I conflitti di Nichelino e Moncalieri

I conflitti di Nichelino e Moncalieri I conflitti di Nichelino e Moncalieri e e l e o i e i i e i i e Una condanna all'ergastolo GII altri assòlti per amnistia (Corte d'Assise di Torino) Ieri mattina i giurati hanno pronunciato il loro verdetto pel noto agguato di Nichelino nel settembre del 1922. Conseguentemente alla stessa richiesta, del procuratore generale hanno risposto no al quesito circa la colpevolezza dell'iirapulaito Maurizio Appi-uno, il quale potè prevare all'udienza l'alibi. Accogliendo poi la tesi della difesa, la Giuria ha ammesso trattarsi di ferimento premeditato anziché di mancato omicidio, reato contemplato dall'ulta» amnistia Mussolini In base a questo verdetto, il procuratóre generale ha chiesto l'assoduzipne dell'Appiano e dichiararsi' estinta; per amnistia, d'azione penale a carico degli altel. tre Imputati Rametto Giovanni, Siccardi- Giuseppe o Cattaneo Giovanni. Il presidente conte Messea pronunciava poco dopo sentenza di assoluzione ordinando la immediata scarcerazione del quattro imputati. Questi, per misura di prudenza, poiché nel palazzo di giustizia c'erano gruppi di laiscistl, turono fatti uscire da una porta secondaria e scortati dai carabinieri s'allontanarono senza incidenti. Essi avevano già scontato 15 mesi di carcere. •"# . SI è iniziato subito ii processo in contumacia, cioè senza presenza di giurati, contro gli altri imputati dei fatti di Nichelino e Moncalieri, imputati ohe si sa si mantennero latitanti. Erano imputati: Moia Giuseppe di Michele e di Berla Eligia, nato il 5 settembre 1904 a Torino, residente a Nichelino, Ponte Sangone, celibe; Crivello Giovanni di Michele e di Bordone Clara, nato il 21 febbraio 1891 a La Loggia, residente a Nichelino, Ponte Sansone; Crivello Tomaso di Michele e Bordone Clara, nalo il 16 novembre 1888 a La Loggia, residente a Nichelino, Ponte Sangone; Pomba Giuseppe di Luigi e di Morello Teresa, nato il 25 marzo 1905 a Nichelino, ivi residente, Ponte Sangone; Bavassano Mario di Carlo e fu Armillo Caterina, nato il 29 agosto 1895 ad Alessandria, residente a Moncalieri, via Vittorio Alfieri, sellalo; Tornielli Giovanni di Pietro e ài Pacotto Giacinta, nato il 23 marzo 1896 a Moncalieri, ivi residente, via S. Croce, N. 31; Calligaris Domenico di Michele e di Raoca Angela, nato il 12 settembre 1900 a Moncalieri, ivi residente, via Garibaldi; Bello Francesco di Valentino e fu Maronetto Maria, nato il 13 novembre 1895 a Moncalieri, ivi residente, stradoie Torino, N. 8 bis, tornitore; Novarese Giovanni di Lodovico e fu Vinichot Francesca, nato il 9 maggio 1882 a Susa, residente a Moncalieri, viale del Re, bracciante. Erano imputati : l.o di mancato omicidio di Boggatto Gabriele, Mafflotti Ulrico e Mortarotti Mario, commesso il 4 settembre 1922 lungo la via Nichelino-Moncalieri ; 2.0 di porto abusivo di rivoltella; 3.o di omessa denunzia del possesso di tale arma. Il Calligarie inoltre era imputato: l.o di mancato omicidio di Oldani Antonio, Acri Domenico e Vallinotti Matteo ; 2.o di omicidio di Cavallari Giuseppe e del mancato omicidio di Mafflotti Agostino, reati commessi in Moncalieri la sera del 5 settembre 1922. Particolarmente gravissima eia la posizione del Calligaris, che risultava dall'istruttoria come il freddo autore della premeditata uccisione del povero Cavallari. La Corte, tenuto conto che per gli altri complici del fatlo di Nichelino presentatisi al dibattimento la Giuria aveva affermato il quesito del ferimento premeditato, segui uguale tesi e dichiarò estinta l'azione penale In confronto di tutti gli imputati contumaci, eccetto il Calllgaris. Questi è stato condannato all'ergastolo. I*e miniere di talco (Corte d'Appello di Torino) Ij-Nel 1880 nella Valle del Chisone in quel flBi Pinerolo furono scoperti alcuni giacimenti di talco. Essi si trovavano in massima parte in fondi di proprietà, del Comune di Roure e In qualche piccola parte nei fondi di certo sig. Tron. L'uffizio tecnico provinciale delle miniere diede ai proprietari la autorizzazione dei lavori di scavo e in breve periodo di tempo gì attuarono ricche miniere abbondanti di talco. Il Comune di Roure concesse In affitto ad una ditta francese le diverse miniere esistenti nei fondi di sua proprietà, e il sig. Tron provvide allo sfruttamento di quelle che si erano scoperte nei fondi suol, costituendo la ditta Tron Giuseppe. La ditta francese, ad' ogni scadenza di affitto ne otteneva sempre la rinnovazione e, a quanto si dice, pare abbia realizzato cospicui guadagni. Intanto, agli e-edì del sig. Tron succedeva il sig. Prever Luigi, il quale desiderando non limitare la propria Industria alle miniere di proprietà della ditta Eredi Tron ma di ampliarla, si propose di rendersi affittuario di quelle del Comune man mano che ne veniva disposta l'asta per qualche lotto. Ma, male glie ne incolse, perche l'Amministrazione comunale, favorevole alla ditta francese, aveva a questa, pri¬ ma del tempo, rinnovata la locazione, cosicché si dovette attendere la