Il dramma dell' "Action Française,, alle Assise della Senna

Il dramma dell' "Action Française,, alle Assise della Senna Il dramma dell' "Action Française,, alle Assise della Senna La Berton grida a Dàudet : " Deploro di aver ucciso Plateau invece di voi ! „ -- Il difensore richiama a Maurras i suoi artìcoli fomentatori di delitti politici (Sii il dll STAMPA) Parigi. 19, notte. La seconda udienza del processo contro Germana Berton si è aperta alle 12.50 per la continuazione dell'audizione dei testimoni cominciata ieri. Grazie alle rigorose misure d'ordine adottate non vi sono nella sala quei curiosi scioperati che non solevano mancare mai in nessun processo sensazionale e sopratutto non vi è nessuna signora,..Il Presidente è riuscito infatti a non ammettere nessuna donna fra il pubblico. Questo è composto unicamente da una dozzina di persone, necessarie per dare soddisfazione alla legge, la quale esige che il dibattito sia pubblico. Nel pretorio non vi sono che avvocati e giornalisti. Testimoni c periti Germana Berton penetra nel banco degli accusati con passo tranquillo e, sorridendo, scambia qualche parola col suo difensore. Poi si siede dopo essersi tolto il mantello. Oggi «ssa e entrata senza il cappello, che ha lasciato nella sala dei testimoni. Non appena aperta l'udienza, viene chiamato il primo testimone, il commissario di polizia Torlet, che procedette, subito dopo il dramma alle prime constatazioni. Egli ne fa la narrazione; indi precisa che quando Germana Berton, colpita, era stesa a terra, gli dichiarò che aveva voluto anzitutto uccidere Daudet e che non aveva complici. Il testimone finisce poi raccontando dei particolari già noti. La sua deposizione è sobria e breve. 11 dottor Paul, medico della prigione, indica quali furono le constatazioni quando esaminò Germana Berton, tanto all'Ospedale, quanto nella prigione di San Lazzaro, e riferisce sulla autopsia da lui eftotuata sul cadavere di Mario Plateau. La morte era stata determinata da parecchi proiettili, di cui uno aveva attraversato il cuore e l'altro il fegato. • 11 difensore, avvocato Torres, fa precisale al testimone che Germana Berton si era sparato una palla u scopo suicida, e che si era prodotta una ferita grave. Chiede poi al dottore Paul se, quando esaminò il corpo dell'anarchico Gohary. amante di Germana Berton, aveva concluso per il suicidio. Ma il dottor Paul, trincerandosi dietro il segreto prò'fessionale, si rifiuta di rispondere, poiché l'incartamento Gohary non è unito a quello dell'assassinio di Mario Plateau. L'avvocato Torres legge un ariicolo pubblicato da Carlo Maurras suH'.lc/ion Francaise, articolo nel quale lo scrittore metteva in dubbio le qualità professionali del testimone, al quale 1 avvooato rende invece meno omaggio. Poi il difensore chiede al dottor Paul particolari sulla morte del canzoniere Lauff. che i camclots elv roi avevano colpito violentemente alla testa per certe sue canzoni nelle quali egli dileggiava. Maurras e Daudet. *sc vi chiedessi se può esservi una correlazione fra l'attacco contro il canzoniere e la morte di questi voi vi trincerereste dietro il segreto professionale, ma vi presenterò la domanda in modo generale: «Dei colpi possono avere un lielo effetto su di un trapanato? ». Il dottor Paul, fra 1* risa dell'uditorio, risponde che le notte non sono mai in nessun caso una terapeutica eccellente. L'avvocato Camninchl, della parte civile, interviene dichiarando che il canzoniere Lauff era stato cclpito nel moggio del 192V e che morì soltanto nel 1923. Al che l'avvocato Torres risponde dicendo che molto tempo prima di morire, il Lauff era diveltato quasi pazzo in seguito alle percosse ricevute dai carnelots du roi; | La stilata del personale dell' "Action Fraiicnlsc,, Delle proleste si fanno udire nella sala, ma l'avvocato Torres, con voce tonante, prega il presidento di richiamare l'uditorio al rispetto delia difesa. «Soprattutto — egli dice — per coloro che ieri mi interruppero quando io ho parlato di giustizia repubblicana. Se non fosss cosi il signor Procuratore Generale non dovrebbe che cedere il posto al Procuratore del Be »» Si passa alla audizione dei testimoni a carico. In questo momento si nota la presenza al lato dell'avvocato Campinchl della vedova di Mario Plateau, parie civile. «Si odono successivamente un usciere dellMctfon Fran(aise. certo Giraud, l'amministratore del giornali.