Liberali e le elezioni

Liberali e le elezioni Liberali e le elezioni Roma. 19. none. ' La .frase cìeCJ'on. Mussolini "nella lettera a Cattatala « non ho ancora deoiso la consunzione del paese» non lia spostato la sitatone; Le supposizioni ufficiose della poàsmnltà di una nuova sessione paiiamentare a febbraio non convincono.alcune. Le .maggiori P^sonalità parlamentari ritengono le elezioni inevitabili. L on. Mussolini volle, tra l'altro, evitare corU frase ricordata il collegamento, da parte Spintone pubblica, del ^sseramento fascista dell'on, Carnazza colla prossimità i'n'apUo alle urne. Ma.rimane optinone dtsamropolrucnpe Ciò perone, esseuuu 6=- +elcziom l™" isto cne a rinnovamento lnernlmeme P ces(j segncrb, un orien- ddelia ginisll.a i! capo del fascismo si l' un eventuale conse- vSrXcbeTe elezióni avverranno dopo x generate cne il- con tendenza dell'on. primi mesi dei iw . conjronlo delle nMussohm ad anticipa ^ ge_ ^studierà di evitare te contraccolpo ... fi sostanza mentre la frase dell on. sm iwolini viene considerata come l'equi- coWe ad una battuta d'aspetto nella so- patone del problema elettorale, si prevede s,i. : r.ii-i pqnerti parlamentari che il de- cdai più u»wt»«* , ...... ^^„n«anente mcr d x avvenire a metà gennaio) po Direttorio nazionale fascista, eche si pronunaierà, forse su richiesta dello aguentc contraccolpo in Italia. . | aIhì oiù esperti parlamentari cne " ^ c•reto di scioglimento' sarà semplicemente a51«Tortiti d'i mialche settimana e verrà ema- pprobabilmente dopo la costituzione | ^ta ivo ron lYlui&aui.*"» | <im ««vtito nelle elezioni. E* intuitivo che V(destinata ad -jUH^lGj.tl', iv»-« | Mussolini, intorno alla tattica hil Direttorio nazionale conoscerà a priori ple intenzioni del capo del fascismo e non lmancherà di tiniformarsi ad esse. iPoiché la tesi della riconvocazione delia pCamera moribonda non trova alcun ere- e o ho creduito interessante ùnraare una lrànida inchiesta sulla situazione dei vari inartiti di fronte al problema elettorale, miniziandola dial i>artito liherale. Ho con- tsultato le più importanti personalità dei cpartito, appartenenti o no al Parlamento, pNe espongo jl risultato: o— Il partito liberale deve — secondo il npensiero dei maggiori uomini che esso tconta — presentarsi nell'arringo elettorale tcon lista propria e con finalità proprie, pII partito, le cui tradizini risalgono ai n18£8 e che ha per tanti anni governato ml'Italia, non può snaturare la propria,fi- Csonpmia accodandosi ad altri partiti, nè elemosinare accoglienze (come più o meno rdignitosa appendice al partito che godo ora di una situazione di privilegio) rac- cogliendo cioè le briciole che può lasciaro ««aere dalla mensa il fascismo. Tale con- dotta è suggerita anche dalla situazione generale della prossima lotta. Se il P^J0 liberale non entrasse in essa con propria, dovrebbe, inevitabilmente, la' sciare ai popolari ed ai socialisti i 179 ' seggi riservati in Parlamento alla minoranza. Ciò andrebbe particolarmente a vantaggio del partito Popolare essendo notorio in mezzo a quali difficolta di ambiente e di altro genere i socialisti potranno - se lo crederanno - votare. Or- bene, il partito liberale non.ha alcun.va teresse a rafforzare nel nuovo la situazione dei popolari. L esperienza dell'ultimo periodo della morente legislatura ha dimostrato come gli errori dei ponolari, ai quali sono venuti ad aggiun2s gli errori dei socialisti, attuano cibato, combattendo sistematicamente ogni Governo, la'situazione ^amenlaxe che ha provocato nel paese la fortuna del fascismo. Un gruppo Wol^fflr^af°S non farebbe che rendere difficile la vita a qualunque Governo, pb , ragionevole che ì popolari ea i socmuon siano adeguatamente rappresentati ana ramerà è eiusto e equo che ima parte no- Camera, e giubio ^ cl< minoranza tevole dei posti riservati alia minoiuiutt sia conquistata dal partito liberale, li miflle se non si presentasse con lista e ' ' .a .mnvin rorrerebbe il rischio programma propiio, correrenue _ . ' _ mi diceva cor» una punta di « numoui una delle maggiori personalità del par- 4-*~ <n trovarsi nella situazione di chi . nto - dr trovarsi netta^ snuazi" si presenta a teatro e trova tutu ì posi occupati un <.h'ipet« npr ciuaii ragioni fosse da Ho chiesto ^ ..