La Germania chiede alla Francia

La Germania chiede alla Francia La Germania chiede alla Francia di negoziare direttamente la questione del Reno e della Ruhr (Servizio &. ertale della STAMPA) o »] 0 0 0 7 0 0 5 8 9 9 o i a. l a e i a n v aa ina, e e aa oo- Berlino, in, notte. Le dmr>rovvÌ6e rivelazioni sulla gravità del. la situazione economica., fatte dal Governo tedesco e dalla stampa, richiamano l'attenzione del popolo tedesco, distratta alquanto dalle beghe e dalle questioni interne, alle più gravi^ questioni di politica estera, soprattutto alla questione delle riparazioni. L'annunzio ohe il Governo degli Stati Uniti ha deol30 di partecipare, sia pure in forma non ufficiale, ai lavori che la Commissione delle riparazioni ha Iniziato per esaminare la capacità di prestazione della Germania è accolta con grande soddisfazione, come indizio probabile di un nuovo atteggiamento del Governo americano. Dn questo rinnovato interessaménto del Governo americano alla questione delle riparazioni si attende parecchio di buono e le sfere ministeriali hanno sottolineato,, questo nuovo atteggiamento dell'America. -L'opinione pubblica segue anche con preoccupazione l'annunzio che a Parigi si riuniscono contemporaneamente le due commissioni che devono esaminare la capacità di prestazione della Germania ed i rimedi per impedire una fuga di capitali tedeschi all'estero. Queste due- notizie congiunte alle rinnovate discussioni sul giornali circa la gravità della Ij^t.uazione ^finanziaria, rivelate anche dalie recenti dichiarazioni dèi ministro Luther, il quale è ormai ministro delle finanze da lungo tempo, avrebbero potuto lasciar prima prevede! j il rapido esaurimento del credito in marchi rendita e ravvisare quindi al mezzi per porvi riparo. Bisogna però considerare che il ministro Luther attraversa uno dei più gravi periodi di politica interna della Germania e che anche,la recente crisi, durata più di due settimane, è stata all'ultimo momento rapidamente risolta — non si deve dimenticarlo — specialmente dopo una lettera diretta dal ministro stesso al Presidente della Repubblica Ebert. in cut minacciava di declinare ogni responsabilità sa non si fosse provveduto rapidamente alla costituzione di un governo. Si invoca spesso il fatto dell'esemplo dell'Austria e si accetterebbe ormai volentieri da tutti l'essere posti sotto un controllo finanziarlo internazionale congiunto alla concessione di un grande prestito. Si fa però notare da parecchi che questa via è la ipiù lunga e la più incerta e che l'Austria dovette attendere un anno i soccorsi richiesti dalla Lega delle Nazioni, mentre invece in Germania il bisogno di porre riparo alla situazione finanziaria è urgentissimo. Il Governo intanto sta preparando nuove ed urgentissime misure di carattere finanziario, fra le quali un aumento sensibile del percento delle imposte principali' da. percepirsi-in j>ro e (probabilmente anche il sequestro di una parte del valori reali. Contemporaneamente il Governo fa annunciare ufficiosamente un suo passo presso 11 Governo francese dichiarandosi disposto ad iniziare nuove trattative. Dice infatti una Nota ufficiosa: X«iDa parecchie fonti della stampa francete è stalo espresso il desiderio che la Germania faccia alla Francia nuove offerte e che contemporaneamente nomini il nuovo ambasciatore a Parigi. Si fa notare die il Governo tedesco ha già proposto fin dal mese di agosto tre nomi di candidati al posto di ambasciatore, per apprendere quale di questi tre nomi riuscisse più gradito ai sentimenti del popolo francese. Finora però il .Governo francese non ha dato ancora alcuna risposta diretta a questa proposta. Ad ogni modo la necessità di riprendere le trattative-colla Francia è dimostrata anche dalla situazione nella Ruhr e sul Reno. Il Governo tedesco ha quindi deciso di presentare al Governo francese formalmente la proposta di iniziare trattative dirette fra i due Governi per esaminare le complesse questioni che riguardano il Reno e la Ruhr. Le questioni, come è nato, sono quelle che derivano dalla sospensione della resistenza passiva, il ritorno al lavoro ed t fiottati conclusi fra gli industriali dei territori occupati e la «Micum». Le proposte tedesche verranno probabilmente, fatte oralmente al Governo francese per mezzo dell'incaricato d'affari tedesco a Rerlino ». Altre notizie ufficiose aggiungono. che, naturalmente, con questo passo ufficiale, i tedeschi devono cessare contemporaneamente tutte le trattative condotte finora tra il signor Tlrard e la Commissione del territori occupati. P- M. La Stefani comunica d/\parigi :' Si ha da Berlino che il Governo germanico ha deciso di chiedere al Governo francese di negoziare direttan\ente la questione del Jleno e della Ruhr. Li. .aricalo di affari tedesco