-, Ergal. e Giovanni Collot che furono testimoni del fatti che precedettero o accompagnarono o seguirono immediatamente il dramma. Indi Luciano Dubech. critico drammatico dell'Action Francaise. Egli era rimasto al lato di Germana Berton quando questa avevi tentato di suicidarsi e la credeva morta. « Ma essa riprese bon presto i sensi ed il commissario di polizia raccolse la sua deposizione alla quale io assistetti. Fui poi indotto a redigere un rapporto d'i quello che avevo visto allora e di quello che aveva dichiarato al commissario. Quest'ultimo chiese alla Berton di chi fosse la rivoltella ed essa rispose: « E' di un mio amico che me l'ha data questa manina». Siccomeil commissario di polizia afferma invece che le parole « questa mattina » non vennero pronunciate, ne segue una animata discussione senza che si riesca a sapere in modo definitivo so le due paróle furono o no pronunciate. ■Viene poi chiamato un altro testimone del; l'Action. Francaise, Willy Parent, che egli pure giv.ra di aver udito le due famose parole « auesta mattina ». Il colonnello Bernard D* Vezins che ricevette tra le braccia Mario Plateau morente depone a sua volta e dichiara di avw visto Germana Berton nella chiesa di San Germain. accompagnata da un'altra giovane donna. Egli le osservò soprattutto a causa della loro modesta toeletta e riconosce formalmente in una delle due donne 1 accusata. Carlo Maurras Fino a questo momento l'udienza si e svolta in una calma relativa, ma coll'audsz One di Maurras l'aimosfera si carica immediatamente di elettricità. Carlo Maurras, condirettore dell'/I ction Francaise, è solito. Perciò è accompagnato alla sbarra da unfcmico che gli ripete tutte le domande del presidente: «Non siete riè parente ne amico dell'accusata? Non siete al suo servizio? ». Queste domande, che la legge esige, hanno il dono di provocare le risa generali nella sala. '.Amara profondamente Mario Plateau, modello dei collaboratori, buon soldato ed amicò. Deploro profondamente di non-essere stato colpito al posto suo. In Saint Germain l'Auxerrois vidi l'assase'na. Io ero troppo circondato da amri;ma essa ha mancato di pazienza, perchè sono tornato a casa solo. Se essa avesse aspettato il mio disgraziato amico sarebbe ancora in vita. Questo magnifico combattente della grande guerra non avrebbe dovuto pagare due volte per la Francia. Dapprima noi luevamo fiducia nell'opera della giustizia, ma non tardammo a vedere che le ricerche non erano condotte a fondo. L'8 febbraio io scrissi un articolo, meravigliandomi per il modo col quale la istruttoria era condotta e lo stesso giorno l'anarchico Gohary, amante della Berton, era trovato morto. Semplice coincidenza? ». Maurras parla poi del colloquio che egli ebbe il 15 febbraio al Ministero della Giustizia col guardasigilli. « Questi — dice Maurras — mi rispose : « Io dico ai vostri amici che mi è assolutamente impossibile rendere giustizia, perchè io non ho polizia »• Questa dichiarazione — prosegue Maurras — decise la nostra linea di cpndotta. In tali condizioni qualunque cosa era possibile. Perciò da quel momento assumo la piena responsabilità di tutti i miei atti, ma protesto contro le menzogne dell'accusata ». Maurras espone poi le teorie della lenta condotta dall'action Francaise. « La storia dirà — egli dice — che noi abbiamo ben meritato non soltanto della patria, ma anche dell'umanità ». L'avvocalo Torres chiede allora al testimone che cosa penia lui, che ha offerlo cosi deliberatamente ]• sua vita al poeto di Pia. t«u. dell'atteggiamento dì Leone naudet che, avvertito che una donna eccitata si era recata al suo domicilio, l'aveva inviata da Allard e poi si era rivolto al prefetto di polizia ». ■ Maurras, indignato, risponde: « E' una cosa ignobile