Un discorso di Mussolini

Un discorso di Mussolini Un discorso di Mussolini per la collaborazione fra capitale e lavoro \ Il Convegno a Palazzo Chigi tra Confederazione dell'Industria e Corporazioni fasciste * Roma, 19, notte. In seguito al voto del Gran Consiglio fascista, inteso a regolare i. rapporti tra ^orpoiazioni fasciste e Confederazione dell industria, dopo il quale il capo del Govèrno ayova stabilito di convocare una spec.aie adunanza fra gli esponenti lo due organizzazioni per ■ defluire esattamente quale dovesse . essere l'organismo cascipMnare; tieue due attività sindacali, óggL nel pomeriggio, nel salóne della biblioteca Chigiana. a palazzo Chigi, sotto la pi'esidenza del presidente del Consiglio si 6onù radunati i dirigeniti della confederazione generale delle Corporazioni sindacali fasciste e delle mag; gioii Federazioni provinciali e di esponenti della Confederazione generale deu'indusiria italiana. Erano presenti: per il Governo il presidente del Consiglio on. Mussolini., il'^mmistro dell'Economia nazionale, sen. CoEDiino, u sottosegretàrio alla presidenza del.Consiglio, on. Acerbo, e il sottosegretario per 1 Economia nazionale, prof. Serpieri. Per il Direttorio del partito: l'on. Giunta, il càrnrn. Rossi e il coirmi. Maraviglia. Per là Confederazione delle Corporazioni sindacali fasciste: il segretario generale, comrn. Rossoni, e 1 vice-segretari generali Casalini, Cucini, Razza, Pezzoli. Ciardi, il segretario della Corporazione dell'impiego, Lusignoli,. Malusardi dl Firenze, Bagnasco di Torino, Rifani ai Napoli, Lojacono di Genova, Pireradi Roma, Addis Severini di Spezia è Granata, di Bari. Per la Confederazione dell'industria: il presidente on. Benni, il segretario generale on Olivetti, il prof. Vettori della segreteria ge nerale ed i signori: comni. Brua, Bi'uno Canto, eomm. avv. Maurizio Capuana, comm ing.Tarlariiii; comm. Oreste Rivettl.tog.G.G. Ponti, cav. Tampani, cemm. Lobettl Bodoni, sen. Agnelli on. Di Fausto, comma. Oderò, comm. Moresco,, sen. Glabri Conti,'., comandante Fedèfrleo JàTOch. grand'uff. Lodigiani, on. 'Mezzim, comm.. Riva, comm. Loza»fto, comni. Tà.TgcUl, comm. Monicelli, eonim.; B. V. Paludi, comm. Bruzzone. dott. Pietr.oi Pie.ràlli.comm. Bruuelli, corani. Parenti, comm Biondi. .. Parla Mussolini 11 .Presidente on. Mussolini inaugurando la seduta dice: « Se in questi ultimi tempi non si fosse fatto un uso eccessivo di parole solenni, si potrebbe forse ■ dire che questa riunione ha una importanza, non dirò storica, ma certa mento tale da trascendere il semplice fatto di cronaca politicoeocialo. Non so se ci siano precedenti del genere, se nella nostra sto. ria di nazione vi sia stata una riunione come quella che avviene oggi in quésta sala: ,la riunione, cioè, di tutte le forze produttive della nazione presieduta dal Capo del Governo. Essa è certamente importante ma a mio avviso è più imporiaiite Tordlnc- del giorno nel quale si riassume quella che si potrei)))6 chiamare la dottrina economica, del fascismo Non vi è dubbio che la situazione psicologica delle classi lavoratrici di oggi è mutata. E' certo che sulla psicologia delle masse ha in fluito l'esperimento russo e l'aziono flerissi ma del fascismo. L'errore del marxismo quello di credere che vi siano due classi sol tanto. Errore maggiore,di credere.che queste duo classi siano in perenne contrasto tra di loro. 'Il contrasto vi può essere, ma è di un momento, non è sistematico. L'antitesi siste, matioa, sulla quale hanno giocato, tutte lo teorie sooialiste, non è dato dalla realtà. La collaborazione è in atto. Si è. visto che c'è «li limite per il capitale e un limite per il lavoro. 