Il processo per i fatti di Nichelino e Moncalieri tra comunisti e fascisti

Il processo per i fatti di Nichelino e Moncalieri tra comunisti e fascisti Il processo per i fatti di Nichelino e Moncalieri tra comunisti e fascisti (Corte d'Assise di Torino) j Parevarcha venticLncrue imputati avrebbero feeduto nella gabbia. deUe Assise pei sanxutposi fatti del settembre 1922. Ma di questi imputati gran parte si diede olla latitanza e altri furono prosciolti cosicché -un assai scarso manipolo è comparso davanti ai giurati. Ecco l'elenco degli imputati quale resultava dall'atto d'Accusa colle rispettive generalità: « lo) Rametto Giovanni di N. N., nato a Stallonello il 6 giugno 1892, residente il Moncalto-i, tramviere, Incensurato detenuto dal G settembre 1922; • . 2) Siccardi Giuseppe Bartolomeo di Camillo e di Viale Caterine, nato e Salnzzo 11 15 marzo 1895, residente a Moncalieri, muratore, Incensurato, detenuto dal 5 settembre 1922; ■ 3) Cattaneo Giovanni di Giuseppe e di Bonino Rosa nato a Druent il 7 novembre 1895. residenti a Moncalieri, condannato, detenuto dall'8 settembre 1923; . i) Balbiano Giuseppe di Secondo e di Zolla Elisa, nato a Zurigo il 2 moggio 1809, residente a Moncalieri. panattleie, eia condannato, detto Slepa; *p " 5) Apra Giulio dà Giovanni e di Pcniigllo Malvina, nato il 12 settembre 1894 in Torino, residente a Moncalieri, tramviere, incensurato. 6) Appiano Maurizio di Vincenzo e di Sturtaia Clementina nato in Moncalieri il 15 febbraio 1885, ivi residente, muratore, incensurato, detenuto dal 17 settembre 1922; .E 7) Faletti Deodato di Severino e di Cbiesa Teresa, nato il 31 maggio 1889 in Asti, resiliente a Moncalieri, manovale, impregiudicato. 8) Moia Giuseppe di Michele e di Berta Eilgia, nato in Tonno il 5 settembre 1904, residente a Nichelino, incensurato, latitante; 9) Crivello Giovanni di Michele e di Borii on Clara nato a La Loggia il 21 settembre 1891, residente a Ponte Sangone,' incensurato, latitante; 10) Crivello Tommaso di Michele e di BorHort Clara nato a La Loggia il 16 novembre 9889, residente a Nichelino, incensurato, latitante* 11) 'pomba Gàueeppe di Luigi e di Morello Teresa, unto in Nichelino il 25 marzo 1905 ivi residente, condannato, latitante; 12) Bavassono Mario di Carlo e di Armlllo Caterina, nato ad Alessandria il 29 agosto 1895, residente a Moncalieri, sellaio, condannato.' latitante; 13) Tornielli Giovanni di Pietro e di Pacotto Giacinta, nato il 23 marzo 1836 in Moncalieri, ivi residente, incensurato, latitante; li) Calligaris Domenico di Michele e di Bacca Angela nato in Moncalieri il 12 settembre 1900 ivi residente, incensurato latitante; 15) Bello Francesco di Valentino e fu Maronetti Maria nato in Moncalieri il 13 settem. tre 1895 ivi (residente, incensurato, latitante; 16) " Novarese Giovanni di Lodovico e fu Vachet Francesca nato a Busa il 9 maggio 1882, residente a Moncalieri, condannato, latitante; 17) Oria Natale di Cario e di Pilone Lucia, nato a Torino il 24 dicembre 1872, ivi residente, via riuniva 15, bidello, incensurato; interrogato con mandato di comparizione; 18) Tondelli Lorenzo di Pietro e di Pacotto Giacinta nato a Moncalieri il 27 gennaio 1885 ivi residente, sarto, errestato l'il settembre 1922, scarcerato il 31 ottobre 1922 e latitante; 19) Monteforte Attilio di Enrico e di Belfiore Amalia nato In Siracusa il 10 ottobre 1888, residente a Moncalieri, arrestato il 22 novembre 1922. ecarcerato.il 23 febbraio 1923 e latitante.. 