quello che mi chiedete, nel momento in cui noi siamo stati colpiti nei nostri affetti più vivi. Voi dovreste arrossire di rivolgermi tale interrogazione». Una parte dell'uditorio applaude. L'avvocato Torres protesta. Numerosi avvocati lo applaudono, mentre altri inveiscono contro di lui. Ed il presidente in mezzo a tanto rumore non sa come ristabilire la calma. « M'inchino dinnanzi al dolore di un radre, dice Torres, poiché anch'io sono padre, coma mi sono inchinato dinnanzi al combattente, essendo io pure un ex-combattente. Ma se l'on. Daudet era utile alla Francia, Mario plateau non lo era dunque a sua volta?». L'avvocato di Giovanna Berton vorrebbe continuare, ma il presidente lo Interrompo dicendo che è una arringa quella che egli pronuncia. « Non ho detto nulla — ribatte 'avv. Torres — perchè Maurras più vecchio di me ed infermo mi ha detto che dovrei arrossire. Ma un altro testimonio non ricomincerà ». Maurras protesta poi contro l'affermazione di' essere un nemico del popolo. Il nostro amore per il popolo è pari a quello per la patria. Egli si sforza quindi di dimostrare utto quel'o che la dottrina del suo partito a per la felicità delle classi popolari. L'avvocato Thorres rimprovera allora a Maurras il continuo eccitamento alla violen. za; contenuto nei suol articoli e che costiuiscono l'apologia dei delitti politici. Maurrs fa dello riserve sui testi degli articoli che gli sono sottoposti. Senra scomporsi, l'avverato Torres incalza: — Non avete scritto a Briand: «Noi vi promettiamo il castigo corporale moderato, ma certo che è meritato »? • v — Biconosco questo testo — risponde il Maurras — e ne assumo la responsabilità, anzi, lo scriverei di nuovo oggi. ' Apologia della violenza Maurras sviluppa la teoria che. qualora osse applicato agli uomini politici il castigo corporale, essi camberebbero subito di condotta. Ma l'avvocato generale interrompe: — Non posso lasciar lencre simili discorsi! L'avvocalo Torres osserva, dal canto suo— Il Procuratore Generale riconosce che il signor Maurras ha fatto l'apologia della vloenza? Avvocato Generale: — Perfettamente. Torres: — Maurras ha fatto l'apologia del delitto politico? — Ciò dipende — risponde '1 Maurras, m mézzo alla viva emozione dell'uditorio... Torres; — Ciò dimenile* ■ Maurras: — Ciò dipende dalla giustizia e dal diritto, quando questi sono al servizio della natria. L'avvocato Torres parla poi del gesto di Gregory, che sparò una rivoltellata contro Alfredo Drevfus, al Pantheon, ed in favore del quale il Ma urrà s*a tiri una sottoscrizione. Ricorda il gesto di Villaine, che assassinò aurès. « • — Chiamaste Jaurrès, il prussiano, il tedesco?... Maurras: — E' Pichon c'.m ha dichiaralo che Jaurès era l'oratore della Germania. Tor-t-";- — Non è questa una lode per lui, cWe sta espiando ora in un rammollimento precoce... (Rumori). _ „ L'avvocato Campinchi, della Parte Civile, tnterromne: — Dopo aver calpestato un cadavere, lasciate tranquillo un malato, che può domani leggere le vostre dichiarazioni. Torres: — In una parola. Maurras, non avete fatto in questa aula l'apologia della violenza? Non voglio la morte del peccatore, ma chi ha ferito d'i snada morirà per opera della spadn. Ouando fate l'apologia di Gregory siete logicamente obbligati a fare l'apoogia di Germana Berton. — L'avvocato Torres lesse rìeeli altri artiere, coi quali Maurras ha celebrato l'assassinio del Jaurès e fra onesti, uno del 23 luglio 1914. col quae VAction Francaise presagiva a Jaurès la sorte di Calmette, ucciso da Madame Cailaux. — Infine — continua l'avvocato Torres _ Maurras chiedevi la. morte di Leone Bourgeois. che egli definiva: «Un vecchio assassino » \ Maurras interrompe: — Si, ho chiesto che quelli che hanno disarmato la Francia prima del 1914 fossero tradotti dinanzi all'Alta Corte di Giustizia per essere giudicati e puniti. T/cv-es- — Non si trattava forse dì eccitamento all'assassinio? Questi germi finiranno per germogliare. Maurras: — Se ho potuto chiedere la ghigliottina per gli uomini che hanno disarmato a Francia^lurante la guerra, non ho spinto