11 capitale, sotto pena di suicidio, non può an dare oltre un certo segno; cioè, esso non può incidere oltre una certa cifra sul dato lavoro e il. ciato lavoro non può andare oltre un certo segno nei confronti del capitale. « Siamo in una situazione difficile e, biso. gna rendersene conto, non possiamo permei, torci il lusso di avere.dei capricci. Solo un lungo periodo di pace sociale, ci rimetterà completamente in piedi. Ned mercati internazionali si lotta accanitamente ditta contro ditta, economia contro economia. In sintesi, siamo in una condizione di inferiorità e dobbiamo lottare perchè dobbiamo vivere. Rinunziare alla lotta, significa rinunziare alla vita, e ciò è impossibile. Affermo clic 6 necessario per l'Italia un lungo periodo di pace sociale: senza di ciò noi saremo irreparabilmente perduti nel campo della concorrenza internazionale. La pace sociale è un compito del Governo prima di tutto, e il Governo ha una linea di condotta molto esplicita. L'ordine pubblico non deve essere turbato per nessun motivo, a nessun costo. « Questo è il lato politico, ma c'è anche il lato economico: quello della collaborazione. Vi sono poi i problemi della esportazione. Essi riguardano particolarmente l'industria italiana, che Ano ad oggi è stata troppo individualista, E' un vecchio sistema che bisogna abbandonare. Risogna costituire il fronte unico per la economia italiana, almeno nei - confronti dell'estero, come fanno gli altri che hanno il fronte unico flnan ziario'ed un fronte unico industriale economico. Per quello che riguarda l'interno, bisogna eliminare con reciproche intesa tutto ciò che'può turbare il processo produttivo. Non vi è' dubbio che tutù i' dirigenti' delle iCorpqrazioni fanno il possibile perchè il movimento segua quél criteri di' produttl vita e di nazionalità che sono alla sua base. *_No)vvi dovete stupire se qualche volta la periferia non risponde esattamente al cèntro, perehèil gioco si svolge sopr.a .un'area molto vasta e gualche volta, gli interess.t locali prendono il sopravvento su quelli generali. D'altra parte devo dire, perù, clic l'industria e i'datori di' lavori devono andare francamente incontro agli operai, ta collaborazione dev'essere reciproca. Son deve più. verificarsi il caso di datori di lavoro, che dicono pensano che ora che c'è il fascismo, si può fare il proprio comodo. Questo no. Anzi ora che c'è il fascismo bisogna orientare attività del singoli e dei gruppi in vista di scopi generali non soltaUo individuali. * In questo ordine del giorno (l'oratore lo presenta) c'è un riconoscimento concreto: Rossuni non si dorrà se constato che il tentativo- del sindacalismo integrale, limitatamente al campo industriale, non è riuscito. E del resto Rossoni ho ben compreso fin dalle prime battute che quel che si. può fare nel. campo dell'agricoltura, che ha un'economia speciale, non si può fare nel campo dell'industria, dove il eioco dell'economia c totalmente diverso. In quésto ordine del giorno è constatato che la Confederazione dell'industria deve vivere, prosperare, raccogliere tutti coloro che dell'industria fanno una ragiona, della loro attività e soprattutto fare di questa Confederazione dell'industria una unità completa, organica, con delle direttive precise, e soprattutto capaci di costruire quel fronte unico che è la condizione essenziale perchè noi .possiamo esportare all'estero.. « Per mettere in . pratica lo idee, occorre creare un organo di esecuzione : e questo è la Commissione- permanente'di cinque membri della Confederazione e di cinque membri delle Corporazioni, la quale deve riunirsi tutte le volte che c'è dà discutere questioni di interesse generale, oppure anche soltanto una questione di