dal Coni siglio. Contemporaneamente sono stati delegati quattro consiglieri per la compilazione del bilancio e ; r l'attuazione di sollecite pratiche dirette alla pronta ricostituzione dell'istituto ». La Commissione giudiziale insediata Oggi il Collegio dei commissari giudiziali si è insediato nominando a presidente il senatore Cassis. Esso ha deliberato di aggregarsi un quarto commissario nella persona dello stesso' avv. Carlo Vitali, direttore del Credito Commerciale di Cremona. Quest'ul! Urna deliberazione sarà sottoposta al Tribù, naie per la sua approvazione. 11 Collegio , ha immediatamente diletto al personale della Banca a Roma e fuori la circolare seguente: ■ Il Collegio dei commissari giudiziali, assumendo l'amministrazione della Banca Italiana di Sconto, per ordinanza emanata dal Tribunale di Roma ai termini dell'articolo 4 del r. decreto-logge 1861, in data 28 dicembre 1921, esprime la sua tlducia nella cooperazione volonterosa ed assidua del personale, coopcrazione più che mai indispensabile nello presenti difficili circostanze. Esso informerà l'azione sua, anzitutto, al dovere di tutelare «li interessi dei creditori della Banca e di agevolare la situazione formatasi a carico delle industrie e del commercio col mantenere in valore qualsiasi attivila. 11 Collegio spera trovare i mezzi per risollevare la grande azienda bancaria ad esso affidata. A questa si propone di apportare le necessarie economie informine a rigidi criteri di amministrazione, pur tenendo nel massimo conto la sorte degli impiegati della Banca. Nell'adempimento dell'arduo compito al quale per sentimento di dovere verso gli itderessi del paese i commissari hanno accettato di sobbarcarsi, essi esprimono la fiducia nella devozione che lega il personale alla Banca. Firmati: Giovanni Cassis, Tommaso Le Angeli*, Cesare Vivante ». Cr.iininciano a piovere alla presidenza della Camera lo interpellanzo e le interrogazioni' sulla crisi della Banca Italiana Idi Sconto. L'on. Marchi ha presentato la seguente interrogazione al presidente del Consiglio: « per ,' saper:.' quale azione di inula dei pubblico risparmio abbia svolto* ii Governo durante le trattative che precedettero la crisi della Banca Italiana di Scorto e quali provvedimenti intenda prendere perchè casi analoghi non abbiano a verificarsi nell'avvenire ». L'on. Fulei ha presentalo sulla questione bancaria una interpellanza ed una interroRazione. Colla prima, diretta all'on. presirlenle del Consiglio dei ministri e minisi.ro per l'Industria, l'on. Fulci interpella sul decreto pei contratti di borsa e la moratoria e sulla politica bancaria del Governo. Coa la seconda, diretta ai ministri per l'Industria ed il Tesoro, interroga circa i mezzi coi quali alibia creduto il Governo di intervenire a d:ife«a del credito pubblico e dell'economia rovi-ale nei rapporti 'ella Banca Italiana di Sconto. L'on. Berardelli ha presentato | pure una interrogazione. Dichiarazioni del ministro Belotti Il ministro dell'industria e commercio on. Belotti. intervistato dalla Tribuna, sulla crisi della Banca Italiana di Sconto, ha fatto le seguenti dichiarazioni: « La situazione è. tornata ad essere perfettamente tranquilla e (ale da potere davvero essere considerata con la maggiore fiducia. Dai numerosi telegrammi che oggi mi sono pervenuti dall'Italia e dall'estero risulta che ormai il pubblico ha riacquistato la sua perfetta tranquillità. In quasi tutte le banche i pagamenti eguagliano gli incassi, in parecchie gli incassi superano considerevolmente i pagamenti. La situazione bancaria è dunque tornata normale. Il nervosismo del pubblico del resto non durò che due giorni e il Governo ha svolto il proprio dovere coi provvedimenti presi per la moratoria che sono completi. Spetta ora all'autorità giudiziaria applicarli con sollecitudine e fermezza. Nessun altro provvedimento contrariamente a quanto e stato detto