a Parigi farà subito domanda in queUo senso al Quai d'Orsay. Il passo imminente 1,1 Cosa significherebbe un intervento straniero nella situazione finanziarla tedesca (Servizio speciale della • Stampa •) Parigi, 13, notte. La allusione alla Legatile Nazioni, fatta ieri dal Cancelliere Marx durante il suo colloquio coi rappresentanti della stampa estera e l'eco vivace che essa ha immediata* mente trovato a Parigi provano quanto giù» stiflcate fossero le congetture che ieri Veltro vi esponevo circa il contraccolpo che l'attuale sessione parigina del Consigliò " della Lega potrebbe essere chiamata ad avere sull'attuale lase del rapporti fra Germania e alleati. L'eventuale passo di Marx Premetto che da informazioni assunte questa sera ad ottima fonte, mi consta che, fino a questo momento, nessun passo diretto è stato fatto dal signor Marx per dare alla Unea di condotta accennata una torma diplomatica concreta e cioè verso la Lega delle Nazioni, nè verso la Commissione delle riparazioni, nè verso alcuno del governi alleati. Slamo dunque ora in cospetto di un g_ernplice « ballon d'essai ». Ma esso coincide non solo con la presenza di Branting"é degli altri delegati ginevrini à Parigi, bensì anche con l'accettazione ufficiosa deU'America a partecipare al lavori del due .comitati di periti. Essendo ormai fuori di dubbio che in un tempo relativamente breve — non più tardi della prima decade di gennaio — questi comitati potranno cominciare a funzionare. Berlino ha probabilmente inteso la convenienza o la necessità di prevenirli creando a loro svantaggio una sorte di doppio fatto compiuto, merchè una dichiarazione di fallimento che renda per lo meno oziosi 1 calcoli fatti sulla corte dal tecnici alleati e associati, e un appello alla Lega delle Nazioni che obblighi quest'ultima a intervenire In suo favore presso la Commissione delle riparazioni. Esaminiamo partitamente i due tentativi e vedremo die per quanto entrambi rigorosamente logici, non hanno nè l'uno nè l'altro i requisiti necessari per riuscire. Una dichiarazione di insolvibilità fatta in questo momento dal Governo di Berlino non sarebbe politica, poiché essa autorizzerebbe a dubitare che 11 Rclch toma le indagini dei tecnici alleati e di conseguenza che tali indagini abbiano probabilità di condurre alla scoperta di una situazione finanziarla che non è quella che il Cancelliere dipinge. I gabinetti dell'Intesa avrebbero, in cospetto di un'azione di tal genere, il diritto di pensare che a Berlino vi sia il tesoro dei Nibelungi. Giacché se cosi non fosse,, nulla dovrebbe apparire ai Reich più desiderabile di una ispezione degli alleati destinata a toccare con mano il vuoto delle sue casse, senonchè se Berlino dovesse decidersi a premettere questo non luogo a procedere all'inizio dei lavori del due comitati, obbiettivo della sua azione sarebbero non già 1 tecnici nominati dalla Commissione delle riparazioni, sarebbe la Lega delle Nazioni. La Lega delle Nazioni nel giuoco La allusione del Cancelliere non è diretta all'Hotel Astoria: è diretta all'Hotel de Ville. Il signor Marx non solleva obiezioni contro il futuro operato del comitati inquirenti, operato che è stato il suo stesso predecessore a giustificare preventivamente, invocando dalla Commissione delle riparazioni un nuovo esame della capacità tedesca: egli offre semplicemente alla Lega delle Nazioni un pretesto per intervenire nella controversia. Dei suol due tentativi dunque, il solo che veramente metta conto di considerare è 11 secondo che riassorbe il primo. Marx direbbe al delegati ginevrini adunati a Parigi: « Voi vi occupate dell'Ungheria dopo esservi occupati dell'Austria e vi accingete ad accordarle moratorie e facilitazioni della natura di quelle che hanno già in capo ad un anno permesso all'Austria di uscir fuori dal pelago alla riva. Ma la Germania si trova nella esalta condizione dell'Austria e dell'Ungheria. Perche dunque non ri occupate anche della Germania e non applicate al problemi che la concernono gli stessi' procedimenti? >. Ragionamento calzante e strettamente logico che potrebbe, come notavamo sere fa, diventare per la Lega delle Nazioni la palestra di una bella tenzone politica e anche giuridica. Ma la materia è già pregiudicata e la Lega delle Nazioni purtroppo già compromessa. I portavoce dell'opinione francese non hanno tardato a rivelarli/; La Lega si occupa del riassetto delle finanze ungheresi? Ma essa non è sola ad occuparsene. La decisione della Commissione delle riparazioni del 17 ottobre scorso specificò che il controllo sulle finanze magiare non poteva essere esercitato unicamente dalla Lega, ma doveva esserlo anche <i parte degli Siati creditori mercè un Comitato nominato al- stodrluc1odmtLccnsGzs" 1 Asteria e che i progetti e le