ordine locale. « Io ho constatato che quando esiste la lealtà reciproca, è possibile discutere c venire ad una conclusione. Bisogna considerare gli uomini nella loro realtà e veramente gettare alle ortiche tutto il bagaglio del passato. Bisogna che il sindacalismo operaio e capitalistico si rendano conto della nuova realtà storica, che bisogna evitare di portare le cose al punto dell'irreparabile. Bisogna evitare piti | che sia possibile la guerra dello classi, perchè essa nell'interno di una nazione è distruttiva. Noi abbiamo una esperienza che, si potrebbe dire tragica. D'altra parte, al disopra di quegli che sono contrasti d'interessi umani e, legittimi,' c'è l'autorità del Governo, il quale è nella condizione propizia per vedere lo cose sotto un'aspetto generale. Il Governo non è agli'ordini degli uni, nè degli altri. E' al disopra di tutti, in quanto riassume in se stesso non soltanto la coscienza politica della nazione nel presente, ma anche tutlo do che la nazione rappresenta nel futuro. Il Governo ha dimostrato in questi primi li mesi di tenere nel massimo corfto le forze produttive della nazione. Un Governo elio segue queste direttive ha diritto di essere ascoltato dagli uni e dagli altri. Esso ha un dovere da compiere e lo compie: la difesa degli interessi morali e materiali della nazione » (applausi vivissimi). Dopo l'on, Mussolini hanno parlato l'on. Benni ed 11 comm. Rossoni. L'ordino del giorno E' stato quindi approvato l'ordine del giorno presentato dall'on. Mussolini. Esso dice: « La Confederazione generale dell'industria e la Confederazione delle Corporazioni sindacali fasciste, intendendo armonizzare le proprie azioni con le direttive del Governo nazionale, che ha ripetutamente dichiarato di ritenere la concorde volontà di lavoro dei dirigenti le industrie, dei tecnici e degli ope rai, come il mezzo più sicuro per accrescere il'benessere di tutte le classi e lo fortune della nazione riconoscendo la completa esattezza di questa concezione politica e la ne cessila che essa sia attuata dalle forze prò duttive nazionali; dichiarano che la ricchez za del paese, condizione prima della sua forza politica, può rapidamente accrescersi e che i lavoratori e le aziende possono evitare il danno delle perdite e delle interru zioni lavorative, quando la .concordia tra i vari elementi della produzione assicuri la continuità e la tranquillità dello sviluppo in dustriale; approvano il principio che l'organizzazione sindacale non deve basarsi sul oriterio dell'Irriducibile contrasto di inte ressi tra industriali ed operai, ma ispirarsi alla necessità di stringere sempre più cordiali rapporti tra datori dl lavoro e lavoratori e le loro organizzazioni sindacali, cercando dl assicurare a ciascuno degli clementi produttivi le migliori condizioni per lo sviluppo delle rispettive - funzioni e un più equo compenso per l'opera loro, il che si rispecchia nella stipulazione dl contratti di lavoro secondo lo spirito del sentimento nazionale; e decidono.: a) che la Confederazione dell'industria e la Confederazione.delle Corporazioni intensifichino la loro opera,, diretta ad organizzare rispettivamente gli industriali ed i lavoratori con reciproco proposito di collaborazione: b) di nominare una Commissione'permanente di cinque membri per. parte, la quale prqvvederà alla miglipre attuazibne del concètti suesposti, sia al cen'tr'o,, sia' alla periferia, collegarido gli'organl direttivi delle due Confederazioni, perchè l'azione sindacale si svolga secondo le direttive .segnate dal capo del! Governo.. Firmati: On. Mussolini, Corbinl, Rossoni, Benni e Olivetti »'. ■ •

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