^ , d , av. escludersi un alleanza elettorale nei pai ■ »j»0 liberale col partito fascista e mi e ' .(.ir, rienosto che non sarebbe dignitoso stato nspuow'. vir,nn7iB.rA alla • per il partito liberale di rinunziaie aua nfooria nsonomia per il tradizionale <cpiat- ♦ hì ìonticchie » • La personalità colla to cu loiiMt-y. riteneva che l'on. "quale mi intrattenevo riteneva cne ron. MUssoUni "non propenda personaunenie M. tattica fascista assolutamente in- ■ P8 ■ . ■ 4 w„-=o oo,n sarebbe incline a transigente. Forse egli f"ef°.ern™cu"* * temperare tale eventuale intransigenza, enrvrftttutto accogliendo nel listone fa- sopianu ° . anche del partito scista uomini e nomi ancne uw. v •liberale, che procurassero ai ustone auio- vitò a voti Così pure è probabile che egli nw, a v ». . tattica infransi- -propenda a ripudiare la W»ca gehte specialmente m alcune regioni ut» Mereomomo dove il fascismo non è molto " , % !,j„«to oipftnrale dell'on. Mus- .forte. La condotta elettorale aeu on.. «™ solini può dunque riservare sorprese, ma ciò non sianiflca che il partito liberale ..hK„ _ „,mr,tiiali concessioni parziali debba, per eventuali conc^J°m „Hiiinpa del Duce, mutare la condotta rettuinea che il suo passato gli impone. . ti licito mi h stato amriunto II listone fascista - mi e 8la» f»»;u' — raccoglierà, del resto, senza aunmo eie- menti'dei « liberali» di destra. Si può sicu- • ».,.^r„ri™ -,i,o l'nn «?n.lnndra coi ramente prevedere che lon. baanara, coi deputati che sono alla sua « suite » quau gli on. Vincenzo Riccio, Codacci Pisanelli, Tta Tanitani ed «.Uri aaianno inclusi coi Be Lapitam f« Win, sai anno i»^ «v- loro amici nel listo»* fascista. Come prova al questa facilità dfti salandrini di ac- fcnrfìar<ii coi fascisti un denutato nar- «oraarsi coi iascisii, un aepuiaio uui rava oggi a Montecitorio un aneddoto si- gnificativo. Durante le sedute della Com- joì ni<.inttn „„„;„,i„i„ noti'nn missione dei Diclotto, presieduta dall on. Giolitti, per la legge elettorale Acerbo di prossima applicazione,, il rappresentante J dei comunisti on. Graziadei usci inciden talmente in una affermazione a metà scherzosa: «Del resto —Vgli disse rivolto ai colleghi ed avversari politici — al momento delle elezioni tutti voialtri metterete la maschera fascista! ». L'on. Giolittl osservò, per conto suo. che non si sarebbe posta alcuna maschera e le sue ideo di oggi" lo dimostrano. L'on. Sajandra, invece, lasciò comprendere che un accordo elettorale, coi fascisti non gli sarebbe sembrato un assurdo. Ripéto, dunque, che un accordo fra salandrini e fascisti è da ritenersi probabile. Quanto al pensiero di altre figure rappresentative che possono interloquire per istra, +uiu ^"c « ouiipuiie possume cne i on. Or landò aderisca, eventualmente, al criterio della presentazione da parte del partito liberale di una lista propria. Pure favore vole, sarebbe a quanto si dice,'l'ex-raini- n partlto liberale 0 per ì ssttori di sini ^ ^ g. supp(me possibile che ron sarebbe, per conto suo, alieno da accordi condizionati col partito che detiene ora il potere. Quanto all'on. Bonomi, il suo pen siero non è, neppure esso, con precisione conosciuto, ma può darsi che esso si colori m •».»« 4w„ ~«.