sarà preso nei giorni prossimi per la moratoria; il Governo pensa invece di agevolare nel modo miglioro gli interessi del pubblico. La Commissiono giudiziale si è insediata alla Banca Italiana di Sconto al posto dei vecchi amministratori; nell'opera, che essa deve svolgere, procederà con la massima rapidità a un preciso accertamento dello stato della banca e quindi si porrà alacremente all'opera per la soluzione dei maggiori problemi che sono tra gli altri quello dei depositi, quello dei depositi all'estero, delle rimesse degli emigranti, delle industrie che facevano capo all'istituto. Sono venuto a conoscenza — ha continualo l'on. Belotti — di alcune illecite speculazioni che si starebbero tentando in danno dei depositanti. Il Governo deplora vivamente queste ignobili manovre e mette in guardia' coloro che in qualunque modo risultano creditori della Banca Italiana di Sconto invitandoli a guardare con calma e fiducia il loro avvenire. Solo cosi mostreranno di provvedere ai propri interessi ». Circa le rimesse degli emigranti, il ministro Beloni ha detto: « E' questo ano dei principali problemi che la Commissione giudiziale penserà a risolvere con la maggiore sollecitudine e nel modo migliore, e penserà a tutte le misure e a tutte le azioni per salvaguardare gli interessi degli emigranti ». Riguardò all'abitazione degli agenti di cambio il ministro ha risposto: «Questa agitazione non ha alcuna ragione di continuare. Io ricevetti i rappresentanti del Sindacato defili scremi di borse, ed espressi chiaramente le ragioni per le quali il Governo non intendeva intervenire in una questione cosi delicata e che, dirò cosi, ha un carattere di una questione privata. Le ragioni che ho espresso loro erano convincenti ed essi infatti si mostrarono persuasi delle buone ragioni del Governo tanto che da me non sono più tornali. Non vedo perciò il motivo perchè venga continuata l'agitazione con la minaccia di sciopero bianco. Io oggi stesso ho diramato a tutti i direttori delle Borse un energico telegramma e sono fermamente intenzionato di applicare con la maggiore severità tutti i provvedimenti che nel telegramma ricordo. Anche per le industrie che avevano rapporto con la Banca Italiana di Sconto si provvederà con i criteri già esposti a mezzo del Consorzio, ma del resto la maggior parte di esse ha pensato già di provvedere alla propria situazione rivolgendosi ad altri istituti. L'intervento del Governo nella crisi è stato dunque veramente salutare: i provvedimenti emanati sono stali dell'efficacia migliore e maggiore e l'economia nazionale è stata salvala e può continuare il sicuro svolgimento della sua preziosa vita ». Energico monito agli agenti di cambio Il ministro dell'Industria, on. Belotti, ha diramato il seguente telegramma ai presidenti delle Deputazioni di Borsa di Roma, N'aprii-, Milano, Torino, Genova e Firenze: « Sono Informato che. agenti cambio avrebbero manifestato Intenzione disertare Borse non avendo II Governo aderito loro domanda. Invito formalmente V. S. fare osservare scrupoiosamente la legge. Qualsiasi tentativo di turbare il mercato, tanto più in quanto ciù avvenisse ai tini d'interessi particolari, deve essere represso. Bicordo che disturbatori devono essere esclusi a tempo indeterminato dalie Borse, in applicazione all'articolo 1 della legge 20 marzo 1913, n. 272, con oijnl riserva sulle cauzioni e salvi i provvedimenti del caso. Conlido che agenti cambio, rendendosi conto loro delirate lunzioni, non creeranno difficoltà al paese, che già ha ripreso sua calma operosa. Prego accusare ricevuta. — Ministro Commercio: Belotti ». Un giornale di Roma ha fatto il nome del- j l'on. Cesare Rossi fra gli amministratori del- : la. Banca di Sconto.' Si tratta evidentemente di omonimia. L'on. Cesare Bossi, deputato per la provincia di Torino, ex-sottosegretario di Stato, non ha mài avuto alcun rapporto ■ con detta Banca.