nuova scadenza. Venuta questa, potè, finalmente, essere affittuario di un lotto ma, con suo stupore, scoperse dopo che da tale lotto era esclusa una delle miniere che pure, prima, ne faceva parie. Di qui sorse una. lite civile fra il signor Prever e il Comune di Roure nonché contro il sindaco stesso, sig. Alliaud Stefano. La lite civile si trascinò per anni e anni davanti a Tribunali, Corti .di Appello e di Cassazione, senonche ne derivò un procedimento penale a carico dei signori cav. Alliaud Francesco, Alliaud Stefano e Brunet Pietro perchè molti atti amministrativi stati prodotti nel giudizio, erano, dal sig. Prever alati dichiarati falsi, o quanto meno alterati. Dopo una istruttoria che durò diversi. anni, fu ordinato il rinvio dell'industriale- cav. Alliaud -Francesco,.- dell'ex-sindaco Aljjaud StpfanOi e del segretario comunale, Brunlt Pietro, al giudizio del Tribunale di Pinerolo. Il• dibattimento, durato diversi giorni, si chiùdeva'con la assolutoria di tutti tré parche il Tribunale non ritenne provati gli addebiti di falso. Il Procuratore del Ré che aveva sostenuta la loro colpevolezza e chiesta la loro condanna ad anni 5 di reclusione appellò contro tale sentenza di assolutoria. E il faticoso giudizio si rinnovò avanti la Corte la quale, però, ritenendo Infondato l'appello del Procuratore del Re, confermò la sentenza di assolutoria del Tribunale di Pinerolo. Presidente: comm. Garino; P. M. avv. Taglietti; Difesa: avvocati Orazio Quaglia ed E. Mollard; Cancelliere: Figorllli. Le richieste del P. M. nel processo per i fatti di Villastellone (Tribunale Penale di Torino) Ieri mattina il P. M. avv. De Maio ha pronunziato la sua requisitoria in questo processo, che ha destato tanto interesse. Dopo una disamina poderosa e brillante dei fatti, il P. M. ha preso le seguenti conclusioni: Par Assoni Caterina 2- anni di reclusione e lire 200 di mu'ta; per Bauducco Caterina, con la concessione «leale attenuanti, a 1 anno e mesi 8 di reclusione o lire 250 di multa; per Camandoma Domenico e Camandona Felice, col beneficio delle attenuanti e tenuto conto della minore età, mesi 10 e lire 80 di multa; per Clerico Pietro, 2 anni e 6 mesi di reclusione e lire 500 di multa ; per Fasano Maria l'assolutoria per non provata reità ; per Gili Battista 2 anni di reclusione e lire 500 di multa; per Parlino Innooenza l'assolutoria per non provata reità ; per Prone Vincenzo, tenuto conto della minore età. 2 anni e 9 mesi di reclusione e lire 600 di multa ; per Riva Giovanni 4 anni e C mesi di reclusione e lire 800 di multa: per Robatto Teresa, col benefìcio delle attenuanti, 1 anno « mesi 8 di reclusione e li*w 250 di multa; per Viale Andrea l'assolutoria per non provata reità ; per Vairone Domenico 2 anni e i mesi di reclusione e lire 500 di multa. Alla requisitoria del P. M. sono seguite le calorose arringhe di difesa di uno stuolo di giovani avvocati: Barosio, Zacoone, Pellizzari Oberte on. VAEabruna. La discussione continuerà oggi e stasera 6 sperabile si abbia la sentenza, Una battaglia fra donne finita in Tribunale Novara., 13 notte. Sono comparse al giudizio di questo tribunale' cinque donne : Cantala Giovannina di anni 64, Ferrari Luola di anni 21, Calligari Domenica di anni 30, Mora Pierina d'anni 25, Lainpertl Maria di anni 40, e un uomo Caiitoia Marnante di anni 32, tutti di Cavaglio d'Agogna. E' fuori causa, perchè defunto, certo Rinaldi Gerolamo di anni 73. Nel mese di settembre 1921, costoro venivano a litigio, nell'aia comune perchè semplicemente era 6tato rimosso un pezzo di legno da un balcone. Il diverbio degenerò in una vera battaglia a randellate e colpi di tridente. Sul campo rimanevano infine quattro ferite: Mora Pierina che riportava lesioni della durata di 73 giorni, Calllgaris Domenica.. Lamperti Maria, Cantoia Elisabetta e FerrarPLucia con ferite e lesioni di lieve entità. Rimanevano gratificate di parole diffamatorie; Mora Pierina, Calllgaris Domenica, Lamperti Maria. Ferrari Lucia, Cantoia Giovannina e Rinaldi Gerolamo. L'interrogatorio delle imputate riaccese, se non la zuffa, un vivace battibecco, che fu a stento troncato dall'energico intervento del presidente, cav. uff. Sanguinetti. La gravità delta causa venne a ridursi per prescrizione, estinzione dell'azione penale per mancanza di querela ed amnistia. Il P. M. cav. Bellono ridusse a sua volta t capi di imputazione concedendo alle Imputate la preterintenzione. Il Tribunale, accogliendo le conclusioni del P. M. assolse il Cantoia Marnante e condannò gli altri alla pena di mesi 5 di reclusione, condonati condizionalmente, danni e spese. : Ergastolano novarese condonato Novara, 13. notte. SI 6 presentato stamane alla nostra questura, reito Moscarztno Antoni» tu Giovanni, d'anni 53, ila Ucllinzago Novarese, reduce da Capraia, dove ha scontato tu anni ili recluslono. Deve ancora contare tre anni di yorvejrlianza della P. S. Era stato condannai" a 91 Unno di reclusione per onilci'llo dalla Corte d'Assise di Vercelli. E' stato rbnesio In libertà per' condono.