\ partito non debba assumere nella lotta elettorale un atteggiamento di opposizione al fascismo, anche perchè i suoi uomini atro De Nava. L'on. Luigi Fera, forse, non conosciuto, ma può darsi cne esso si colori al una tinta, più o meno accentuata di op posizione. Ora, i maggiorenti parlamenta- ^<jej partito liberale ritengono che il loro , - - ' : » VQtato sempre per l'on. Mussolini. Alita ' i- v» — hanno alla Camera, dal novembre del 1922, pregiudiziale dei parlamentari, del partito liberale che ho avvicinato, oòhsi&e nella impossibilità di accordi elettorali ira il partito litorale ed i nittiani. Tali sori0) in sostanza( le idte preva. lenti tra gl. uomini interrogati del partito iiberaIe Ho voluto rivolger6 quaiche do manda con particolare riferimento alla si tuazione in Piemonte. Mi è st-ato risposto chei attenendosi ai criteri enunciati, la posizione del partito liberale risulterebbe ottima, in ispecie per la provincia di JEù- neo. Anzi, circa la formazioiir?. al momen t0 opportuno, della lista liberale, mi è sta to eSposto a pensiero che tale formazione potrebbe essere compiuta, in forma vera niente elevata e dignitosa, da una com missione di senatori delle quattro provin Cje aei Piemonte,, idea che potrebbe del rest0 trovare applicazione anche in altre regioni, ponendo ogni questione di per Sona in una efej& éievata e fjr3e ancne disinteressata, evitando intanto ai caridi dali og„. interv;eBto personale, Tuttfj Je personalità consultate hanno po1 concordemente espresso l'opinione che la lotta sarà inevitabilmente molto aspra, sebbene. il lavoro preparatorio elettorale e la natura della nuova legge Acerbo, sia no destinati a decidere a priori sostanziai mente del risultato delle elezioni. Palazzo Chigi (cioè il palazzo Braschi dei tempi andati) avrà forse tirannicamente voce iin capitolo. Gli imbarazzi del fascismo deriveranno in proporzione notevole dalla pletora di candidali fascisti, i quali, tra gros- gonp. sin d'ora a qualche migliaio. PESARE SOBRERO. g. e MMtl ^ ^ babilmente delusi tra qualche mese, sai riconferma le direttive Il Consiglio nazionale del partito popolare e la tattica Intransigente Ror-a, 19, notte. L'annunziata riunione del Consiglio nazio- nale del %Uo popolare italiano ha avuto ]UQgo tfggl ^ ore J5 La riunione fe stata preceduta da due . interessanti sedute della Direzione del partito dedicate al lavoro vie- Paratono del convegno odierno del Consi- KUo-nazlonale< DoDO ]a riuIllone è stat0 ul. ramato il seguente comunicato: « Chiamato alla presidenza l'on. De Gaspe ri, l'on. Gronchi ha Tatto varie comunica zioni sull.azlone e sulle pi.atiehe del trlum vlra(0 dal lugUo a(i oggl> sla n(jl campo (lel l'organizzazione sia in quello politico, dan do al riguardo vari chiarimenti alle ossei ^ . Marchi> Zq]. mm e(J &m Dopo m chfl .j Consig-li0 nazionale, 0011 voti 28 contro i, nel prendere atto delle comunicazioni del triumvirato, gli ha ricon- fermato la fiducia. Si inizia quindi la dlscus- s[one 6uUa situazlone politica, che è durata Sjn0 a tarda ora e che ha dato luogo ad un vivace urto-delie opposte tendenze. I quattro che hanno votato contro sono Ferrari, Mar- ^ Canalfltu e Cecconl- L'0n. Gronchi quii) di riferisce sulla situazione politica o parla mentare. Anzitutto accenna allo sviluppo del la corrente revisionista affiorata nel partite dQpo 4 proyveaimenti dci ]uglio sCoreo € ne tràccia le caratteristiche di divergenza pu- ramente t.attica. Rileva la volontà degli stessi revisionisti nel non voler rompere la disci plina ed espone i criteri di opportunità < dl merito per % qUali ]a Direzione del partito prese posizione contro tale movimento che per sè non doveva avere sbocco politico. In rapporto a ciò, fa rapidi accenni all'atteggia mento assunto dal Direttorio del gruppo re ìatlvamente ai pieni poteri e poi alla nota lettera dell'avv. Ferrari a nome della mino ranza' in cui si tenta una revisione a sini- stra, La Direzione