20) Casetta Bartolomeo di Giuseppe e di Navone Giovanna, nato a Poiimno il 17 settembre 1887, residente a MoncaMcri, latitante; 21) ■ Petratta Ettore di Filippo e di Magettl Emilia nato ':& Renna il 15 dicembre 1877, residente a.Moncalieri. latitante; 22) Dematteis Giovanni Battista di Antonio e di Tabusso Maddalena, nato a Mon calie n il 3 marzo 1894. ivi residente, arrestato il 17 novembre 1922, ecarcerato il 23 febbraio 1923; '23) Salarla Pietro Antonio di Giuseppe e di Delfino Lucia, nato a Castelspina l'il marzo 18S2, residente a Moncalieri, arrestato il 17 novembre 1922, scarcerato il 20 aprile 1923 e latitante; 24) Falugi Tersillo di Federico e di Vassarri Marta, nato in S. Giovanni Valdarrio il 19 febbraio 1874 residente a Moncalieri, arrestato il 3 gennaio 1923, scarcerato 11 23 febbraio 1923 e latitante; 25) Testo Tommaso di Guglielmo e di Pergia Lodovica, nato a Carignano il 21 settembre 1888, residente a Moncalieri, latitante. In sostanza sono nella gabbia gli imjm'tati Rametto difeso dagli aw. Farinelli e Olivero; Siccardi Giuseppe difeso dagli aw. Bordon e Signorini; Cattaneodlféso dall'avv. Nasi, e Appiano Maurizio difeso dagli av.v. Tasterà e Daliìume. Le imputazioni Tutti, meno l'Oria, sono tabulali dei fatti successi la sera del 4 a Nichelino e la successiva sera del 5 settembre 1922 in Moncalieri. E precisamente si fa loro imputazione di avere, per quel ohe riguarda il fatto di Nichelino, in correità, con permeditazione postiti in agguato dietro le siepi, esplosi a fine d uccidere numerosi colpi di arma da fuoco contro un gruppo di fascisti reduci da una festa di partito, cagionando lesioni a Boggiatto Gabriele ai piede sinistro guarita in giorni 30 ; a Mafflotti Ulrico al ginocchio sinistro guarita in giorni 120, ed al Mortaretti Mario al sopracciglio sinistro guarita in 25 giorni ed al vertice del capo guarita in giorni 10, compiendo quanto era necessario per consumare il delitto di omicidio che non avvenne {ter circostanze indipendenti dalla loro voontà. Inoltre: Rametto, Baibiano, Apra'. Appiano, detenuti; Moia, Crivello Giovanni, crivello Tomaso, Pomba, Bavassano, Tornielli Giovanni. Caligaris, latitanti; Monforte, Casetta, Petraus, Dematteis e Salatta: l.o di aver in Moncalieri la sera del 5 novembre 1922, in unione e correità fra loro, con premeditazione a fine di uccidere, esplosi numerosi colpi di arma da fuoco contro Oldani Antonio, Acri Domenico. Vallinotto Matteo, cagionando lesioni al solo Oidani Antonio alla regione ascellare sinistra che produsse pericolo di vita e malattia per mesi due, compiendo quanto era necessario per consumare il delitto di omicidio che non avvenne per circostanze indipendenti dalla loro volontà. 2.o di avere in Moncalieri la sera del 5 novembre 1922, con premeditazione in correità fra loro a line di uccidere, cagionato la morte a Cavalieri Giuseppe esplodendogli contro veri colpi di rivoltella. • 3.o di avere in Moncalieri la sera del 5 novembre 1922, in unione fra loro, con premeditazione ed a fine di uccidere, esplosi numerasi colpi di arma da fuoco contro Mafflotti Agostino cagionandogli lesioni pericolose di vita e malaltia durata quattro mesi e permanente diminuzione dell'espansività dei polmone sinistro. Tutti, meno l'Oria Natale, sono colpevoli dei reati relativi alla detenzione e al porto d'armi ed esplosivi. - Per i latitanti il processo è stato stralciato e- SI svolgerà in loro contumacia^ Taluni in corso, d'istruttoria furono invece rilasciati per insufficienza di prove, come Balblano Giuseppe detto Slepa, Apra Giulio, Faletti Deodato, Tornielli Lorenzo, arrestato, scarcerato e riparato* in Bussia, Monteforte Aitilio, Fallisi Tersillo. Testo Tomaso, Casetti Bartolomeo, Petraus Ettore e Oria Natale. I quattro giudicabili sono particolarmente imputati della coaidetta imboscata di Nichelino avvenuta la sera del 4 settembre, mentre di quella susseguita la sera del 5 e In cui rimase morto il Cavalieri sono imputati gli individui ora latitanti. Gli imputati narrano che si trovarono in quel posto per ca?o e per motivi diversi. Uno ritornava dall'avere accompagnato l'innamorata, un altro andò sul "posto per curiosità, il #erzo vi andò senza scopo preciso e il quarto nega di esserci andato. Poiché la discussione è liirJtata al latto