nessuno all'assassinio. Io ho voluto dimostrare il male del pacifismo. B presidente rimprovera all'avv. Torres di a'zare troppo la voce. — E' necessario, — risponde il difensore di Gcmana Berton. — Maurras stesso me lo ha chiesto poiché egli non mi sente. — Difatti il M»urras percorre il pretorlo avvicinandosi all'oratore per poterlo udire e rispondergli. Quindi corre verso i giurati per fornire delle spi egazioni. Un giubato chiede al testimone se non abbia nulla da aggiungere sul dramma. — Nulla. — rispon.de il Maurras. — Allora potete ritirarvi — dice il presidente. E il Maurras si ritira. Il segretario di Dandct Viene chiamato Giacomo Allard, cognato e segretario di Leone Daudet. Egli dichiara, a domanda dell'avvocalo della Parte civile, che quando qualcuno chiedeva di vedere il Daudet, era egli stesso che era incaricato di riceverlo L'avv. Torres chiede se durante il colloquio clie Allard ebbe con Germana Berton e con Plateau questi non gli disse : « Ti conoscevo perchè hai fatto una conferenza sulla spopolazione ». Il testimone dichiara o> uon ricordare questi particolari perchè sorto passati tanti eventi da quel momento. « La memoria su questo punto mi manca ». L'avv. Torres osserva che occorreva che il Plateau fosse singolarmente al corrente di quanto avveniva nei circoli anarchici pej conoscere quella conferenza di Germana Berton. E a domanda di quali fossero le attribuzioni di Plateau all' Action Francaise, il teste risponde con mali modi. « Plateau era uno dei cap< ed io gli ubbidivo ». Torrer, malgrado certe proteste che si odono nell'aula, insiste nella sua domanda. Il testi gli risponde che non era incaricato di sorvegliare quanto il Plateau facesse. Siccome il Torres insiste ancora una volta, l'Aliard gli rimprovera di ripararsi dietro la toga. Il Torres scattando grida: — Questa toga la toglierò quando vorrete e sarà a vostra disposizione. Ma non roi impedirete di rivolgere delle domande che sono in dovere di'porvi e alle quali è molto semplice poter rispondere Voi lasciate pensare che si tratti di una organizzazione misteriosa e clandestina. — Il teste risponde soltanto di sapere che il Plateau, per le sue funzioni, era. chiamato ad occuparsi degli anarchici. « Era il mio capo e gli ubbidivo ». Torres: — I giurati apprezzeranno queste vostre riserve che voi avete formulato. E l'udienza è sospesa. ,La deposizione di Daudet Alla ripresa dell'udienza viene chiamato Leone Daudet, che è accolto da un movimento vivo di curiosità. Il direttore dellMetion Francaise incomincia rammentando che nel dicembre 1922, in seguito al suo intervento alla Camera nel dibattito sull'occupazione della Rulir, il suo collega Andrea Lefebvre lo avverti chf- un triplice attentate stai-a preparandosi conti* lui ontro Poincaré e contro Daudet. I.'pcctir*.zipnft iella Ruh," ebIìo Itiogf .•-scalenr ■ ollcre'clu rim'mentaronr a2EpncdvgfndadGiglatcnqicg.elcdaGdpqqddrrgtt1NvlCeuditdBcCsmtdDmvo«lAècoEngavlJubcMfdIRedptcFmnm—Dmt ) a Daudet l'avvertimento del suo collega. Il 20 gennaio 1923 una donna chiese di vederlo. Era Germana Berton e Daudet rammenta ; particolari giù conosciuti di questa visita, nonché gli altri passi compiuti dall'anarchica. Egli ritraccia poi lo spettacolo orribile della disgraziata madre di Plateau, che aveva già avuto un figlio ucciso in guerra, singhiozzante dell'altro figlio, il solo che le fosse rimasto. 11 delitto era patente. Rimaneva di ricercalo! chi l'aveva ispirato. Daudet non credette dapprima che fosse il partito anarchico, ma .la morte avvenuta l'8 gennaio di Armando Gohary, che aveva vissuto con Germana Berton, lo indusse a portare le sue investigazioni da quel lalo. Venne sporta una querela fra le mani del guardasigilli. Indi in quelle del ministro dell'Interno, e venne aperta una istruttoria per associazione a delinquere. Ma questa istruttoria venne chiusa con un non luogo a procedere.' Daudet avendo terminato la sua deposizione, l'avvocato Torres gli pone una serie di questioni sui passi che avrebbe fatto presso il commissario di polizia perchè venisse esercitata