esclude la revisione tanto a destra che a sinistra, ritenendo che la li nea seguita corrisponde agli, interessi del partlto ^ aJ carat,^e di *.tIt0 di centro e dl aem0Crazia. cessaU i rapporti di collabo razione per volontà del Governo e caduta ogni possibilità di influire suda politica ge nerale del fascismo, proclamata anzi ufficiai meate l'ostilità contro di noi dal massimo consesso fascista, non rimaneva che o l'ade- sl°ne passiva e totale nella quale si sareb- bero annullate la personalità e la ragione dl essel.e del partito, o la libertà di azione per la quale, senza animo di oppositori sistema- tici o interessati, si segue una valutazione oggett,ya deglt a'tt, aelsGoverno. sia con la franca. approvazione, sia con la leale criti- ca. L'atteggiamento di opposizione sistema- tica fu escluso, sia da ragioni di consenso con certe manifestazioni politiche, del. Gover- n0 sia. daUa necess[ta ^ non inasprire le condizioni del paese, sia, dall'impossibilità di. determinare una nuova, e non augurabile, sltuazione_ ^ delicatezza e la complessità dena situazione ha imposto dei doveri par- licolari dl valutazione riguardo alle questio- ni morali sollevate dai provvedimenti del Governo e rigUardo a queiie di poUtica in- terna ed estera. L'ou. Gtonclil accenna alle J questioni della scuola, delle Opere pie, alla politica ecclesiastica -da una parte e dall altra alla situazione internazionale. Ora la chiusura della sessione avvicina evidentemente la uossibilità delle elezioni. • L'on. Gronchi esprime la sicura fiducia degli organi dirigenti di trovare tutti i popolari saldi e sereni e fedelini loro posto nella competizione elettorale che il Governo deve, tino da ora, mostrarsi risoluto a far svolgere in condizioni di civile libertà, conclude leggendo l'ordino del giorno proposto dalla segreteria .politica e dalla direzione. Aperta la discussione, Piccioni di Torino, dopo aver breveineute criticato li contegno,del gruppo parlamentare, ritiene che il partlto dovrebbe prendere posizione più decisa in confronto del Governo sia per ragioni politiche eli© per ragioni morali. Egli crede che il partito, non possa conservare un equivoco politico alla vigilia della-loita elettorale. Viene .poi'approvato l'ordine del giorno del triumvirato con voti 28 favorevoli e 5 contràri e uno astenuto del seguente testo: « Il Consiglio' nazionale del partito popolare italiano rileva che la situazione intema/fln contrasto alle ripetute affermazioni di pacificazione, permane anco- ra alterata dall'illegalismo e dallo spiritò di vidlenza locale e da una fondamentale incomprensione della funzione dei partiti nella vita pubblica; riconferma la linea di condotta fin qui seguita dal partito come quella che risponde insieme agli interessi del paese, al dovere e alla volontà di mantenere intatta la propria personalità programmatica e la compagine organizzativa di un partito di centro quale fu impostata fino dal suo sorgere nella caratteristica democratica cristiana e ricorda che. nonostante la situazione interna che il Governo ha 11 dovere assoluto di normalizzare e la legge elettorale, che non consente la feale espressione rappresentativa della volontà del paese, le elezioni politiche potranno essere sbocco parlamentare al naturale processo del movimento fascista e una presa di posizione dei partiti che sopravvivono; afferma contro ogni tendenza astensionista Il deciso proposito di partecipare alia lotta elettorale precisando i propri criteri direttivi e la propria tattica intransigente senza coalizioni di destra o di sinistra e, richiamando al primo deliberato del congresso dì Torino, invita tutti i popolari d'Italia a rinnovare nell'attività elettorale il senso di unità, disciplina e sacrificio».

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma, Torino