La sessione parigina della Società delle Nazioni

La sessione parigina della Società delle Nazioni La sessione parigina della Società delle Nazioni L'insediamento all' "Hotel de Ville,, • Discorsi per la pace di giustizia e di liberta (Servizio speciale della a Stampa ») Parigi, io. notte. La 2T.a sessione del Consiglio della Lega delle Nazioni si ò a.perta stamane alle ore il, nel salone degli Arcs, all'» Hotel de Ville », non essendo stato possibile allogarla, dicesi, nò al Victoira, nè al Piccolo Lussemburgo. La sede scelta è felice: un palazzo municipale potendo sempre evidentemente vantare di fronte ad un consesso internazionale maggioro carattere di ìnuipendenza clic non un palazzo fregiato dello stemma di un governo, od un albergo sacro ai Mani di un istituto, già considerevolmente infeudato al paese che 10 ospita. Ma cominciamo dalla cronaca. Il saluto dei rappresentanti di Parigi Primo ad arrivare fu il delegato italiano, conte Bonin Longare, seguito a breve intervallo dal signor Hymans, delegato belga, po' da qrolio brasiliano Souza Dantas, da quello spagnuolo Quinones de Leon, da lord Cecil, dal visconte Ishii, dal sig. Hanotaux, ecc. Il presidente del Consiglio municipale diede lo. ro il benvenuto, dicendo tra l'altro: « E' quasi una banalità rammentare i ricordi di questo vecchia casa, dove durante dieci secoli hanno germinato e sono sbocciate te idee di giustizia e di libertà che dalla Francia sì sono diffuse in tutto 11 mondo Se oggi noi ci sforziamo più modestamente di lavorare del nostro meglio per la prosperità della nostra città, e perciò per la grandezza del nostro paese, noi non ci disinteressiamo per questo di quell'ideale, infinitamente caro, di cui voi perseguite la realizzazione: la pace tra i popoli, la pace dettata dalla giustizia e per la libertà. La riunione in questo luogo Etorico e con mio scopo tanto nobile di tanti uomini eccelsi, che sono l'onore del rispettivi paesi, figurerà tra i fasti di cui noi conserviamo fedelmente la data. Grazie a voi, il palazzo municipale di Parigi sarà stato ancora una volta asilo degli uomini di buona volontà che vogliono adoperarsi per far regnare sulla terra, in un mondo pacificato, la concordia, la felicità e l'untone». Il prefetto della Senna, sig. Julllard, rammentando che il Consiglio della Società delle Nazioni è nato a Parigi il 16 gennaio 1920, ha pòrto esso pure un saluto ai convenuti, deplorando di non poter salutare, in mezzo ad essi, Leon Bourgeois. Rispondendo agli oratori, Branting, presidente del Consiglio della Società delle Nazioni disse di essere convinto di esprimere 11 sentimento unanime del membri del Consiglio, ringraziando coloro che avevano parlato per le amabili parole pronunziate. « Poiché il Consiglio questa volta si riunisce eccezionalmente in un altro luogo, che non è la sede della Società delle Nazioni, cioè Ginevra, noi siamo tutti lieti di potere, grazie alla vostra graziosa ospitalità riunirci in questo magnifico edificio che è il centro stesso dalla vito pubblica di Parigi. Uno del vostri grandi poeti ha battezzato Parigi .la « città astro » e con ragione, poiché Parigi ha visto nascere tenti nuovi pensieri destinati ad esercitare un'influenza decisiva sul processo dell'umanità e della libertà dei popoli. E' dunque naturale che ned del Consiglio della Società delle Nazioni, organo creato per stabilire un ordine nuovo per quello che concerne le relazioni internazionali, proviamo una grande soddisfazione nel delilierare in un ambiente cosi ricco in ricordi dello sviluppo della nostra civiltà »; Esaurito il cerimoniale dell'apertura della sessione e riunitosi m seduta privata, il Consiglio si mise subito al lavoro, cominciando col nominare un «otto-comitato di studio per il problema della restaurazione finanziaria dell'Ungheria, organo che sarà composto di sette membri rappresentanti la Gran Bretagna, l'Italia, la Francia, l'Ungheria, la Romania, la Czeco-Slovaccliia e la Jugoslavia, per finire col problema, non meno grave, almeno a giudicare dalla fretta posta nel sollevarlo, della restaurazione finanziaria della stessa Lega delle Nazioni che, coma sapete, non versa in acque molto miglimi dell'Ungheria. DI questa seconda restaurazione venne incaricato un secondo comitato composto dei