Natale d'armi in Tripolitania

Natale d'armi in Tripolitania Natale d'armi in Tripolitania Vigorose azioni contro gli Orfella - Tre combattimenti Tittoriosi con ingenti perdite dei ribelli - Cannoni e materiali catturati - L'organizzazione logistica a oltre 300 Km. da Tripoli: 7200 quadrupedi - L'acqua gelata nelle ghirbe. à e l a Roma, 29, notte Le più recenti informazioni avendo conterà mató la presenza del maggióre concéhtrarnento di ribelli armati a Sedada, in territorio di Orfella, a circa ISSO, km. a sud-sud-ovest di Misurata e di numerosi accampamenti ai fuorusciti lungo tutta la zana costiera sirticà, sino alla foce dello Uadi zemzem," la 'mattina del 15 dicembre partiva da Misurata una colonna leggera agii ordini diretti del colonnello Mezzettiper la carovaniera di Tsacmga in direzione del basso Zemzem. La stessa mattina partivano In direzione di Et Gadria un& colonna agli ordini del maggiore Bozzoni ed una colonna agli ordini del tenente colonnello Marghimotti, risp-ettivaanejitè da Misurata e da SJrjen ad El Gadria. Le due colonne si' fondevano in una sóla di cui prendeva il co-' mando il tenente colonnello Marghlnottl. Sempre la mattina del 15 partiva da Siten un gruppo di riserva agli ordini del tenente colonnello Marietti, destinato a dislocarsi alla testata dell'I Jadi Tueb, a circa 25 km; a sudovest di Siiteli. Le punte di- questo gruppo appena uscite da Sllten. attraversando ì giardiinl di Si<U Ahtneth, catturavano pòchi predo, ni. Pure la mattina del 15, un gruppo agli órdini del maggiore Malta partiva dal Garian puntando su Bir Gan; contemporaneamente, partivano da Giade e da Nalut, verso i propri obiettivi, i gruppi agli ordini dei maggiori GalUani e Volpini. Il "raid,, della colonna Mozzetti La colonna leggera Mozzetti marciava con grande rapidità e decisione. Il 15 dicembre accampava a Omdugh el Gemei a 20 chilo, metri a sud di Misurata; u 16 dicembre raggiungeva senza incidenti Bir Tagemut, & oltre 60 chilometri da Misurata, il 17 dicembre metteva il campò- a Tseipad el Chuigia, a circa 95 chilometri da Misurata dopo, ave*! scambiato fucilata con. alcuni cavalieri ri-1 belli in osservazione; il là dicembre sorprèndeva è catturava ad El Hescia depositi di orzò e di datteri di una delle mehalle ribelli; il 20 dicembre raggiungeva senza incidenti il suo obiettivo più lontano di El Fa timi a. sul basso Zemzem, a 130 chilometri da Misurata ed a 310 da Tripoli. Durante la marcia la colonna aveva incontrato numerosi gruppi di famiglie di fuorusciti, che, ritirate le armi, erano stati diretti su Taourga e Misurata. Il 21 dicembre, risalendo il corso inferiore degli Uadi Zemzem e Tmella, la colonna leggera Mezzetti poneva il campo a Vir Giarabuna. Durante la sosta in questa località, sita a circa 150 Km. da Misurata, pattuglie di nostri cavalieri spinti verso sud prendevano contatto con cavalleri ribelli, che furono incalzati lungo l'Uadi Zemzem, lasciando prigionieri cavalli, armi ed alcune migliaia di capi di bestiame in nostre mani. L'indomani, 22 dicembre, precipitando la propria marcia, l'ardita colonna sboccava alle ore 16 nella conca di Sedada, soverchiando facilmente le resistenze del nuclei ribelli di protezione; mentre il grosso delle mehalle avversarie fuggiva senza attendere l'urto, disperdendosi in tutte le direzioni. L'improvviso attacco delle nostre truppe fu favorito da una dènsa cortina di sabbia sollevata dal vento tempestoso, la quale nascose i nostri reparti marcianti lungo il piccolo uadi sensibilmente parallelo allo Uadi Mfad. Avvertito all'ultimo momento dell'avanzata della nostra cplonna, 11 capo Ahmed Sceteui, fratello del famoso ramadan, lasciò Shoada alle ore 15, seguito da pochi armati e dalle sue cabile fedeli : un'ora o mezza dopo, il colonnello Mezzetti entrava col suo Comando nel «Jundughi abbandonato dagli Sceteui. I ribelli lasciavano 6ul terreno oltre 50 morti; da parte nostra, mercè la sorpresa perfettamente riuscita, soltanto qualche ferito. La colonna catturava nel campo di Sedadà un cannone da 70 min. da montagna, due cannoni da 37 min,, dei„quall uno a revolver da marina, un lancia-bombe, 550 casse di munizioni! d'artiglieria, casse contenenti parti di ricambio