soluzioni conseguentemente adottati non avrebbero potuto diventare esecutivi se non a cominciare dal momento in cui la Commissione delle riparazioni li avesse collaudati e sanzionati, liberando, in pari tempo i pegni sui quali un prestito estero avrebbe potuto venire accordato all'Ungheria. Inoltre su quali basi sorse l'accordo del 1922 con l'Austria e sta per sorgere quello odierno con l'Ungheria? Su un complesso di garanzie politiche circa le quali la Commissione delle riparazioni aveva previamente sentito la Conferenza degli Ambasciatori. L'Austria venne salvata, ma a prezzo di considerevoli concessioni sul terreno politico. Altrettanto si offre oggi all'Ungheria e non per altro i delegati della Piccola Intesa seggono intorno al tavolo dell'Hotel de Ville. Interrogativi alla Germania E' disposto il Cancelliere a mettere la Germania sulla stessa strada? In tal caso ecco già il Tempi porre Innanzi a sua Intenzione una proposta significativa. «Nessuno — scrive — presterà quattrini alla Germania se la si sospetta di prepararsi e di esporsi ad una guerra. . Bisognerà dunque prima di tutto,- avere informazioni autentiche sullo stato dèi suol effettivi, del "Suol armamenti, delle sue costruzioni militari. Per raccogliere tali informazioni a chi rivolgersi se non alla Commissione militare interalleata che risiede in Germania già da quasi cinque anni? E v'ha di\h\: fin tanto che tale Commissione non sarà libera di esercitare il proprio controllo, su tutto il territorio del Reich. non è questa una presunzione per sospettare che esistano qua e là in Germania effettivi, armamenti e costruzioni che il suo Governo desidera nascondere?». A buon intenditor poche parole. 11 passo del Tomps significa: Il generale Nollet è sempre immobilizzato a Berlino e l'effetto dell'ultima nota interalleata sul controllo militare è stato eguale a zero. Finché la cosa rimarrà in questi termini, inutile sperare che la Francia dia mano ad un prestito a favore del Reich e l'intervento della Lega delle Nazioni non servirà a niente. Tale e. questa sera lo stato della questione e tale il primo giudizio che è lecito esprimere sul prudente sondaggio berlinese. Come si vede, la situazione è ancora una volta viziata dalla impotenza miseranda della Lega delle Nazioni, impotenza che tutti i Governi alleati, ognuno alla sua volta, hanno contribuito a confermare e aggravare per poco che i loro immediati interessi lo richiedessero. Dato poi soprattutto le circostanze in cui versa il Governo inglese e il persistente astensionismo americano da tutto quanto ha rapporto col consesso ginevrino, la conseguenza che ne deriva è che la Lega delle Nazioni ben poco in questo momento può fare per sottrarsi alla sudditanza verso i do'a organi interalleati parigini e che anche un passo tedesco da questo lato avrebbe ben scarse probabilità di riuscire. C. P. La Francia deva 3,990,650,505 dollari agli Stati Uniti (Servizio speciale della -suiaps.! Parigi, 13, mattino. In risposta ad una lettera del sen. Borah, che gli chiedeva di precisare lo stato del negoziati con la Francia sulla questione del debito, il segretario del Tesoro, Mellon, a quanto telegrafano da Washington al < Petit Parisien », ha dichiarato che la somma dovuta dalla Francia al Governo degli Stati Uniti è di ,1.0!)0.650.60i dollari e che dopo la partenza del delegato del Tesoro francese, Parmentler. nell'agosto del 1922, nessun mutamento è avvenuto. Il -Mellon ha soggiunto che 11 Parmentler a quell'epoca gU aveva dichiarato che il desiderio del Governo froncese era di rinviare a più tardi il consolidamento del debito francese. Gli italiani nel Consiglio di Merano dopo l'annessione dei comuni del Passino Marano. 13, notte. Ieri ebbe luogo a Merano la prima sessione della nuova rappresentanza comunale consultiva dei quattro Comuni del Passlrio, dopo l'avvenuta unione nel Comune unico di Me. rane. Il commissario prefettizio Markart nell'aprire la seduta porse uno speciale saluto ai consiglieri Italiani, che per la prima volta ponevano il piede nelle aule consigliarl della vecchia sede del Burgravi, dichiarandosi lieto della loro collaborazione. I consiglieri italiani sono il segretario circondariale dei Sindacati fascisti •Masserini. il barone Fioro e il segretario generale dottor Negri. Per dimostrare efficacemente lo spirito di collaborazione che anima la città dì Merano, venne deciso di vendere al Governo per sole lire 1,200.000 le caserme di Maia Bassa, valutate oltre •'* milioni. Peste, tifo e vaiolo a Costantinopoli Costantinni>o!l, 13, uotte. Nella settimana dal 2 all'8 corrente sono stati constatati quattro casi di peste, di cui uno seguito da morte; tre casi di Ufo esentematico e un caso di vaiolo.

Persone citate: Ebert, Maia, Marx, Masserini, Mellon, Negri