del 4 settembre, il presidente, esaurii o Rapidamente l'interrogatorio degli imputati, procede a quello delle parti lese e dei taxisti elio parteciparono alla spedizione di Nichelino, spedizione elio 6 cosi spiegata dal capitano in congedo Edoardo Cagli, che fu uno del fondatori del Fascio di Torino, ina che oggi non risiede più nella nostra città. H—— dcoma Nfasclocamarcomte driospredlo abendopla bsenzne Tordenavvle sbitocomsti c Gidal allovoltdavno si tfortl'allsareTiratareRisplorobosccasIlcapirivoda posi—colltellitenddosAgiucazLtecisostcapdal cantancomcheno aggprimPercomse resdò Ilsanvolnienatscocevva AAtroCur—l'amndicassvaLne stabinvabenItesal gedePedeNebcola pustrto reanspd'nidemdahatirsi seridededelotepaInsugiil deusptipacha 18è lealesedtalidlirmtreLcnpGcpcsfieI 5 e . i ; l o n 7 ; i o 7 e i o o mw. . . i si. di ioe o a gn iti 25 ni nne oo, o oa, on uni o, io se e, une ootà te ro oeuafoesi tà oli to to in Ha spedizione fascista al Hicbelina — Io appartenevo alla Federazione fascista — dice il teste Cagli — e con un gruppo di compagni ci recammo la sera del 4 settembre a Nichelino perche Invitato a fondare quel fascio da pochi ma coraggiosi elementi locali. Nessuna intenzione avevamo di affermarci colla violenza, tanto che io ed i miei compagni ci lecanimo sul posto perfettamente disarmati. Trovammo la folla calma e curiosa di udirci. Io tenni il comizio e non predicai la violenza, ma feci un caldo appello alla pacificazione fra italiani e italiani pei bene del Paese. 11 comizio fini pacificamente dopo di che fu esposta, dietro nostro invito, la bandiera tricolore alla sedo del Municipio, senza opposizione alcuna. Ma il guaio avvenne nel ritorno. Dovendo ritornare presto a Torino presi posto in un carrozzino precedendo di poco i compagni miei che s'erano avviati a piedi. M'accorsi subito che dietro le siepi si muovevano delle ombre e caDii subito trattarsi di un'imboscata e che numerosi comunisti attendevano il passaggio dei fascisti 1 quali procedevano al canto dell'inno c Giovinezza ». Discesi subito, preoccupato, dal carrozzino avviandomi verso le 6iepi e allora fui accolto da numerosi colpi di rivoltella sparati da molti individu i quali.si davano alla fuga sempre sparando. Arrivarono nel mentre i miei compagni. Ritengo che si trattasse d'un agguato premeditato e fu fortuna se io me ne accorsi a tempo e diedi l'allarme, che altrimenti ai gruppo dei fascisti sarebbe stato preso d'infilata a tradimento. Tira quelli che fuggirono ne potemmo agguantare due che sono appunto oggi nella gabbia. Risparmiammo loro quella sera la vita: ma loro non avrebbero fatto altrettanto. L'imboscata era stata premeditata e falli per un caso. Il teste aggiunge che i comunisti erano capitanati dal latitante Bavazzano, armato di rivoltella, che fu perfettamente riconosciuto da tutti i fascisti; e termina cosi la sua deposiziono: — Ricordo di avere finito il mio discorso colle parole: * Nel nome della Patria affrattelliamoci ». E loro per affrattellarsi... ci attendevano dietro le siepi per spararci addosso. Aw. Ollivero, difesa. — E speriamo che i giurati accoglieranno l'incitamento di pacificazione del cap. Cagli. Le deposizioni degli altri fascisti, che parteciparono a quel pericoloso viaggio, sono sostanzialmente uguali a quella del loro ex capo, cap. Cagli. Affermano che, di ritorno dal pacifico comizio di Nichelino 6'awiarono cantando, verso Moncalieri mai più sospettando quanto si era tramato e. preparato dai comunisti lungo la strada. Volle fortuna che. o per la segnalazione del capitano Cagli, o per l'impazienza di chi stava in agguato, i comunisti cominciassero a sparare prima del passaggio della comitiva fascista. Però un conflitto si ebbe e taluni fascisti, come si è visto, rimasero feriti e pure rimase ferito l'imputato Cattaneo il quale fu arrestato più tardi quando spontaneamente andò a farsi