per cannone da 75 mm., casse di pólvere senza fumo e detonanti, materiali vari di artiglieria e di automobili, basti per mulo, un centinaio di armi portatili. Prigionieri liberati, Nell'occupazione del campo ribelle - di Sedada furono inoltre rintracciati e liberati gli europei che eran già stati catturati dagli Sceteui e furono- abbandonati durante la fuga: si tratta di due commercianti di Tripoli, tali Gherardi e Bonanni. che erano stati catturati a Misurata sul finire dell'anno 1921, del soldato Beretta, catturato nel gennaio 1922 durante le operazioni di Misurata Marina, ed infine di certo Barotter Fritz. Tra questi prigionieri si trovava anche un altro comcerciante, tale Bùnacossa, che è deceduto pochi giorni or sono per malattia. Pure a Sedada è statò .rintracciato ilSbadavere del giovane capo dì banda irregolare misuratino, Ali El Gritte, fatto prigioniero ì'8 settembre scorso dopo l'eroica resistenza di Zaviet el Mahgiud. I liberati narrano che furono salvati dalla fucilazione per l'intervento del capo ribelle misuratino Amor Bu Dabbus, poco prima della fuga dei ribelli da Sedada. Narrano altresì impressionanti, particolari sulle sevizie inflitte al valoroso Ali el Orlile, morto stoicamente proclamando i- suol sentimenti di devozione al Governo italiano. La colonna Marghinottl; riunita il giorno 17. come s'è detto, ad El Gadria, proseguiva di qui. per la carovaniera di Bir Tagemut el Memua, su Sedada, dove arrivava il giorno 24 congiungendosi alla colonna Mezzetti. Il forte scontro di Beni Ulld D'altra parte — continua il lungo comunicato — il gruppo di forze agli ordini diretti del gen. Oraziani operava nella zona di' Tarhuna: Il capo Ahd En Mebl BeJcker. capo degli Orfella, che Ano ad allora sembrava propenso ad un accordo, si dichiarò apertamente nemico rivendicando a sé libertà di azione contro i movimenti di truppa italiani. In seguito a questa mossa il giorno 26, la colonna Marghinetti in marcia su Bir lganna, a circa 45 Km. a 6Ud-est di Beni Ulldv veniva attaccata da nuclei ribelli, che essa dispèrdeva infliggendo all'avversario una cinquantina di perdite e catturando cinque cavalieri e una trentina di fucili. Da parte nostra: un morto e tre feriti. - ocoaStucscsrddglanzvre-sbrgccL^ ! 1 e l l o a t . i o a i . a v a a e e Il 27, il forte gruppo Graziani, scortato da otto aeroplani, marciava a sua vòlta concentricamente su Beni Ulid. Giunto ad otto chilometri ad ovest di Beni Ulld veniva arrestato da oltre 2500 armati, tra cavaSieri e fanti. L'avversarlo sviluppava l'attacco sul fronte e sui fianchi, dimostrando una tenacia ed un accanimento Insoliti, di cui lo. slancio1 di-tutti i nostri reparti, dopo sei,.ore di combattimento, e còl valido concorso dell'aviazione, fini per avere ragione, superando tutte le difficoltà imposte dal terreno impervio e dalle necessità di protezione della grossa carovana del gruppo costituita di circa mille camelli. I primi reparti del gruppo Graziani, tra 1 quali una coorte della milizia volontaria nazionale sarda ed una abruzzese, agli ordini del seniore Frau, penetravano nell'abitato di Beni Ulid-dopo mezzodì. Intanto, l'intero gruppo Mezzetti correva con slancio indomito a superare la tenace resistenza avversaria sul Uadj Gobbin, a sud e a sud-est di Bèni UhuV' giungendo con le -sue pattuglie di cavalleria e fanteria nell'abitato quasi contemporaneamenate ai primi repartl^dél gruppo GrazianJ, mentre una grossa colonna sviluppava un'efficace azione, avvolgendo su largo raggio da sud, in concorrenza.con reparti del gruppo Graziani, lanciato verso sud-ovest. I ribelli, in.piena rotta, fuggendo in tutte le direzioni, seminavano di-cadaveri e di feriti il suolo della conca. Lo stesso Ahd-el-Ben Belcher rtusciva a fuggire dal castello sotto la pressione:delle nostre truppe. Furono catturati tre cannoni, con otturatori cinque mitragliatrici efflcenti, rilevante numero di fucili, munizioni di artiglieria e fucileria. Le nostre perdite, relativamente lievi, sono sta-' Lte di un ufficiale morto e due feriti; 16 ascari ^mortl e 77 feriti. ... Mentre 6l svolgevano-queste brinanti operazióni nel settore principale, H gruppo agli ordini del magg. Gàlliani. sostenuto da una