signori Reveillaud pei- la Francia, Solari per l'Italia, Philips per l'Inghilterra. Jancovtte per la Romania, Barbosa pel Brasile e da vari altri. La restaurazione magiara Come vedete, quella di oggi è stata una seduta preparatoria ed il lavoro serio non cominoerà se non nei prossimi giorni, quando vedremo all'opera il sullodaito sottocomitato, al quale spetta di esaminare il rapporto redatto sulla situazione finanziaria magiara dal Comitato finanziario della Lega delle Nazioni, a cui dobbiamo già la restaurazione finanziària dell' Austria e cho ha già raccolto all'uopo, mediante un'inchiesta condotta in Ungheria, tutti i dati necessari. Lo scopo di quest'esame consiste, come di leggeri si intende, nel rendere'possibile l'inizio di un programma di riassetto generale del paese, abbracciente la fine della inflazione, la fondazione di una banca di emissione indipendente il collocamento di un prestito all'estero di 250 milioni di corone oro, il raggiungimento dell'equilibrio del bilancio o l'organizzazione di un controllo efficace da parte di un commissario generale della Lega delle Nazioni. Ma l'attuale sessione iparigina ha anche un'importanza, che esorbita dallo stretto limite delle questioni ufficialmente esaminate e ciò per due motivi principali: l'uno, che è quello che tocca più direttamente l'Italia, la partecipazione attiva ed operante ai suoi lavori dei rappresentanti della piccola Intesa e la lóro intenzione di subordinare il riassetto economico magiaro alle garanzie che 6i potranno ottenere a Budaipest sul terreno politico, garanzie che qui si vorrebbero vedere consegnate in una seconda edizione di quel protocollo N. 1 che si stipulò l'anno scorso iper l'Austria, L'altro, il proposito della Francia di porre, coll'ajvpoggio della Piccola Intesa, come premessa ad ogni provvedimento inteso a risanare le finanze ungheresi, la previa risoluzione del problema delle riparazioni che Incoin'bono al Governo di Budapest in favore dei vincitori. Su questa materia siamo in presenza di una deliberazione della Commissione delle rifrazioni in data 17 ottobre scorso, prospettante la creazione di un Comitato da essa nominato e comprendente i rappre¬ Rrr sentanti di tutu gli Siati creditori dell'Ungheria, coll'incarico dt esercitare in nome della Lega delle Nazioni un controllo finanziario sull'Ungheria stessa. Ora, una campagna viene abbozzandosi qui, ira le quinte, per ottenere che dalla Lega partano pressioni intese a fare stabilire l'entità delle modalità di pagamento da effettuarsi dall'Ungheria nella loro totalità ed una volta per seniore.' Dall'Ungheria... alla Germania La Francia, direttamente poco interessata nella materia, non dovrebbe, pensano gli animatori della -campagna, che non saremmo lontani dal ravvisare sotto le effigi di lord Cecil e di Branting, sollevare grandi difficoltà al riguardo. Ed 11 Temps stasera, quasi a dare loro ragione, osserva in tono melato per non allarmare i delegati della Piccola Intesa, avidi di accordi, che « i creditori dell'Ungheria sono certamente liberi dt venire seco a transazioni se ci trovano il loro tornaconto e che anzi è questo un diritto che ogni creditore può rivendicare di fronte al proprio debitore ». Ma la decisione, inoffensiva in apparenza, involge urna conseguenza di importanza primaria e cioè quella che se il .principio di stabilire la capacità di pagamento una volta per tutte e definitivamente, venisse oggi applicato dalla Lega delle Nazioni o da chi per essa, alla Ungheria, tale precedente diverrebbe Inunediatoarrante un'arma formidabile in mano di coloro che lo stesso principio vogliono applicato in Germania e che non hanno ancora rinunziato a riuscirvi. La battaglia sul Comitato dei periti, evitata all'Astori», potrebbe quindi nascere nei prossimi giorni all'Hotel de Ville, ove Ioni Cecil non si lascierà certo sfuggire l'occasione per affermare l'indipendenza della Lega delle nazioni di fronte al tentativo di captazione, sinora fortunato, fatto da due altri consessi parigini. Tutto sta nel vedere di quali mezzi di azione disporrà l'Inghilterra in un momento in cui il suo Governo attraversa una delle crisi più difficili della sua storia politica. C. P.

Persone citate: Bonin Longare, Dantas, Ishii, Leon Bourgeois, Quinones, Souza