intorno a lui una sorveglianza, dn seguito alle minacce di cui era stato oggetto. — Pago le mie tasse — risponde Daudet — .e quando degli assassini mi vengono segnalati è naturale che io faccia attenzione e che, come tutti, avverta la polizia. L'avvocato Torres insistè e parla dell'incidente Dicros e della morte di Dumas (duo alti funzionari della polizia che insieme al Guiehard erano in paiticolar modo oggetto degli attacchi violenti dell'Action Francaise). Daudet gli risponde: — Questa è la parte politica del processo. Ora io ho deciso, sotto qualsiasi forma lo venga interrogato e per quante insistenze si facciano, di non rispondere nulla. Non è qui il luogo. Qui si tratta dell'assassinio di Mario Plateau ed io non risponderò che alle domande che si riferiranno al delitto che la Corte d'Assise deve giudicare. — Ed infatti, fino all'ultimo, a tutte le domande dell'avvocato difensore, a tutte le letture degli articoli, Daudet oppone 10 stesso rifiuto. Egli aggiunge soltanto: — Non è mai entralo nel mio spirito di provocare un attentato contro Briand. Ho parlato soltanto di tradurlo davanti all'Alta Corte di giustizia. — Non avete, chiede l'avvocato Torres, espresso il rincrescimento che non vi fòsse una Carlotta Corday russa per fare giustizia del Marat ebreo. Lenine? — Risponderò cbje in Russia i bolscevichi assassinano i patrioti russi e soggiungerò che Carlotta Corday ha ucciso un delinquente e che Germana Berton ha assassinato un eroe. Ad un'altra domanda dell'avv. Torres - ricordante un apprezzamento del presidente Clemenceau sugli strilloni del re, Daudetr risponde : « Dopo la guerra il presidente Clemenceau onora della sua amicizia e dà del tu a Massimo Real del Sarlbe, presidente degli strilloni del re ». " Deploro di aver ucciso Plateau invece di Voi!,, Mentre il presidente sta per licenziare Daudet, Germana Berton che, sino a quel momento è rimasta silenziosa, si alza e rivolgendosi direttamente a Daudet. il quale ostentamente le volge le spalle, gli dice: « Signor Daudet, voi avete ora rammentato l'avvertimento che vi aveva dato il signor Andrea Lefebvre.. Quello che non avete detto è che Lefebvre ha soggiunto che l'attentato che era organizzato, contro di voi era stato organizzato all'estero e cioè dai tedeschi. Ebbene vi dichiaro .che' io non mi vendo e non mi si paga. Non'agisco per denaro. Aggiungo ancora che non è a causa dei vostri atteggiamenti per l'affare della Rhur che vi voglio male. Quello che non vi perdono è l'assassinio di Jaurès, del nostro grande Jaurès, che mio padre, grande maestro di una loggia massonica, mi aveva sin da bambina appreso ad amare. E poiché mi è stato chiesto ieri se deploravo di avere ucciso Mario Plateau e di non avervi ammazzato, fero alle due domande una risposta che basterà pere ntrambe: Si, deploro dolorosamente di avere ucciso Mario Plateau invece di voi! Daudet non si è dipartito dalla sua voluta Impossibilità e si ritira mentre Massimo Real del Sarthe viene chiamato alla sbarra. Il capo degli strilloni del re fa un caloroso elogio di Plateau, omaggio al quale anche il difensore della Berton dichiara di associarsi, poiché .egli dice, non è il valoroso combattente della guerra che Germana Berton ha ucciso, bensì il capo dei militanti dell'Action Francaise. Per non variare, un nuovo tumulto non manca di scoppiare alla fine della deposizione, sempre a proposito della domanda formulata a varie riprese dall'avv. Torres: — che cosa pensate dell'aiteggiamento di Daudet che, minacciato da Germana Berton, manda questa da Plateau? — Domanda abbominevole, — protesta il testimone, mentre l'avvocato della parte civile unisce a questa protesta anche la sua. Con perfetta calma il P. G. fa questa osservazione: — La domanda dell'avv. Torres riposa su di un errore di fatto, porcile Germana Berton non è venuta a minacciare Daudet ma per annunziargli che,si stava tramando un complotto contro la sua persona. , ., Per qualche minuto ancora si continua a battagliare e quindi la sedeuta è rinviata a domani..

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