colonna sussidiaria comandata dal càp. Di Ptottli marciava dalla'zona" di Giado Yeffren sul. suo; lontano obbiettivo di Bir Allagh a 275 chilometri da Tripoli, che raggiungeva 11:21 dicembre. Tutta la-regione percórsa essendo stata trovata sgombra e il compito assegnato a queste truppe essendo stato pienamente assolto, l'intero gruppo ritornava alle proprie basi per altra via raggiungendole il Si dicembre. Il comandante ha segnalato il contegno, e la resistenza degli ascari eritrei, degli ausiliari e degli irregolari, che sopportavano la fatica di lunghe marcie- e un freddo cosi intenso da gelare l'aqua nei' barili e nelle ghirbe; arssL'occupazione di Sinauen Nel frattempo, il gruppo di truppe che era agli ordini del maggiore Volpini, sostenuto da una colonna sussidiaria comandata dal capitano Vitale, marciava dalla zona di Nalut, verso Sinauen, a 350 chilometri da Tripoli. H gruppo, compostò in prevalenza di meharisti ed elementi sahariani, si trovava riunito il 21 dicembre a Bir-Hàrlz-el Foghi, di dove muoveva l'indomani su Bir Sllhas. In onesta località fu lasciata temporaneamente la colonne-Vitale, mentre il grosso del prruppo agli ordini del maggiore Volpini, marciava su Sinauen, giungendo all'alba del 23 nei pressi del villaggio. L'avanguardia veniva accolta con fuochi di fucileria dalle alture di Ghelhel-Zarzur- Subito appiedati gli uomini della avanguardia-attaccavano l'avversario, costringendolo a spostarsi sulle alture più meridionali del Gebel Zegrit. mentre due compagnie eritree èrano lanciate all'attacco e piombavano sull'oasi di Ain-All. Simultaneamente, tutti i cavalieri della Colonna aggiravano la posizione da sud, ed un nostro pezzo da mon taglia, con tre serventi meharisti, sparava contri ili gruppo ribelle in fuga nella pianura verso ponente. Una compagnia eritrea occupava guindi il castello di Sinauen. indifeso. Parte dei ribelli si ritiravano aCasr-el-Fugani, continuando a fare fuoco dalle case, sinché un nostro gruppo di ascari, penetrato nel vii1 aggio, lo distruggeva. Frattanto le truppe si lanciavano da sud dell'abitato di Sinauen ed un reparto si spinava sino a Sciaua, che occupava. Ma lajmaggior p»rta della popolazione era fuggM Al mattino ogni resistenza era cessata. L'avversario aveva avuto una' cinquantina di morti e gli erano stati catturati. 70 fucili, 200 caramelli e 8 cavalli. Da parte nostra si ebbero cinque feriti, dei quali tre eritrei, un cavaliere ed un meharista. Gli elementi agli ordini, del magg. Volpini continuano a battere tutta la regione Non si hanno finora notizie sulle operazioni della grossa « mehalla * di ausiliari indigeni del Ghebel, partita il 23 dicembre dalla zona di Mlsda verso 11 suo obbiettivo, a 325 chilometri da Tripoli, Non si hanno ancora notizie delle operazioni di quel nòstri arditi ausiliari'. L'enorme sforzo logistico Complessivamente le nòstre forze impegnate: nelle operazioni erano; fanti 5300, cavalieri 800, artiglieri 300 con dodici pezzi da montagna, fanti irregolari 400. Per far manovrare e far vivere questa relativamente esigua massa di truppe è stato' necessario un enorme sforzo logistico, rappresentato dall'impiego complessivo di 7200 quadrupedi tra cavalli, muli e camelli, dei quali 5700 in terreno di operazione. Ogni gruppo portava al suo seguito —S a mezzo delia propria carovana di circa 900 camelli — dieci giornate di viveri, una giornata di acqua per gli uomini, 200 cartucce per fu Cile e 200 colpi per pezzo. Il deposito avan ,zato di Tarbuna era stato allestito in mòdo da comprendere una sezione di sussistenza con fornì, un ospedalettò da campo, dieci giornate di viverli 200 cartùcce per fucile, 200 cólpi per pezzo, una stazione-, radiotele- Safte a fissa destinata al posto di Beni Ulld; rga dotazione di parti di ricambio per fucili, cannoni, pistole, sellerie, lanterne, materiale idrico e da costruzione, petrolio, sezione foto-elettrica ecc. A Tarhuna era purè statò allestito un hangar capace di1 due Caproni e due Sva, con adeguata scarta di lubrificanti, parti di ricambio e bombe. Vi -erano inoltre riunii! 41 autocarri per i rifornimenti' e vi era impiantata una sezione raccolta-quadrupedi per servizio veterinario, iAg. Stefani). Ppp4