medicare all'ospedale. Il teste Chiuso, altro fascista, vide 11 Bavassano alla testa del comunisti, armato di rivoltella mentre sparava e cosi pure il Tornielli lo Zoppo. Vide pure il Siccardi trascinato dal teste Solari cho lo aveva trovato nascosto in un prato e armato di rivoltella. Diceva che era andato a fare l'amore e chiedeva pietà (risa). Aw. Dalflume:' — L'amore armata mano. Anche il Cattaneo disse che era andato a trovare l'amante e il Proc. Gen. aw. CrostaCurti commenta ironicamente: — Curioso. Tutti erano; andati a trovare l'amante ! n teste Lualdi pure della comitiva fascista dichiara di riconoscere perfettamente tra gli assalitori Siccardi, Rametto, il latitante Bavassano e altri. La leste Bollicato, madre d'un fascista, venne avvertita da un giovinotto, allora comunista ma espulso per tendenze fasciste, certo Rubinetto, che quella yera i comunisti preparavano un agguato e che suo figlio si guardasse bene. ' Le rivelazioni d'un ex comuni sta Il Rubinetto viene subito a deporre dopo la teste e non nasconde di essere stato iscrìtto al Partito Comunista. Ma s'affretta ad aggiungere che era d'ideo un po' patriottiche e che della politica se ne... stropicciava (ilarità). Perciò un giorno fu espulso dal partito per indegnità politica. Narra che frequentando la Casa del Popolo ebbe modo di conoscere rimboscata che i suoi compagni preparavano ai fascisti, anzi quella sera li vide nascosa dietro le siepi in due punti diversi in modo che, o facendo una strada o facendo l'altra, non avrebbero potuto scappare all'agguato loro teso. Per passare davanti ai compagni in agguato dovette anzi fare un fischio di riconoscimento... una specie di parola d'ordine fischiata. Ricorda d'aver inteso il Novarese, il Bavassano, il Tornielli, l'imputato Siccardi ed altri dire alludendo al fascisti: « E' ora di flnirlal O morti loro o morti noil ». E allora passando davanti alla casa della teste precedente, che ha un figlio fascista, credette bene di avvertirla. Però sulle prime non fu creduto onde si allontanò indlspeMtto che non gli prestassero fede. Il teste aggiunge, tra la viva curiosità dell'uditorio, che s'accorse benissimo dell'agguato che si tramava già in precedenza dell'arrivo dei fascisti tanto che alla Casa del Popolo i caporioni si radunarono in un locale a parte per combinare il da farsi e il teste fu in quell'occasione mandato via colle parole: « Va via tu che sei un neo fasolstal ». In quel giorni era sospetto e si maturava la sua espulsione che fu poi resa pubblica il giorno del conflitto. L'automedonte che conduceva in carrozzino il cap. Cagli narra che s'accorse anch'egll dell'imboscata per. quanto non immaginasse un fatto simile e ricorda d'avere visto una specie di staffetta ciclistica che andava avanti e indietro. Anche il teste, quindi, l'ha scampata bella! Trucchetti in divisa Ultimo teste della giornaia (l'udienza deve chiudersi con qualche anticipo per dare tempo a un giurato o due di pigliare il treno delle 18) è quel fascista o ex-fascista Trucchetti che è attualmente in espiazione di pena per violenza privata. All'epoca del primo processo alle Assise si presentò in divisa di marinaio essendosi arruolato nella R. marina prima di essere arrestato. Fece parte della spedizione di Nichelino ed o. comparso come teste, scortato da un carabiniere, in divisa della milizia nazionale. Prima di presentarsi all'udienza fu sollecitato però a togliersi il fascio littorio dal bavero. Il teste afferma che non ricorda d'avere visto l'imputato Siccardi armato e che gli menò molti pugni tanto da tramortirlo. Aggiunge che qualche fascista era armato e sparò. M. di tutsecvidImacheestscinielorcorIchitenratoConTod'utesavuAcomAdonIFamocauricdi tiecomritIsinfraSpAritLallanspEecSpdore staMstrnela LAmmLanocaallcochsipedrtataciSpdedaHvevoincircofupel'Apagcocol'acoper11se© pchcicoapstevnsutogsIeèprrarAsucmtcrl